ESCURSIONISTI?
TURISTI PERNOTTANTI ALTERATA
OTTAVA: RITIENE CHE NEGLI ULTIMI ANNI I RESIDENTI ABBIANO CALATO I LORO ACQUISTI NEL SUO NEGOZIO?
alterò. Alla sesta domanda ha risposto che l’economia della zona fa affidamento ai turisti, ma collegandosi alla settima domanda, afferma che «gli escursionisti sono inesistenti» nel suo negozio in quanto la tipologia di merce che tratta è composta da articoli complicati la cui veniva necessita di fiducia e di un rapporto commerciale stabile. Afferma che più turisti passano o sostano davanti al suo negozio, paradossalmente «fattura meno» in quanto i compratori non sono vogliati ad entrare in negozio. All’ottava domanda ha fornito un esempio: il suo commercio al principio annoverava due grandi clienti veneziani che soli rappresentavano metà del suo fatturato, ma che ora «comprano meno». Dopo la crisi economica e l’arresto del 2010-2011, alcuni dei suoi clienti veneziani sono tornati; tuttavia sostiene sia la domanda non veneziana a mantenere il negozio: in particolare, questa clientela proviene dagli «Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna, Svizzera», e fanno parte di una «fascia [economica] alta» con cui ha stabilito dei rapporti commerciali col tempo. Questa tipologia di clientela ha permesso un progressivo aumento del fatturato e si sono fidelizzati al suo negozio, in quanto alla ricerca di oggetti particolari con una «qualità estrema senza compromessi». Dopo aver risposto all’ottava domanda, il soggetto intervistato si è reso disponibile ad offrire delle sue considerazioni personali: a suo avviso vi è un problema d’iniziativa imprenditoriale nella città storica veneziana, con un calo di qualità da parte dei veneziani stessi, che sostiene cercano guadagni facili tramite rendite. Sostiene che vi sia una sorta di percezione sbagliata nei confronti dei turisti: non è vero che non vi sono più «i turisti di una volta», il turismo di lusso non è mai calato, al contrario è quadruplicato. Ritiene che il turismo di massa globale può essere un problema, anche a livello ambientale ed ecologico, in quanto «secondo le previsioni, nei prossimi anni saranno 2.000.000.000 i turisti a spostarsi globalmente, è troppo», e nel caso di Venezia, solo eventi come l’Acqua Alta del Novembre scorso hanno rallentato il flusso turistico, facendo perdere ad alcune attività «il 30% di introiti». Aggiunge che questo fenomeno porta ad impoverire la qualità degli imprenditori: cita esempi com S. Polo, S. Tomà, Strada Nuova e S. Bortolo, ritenute «tombe» con attività volte a questa tipologia di turismo. Una soluzione a questo problema potrebbe essere «chiudere le città». Afferma anche che vi è un problema legato ai margini di costi e guadagni per le tipologie merceologiche: comprare una certo tipo di merce a poco e rivenderlo ad un prezzo più alto si può applicare solo in determinati casi. Sostiene che i veneziani stessi che
affittano locali ai commercianti dovrebbero aiutare i proprietari di attività economiche che non sono legate al turismo di massa. Tuttavia, il soggetto intervistato ci teneva a riportare alcuni esempi di zone e calli che negli ultimi 10 anni hanno visto aprire attività «particolari» e «controtendenza»: Calle de le Botteghe, Piscina San Samuele e Calle Lunga San Barnaba.
Tabella 4.23 - Risposte e reazioni del quinto soggetto intervistato:
Il soggetto intervistato mantenne un atteggiamento calmo per tutta l’intervista, senzache il suo stato d’animo si modificasse. Alla prima domanda il soggetto intervistato che è nato nel centro storico, nel sestiere di San Marco, ed alla seconda domanda, collegandosi alla precedente, ha affermato aver sempre vissuto nel medesimo sestiere. Alla terza domanda ha raccontato la storia della sua attività: suo nonno aveva aperto il negozio nel 1953, poi il padre ha proseguito l’attività e nel 1983 è entrato a lavorarci il soggetto intervistato, dunque «è un’attività che prosegue da 3 generazioni». Alla quarta
DOMANDA RISPOSTA REAZIONE
PRIMA: DOVE È NATO\A? CENTRO STORICO CALMA
SECONDA: DOVE RISIEDE? CENTRO STORICO CALMA
TERZA: IN CHE ANNO HA COMINCIATO A LAVORARE O POSSEDERE QUESTO NEGOZIO?
2002 CALMA
QUARTA: NELLA ZONA IN CUI LAVORA, QUANTO RITIENE È CAMBIATA LA TIPOLOGIA DI
NEGOZI?
