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1. Foreign aid: una panoramica sulla genesi degli aiuti occidentali e cinesi a

1.6 Aiuti cinesi: una minaccia per l’Occidente

Per noi, in Africa abbiamo molto da imparare dai cinesi, oltre alla sua capacità finanziaria di assisterci, la Cina ha fatto dei progressi strabilianti negli ultimi decenni per ridurre la povertà, e questa esperienza è di grande interesse per noi70. (Antoinette Sayeh, Direttrice del dipartimento Africa del Fondo Monetario Internazionale ed ex ministro delle finanze della Liberia)

In Senegal, 86 percent said China’s role in their country helped make things better, compared with 56 percent who felt that way about America’s role. In Kenya, 91 percent of respondents said they believed China’s influence was positive, versus only 74 percent for the United States71. (Dambisa Moyo, economista)

Mentre la Cina e le sue risorse di finanza sono benvenute nei corridoi del potere africano, generano al contrario preoccupazione e ostilità in Europa e Stati Uniti72. La Banca Mondiale e il

68 Notizie estrapolate dalle informazioni rilasciate dal Governo Cinese sulla prima White Paper. 69 Ibidem.

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Cit. in D. Brautigam, op. cit., pag. 12

71 Cit. in New York Times, D. Moyo, Beijing a Bonn for Africa, 27 giugno 2012, ultima visita 1/03/2015. http://www.nytimes.com/2012/06/28/opinion/beijing-a-boon-for-africa.html?_r=3&emc=tnt&tntemail1=y

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FMI la vedono come uno spietato competitor, altri, come l’ex Presidente della Banca Mondiale, hanno criticato la Cina per ignorare la tutela ambientale e sociale nei loro prestiti73, altri si riferiscono agli aiuti cinesi come “toxic aid74”. I paesi benestanti polemizzano che le aziende cinesi stanno ottenendo profit legando gli aiuti all’export, una forma di export che i paesi più ricchi avevano stabilito di ridurre.

Sebbene la Cina stia facendo passi in avanti in quanto a trasparenza di governance, gli aiuti sono rimasti a lungo un segreto di stato. Beijing rilascia solo informazioni essenziali riguardo la quantità di aiuti che elargisce. E’ vero, non ci sono riferimenti ufficiali ne dove ne a chi gli aiuti vengono donati, ne un’analisi dettagliata per settore o scopo75. Tuttavia, la sequela di segreti viene sempre più arricchita verosimilmente da incomprensioni, rumori e speculazioni.

I media ritengono (erroneamente) che la Cina abbia programmi di aiuti enormi. Qualcuno asserisce che la Cina dia aiuti in cambio di accesso alle risorse naturali come il petrolio76 che costituirebbe il 70% dell’interscambio cinese in Africa (incorretto). “Rogue regimes” come il Sudan e Zimbabwe, sono classici esempi di paesi che ricevono enormi quantità di aiuti, a detta della stampa, quando invece ricevono una quantità di aiuti esigua. La mancanza di trasparenza sui prestiti cinesi fa preoccupare i più, che le banche cinesi, senza regolamentazione alcuna, estendano i prestiti ai paesi a basso reddito recentemente liberati dal debito o che non richiedono garanzie dei fondi (accounting of funds) e si preoccupano che questo possa peggiorare le condizioni di governance e corruzioni già presenti in alcuni paesi.

Paul Collier, ex capo delle ricerche della Banca Mondiale nel suo libro The Bottom Billion dichiara: “In the bottom billion (governance) is already unusually bad, and the Chinese are

making it worse”77.

Nel 2005, durante la Dichiarazione di Parigi, le maggiori organizzazioni di donatori si sono impegnate per cercare di riformare i propri approcci agli aiuti, in uno sforzo di migliorarne

73 F. Crouigneau e R. Hiault, “ Wolfowitz Slams China Banks on Africa Lending”, Financial Times, October 24, 2006

74 Cit. in D. Brautigam, op. cit., ., (2009), pag. 21. 75 D. Brautigam, op. cit., (2009), pag 12.

76 Secondo la giornalista Federica Bianchi, autrice dell’articolo su L’Espresso Si stanno rubando l’Africa, l’interesse della Cina in Africa è andato via via crescendo fino a trasformarsi in una nuova forma di “neo colonizzazione gialla” dettata dalla sempre più urgente necessità di petrolio.

77 P. Collier, The Bottom Billion: why the poorest Countries are failing and what can be done about it, 2007, Cit. in D. Brautigam, op. cit., pag.13.

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l’efficienza. Come nuova e significativa risorsa di aiuti, il ruolo della Cina è di particolare importanza per l’agenda della Banca Mondiale, del G8 e del OECD (Organization for Economic Cooperation and Development). Tutte queste organizzazioni ammettono di operare all’oscuro nella valutazione dei rischi e delle opportunità presentate dagli aiuti finanziari della Cina.

Se è vero quanto dichiarato dagli analisti, e ammesso altresì nell’introduzione di questa ricerca, tuttavia, non si può negare che negli ultimi dieci anni, il governo di Beijing, abbia cercato di rendere più trasparente il suo operato annunciato una serie di politiche di aiuti esteri mirate e rafforzato il dialogo e la cooperazione attraverso piattaforme multinazionali.

Cito ad esempio la partecipazione e/o organizzazione delle seguenti riunioni internazionali UN High-Level Meeting on Financing for Development, UN High-Level Meeting on the Millennium Development Goals, Forum on China-Africa Cooperation, Shanghai Cooperation Organization, China-ASEAN Leaders Meeting, China-Caribbean Economic & Trade Cooperation Forum, China-Pacific Island Countries Economic Development & Cooperation Forum, e il Forum on Economic and Trade Cooperation between China and Portuguese-Speaking Countries, per rafforzare gli aiuti esteri nei settori dell'agricoltura, delle infrastrutture, l'istruzione, l'assistenza sanitaria, le risorse umane, e l'energia pulita. Nel mese di agosto 2010, il governo cinese ha tenuto la Conferenza Nazionale sugli aiuti stranieri per riassumere la sua esperienza di lavoro aiuti esteri, e definire i compiti principali per rafforzare e migliorare gli aiuti stranieri in nuove circostanze78, ha avviato nel 2000 il Forum sulla cooperazione Cina-Africa (FOCAC) e ha rilasciato nel 2011 e nel 2014 due White Papers sugli aiuti.

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