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3. Fase risolutiva: è la parte terminale del comportamento durante la quale l’animale riceve soddisfazione o insoddisfazione per ciò che ha appena
fatto.
La considerazione e l’analisi di queste tre fasi sono di estrema importanza per i processi di apprendimento e di estinzione dei comportamenti (4).
Apprendere significa acquisire una serie di informazioni che poi, a seconda delle situazioni, possono risultare utili a risolvere dei problemi.
L’apprendimento nel cane avviene in diverse fasi della vita e con varie modalità (21):
• IMPRINTING (o meglio IMPREGNAZIONE) • GIOCO
• IMITAZIONE • ASSUEFAZIONE
• APPRENDIMENTO LATENTE • APPRENDIMENTO CLASSICO
• APPRENDIMENTO PER CONDIZIONAMENTO
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2.1 IMPRINTING o IMPREGNAZIONE
Questo tipo di apprendimento studiato da Konrad Lorenz è stato già trattato ampiamente nel capitolo precedente.
2.2 GIOCO
Il gioco è un comportamento tipico degli animali sociali, i quali lo utilizzano per stabilire in modo non cruento i rapporti di branco, questa attività consente al cucciolo di apprendere e mettere in atto quei comportamenti (anche con soggetti adulti) che gli serviranno poi nel corso della vita.
I cani domestici, per selezione restano per tutta la vita in una condizione giovanile detta Neotenia.
2.3 IMITAZIONE
L’apprendimento per imitazione come intuibile si ha quando un soggetto apprende un comportamento osservando un altro individuo.
Ai fini dell’addestramento del cane, non viene tenuto molto in considerazione
2.4 ASSUEFAZIONE
Con processo di assuefazione o abitudine, si intende quel meccanismo grazie al quale il cane impara ad abituarsi alla presenza di determinati stimoli senza reagire ad essi. Non comporta una risposta ad uno stimolo ma piuttosto la perdita di uno stimolo già esistente.
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2.5 APPRENDIMENTO LATENTE
Viene definito apprendimento latente, quel tipo di associazione in cui lo stimolo non si esaurisce in una risposta evidente. Tutto ciò che viene appreso rimane apparentemente nascosto (latente), per emergere in seguito a fronte di specifiche necessità. Se si dà la possibilità ad un cane di muoversi liberamente ed in modo autonomo all’interno di un campo di addestramento, questi prenderà conoscenza oltre che del territorio anche di eventuali attrezzi presenti, se in un secondo tempo, quando noi porteremo questo soggetto nel campo per eseguire degli esercizi, troveremo meno difficoltà nell’insegnamento, questo perché il cane sfrutterà ciò che ha appreso senza una precisa esigenza.
Allo stesso modo è consigliabile terminare sempre le sedute di addestramento in maniera positiva; l’esercizio ben fatto rimane appreso in maniera latente e si manifesterà in futuro consolidando il livello tecnico del cane.
2.6 APPRENDIMENTO CLASSICO E PER CONDIZIONAMENTO OPERANTE
Il condizionamento strumentale o operante è il metodo di apprendimento più sfruttato per insegnare ad un cane un comportamento o un lavoro. Si intende una generica influenza sul comportamento di un soggetto in funzione di quel che è accaduto nel passato.
In psicologia questo termine rimanda direttamente alla corrente che negli anni ’40 e ’50 segnò profondamente il corso della disciplina.
Il Comportamentismo si impose all’attenzione del mondo accademico grazie agli studi di due uomini: il russo Pavlov e l’americano Skinner.
Pavlov introdusse il concetto di condizionamento classico, Skinner quello di condizionamento operante (29).
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Pavlov giunse allo studio del condizionamento attraverso esperimenti sull’apparato salivare del cane. Egli notò che introducendo del cibo in polvere nella bocca del cane, aumentava il flusso di saliva. Cominciò quindi a far precedere un suono di campanella alla somministrazione del cibo. Gradualmente il flusso di saliva del cane cominciò ad aumentare al suono della campanella, anche quando non veniva dato il cibo. Nella terminologia di Pavlov il cibo è lo stimolo incondizionato , la risposta di salivazione del cane è la risposta incondizionata, la campanella è lo stimolo condizionato e la salivazione che segue il suono della campanella è la risposta condizionata.
Associando quindi stimoli incondizionati (primari), stimoli condizionati (ad esempio i comandi), indurremo il cane a dare una risposta condizionata. Per esempio se nel momento in cui un cane , per stanchezza (stimolo incondizionato) assume la posizione sdraiata (risposta incondizionata), il conduttore associa la parola “terra” (stimolo condizionato), dopo un certo numero di sequenze seguite da un rinforzo positivo, vedremo che sarà sufficiente il comando “terra” perché il cane ne assuma la posizione.
Skinner arrivo invece a teorizzare il condizionamento operante attraverso le osservazioni sui topi. Rinchiusi in una gabbia i topolini ottenevano il cibo solo quando azionavano una leva. All’inizio un topo poteva andare avanti per molto tempo prima di azionarla accidentalmente, ma dopo questa “scoperta”, Skinner osservò che la leva veniva premuta sempre più frequentemente: il topo aveva imparato che azionando la leva otteneva cibo. Nella terminologia di Skinner il cibo costituisce il rinforzo positivo. Esiste ovviamente anche la punizione: se anziché il cibo, il topo ottiene una scarica elettrica, impara a non azionare la leva sbagliata. Questo condizionamento viene definito “operante” proprio perché il soggetto in questione apprende agendo su stimoli ambientali che lo circondano. Per esempio se il cane abbaia (risposta) quando gli si presenta la ciotola con il cibo (stimolo) e questa gli viene data subito (rinforzo),
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probabilmente dopo un certo numero di volte, il cane abbaierà ogni volta che gli si proporrà la ciotola, anche se questa non contiene cibo (29).
Tra questi sistemi di apprendimento si possono menzionare anche:
× MODELLAGGIO (Shaping): processo attraverso il quale, un comportamento appreso, si modifica gradatamente verso un modello più idoneo (modellaggio) in funzione dell’intensità della soddisfazione provata (aumento graduale di rinforzo positivo).
× CONCATENAMENTO (Chaining): formazione di un comportamento complesso costituito dall’insieme di più comportamenti semplici appresi singolarmente (4).