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Aggiornamento del Quadro Conoscitivo relativamente ai Vincoli morfologici e conformativi del territorio

COMUNI IRPET ED EMPOLI note(A),(B),(C),(D)

3.4 Aggiornamento del Quadro Conoscitivo relativamente ai Vincoli morfologici e conformativi del territorio

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Tale consapevolezza ha indotto l'Amministrazione Comunale a ricorrere allo strumento dell'avviso pubblico per selezionare gli interventi da inserire nel quadro previsionale strategico del secondo Regolamento Urbanistico, rivolto ai soggetti pubblici e privati che abbiano la disponibilità delle aree o degli immobili compresi nel relativo comparto di intervento (art. 3 dell'avviso) e ad indicare, tra i principali criteri di valutazione delle proposte, la tempistica prevista per la realizzazione degli interventi stessi.

L'inserimento delle aree di trasformazione nel secondo Regolamento Urbanistico sarà comunque subordinata alla preventiva sottoscrizione di un accordo procedimentale, ai sensi dell'art. 11 della L. 241/90, con cui saranno definiti i reciproci impegni, compresi i tempi di realizzazione (art. 8 dell'avviso).

Sempre nell'ottica di una riduzione dei tempi di realizzazione degli interventi, si procederà contestualmente ad una semplificazione dei procedimenti, mediante l'introduzione del Progetto unitario convenzionato, al posto del piano urbanistico attuativo, per gli interventi meno complessi.

Il controllo di queste procedure deve essere preventivamente fissato nell’atto di governo del territorio nel suo fondamentale ruolo discrezionale e conformativo della proprietà e del territorio senza che esso venga sostituito dal contratto pubblico-privato.

3.4 Aggiornamento del Quadro Conoscitivo relativamente ai Vincoli morfologici e conformativi del territorio

3.4.1 La valorizzazione delle emergenze archeologiche

Nell'ambito dell'aggiornamento del quadro conoscitivo del P.S. e del R.U. sarà condotto uno studio specifico per il censimento e la valorizzazione delle emergenze archeologiche presenti nel territorio empolese.

Tale studio avverrà sulla base di una suddivisione del territorio comunale in varie sezioni (ed eventuali sottosezioni) e sull’integrazione dei dati raccolti attraverso una ricognizione sistematica diretta del territorio comunale, con particolare interesse per i siti non indagati e quindi non editi, e sulla redazione di schede UT secondo le direttive indicate dalla Soprintendenza ai Beni Archeologici della Toscana, di ciascun sito indagato.

Sarà prevista la produzione della documentazione fotografica e cartografica sia generale che di dettaglio; la trasposizione cartografica dei dati raccolti su supporto digitale, secondo le indicazioni concordate con il Committente; la redazione della relazione di accompagnamento delle ricerche effettuate.

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Sarà realizzata, anche in supporto digitale, una carta tematica del rischio archeologico con la definizione delle categorie dei livelli di rischio archeologico, compresa l’individuazione di siti archeologici di accertata o probabile esistenza e le eventuali tracce di viabilità antica, da assoggettarsi ad appropriate e diversificate discipline di tutela, salvaguardia e valorizzazione;

Sarà inoltre elaborata una carta di dettaglio degli elementi di maggiore interesse in ambito della pianificazione urbanistica con particolare riguardo alla situazione archeologica dei centri storici e alle aree accertate dal punto di vista delle evidenze archeologiche. Il Documento normativo sarà relativo ai siti individuati, con evidenziati i diversi livelli di fattibilità conseguenti ai relativi livelli di rischio precedentemente individuati, che garantiscano (unitamente al quadro normativo dell’attività urbanistica ed edilizia) la salvaguardia, la tutela e la valorizzazione dell’eventuale emergenza archeologica individuata e segnalata, con specifico richiamo alla normativa comunitaria, italiana e regionale vigente di riferimento.

3.4.2 L' ANPIL “Arnovecchio”

Con delibera n. 98 del 27/12/2011 è stata istituita l’Area Naturale Protetta d’Interesse Locale (A.N.P.I.L.) in località Arnovecchio, che rappresenta il primo passo per l’effettivo recupero ambientale e naturalistico di un’importante area del territorio empolese.

