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ADOZIONE VARIANTE N. 17 AL VIGENTE PRG -

Presidente – Consigliera Bonfichi

Passiamo ora al successivo punto in discussione all’ordine del giorno, è il punto iscritto al n. 14 e per la precisione l’adozione della Variante n.

17 al vigente Piano Regolatore. Illustra la Variante l’Assessore Adobati.

Assessore Adobati

Grazie Presidente. La Variante in oggetto è denominata la n. 17 al vigente Piano Regolatore; ci muoviamo sempre all'interno della disciplina urbanistica regionale della Legge 12/2005 e nello specifico si utilizzano i meccanismi disposti dall’art. 2 – comma 2 – della Legge 23/1997 per varianti semplificate. I contenuti, i punti di questa Variante hanno seguito il loro iter di istruttoria tecnica interna e il loro vaglio all'interno degli organismi previsti di valutazione. Sono tre famiglie di contenuto essenzialmente. Una prima riguarda interventi nel centro storico, una seconda parte su due aspetti che riguardano l’articolato normativo e poi c'è un blocco consistente che riguarda interventi diversamente connessi ad opere pubbliche. Illustra i contenuti tecnici di ogni punto della Variante l’Arch. Morabito, che ne ha seguito istruttoria e vita fino ad ora. Lo invito a prendere la parola. Grazie.

Presidente

Consigliere Zoccoli, prego.

Consigliere Zoccoli

Prima di entrare nel merito Assessore, vorrei alcuni chiarimenti sulla premessa, nel senso che questa Variante ha una premessa dove in sostanza dice che ci sono depositate circa 120 richieste di queste varianti al PRG. Ora con il precedente Assessore e all'interno della Commissione II si sono fatti alcuni ragionamenti rispetto a queste varianti. Il primo, vorrei sapere se dato che c'è questo periodo vacante dal PRG al P.G.T., volevo capire se questa quantità di varianti è una quantità definitiva, oppure ripartiamo e si sa dove si inizia, ma non si sa

dove si finisce con queste varianti, perché abbiamo avuto anche un precedente storico sul Comune di Treviglio dove praticamente è venuto fuori un po' di tutto. E allora volevo capire il tipo di percorso che si ha in mente.

L’altro punto che ho sollevato in Commissione e volevo anche qui metterlo a conoscenza dei Consiglieri, è che noi ci siamo trovati le varianti che abbiamo discusso nella Variante 16, già in sostanza predisposte, preparate, chiamiamole così, con una valutazione tra l’Assessore e il Dirigente e l’Architetto, non so se era Morabito o qualcun altro. In sostanza secondo il mio ragionamento che ho sollevato nella Commissione e lo pongo qui alla discussione dei Consiglieri, è venuto meno il ruolo della Seconda Commissione, che secondo me doveva essere la Seconda Commissione, vedendo insieme queste varianti, fare poi lei con il contributo dei tecnici, con il contributo dell’Assessore, fare il percorso assieme in sostanza di questa cernita, di questa scelta di queste varianti.

Ora è stato sollevato, questo percorso non si è fatto, adesso abbiamo un percorso successivo, perché ne abbiamo fatte solo una parte di 120 varianti, perciò volevo anche capire se rispetto a questo percorso si continua con il metodo precedente, oppure si adotta un altro percorso, perché credo che non sia indifferente anche il controllo, la discussione che ne deriva e la responsabilità di chi poi decide che deve passare all'interno della discussione sia nella Seconda Commissione di queste varianti e sia in Consiglio Comunale, non sia indifferente la valutazione e credo che la legittimità o quantomeno il mio auspicio sia che questa discussione venga fatta come ho già annunciato, che sia predisposta dalla Seconda Commissione. Poi l’altra cosa, ma entreremo dopo negli altri argomenti. Volevo sapere queste due cose se sono stato abbastanza chiaro. Grazie Presidente.

Presidente

Grazie Consigliere. Risponde l’Assessore Adobati.

Assessore Adobati

Grazie. Allora rispetto al secondo punto che poneva perché sono state selezionate queste osservazioni, dicevo che ci muoviamo all'interno di una Variante disciplinata dalla normativa regionale – Legge 12 – e poi nello specifico all’art. 2 – comma 2 – della legge 23/97 che individua, come è riportato in premessa, una serie di fattispecie che consentono di modificare il PRG nelle parti relative alle modalità di intervento sul patrimonio edilizio esistente, azzonamento e densità edilizia, purché

comportanti incrementi della capacità insediativa non superiori al 10%, perimetro ambito territoriale soggetti a piani attuativi ecc. – quindi è la fattispecie degli interventi che ha determinato la selezione di questo pacchetto di tessere di variante.

