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SESTIERE CONVERSIONE A LOCAZIONE NUMERO INTERVENTI DI TURISTICA

DORSODURO 7 SAN POLO 6 CANNAREGIO 14 CASTELLO 15 SANTA CROCE 4 SESTIERE

Di queste 71 operazioni, le destinazioni di questi edifici erano (tabella 1.62):

Tabella 1.62 - Dettaglio del numero di interventi nella Venezia storica e lagunare, dal 2008 al 2018 [fonte: De Marchi et alt., “Quattro Venezie per un nordest. Rapporto su Venezia

Civitas Metropolitana”, pp. 225-226]

De Marchi e al. (2019), analizzarono che, in base alle ricerche relative all’anno 2019, l’offerta alberghiera era del 43%, mentre quella extralberghiera del 57%. Quest’ultima a sua volta offriva un 42% di posti letto in edifici a destinazione edilizia abitativa di sharing

accomodation, ed il rimanente 15% in edifici a destinazione edilizia turistico-ricettiva . 62

Confrontando i dati inerenti alla città storica di Venezia e del Veneto, ed emerse che nel 2014 la zona storica di Venezia interessava l’82% di tutti gli annunci di sharing

accomodation presenti in Veneto, percentuale che è diminuita con l’aumento d’interesse

per altre destinazioni regionali, fino ad arrivare all’attuale quota del 36%. Per quanto

SAN MARCO 12 GIUDECCA 1 ISOLE LAGUNARI 12 NUMERO INTERVENTI DI CONVERSIONE A LOCAZIONE TURISTICA SESTIERE ORIGINE NUMERO RESIDENZIALE 26 DIREZIONALE 22 COMMERCIALE 8 ARTIGIANLAE 2 INDUSTRIALE 7 RESIDENZIALE\DIREZIONALE 5 RESIDENZIALE\COMMERCIALE 1

Paolo Costa, Venezia Civitas Metropolitana: il futuro di Venezia e della sua area metropolitana, Fondazione di Venezia, 2019, p. 3

riguarda la dimensione dell’offerta ricettiva riconducibile alla sharing accomodation , 63

nell’area storica di Venezia, si stima che tale offerta possa rappresentare nel 2019 circa il 38% dei posti letto disponibili; ciò nonostante, secondo le rilevazioni censuarie dei sestieri componenti la città storica di Venezia, quest’ultimi hanno percentuali di abitazioni vuote che oscillano tra il 12% ed il 29%, a dimostrazione che la sharing accomodation è una modalità di mettere a reddito una patrimonio cristallizzato . I numeri del 2019 64

posizionano l’offerta alberghiera come al 43% e quella extralberghiera al 57%, scomposta a sua volta da un 42% di posti letto in edifici a destinazione edilizia abitativa, riconducibili dunque al fenomeno della sharing accomodation, e solo il restante 15% in edifici a destinazione edilizia turistico-ricettiva . 65

1.3 MUSEI E ATTRAZIONI VENEZIANE NELL’ARCO TEMPORALE CONSIDERATO

Questo paragrafo cercherà di analizzare l’andamento dei visitatori nei musei, luoghi e manifestazioni culturali della città storica di Venezia a partire dal ventunesimo secolo. Per introdurre ed interpretare i dati relativi alle attrazioni veneziane, si farà riferimento al concetto di «turismo culturale». Questa tipologia turistica viene definita da Fladmark (1994) come quella attività che permette agli individui di esplorare e sperimentare i diversi stili di vita, le culture, le tradizioni, le creazioni intellettuali e le pratiche religiose di altre persone. Il turismo culturale si basa su tre componenti: i tesori naturali, detti Natural

Heritage, ovvero la flora, fauna, paesaggi ed elementi naturali di un territorio; i tesori

antropologici, ovvero quanto rientra nella Man-Made Heritage, ovvero quanto creato dall’uomo in maniera tangibile; e i tesori culturali, noti come Cultural Heritage, che invece fanno riferimento a quelle creazioni e credenze intangibili che caratterizzano diversi gruppi di persone . 66

«La sharing accommodation si differenzia dalla ricettività tradizionale nelle attività internalizzate e quelle esternalizzate. Mentre la

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ricettività tradizionale infatti possiede l’alloggio e si affida a intermediari esterni per la prenotazione, nel caso della sharing

accomodation la piattaforma ha internalizzato la parte di valore relativa all’interazione (sistema di prenotazione e relazioni), mentre non

possiede l’alloggio. […] Diverse aziende […] si occupano di sharing accomodation, evidenziate rispetto al modello di ricavi: Piattaforme a ricavi (Airbnb, HomeAway, HouseTrip), Piattaforme ad iscrizione (Homeexchange, Homelink), Piattaforme gratuite (Couchsurfing, Bewelcome)». Fonte: Paolo Costa et alt., Fondazione di Venezia, Quattro Venezie per un nordest. Rapporto su Venezia Civitas Metropolitana, Marsilio Editori, 2019, pp. 222-223.