PIÙ DEL 50% CALMA
QUINTA: RITIENE CHE LA SUA CLIENTELA SIA
MAGGIORMENTE COMPOSTA DA TURISTI O RESIDENTI?
50% E 50% CALMA
SESTA: QUANTO RITIENE LA DOMANDA TURISTICA ABBIA
INFLUENZATO L’OFFERTA COMMERCIALE DELLA ZONA IN
CUI LAVORA?
MOLTO CALMA
SETTIMA: CONCENTRANDOCI SULLA SUA CLIENTELA, RITIENE CHE
ACQUISTINO DI PIÙ I TURISTI PERNOTTANTI O I TURISTI
ESCURSIONISTI?
TURISTI PERNOTTANTI MOLTO CALMA
OTTAVA: RITIENE CHE NEGLI ULTIMI ANNI I RESIDENTI ABBIANO CALATO I LORO ACQUISTI NEL SUO NEGOZIO?
domanda ha aggiunto «tutte le attività di prima necessità sono sparite e sono comparse attività legate al turismo». Alla quinta domanda ha tenuto fare una precisazione: benché al principio il negozio fosse per lo più frequentato da una clientela residenziale, ora la situazione è metà e metà, anche se i turisti sono, anche se non di molto, più dei residenti. Alla sesta domanda ha risposto «la struttura della città è cambiata completamente, in particolare San Marco». Ha aggiunto che ciò ha comportamento conseguenze come «dove c’è il turismo alzano i prezzi in generale» e che «la gente vende la casa e se ne va». Alla settima domanda ha risposto che non avrebbe saputo risponder, ma che «alcuni hanno la casa e lo so», e che sicuramente vi è qualche turista di passaggio che entra ed acquista in negozio, anche in virtù della vicinanza a luoghi come il Museo Fortuny, ma in ogni caso è «difficile da capire». Ha aggiunto, riferendosi al suo business, che attività come la sua erano 140 tra Venezia e Mestre nel secolo scorso, ora sopravvivono solo i capisaldi storici. Recentemente ha aggiunto che in Calle dei Fabbri un negozio come il suo ha dovuto chiudere, e che ora vi è una «cineseria», ribadendo che «la città è cambiata». All’ottava domanda ha risposto con «alcuni si sono fermati [a comprare] perché morti o se ne sono andati» e che «la città si è spogliata completamente». Ha aggiunto che inoltre recenti avvenimenti come l’Acqua Alta del Novembre scorso abbiano «messo in ginocchio» molti commercianti e negozi. Concludendo l’intervista, ha affermato che benché ritiene il turismo sia eccessivo, il suo negozio ora non potrebbe sopravvivere, in quanto sono i turisti coloro che acquistano per la maggiore e sono più numerosi rispetto ai residenti.
4.2.2 ANALISI DELLA PERCEZIONE DEI RESIDENTI
Per l’analisi della percezione dei residenti si sono intervistati dei soggetti che abitassero nel sestiere di San Marco, nei pressi numeri civici di Calle de la Mandola e Calle de la Cortesia, senza però che alloggiassero in tali calli.
Tabella 4.24 - Risposte e reazioni del primo soggetto intervistato
Alla prima domanda il soggetto intervistato ha risposto essere nato a Burano, che in quel periodo, nel 1944, era un’«isola povera di pescatori», dove vi era solo la scuola elementare; le scuole medie sarebbero giunte in seguito. Benché all’epoca solo la scuola elementare era obbligatoria, i genitori, benestanti più della media dell’isola, mandarono in collegio le sorelle maggiori del soggetto intervistato nell’isola storica di Venezia. Quando nacquero il soggetto intervistato e suo fratello, la famiglia si trasferì a Sant’Elena. Il soggetto rimase in quel sestiere fino al matrimonio, trasferendosi nel palazzo del coniuge, con affreschi del Cinquecento: era proprietà di un antenato i cui appartamenti vennero venduti man mano dagli eredi. Il medesimo antenato aveva anche, per esempio, donato una proprietà ad una associazione che si occupava di bambini abbandonati. Alla seconda domanda il soggetto intervistato si è limitato a scegliere tra le possibilità. Rispondendo alla terza domanda, il soggetto intervistò cambiò il suo stato d’animo, incominciando a reagire in maniera alterata. Alla terza domanda ha dapprima affermato «tutte», spiegando poi che solo una nipote era rimasta in zona, precisamente nel medesimo palazzo dove vive il soggetto intervistato, ed in seguito a peggiorare la
DOMANDA RISPOSTA REAZIONE