Rispetto invece alla questione più programmatica generale che poneva prima, mi sembra che in qualche modo una prima risposta ci sia già, nel senso che il fatto che la L.R. 23 sopravviva all’entrata in vigore della Legge 12 è anche perché sopravvive in alcuni aspetti, in alcune fattispecie che hanno un’incidenza sugli equilibri urbanistici diciamo modesti. In secondo luogo consideriamo che poi queste sono varianti urbanistiche, nel periodo immaginato necessario per mettere in cantiere e elaborare e approvare piani di governo del territorio, sappiamo che la legge è del marzo 2005 e identifica inizialmente un tempo di quattro anni per l’adeguamento; in tempi di questo tipo comunque la legislazione regionale ha da subito lasciate possibili operazioni svolte con strumenti cosiddetti di programmazione negoziata, che quindi sono strumenti che consentono di intervenire con maglie d’azione decisamente più ampie di quelle che sono aperte alla Legge 23/97.

Ora è chiaro che il nostro impegno ed è quello che avevamo avuto occasione anche di esprimere qualche tempo anche in sede di riunioni, è quello di lavorare in modo serrato al nuovo Piano di governo del territorio, con tutti gli organismi dedicati ad esso. È evidente che la fase della transizione qui a Treviglio come altrove, ho presente l’esempio di Bergamo che si appoggia anche a gestire alcune situazioni che necessariamente vanno gestite in questa situazione transitoria. Dal mio punto di vista lo sforzo credo che in prima persona noi, comunque io e tutti quanti abbiamo di fronte, è quello – qui si tratta di interventi più o meno apprezzabili, ma di scala minimale rispetto a quello che è il disegno del Piano di governo del territorio, è quello che ciò che viene avanti e che viene considerato, si iscriva in un disegno di senso che è quello del Piano di governo del territorio che via-via si sta elaborando.

Quindi anche da qui in avanti, assunto che esiste un tempo di transizione, l’impegno forte non può che essere quello di collocare tutti gli elementi di trasformazione dell’attuale strumento urbanistico dentro un disegno di Città che progressivamente va formandosi. Grazie.

Presidente

Grazie Assessore. Possiamo passare all’illustrazione della prima Variante. Utilizziamo il sistema adottato nelle varianti precedenti, per cui chiederò all’Architetto di illustrarle una ad una e se ci sono chiarimenti e conseguentemente ne deliberiamo una alla volta. La prima

Variante che prendiamo in considerazione è la Variante dell’area di via Roma, il riferimento è a pag. 2 della relazione.

Arch. Morabito

I proprietari di questo immobile in via Roma hanno chiesto di modificare il grado di intervento previsto dal Piano Regolatore del centro storico, modificando la destinazione urbanistica che è prevista in grado VI, cioè edifici per i quali è prevista la demolizione, perché in contrasto con il carattere ambientale costituente superfettazioni, in grado IV, cioè edifici soggetti alla conservazione delle strutture murarie esterne, anche con modifica delle aperture. È da considerare che l’art. 11 delle norme del Piano Regolatore che riguardano il centro storico, ha lasciato una finestra aperta per questi edifici di grado VI, quindi di cui è prevista la demolizione, purché... vi leggo l’intera parte...

CAMBIO CASSETTA

... risultino legittimati, attraverso il rilascio di regolare licenzia edilizia o concessione edilizia in sanatoria, potranno essere conservati purché ne venga prevista l’armonizzazione con l’organismo architettonico in contesto. In tal caso gli interventi di recupero saranno assoggettati alle prescrizioni previste per il grado V di intervento, senza modificare la destinazione d’uso assentita.

