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Alcuni possibili svantaggi di una struttura a rete

Capitolo 4: Vantaggi e svantaggi di una struttura a rete

4. Alcuni possibili svantaggi di una struttura a rete

Dal momento che non esistono solo i vantaggi appena descritti, è necessario concentrarsi anche su alcuni svantaggi che possono condurre, qualora non controllati, al cosiddetto «network failure»81.

Ad esempio, nel momento in cui l’impresa entra in una rete semplicemente puntando alla crescita dimensionale senza nessun supporto strategico e finanziario alla base, è probabile che nel lungo periodo risultino inefficaci i vantaggi elencati in precedenza. Altro possibile svantaggio potrebbe manifestarsi nel momento in cui avviene l’attivazione di incentivi fiscali legati alla costituzione di aggregazioni reticolari. Ciò può determinare distorsioni nel funzionamento dei vari meccanismi di mercato82

determinando: una riduzione del costo opportunità legato al mantenimento della piccola dimensione e un innalzamento del costo opportunità di altre forme di coordinamento (consorzio con attività esterna o la società), nonostante queste forme possano risultare migliori per le esigenze e gli obiettivi dell’impresa.

Inoltre, un’eccessiva regionalizzazione delle policy può risultare un limite piuttosto che uno stimolo verso l’apertura delle reti a partner extra territoriali83. È possibile

concludere affermando che il successo delle reti strategiche sarà dipendente, innanzitutto, dal tipo di strumenti che verranno utilizzati per la loro promozione. In aggiunta, sono fondamentali le ragioni concrete che spingono gli imprenditori ad

81 Schrank, A., Whitford, J., “The Anatomy of Network Failure, in Sociological Theory” ,2011 82 Bentivogli, C., Quintiliani, F. Sabbatini, D., “Le reti di imprese, in Questioni di Economia e

Finanza”, Banca d’Italia, 2013

83 Negrelli, S., Pacetti, V., “I contratti di rete. Pratiche di capitale sociale tra le imprese italiane”,

aggregarsi e, non meno importanti, le tattiche e i meccanismi che gli imprenditori creeranno allo scopo di rendere sostenibili e far accrescere le proprie reti84.

84 Calzolaio, E., D’Alvia, F., di Marco, P., Rullani, F., Tronci, M., “Il Management delle reti d’impresa.

Conclusioni

L’elaborato, partendo da alcuni presupposti teorici, si pone l'obiettivo di identificare il modello organizzativo che si è sviluppato in grado di favorire il processo di innovazione delle piccole e medie imprese verso l’industria 4.0.

Sulla base delle considerazioni teoriche dell’approccio reticolare sono state analizzate le relazioni di interdipendenza tra organizzazioni che possono essere sia di carattere pubblico che privato.

Lo studio condotto si è posto come scopo quello di identificare i principali attori che si muovono all’interno di una rete e di come la presenza di molti legami possano influenzare i restanti nodi all’interno della rete stessa.

Allo stato attuale, l’analisi delle teorie paragonate al caso di studio preso in oggetto ha evidenziato come da parte dello Stato e dell’Unione Europea vi sia una presa di coscienza su quello che è il reale bisogno di un’innovazione tecnologica all’interno del panorama Italiano e di come i meccanismi di collaborazione, condivisione delle risorse e delle competenze, rappresentano un ottimo strumento per affrontare le attuali condizioni economiche e fornire risposte adeguate alla domanda sempre più complessa rivolta al mercato.

Da qui l’importanza di aziende focali, che in questo elaborato identifichiamo come i Competence Center, operano all’interno di una rete e che guidino, tramite il loro Know How, le altre imprese che costituiscono la rete per guidarle verso un livello di competitività di mercato superiore.

Il processo di digitalizzazione è costitutivamente rilevante sul piano organizzativo, ciò perché innovazione tecnologica e cambiamento organizzativo sono inestricabilmente legati, sia sul piano concettuale, sia nelle concrete manifestazioni storiche dei processi di industrializzazione.

Le reti d’impresa rappresentano oggi una grande opportunità per le imprese che vogliono migliorare la loro competitività attraverso la condivisione di costi e rischi, ma anche di risorse e competenze e allo stesso tempo non vogliono intaccare la loro autonomia e indipendenza.

Abbiamo visto anche che vi possono essere diverse tipologie di network che possono essere costituite in vario modo, anche a seconda che esse siano composte da enti pubblici o da imprese private.

Infine sono stati identificati tutti quelli che sono i vantaggi e gli svantaggi di far parte di una rete e dell’importanza dello studio di una buona strategia per evitare tutte quelle pieghe negative che si possono venire a creare.

Complessivamente, considerando tutti questi fattori, è possibile affermare con certezza, che il modello reticolare possa essere ritenuto una risorsa insostituibile per lo sviluppo delle piccole e medie imprese italiane e, quindi, dell’economia italiana in genere.

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