Stimolo-risposta-rinforzo avvenga nei tempi e nei modi corretti.
3) FASE DI APPROFONDIMENTO
5.6 ADDESTRAMENTO DEL CANE DA RICERCA DISPERSI SOTTO LE MACERIE
Il percorso addestrativo per ottenere un cane da ricerca dispersi travolti dalle macerie non si basa solo sull’attività di ricerca, che approfondiremo in seguito, ma necessita di un buon corso di obbedienza e di molto esercizio sulle macerie.
Le tecniche di obbedienza vengono insegnate al cane già in tenera età, subito dopo lo svezzamento.
Risulta, infatti, fondamentale che il cane sappia rispettare i comandi del proprio conduttore sia per il bene del team conduttore-cane, ma anche per la sicurezza di tutto il gruppo di soccorso (uomini e cani) che si troveranno a lavorare insieme in caso di emergenza.
Tre sono i punti fondamentali imposti dal corso di obbedienza, e per il bene di tutti devono essere assolutamente rispettati:
× Controllo sul cane da parte del conduttore in qualunque luogo e in qualunque situazione: il cane deve rimanere sempre fisicamente vicino al conduttore anche in situazioni di emergenza come in una zona calamitata in cui sono presenti non solo diverse Unità di Soccorso, provenienti da diverse città, ma anche persone direttamente coinvolte nella calamità, macchine operatrici impegnate nelle operazioni di soccorso, ecc.
× Ottima relazione conduttore-cane: il cane si deve poter fidare del proprio conduttore, così come il proprio conduttore deve poter fare affidamento sul proprio cane.
× Fondamentale la conoscenza di comandi di base ai quali il cane deve rispondere con prontezza: ovviamente il cane in qualunque situazione, come per esempio quella descritta sopra, deve sempre eseguire i comandi del proprio conduttore al fine di non risultare altra fonte di “lavoro” invece che di aiuto. Ovviamente in casi di calamità naturale o comunque nelle situazioni in cui è necessaria la presenza di queste Unità Cinofile, la superficie su cui il cane si muoverà e svolgerà attività di ricerca non è tra le più ottimali. Calcinacci, travi di ferro, vetri rotti e magari anche incendi non devono essere fonte di disturbo durante la ricerca. Su queste superfici il cane dovrà essere in grado di muoversi con destrezza, puntando la propria
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attenzione solo sulla ricerca del disperso. Per ottenere questo risultato è ovviamente necessario abituare il cane a muoversi tra le macerie.
Questo è lo scopo della cosiddetta “palestra”. Con questo termine si indicano quegli esercizi mirati all’acquisizione, da parte del cane, della capacità di muoversi su terreni sconnessi e di mantenere focalizzata l’attenzione sull’attività di ricerca, isolandosi da qualunque altra fonte di disturbo facilmente presente in una situazione di emergenza.
Pertanto, si costruiscono campi addestramento che ripropongono queste situazioni limite(Figura 2),
Figura 5 - 2:Campo macerie
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utilizzando anche attrezzi particolari quali travi, scale a pioli, tubi, ecc. (Figura 3)
Figura 5 - 3: Esempi di attrezzi: scala a pioli, palizzata , tubi
La fase di addestramento ora deve mirare all’insegnamento della ricerca di qualunque essere umano e del segnalamento in caso di ritrovamento.
La capacità del cane di poter rintracciare gli effluvi di qualunque essere umano viene costruita sia grazie ad un attento conduttore che, sin da quando il cane è cucciolo gli permetterà di venire a contatto, nella vita di tutti i giorni, con svariate categorie di esseri umani (adulti, anziani, bambini, uomini, donne, ecc), sia durante l’addestramento, grazie alla presenza del Figurante.
L’immagine del Figurante è fondamentale per tutto il processo educativo del cane. Esso è colui che, nominato anche cavia, si nasconde durante la fase formativa dell’addestramento e modella e sviluppa gran parte dei comportamenti che il cane dovrà esibire all’atto del ritrovamento. Il Figurante deve essere un cinofilo esperto, preparato a
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lavorare con cani di diverse razze, con diverse attitudini e predisposizioni naturali; deve possedere ottime doti di comunicazione posturale e gestuale, capacità di relazione nel coordinamento tra istruttore e conduttore,e tanta, tanta pazienza.
Il Figurante si occupa essenzialmente della parte finale della ricerca, ovvero la conclusione, nella quale viene cercato e modellato un comportamento volto a segnalare al conduttore il ritrovamento del Figurante stesso (6).
Come ogni fase del lavoro, deve essere costruita per gradi, perciò prima andrà a nascondersi in un luogo riparato e facilmente accessibile per i cani alle prime armi, per poi nascondersi fra le macerie e attendere l’arrivo del cane che lo segnalerà con un abbaio continuato fino all’arrivo del conduttore.
Anche la ricerca del Figurante è basata su Rinforzi Primari, perciò premi graditi al cani, che fanno innescare i meccanismi di ricerca (8).
Abbiamo visto che il ritrovamento del disperso viene segnalato tramite abbaio. Ovviamente anche questo comportamento deve essere instillato nel cane durante le fasi di addestramento.
La tecnica dell’abbaio viene costruita per mezzo dei Rinforzi Primari. Come già descritto sopra il Rinforzo utilizzato varia a seconda del cane che ci troviamo di fronte. Che sia un gioco oppure cibo, il cane deve essere fortemente motivato a lavorare per ottenerlo. Una volta che il cane ha svolto il proprio compito (aver cercato sulle macerie e aver ritrovato il disperso), esige la ricompensa da lui agognata. Questa sua esigenza si traduce in una forma di richiesta verso il proprio conduttore e anche verso il figurante. La richiesta viene effettuata abbaiando verso chi, di norma, possiede la sua ricompensa. In questo modo, andando per gradi, rinforzando positivamente di volta in volta ogni piccolo accenno di abbaio, si porta il cane ad abbaiare sufficientemente a lungo fino a quando il conduttore non raggiunge il punto indicato dal cane, e fino a quando il disperso non viene tirato fuori dalle macerie. A quel punto, e solo in quel momento, il cane viene premiato. (Figura 4)
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Figura 5 - 4: Abbaio e ritrovamento del Figurante da parte del conduttore
L’insieme di queste tecniche di addestramento permettono di ottenere un cane ubbidiente e estremamente motivato a soddisfare le richieste del conduttore. L’Addestramento positivo, effettuato con rinforzi primari e non coercitivo, permette di ottenere un cane capace di lavorare in qualunque condizione e sempre contento di farlo per il proprio padrone. Per esperienza personale ho visto i cani lavorare con grande entusiasmo, scodinzolando durante la ricerca e abbaiando gioiosamente dopo il ritrovamento, nell’attesa della ricompensa e degli incoraggiamenti festosi da parte del loro conduttore.
5.7 REGOLAMENTO PER L’ABILITAZIONE DELLE UNITA CINOFILE DEI VIGILI