I richiedenti, a sostegno della legittimità di questo edificio e di questo pezzo di centro storico, hanno presentato una scheda catastale risalente all’impianto, cioè al 1939, nella quale la costruzione risulta accatastata quale tettoia-autorimessa. Premetto che l’obbligo di licenza edilizia è nato con la Legge Urbanistica del 1942, quindi tutto ciò che c’era prima difficilmente ha ottenuto autorizzazioni dai Comuni. Quindi considerato che con la normativa praticamente è legittimato questo edificio, i richiedenti potrebbero riutilizzarlo come autorimessa. Il fatto di poterlo utilizzare in un altro uso invece ci costringe a prevedere una Variante specifica per tale immobile, poiché probabilmente i proprietari hanno intenzione di dare una destinazione diversa a questo immobile piuttosto che lasciarlo ad autorimessa.

La Commissione del Paesaggio ha fatto il sopralluogo presso l’immobile e ha espresso parere favorevole, con richiesta di contestualizzare l’edificio rendendolo più compatibile con i caratteri del cortile e in particolare della facciata prospiciente. La Variante può essere assunta ai sensi dell’art. 25 della Legge 12, perché ricorrono i presupposti dell’art. 2 – lettera d) della L.R. 23 del 97. La Variante non incide sostanzialmente sull’incremento del peso insediativo, perché è di gran

lunga inferiore all’aumento del 10% stabilito dalla Legge 12. Quindi si è ritenuta accoglibile la richiesta.

Presidente

Grazie Architetto. Ci sono richieste di chiarimento sulla Variante? Non ci sono richieste di chiarimento, apro alle dichiarazioni di voto.

Consigliera Siliprandi.

Consigliera Siliprandi

La Lega Nord voterà sì, nel senso di accogliere l’osservazione.

Chiediamo sempre comunque una omogeneità poi di valutazione per casi simili per non discriminare i cittadini. Grazie.

Presidente

Ha chiesto la parola il Consigliere Brambilla. Ne ha facoltà.

Consigliere Brambilla

Grazie Presidente. Volevo soltanto chiedere all’Arch. Morabito o comunque all’Amministrazione se queste varianti che riguardano il centro storico e che sono state sottoposte al parere della Commissione Paesaggio, se questo parere poi in qualche modo vincola la concessione dell’autorizzazione. Cioè volevo capire come è il meccanismo in questi casi qua. Grazie.

Presidente

Veramente eravamo in dichiarazione di voto, comunque poi rispondiamo a questa domanda. Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gatti, ne ha facoltà.

Consigliere Gatti

Era solo per segnalare che anche la Commissione Seconda ha visto questa pratica nella sua seduta del 6 febbraio e aveva espresso parere favorevole.

Presidente

Grazie Consigliere. Architetto sì, dia pure la risposta.

Arch. Morabito

Sì, Consigliere Brambilla, la Commissione Paesaggio, come ho detto poc'anzi, ha visto e addirittura si è recata a fare il sopralluogo direttamente sul posto, dando questa indicazione di parere favorevole e contestualizzare l’edificio alla facciata prospiciente lo stesso.

Queste indicazioni naturalmente verranno allegate alla delibera che accoglie la richiesta della proprietà e non solo, nel momento in cui i richiedenti chiederanno di intervenire su questo edificio, la pratica verrà passata nuovamente alla Commissione Paesaggio che esprimerà il proprio parere sugli interventi e sulle opere che i proprietari hanno intenzione di eseguire sull’edificio.

Presidente

Grazie Architetto. Non ci sono richieste ulteriori di intervento e dichiarazioni di voto. Pertanto pongo in votazione la Variante area di via Roma. Sono aperte le votazioni. Sono chiuse le votazioni. La Variante è accolta all’unanimità con 20 voti favorevoli.

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Apro all’illustrazione della Variante dell’area denominata “Area piazza Insurrezione”, il riferimento è a pag. 3 e 4 della relazione. Illustra l’Arch.

Morabito.

Arch. Morabito

L’immobile è quello che si vede da piazza Insurrezione sulla sinistra, con alle spalle la Stazione Centrale e prospiciente via Matteotti e parte dell’area dà anche sul viale Filagno. Attualmente l’edificio è classificato come grado III dal Piano Regolatore che riguarda il centro storico, cioè edifici soggetti alla conservazione delle facciate esterne. I richiedenti hanno chiesto di modificare questo grado di intervento in grado V, cioè edifici soggetti alla semplice limitazione volumetrica entro i limiti massimi di quello esistente, cioè prevedere la demolizione e la ricostruzione. I proprietari hanno argomentato questa loro richiesta, allegando anche delle fotografie dell’immobile in cui evidenziano la carenza strutturale di alcuni elementi, quali i solai che sono inflessi, muri perimetrali con evidenti e forti tracce di umidità. Oltre modo la richiesta che viene presentata, la richiesta dal grado III al grado V e anche in funzione di un possibile piano interrato da destinare a autorimesse, che renderebbe difficoltoso il mantenimento delle murature perimetrali.