Paolo Costa, Venezia Civitas Metropolitana: il futuro di Venezia e della sua area metropolitana, Fondazione di Venezia, 2019, p. 5

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Damiano De Marchi, Venezia Civitas Metropolitana: il futuro di Venezia e della sua area metropolitana, Fondazione di Venezia, 2019,

65

p. 4

Borley Lester, Cultural identity in a changing Europe, J.M. Fladmark (editor), in Cultural Tourism, Londra, Donhead Publishing,

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The OECD Committee spiega come fino anni ’80 del XX secolo il turismo fosse ancora

visto come un’attività lontana dalla vita locale e culturale di un popolo, mentre le risorse culturali restavano per lo più sotto la conoscenza delle singole popolazioni. Questa concezione prevalse fino alle ultime due decadi del secolo scolo, finché non si cominciò a considerare il turismo culturale come una risorsa economica importante per una città, regione o paese. Ciò che permise al turismo ed alla cultura di intrecciarsi furono diversi fattori, sia da parte della domanda turistica, che dalla parte dell’offerta culturale. Dal punto di vista della domanda, influenzarono il sempre maggiore interesse per altre culture, come risposta al fenomeno della globalizzazione che parallelamente cominciava ad interferire con l’identità ed i fattori di differenziazione tra paesi, l’aumento dell’accesso all’istruzione in tutto il mondo, l’aumento generale in più paesi di una popolazione in fascia media d’età autonoma sotto molteplici aspetti, il diffondersi di una filosofia post-moderna volta all’arricchimento personale dal punto di vista culturale ed alla volontà di fare esperienze dirette, e la maggiore disponibilità generale economica e di mezzi di trasporto. Da parte dell’offerta, ad incentivare il turismo culturale furono la possibilità di creare nuovi posti di lavoro e nuove fonti di guadagno dirette od indirette, la possibilità di espandere ed investire in un mercato che andava delineandosi, lo sviluppo post-moderno di determinate aree e paesi che ne facilitava l’accesso dall’esterno, la necessità da parte di nuovi distretti regionali e di nuovi paesi nati dai conflitti post-bellici del secolo scorso di farsi conoscere, ed in alcune parti del mondo, la necessità di trovare un modo di finanziare lo sviluppo ed il mantenimento dei beni culturali . 67

Nel caso della città di Venezia, nell’arco di tempo considerato, possiamo osservare una crescita generale nei luoghi sopracitati, in linea con l’aumento del flusso sia turistico che escursionistico che interessa la zona storica.

Facendo partire l’analisi nei primi anni del nuovo millennio, nel 2004, solo il 3% dei turisti spese soldi in ‘cultura’. Solo un un turista su 10 considerò degno di visita i musei, i siti storici ed i luoghi culturali. I restanti turisti ritennero soddisfacente apprezzare la sola atmosfera della città. Se consideriamo che il totale dei visitatori nel 2004 fu di 13.400.000 le attrazioni che più attirarono furono le seguenti:

The OECD COMMITTEE, The Impact of Culture on Tourism, Parigi, OECD Publishing, 2009, pp.19-20 67

Tabella 1.63 - Le attrazioni veneziane più visitate nel 2004 [fonte: “Migropolis”, 2009, pp. 614-615]

Per quanto riguarda i musei, tra il 2000 ed il 2007 la città di Venezia apparve nella classifica ‘MUSEI, MONUMENTI E AREE ARCHEOLOGICHE, Top 30 Visitatori Istituti a pagamento’ nei seguenti posti: nell’anno 2000 le Gallerie dell’Accademia si classificarono 13° nella graduatoria e, per quanto riguarda l’ambito dei Circuiti Museali Associati, 11° con il Circuito Museale "Galleria Giorgio Franchetti alla Cà d'Oro - Gallerie dell'Accademia - Museo d'Arte Orientale” ; l’anno successivo si riscontrano i medesimi 68

risultati tranne che per il Circuito Museale veneziano che guadagnò una posizione . Nel 69

2002 le Gallerie dell’Accademia rimangono invariate nella classifica, il Circuito Museale si assesta nuovamente 10° e compare al 29° posto il Museo Archeologico di Venezia, (visitabile o con il biglietto del Percorso Museale "I Musei di P.zza S.Marco”, comprendenti musei civici e statali, o con un biglietto proprio, fuori dell'orario d'apertura

PIAZZA SAN MARCO 13.4000.000

BASILICA SAN MARCO 6.000.000

PALAZZO DUCALE 1.323.664

GALLERIE DELL’ACCADEMIA 383.361