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ALCUNE BUONE PRATICHE

Nel documento ENERGIA DEL BUON UMORE (pagine 29-35)

Per liberarsi dalla tirannia dell’ego: avere molta pazienza, dolcezza e amore verso noi stessi, ma anche molta fermezza. Mettere sempre un pizzico di hu-mor negli ingredienti della nostra ricetta. Nella vita quotidiana lo huhu-mor dà leggerezza, è come un palloncino che sale, come un ascensore che ci porta a vedere le cose da altre prospettive. Lo humor è una grande qualità in grado di cambiare i punti di vista sulla realtà; aiuta a destrutturare vecchie abitudini e a ristrutturarle, a disidentificarsi da stati problematici, a dimorare nel flusso della vita, cioè nel qui e ora. Se parte dal cuore è una forma di meditazione sotto forma di un lampo, il lampo di una risata risanante. Quando si ride si

“stacca la spina” e si lasciano andare i pensieri ricorrenti. In tal modo con-cediamo libera uscita al fanciullo interiore con la sua freschezza e creatività.

Per creare veramente cose preziose che durano nel tempo, prima di passare all’azione con l’intento di produrre circostanze favorevoli, entriamo nel nostro cuore e lasciamoci condurre e consigliare dalla sua saggezza e dal suo talento;

ora sappiamo, ce lo dicono anche gli scienziati, di avere in mano il software giusto.

In ogni frangente della vita quotidiana, anche in presenza di situazioni e con-trattempi spiacevoli o addirittura drammatici, se imbocchiamo la via delle emozioni superiori ci lasceremo trasportare dal fiume della vita; il che non

significa essere passivi o inattivi; significa semplicemente scegliere di non opporre resistenza e di avere un atteggiamento di fiducia in ciò che ci riserva la vita nel momento presente. Così un contrattempo o una difficoltà diventa una occasione di creatività, di apertura agli altri, di sorprese e perfino l’oppor-tunità per farsi due risate; un insieme di sincronicità favorevoli trasformano in modo positivo il corso degli avvenimenti. Siamo nel regno della coerenza.

La strategia è vincente, di tipo win-win (vinco io – vinci tu); tutti ne esco-no vincenti. C’è una frase che amo dire ai partecipanti dei miei workshop a conclusione della performance o di una giornata di formazione: “La vita è uno specchio, se sorridi ti sorriderà!”.

Ogni volta che una persona riattiva in noi un’emozione negativa, invece di lasciarci travolgere dal risentimento, dalla collera o dal biasimo, adottiamo consapevolmente un atteggiamento diverso: scegliamo di “benedirla”, se non altro perché ci ha offerto un’occasione preziosa di osservare le nostre reazio-ni, di correggere i nostri errori e di poter migliorare di conseguenza la nostra performance.

Imparare a scegliere i propri pensieri: numerose forme-pensiero ingombra-no il ingombra-nostro inconscio e limitaingombra-no o addirittura avvelenaingombra-no la ingombra-nostra esistenza.

Soprattutto il biasimo, così diffuso anche tra persone che si ritengono molto avanti sul cammino spirituale, è particolarmente devastante in quanto crea separazione e divisione, con tutta la sofferenza che ne consegue; è un males-sere di fondo di cui si è persa la causa; andiamo avanti per forza di abitudine;

stiamo male, ma non sappiamo perché.

Smettere di pretendere che gli altri cambino i loro comportamenti, ma partire da noi stessi a trasformare la nostra vita cominciando a “resettare” la mente,

“cestinare” i pensieri dannosi e a tenere pulito il nostro cuore come si pulisce una casa per renderla accogliente e luminosa.

Ecco due esempi di vie percorribili e in sinergia tra di loro per liberarci dalle sofferenze causate dall’ego:

–La via del pensiero positivo

La fisica ci insegna la legge di “azione=reazione”. Essa significa semplice-mente che se, ad esempio, esercito una pressione di 10 kg contro una pa-rete, anche la parete esercita la stessa pressione di 10 kg su di me. Poiché

tutto è vibrazione/energia, anche un pensiero è vibrazione/energia. Quanto più potente è il nostro modo di pensare (azione), tanto più grande è la pos-sibilità che i nostri pensieri si realizzino (reazione). La gioia e l’entusiasmo sono ad esempio pensieri carichi di energia che producono, di rimbalzo, corrispettivi risultati positivi. Al contrario, nell’atteggiamento di critica verso una persona (qui si intende quella mossa dai meccanismi di paura, piacere, potere del nostro ego e non della critica “costruttiva” che viene dalla nostra anima, finalizzata al bene dell’altro), il nostro pensiero torna a noi nella medesima qualità; non è detto che si venga criticati dalla stessa persona, ma forse da altre persone o comunque si viene colpiti da qualcosa di negativo che ritorna di rimbalzo dall’ambiente e dal clima di energia ne-gativa che noi stessi abbiamo in qualche modo contribuito a creare.