In considerazione delle notevoli valenze naturalistico ambientali e delle potenzialità didattico-ricreative di tale area, soprattutto se lette nell’ambito territoriale in cui essa è inserita, l’Amministrazione comunale ha avviato un percorso di graduale recupero e riqualificazione ambientale che ben si coniuga con le previsioni del Regolamento di coordinamento fra i Comuni di Empoli, Montelupo F.no, Cerreto guidi, Vinci e Capraia e Limite (approvato dal comune di Empoli con deliberazioni consiliari n. 36 del 13 maggio 1995 e n. 80 del 22 luglio 1996), nonché con i contenuti del Piano Strutturale di Empoli, che prevede l’esistenza di “corridoi ecologici” di collegamento tra Arnovecchio, il Parco urbano di Serravalle ed il parco fluviale dell’Arno, atti a favorire la conservazione della bio-diversità.

Il R.U. vigente assoggetta il geotopo di Arnovecchio alla disciplina dei beni a protezione paesistica e/o ambientale prevista dalla variante d’implementazione al Piano d’Indirizzo Territoriale (PIT) adottata con Del. C.R.T. del 16 Giugno 2009 n.32, introducendo in questi ambiti una serie di divieti, fra cui:

a) la costruzione di stazioni radio-base per telefonia cellulare;

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b) le nuove costruzioni stabili o provvisorie di qualsiasi tipo, nonché l’utilizzazione dei terreni a scopo di deposito a cielo aperto;

c) gli impianti tecnologici, salvo le reti tecnologiche sotterranee per pubblica utilità ed i manufatti agricoli di cui non sia dimostrata la necessità attraverso programmi di miglioramento agricolo ambientale, e di cui sia dimostrata l’impossibilità della loro localizzazione fuori dell’area tutelata, e dimostrata l’impossibilità a riutilizzare quelli esistenti;

d) la modifica ai tracciati viari storici e delle alberature di arredo (filari, siepi, alberi di segnaletica, ecc.).

e) gli impianti solari termici e fotovoltaici per i quali è prevista l’installazione a terra;

f) gli impianti eolici, fatta eccezione per gli impianti classificabili interventi di manutenzione ordinaria ai sensi dell’art. 11 comma 3 del D. Lgs. 30 Maggio 2008 n. 115.

Al fine di predisporre però una regolamentazione del territorio dell'A.N.P.I.L. capace non solo di garantire le necessarie esigenze di salvaguardia, valorizzazione e tutela degli ambienti di peculiare rilevanza naturalistico-ambientale, ma anche di interagire, integrandosi, con la realtà eminentemente agricola del territorio circostante e con le norme della vigente pianificazione territoriale del Comune di Empoli, si è ritenuto opportuno sottoporre l’ANPIL a diversi gradi di regolamentazione, suddividendola in tre ambiti territoriali così individuati:

Zona 1.a) le aree protette, rappresentate dalle aree di maggior rispetto situate all'interno del sistema delle ex cave di proprietà comunale;

Zona 1.b)le aree protette, rappresentate dalle aree di maggior rispetto situate all'interno del sistema delle ex cave di proprietà privata;

Zona 2) le aree marginali contermini;

Zona 3) l’intera area ANPIL di Arnovecchio;

Le zone 1.a), 1.b) e 2) saranno assoggettate alla disciplina di un apposito Regolamento che, sia pure con diversi gradi di protezione e rispetto fra le zone 1.a e 1.b e la zona 2, normi e regolamenti:

 le modalità di tutela e conservazione delle emergenze naturalistiche, del paesaggio e dell’insieme di risorse naturali dell’ANPIL;

 le azioni, gli interventi e le misure da attuare per migliorare lo status dei luoghi;

 le attività agricole e forestali compatibili;

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 le modalità di accesso all’area;

 le attività didattico-ricreative compatibili;

 le forme di vigilanza.

La gestione dell’ANPIL di Arnovecchio è posta dal Regolamento in capo dell'Amministrazione Comunale di Empoli, la quale potrà però avvalersi, ogni qualvolta lo riterrà necessario, del supporto di altri soggetti aventi specifiche competenze in materia naturalistico-ambientale, didattico-educativa e quant’altro necessario per assicurare una corretta ed efficiente gestione dell’ANPIL, come già avvenuto con il Museo paleontologico, che in questi anni ha gestito l’attività didattico-culturale della ex cava Pierucci, nella quale si sono realizzati interventi di recupero e riqualificazione aventi queste finalità.

3.5 Aggiornamento del Quadro Conoscitivo relativamente agli aspetti