La Commissione Paesaggio si è recata sul posto, ha ritenuto di non aderire e non considerare la richiesta dei proprietari, però consentendo un grado inferiore rispetto al grado III, cioè il grado IV. Con il grado IV è

possibile praticamente svuotare l’edificio, rivedere l’altezza delle solette, modificare le facciate e così via. Di questa decisione della Commissione Paesaggio è stata resa nota ai proprietari che hanno presentato una successiva perizia che è stata ancora valutata dalla Commissione Paesaggio, che però non ha ritenuto ancora idoneo ciò che è stato presentato dalla proprietà a sostegno del cambio di intervento dal III al V grado. Pertanto nella Variante che avete davanti a voi è stata prevista la modifica del grado di intervento così come ritenuta idonea dalla Commissione Paesaggio, cioè dal grado III al grado IV e non dal grado III al grado V.

Presidente

Sono aperte le richieste di intervento. Si è prenotato il Consigliere Zoccoli.

Consigliere Zoccoli

Credo che ci troviamo di fronte stasera a un intervento abbastanza consistente e anche impegnativo per quanto riguarda degli interventi sul centro storico. Questo è uno, poi ce ne sarà un altro successivamente credo molto importante.

Ora io credo che come sono stati spiegati, sono stati spiegati dal punto di vista tecnico, però io credo che qualche riflessione politica sul discorso del centro storico vada fatta, perché l’altra volta, sempre col Suo predecessore Assessore, si era fatta tutta una discussione di non mischiare il centro storico con altri interventi e io ho fatto l’altra volta un riferimento e lo rifaccio, che c’era nella Variante 16 praticamente interventi sul centro storico e la costruzione di una stalla. Si capisce bene, ma anche di fronte ai cittadini e all’opinione pubblica, che non si possono mettere tutto sullo stesso piatto, gli interventi non sono tutti uguali. E dato che io credo che sul centro storico e aggiungo che ci sono questi interventi che stiamo facendo che hanno delle particolarità aggiuntive rispetto in più, penso che siano anche delle abitazioni abbastanza storiche, non sono degradate, non sono come può essere il viale Oriano, dove praticamente lì c’era qualche industria o qualche azienda, cioè stiamo parlando credo delle case anche storiche di Treviglio e con delle particolarità che sono dei giardini che abbelliscono Treviglio.

Io ho preso atto che anche la Commissione Paesaggio ha tenuto in considerazione alcuni ragionamenti che abbiamo fatto, però io credo che non si possa fare un ragionamento che a tutti quelli che fanno la richiesta di cambio di grado sul centro storico debbano essere accolte.

Anche perché noi arriviamo un po' da una storia sul discorso del centro storico che prima si erano fatte molte discussioni, si erano trovate anche delle riflessioni o dei punti di riferimento, poi recentemente, se noi guardiamo un po' come si è intervenuti sul centro storico, praticamente non si è tenuto conto in sostanza della complessità della Città, ma si è tenuto conto solo dei costruttori e l’esempio è la via Verga da questo punto di vista, dove praticamente si è spianato giù tutto, per fare che cosa in sostanza? Sì forse c'erano anche degli ambienti degradati, ma molti erano fattibili di ristrutturazione e anche c'erano dei pezzi in quel luogo di una certa rilevanza storica.

Ora l’intervento che si vuole fare su questo pezzo sulla Città, in questo centro storico, noi dovremmo fare la riflessione che io ho fatto e che continuo a fare. Cioè qui sta diventando la Città che diventa sempre più disabitata dalla popolazione e aumenta sempre di più il commercio. Ma si sta verificando da una parte che molte persone non vivono più un luogo che è il centro storico, dall’altra però vediamo che continuano ad aumentare queste richieste, ed è anche un po' il ragionamento che poi andremo a fare, anche di continuare a costruire i negozi.