–La via delle esperienze energetiche

La scienza ci dice che la maggior parte delle nostre attività quotidiane è governata dai meccanismi dell’inconscio ed elaborata in maniera molto ra-pida (quaranta miliardi di bit al secondo), mentre siamo consapevoli solo di una percentuale molto piccola delle nostre attività, con una capacità di elaborazione molto più lenta (duemila bit al secondo). Ecco perché approc-ci non mentali ma energetiapproc-ci, come, tra l’altro, la Terapia del sorriso e della risata, unita ad alcune forme di meditazione, visualizzazione, respirazione, tecniche teatrali, musico-terapia, cominciano ad acquisire dignità, non solo perché possono ormai essere confermati scientificamente, ma anche per-ché i loro risultati, sempre più evidenti e noti, si sono rivelati potentemente benefici.

Il più spesso possibile nel corso della giornata permettere al cuore di aprirsi e dare respiro all’anima. L’anima trae piacere da tutto, semplicemente perché vivere è il suo grande piacere. Mentre il piacere che deriva dai meccanismi automatici dell’ego fa star bene sul momento, ma alla fine ci lascia ancor più vuoti di prima, nell’apertura del cuore, invece, più proviamo piacere, più ab-biamo energia. Non è vero che chi si dedica alle cose alte perde i “piaceri della vita”; è proprio vero il contrario. Se aumenta l’energia spirituale, questa pervade tutte le sfere della nostra vita, anche nelle sue espressioni materia-li, aumentandone la qualità e l’intensità. Nei miei workshop esperienziali ho coniato un acronimo che sintetizza e incarna questi concetti ed è la parola

inglese CHANGE (cambiamento) che si sviluppa così: Choose Harmony ANd Gain Energy, ossia se scegli la via dell’armonia, ci guadagni in energia, aumen-ti l’energia creaaumen-tiva, e così trovi altre vie, soluzioni nuove a problemi vecchi.

Il fatto di vivere la quotidianità alla luce dell’anima non soltanto procura il grande piacere di vivere, ma fa anche sì che questo piacere sia indipendente dalle circostanze.

Far uscire il fanciullo che è in noi, concedergli ogni tanto libera uscita! I bam-bini nella loro innocenza, da cui spesso trapela la saggezza dell’anima, sanno ricordarci che la vita è infinitamente bella e gioiosa.

Saper lasciare andare e investire sulla fiducia. Il dubbio nasce dal pensiero di testa e limita la nostra intelligenza universale. Il dubbio è il contrario del-la fiducia; e senza fiducia non possiamo attivare del-la nostra intelligenza. La-sciar andare significa aver fiducia. Pensate al meccanismo del nostro respiro:

ogni volta che espiro lascio andare l’aria; questo in fondo è un atto di fiducia, perché noi molliamo qualcosa di assolutamente vitale per noi, confidando di avere altra aria in cambio. Anche la risata è un atto di fiducia in cui, con i miei sussulti e scuotimenti, svuoto i polmoni di aria, rischiando addirittura di “mo-rire dal ridere”, e quando riprendo a inspirare dopo una bella risata, sembra di respirare gioia pura, balsamo di pienezza e di benessere. Ecco perché la risata di cuore è un inno alla vita!

Chi invece non ha fiducia nella vita, non può aspettarsi che la vita lo sostenga.

Chi vuole raggiungere un obbiettivo e contemporaneamente dubita di riuscir-ci veramente, non ha grandi probabilità di farcela, il dubbio blocca il flusso della vita. E se nonostante ciò si raggiunge l’obbiettivo, ci si riesce solo con un gran dispendio di energie e di tempo.

La fiducia attiva l’infinita intelligenza presente nell’Universo e, quindi, in ogni essere umano e gli conferisce vero potere. Come si legge in Matteo 17, 14-19:

“Se avrete fede nulla vi sarà impossibile”.

Provare riconoscenza e gratitudine per tutti i gesti di amore che ci hanno fatto crescere.

Uno dei grandi doni della gratitudine è l’abbondanza, secondo la legge fisica di azione=reazione. Se infatti siamo in uno stato di riconoscenza e di pienezza, l’abbondanza si può manifestare pienamente, come un’immagine riflessa da uno specchio o come una calamita che attrae un oggetto simile. Se viviamo

nella perenne sensazione di qualcosa che manca e per questo siamo sempre ansiosi, frustrati, invidiosi, induciamo nel campo quantico una risonanza che risponde a questo tipo di vibrazioni, e la vita risponde in funzione di ciò che emettiamo, ossia la mancanza. Al contrario, quando pratichiamo la gratitu-dine e la riconoscenza, attiviamo la saggezza del cuore e l’abbondanza può venirci incontro più facilmente.

