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I vantaggi di entrare in una rete

Capitolo 4: Vantaggi e svantaggi di una struttura a rete

1. I vantaggi di entrare in una rete

Podolny e Page64 evidenziano quali sono le motivazioni che portano le imprese ad

aggregarsi e a formare dei network. In particolare, tra i vantaggi che vengono descritti troviamo la possibilità per l’impresa sia di apprendere nuove abilità sia di ottenere conoscenze utili alla produzione. Inoltre, altri importanti vantaggi riguardano la possibilità di poter migliorare le performance economiche e di gestire l’acquisizione delle varie risorse. Per quanto riguarda l’aspetto economico, per le imprese che fanno parte di un network può risultare più semplice raggiungere economie di scala. Queste imprese, in tal modo, riescono a ridurre i costi di negoziazione e di coordinamento, che sono legati anche alla necessità di ottenere nuove risorse, e migliorano le proprie performance. Nello specifico, un più elevato vantaggio competitivo e delle performance superiori possono derivare dalle relazioni di tipo verticale tra un numero maggiore di fornitori e clienti e dall’instaurazione di rapporti consolidati e, quindi, di fiducia.

Talvolta, i vantaggi che possono spingere verso la scelta di costituire una rete derivano anche dalla possibilità di migliorare sia l’immagine che lo status della propria impresa, soprattutto nel momento in cui si crea una rete con realtà già positivamente consolidate.

Come è stato anche sottolineato da Stuart65, le collaborazioni e le alleanze favoriscono

le imprese nell’accesso a nuove relazioni con altre organizzazioni. Ciò è dimostrato nello studio, svolto dallo stesso autore, eseguito su un campione di imprese facenti parte del settore dei semiconduttori. In questo studio, è stato rilevato proprio come, attraverso l’implementazione di alleanze con partner grandi e consolidati, si assista ad un miglioramento dell’innovazione e della crescita delle imprese più piccole, fortificandone anche la reputazione.

Da quanto sostenuto dall’autore: «i risultati dello studio suggeriscono che le alleanze non sono utili solo allo scambio di risorse e know-how, ma rappresentano anche segnali in grado di comunicare lo status sociale e un certo grado di riconoscimento».

Altro importante vantaggio dell’appartenenza alla rete, si ritrova nel fatto che le imprese hanno la possibilità di rapportarsi con altre realtà diverse dalla loro. Diventa quindi un’opportunità per ottenere un vantaggio legato all’apprendimento di nuove tecniche e di nuove conoscenze.

Come già in parte è stato detto, i legami e le collaborazioni tra imprese rendono possibile l’accesso a informazioni critiche che spesso non esistono all’interno dei confini delle singole aziende. Vari studiosi hanno dimostrato questa ipotesi attraverso diversi studi. Ad esempio, Powell e Koput (1996)66 hanno dimostrato l’utilità delle reti di imprese,

soprattutto nel momento in cui le conoscenze sono distribuite in modo disomogeneo e

65 Stuart T.E., “Interorganizational alliances and the performance of firms: A study of growth and

innovation rates in a high technology industry”, Strategic Management Journal, 21, 791-812., 2000

66 Powell, W., K. W. Koput, et al..“Interorganizational collaboration and the locus of innovation:

non si producono facilmente all’interno dei confini delle singole aziende. Questo è stato dimostrato attraverso una ricerca che è stata effettuata in ambito di imprese appartenenti al settore della biotecnologia. Sulla base di quanto sostenuto dai due autori «le imprese sono spinte sempre di più verso l’utilizzo di legami con altre organizzazioni per migliorare l’afflusso di informazioni e risorse […]». Nello studio su un campione di aziende statunitensi del settore della bio-farmaceutica, ha anche osservato come le alleanze tra le varie imprese rappresentino un fattore capace di influenzare in modo piuttosto positivo il successo del prodotto. Questo in particolare nelle fasi che seguono la scoperta o l’invenzione di nuovi prodotti, quindi quelle legate ai test o allo sviluppo.

In aggiunta, le reti d’impresa rappresentano una struttura capace di assicurare alle imprese più piccole (o con minori disponibilità di risorse) la possibilità di miglioramento della loro funzione di ricerca e di sviluppo e, ancora, di incrementare il livello di innovazione delle loro produzioni.

La creazione di network permette alle imprese di scambiarsi sia risorse che informazioni e conoscenze al fine di portare a termine progetti comuni. Quindi, un ruolo chiave dei network è quello di fungere da canali per il trasferimento di conoscenza all’interno e tra le organizzazioni.

Anche Ahuja67 supporta questa tesi secondo la quale la collaborazione tra le imprese

possa determinare: un miglioramento nella condivisione di risorse, una semplificazione

67 Ahuja, G., Collaboration Networks, “Structural Holes, and Innovation: A Longitudinal Study, in

della raccolta di competenze complementari e un ausilio per le aziende nell’ottenere economie di scala.

Ahuja, inoltre, ha eseguito uno studio su un campione di 97 imprese appartenenti al settore chimico dell’Europa occidentale, Giappone e USA al fine di dimostrare l’ipotesi a favore dell’impatto positivo delle collaborazioni sui risultati dell’innovazione. Nello studio svolto è riuscito a dimostrare come le performance legate all’innovazione dipendono positivamente dal numero di collaborazioni che le varie imprese instaurano tra loro.

A tal proposito, è possibile fare un collegamento con il tema dell’open innovation. Si tratta di una strategia secondo la quale i processi di innovazione derivano dal contributo di una varietà di attori esterni, che si identificano in fornitori, clienti e talvolta anche in concorrenti. Questo sottolinea come i processi di innovazione non nascono solo all’interno dell’azienda. Infatti, come affermato anche da Chesbrough68, le idee di valore

possono nascere sia all’interno che all’esterno delle aziende. È proprio l’approccio dell’open innovation che permette di porre sullo stesso piano le idee che provengono dall’esterno con quelle che si sviluppano all’interno dell’azienda nell’ottica di “closed

innovation”.

Le reti possono rappresentare uno strumento utile per lo sviluppo concreto del processo di open innovation. In particolare, come sottolineato da Lee, le piccole e medie imprese, che di norma si specializzano in determinati comparti della produzione, attraverso i

68Chesbrought H. “Open Innovation: The New Imperative for Creating And Profiting from”,

network possono ottenere risorse complementari. In questo modo possono anche migliorare le loro capacità per incrementare la loro competitività. Soprattutto per quanto riguarda la commercializzazione e il marketing, dove le imprese più piccole possono risultare svantaggiate.

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