Allora la Città che ne esce è una Città omologata, cioè tutte le vie non hanno più la peculiarità o la differenza diciamo anche storica con la differenza che c'è. Si va in una via, si trovano gli stessi negozi, si va in un'altra si trovano gli stessi negozi ecc. – Ora questi interventi, ed è questo il punto del cambio di grado, non è che siamo di fronte a un immobile fatiscente, non è che siamo di fronte a un immobile del centro storico che decade, è che ormai passa la logica che per ristrutturare bisogna tutto demolire o parte demolire, perché bisogna fare i parcheggi sotto e bisogna fare i negozi. Questo è il punto secondo me dove dovremmo invertire la tendenza, perché se passa ancora questa strada, praticamente tutti saranno legittimati a demolire tutto, perché ormai nel centro storico dovrà essere creato tutto un parcheggio sotterraneo e poi dove ci si riesce magari a fare anche tutta una serie di negozi, che non c'è neanche la necessità di questi interventi, perché appunto di negozi ce ne sono abbastanza nella nostra Città e molti vuoti e poi credo che si crei una Città, come dicevo prima, omologata.

Ora io penso che una riflessione va fatta e che dovremmo un po' cambiare rotta rispetto anche come si interviene sul centro storico, perché appunto è una tutela importante. Poi qui su questi interventi c'è anche un'altra particolarità che hanno dei giardini in sostanza che sono vissuti come ornamento di un certo paesaggio, sono usufruiti anche come passeggio per i cittadini di Treviglio, perché sono in un anello trevigliese che è adibito anche a passeggio e vedendo questi giardini su questo percorso credo che dato che sono storici devono essere anche

lasciati per essere usufruiti anche dalla visione della popolazione trevigliese e in più secondo me se si interviene su quel percorso lì, si dovrebbero tagliare anche degli alberi e anche qui credo che siano degli alberi secolari. Io non credo che questo intervento sia un intervento corretto, perché penso che la Commissione Paesaggio certo ha avuto il ruolo che le compete, ma io credo che noi come Consiglieri Comunali abbiamo anche un nostro ruolo da svolgere. Non possiamo secondo me adagiarci su una valutazione, anche se importante, della Commissione Paesaggio, ma dobbiamo anche essere in grado di tirar fuori qualche idea di come pensiamo di quella parte storica del centro storico che viene avanti con una ristrutturazione, cosa intendiamo fare. Io penso che dovremmo passare a un percorso più conservativo del centro storico, perché già molte ferite questo centro storico ha avuto e di conseguenza se vogliamo curarlo questo centro storico non dobbiamo continuare ad infierire su un corpo ferito da questo punto di vista, ma dobbiamo tentare di curarlo.

Presidente

Grazie Consigliere Zoccoli. Ha chiesto la parola il Consigliere Zordan, ne ha facoltà.

Consigliere Zordan

I proponenti ricorrenti chiedono di portare dal grado III al grado V, quindi con la possibilità di demolire l’edificio. Avete presente tutti vero di quale edificio si tratta, caratterizza la piazza Insurrezione, venendo dalla Stazione la si vede ed è un elemento caratteristico un po' proprio di quella piazza e che fa parte di uno scenario al quale siamo abituati.

Benissimo e quindi è opportuno porre attenzione ecc. alle richieste di modifica di Variante, però qui c'è un particolare, chiedono di mantenere la stessa struttura, assolutamente la stessa struttura, di mantenere lo stesso volume, di mantenere la prospettiva che già esiste e di poter demolire anche la facciata in quanto vogliono realizzare il parcheggio sotto. Queste cose le ho già dette in Seconda Commissione, le ripeto qui in Consiglio Comunale. A mio avviso dei cittadini che mantenendo le caratteristiche strutturali precedenti, mantenendo lo stesso volume e lo stesso profilo, però migliorano complessivamente tutta quella zona realizzando anche i parcheggi sotterranei, mi pare che sia una cosa

Benissimo e quindi è opportuno porre attenzione ecc. alle richieste di modifica di Variante, però qui c'è un particolare, chiedono di mantenere la stessa struttura, assolutamente la stessa struttura, di mantenere lo stesso volume, di mantenere la prospettiva che già esiste e di poter demolire anche la facciata in quanto vogliono realizzare il parcheggio sotto. Queste cose le ho già dette in Seconda Commissione, le ripeto qui in Consiglio Comunale. A mio avviso dei cittadini che mantenendo le caratteristiche strutturali precedenti, mantenendo lo stesso volume e lo stesso profilo, però migliorano complessivamente tutta quella zona realizzando anche i parcheggi sotterranei, mi pare che sia una cosa

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