Non prendersi mai troppo sul serio, neanche nella ricerca delle cose più alte.

Il nostro atteggiamento interiore può essere impeccabile, la nostra visione la migliore che possa esserci, ma se manca duttilità, fluidità, leggerezza e so-prattutto piacere, divertimento, giocosità e humor, facciamo molta più fatica e probabilmente non riusciremo a centrare l’obbiettivo. Prendere contatto con il centro del nostro cuore e ridere, ridere, ridere! Non importa di che cosa;

facciamolo e basta, anche a costo di sembrare un po’ matti ai nostri stessi occhi. Serve tantissimo per cambiare orizzonte, relativizzare la nostra situa-zione e sgonfiare tante illusioni ed esagerazioni che deformano la realtà. I veri maestri spirituali, pur nel loro rigore, sono persone dotate di spiccato senso dell’umorismo e di auto-ironia (i Maestri zen e i Padri del deserto con le loro burle e facezie ne sono un esempio; ma anche Francesco d’Assisi che amava definirsi “giullare di Dio”).

Per poter ottenere qualcosa, occorre allo stesso tempo desiderarlo e tutta-via non essere attaccati al suo ottenimento. Questo è il segreto per fare del nostro agire quotidiano un capolavoro. Come nel teatro di Eduardo De Filip-po, il quale era meticoloso fino all’eccesso nel perfezionismo di ogni singolo frammento della recitazione, respiro, pausa, ritmo, e poi la battuta principale, sulla quale si regge l’intera commedia, te la butta quasi via come se non fosse importante. Qui sta la grandezza del vero artista.

Riuscire a ottenere qualcosa che ci sta a cuore significa anche sperimentare il desiderio come se si fosse già realizzato, ossia creare interiormente l’espe-rienza di ciò che desideriamo come se essa esistesse già. Questa è una pra-tica seguita dai saggi di tutte le epoche per ottenere cambiamenti e favorire le guarigioni personali e collettive. I fisici contemporanei parlano in termini di influenza del campo quantico sulla materia.

Nel campo della Terapia della Risata è proprio questo il “principio attivo”. The motion creates emotion, ossia l’azione crea l’emozione. Riproduci dentro di te,

attraverso il sorriso e la risata, un ambiente lieto, sereno, felice. Questo è un modo intelligente per chiamare a esistere da subito queste emozioni positive, a prescindere dalle circostanze esterne: “sarò felice se troverò il lavoro che mi piace”, “sarò felice se potrò avere un bambino, sarò felice se divento ricco e famoso, se guarisco dalla malattia, se troverò il fidanzato giusto, se, se, se…”.

Così si rimanda sempre e la vita sfugge di mano. Consiglio di ricordarsi spesso questo a prescindere. È una parola un po’ strana della lingua italiana, ma rende l’idea. Ecco un bel compito da darsi: essere felici a prescindere. Questo non è egoismo. Anzi è proprio il contrario: in una realtà intorno a noi piena di “cel-lule malate”, cominciamo noi stessi a essere una “cellula sana” che contagia le altre in un processo di cura e guarigione. Con umiltà, non attaccamento, dono di sé e amore autentico. E nella ricetta non dimenticate mai un pizzico di humor… mi raccomando!

Quello qui descritto è, concettualmente, molto simile ai metodi psiconcolo-gici in cui ai malati di cancro vengono proposte delle visualizzazioni a occhi chiusi nelle quali essi vedono sé stessi, la loro faccia, il loro corpo in stato di buona salute e il loro spirito nutrire speranza e gioia di vivere, facilitando così il processo di guarigione. La malattia viene vissuta come un’occasione di cre-scita interiore, in cui ci si allena anche all’idea di poter morire da un momento all’altro, possibilità che ognuno di noi dovrebbe mettere in conto.

Estote parati, “siate preparati” dice il motto degli scout che ho imparato quan-do ero ragazzo (altra bella scuola di vita dalla quale sono riaffiorati tanti spun-ti e giochi che faccio fare ai partecipanspun-ti e team di lavoro nei miei seminari esperienziali).

Alcune frasi utili su ego e saggezza del cuore:

L’ego complica, il cuore semplifica.

I piaceri dell’ego alimentano la dipendenza, quelli dell’anima la libertà.

L’ego divide, il cuore condivide.

Chi divide perde, chi condivide vince. Ecco un bello slogan per cambiare il futuro del mondo.

Nel documento ENERGIA DEL BUON UMORE (pagine 29-35)

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