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di Alfonso M. Iacono

G I A N L U C A B O C C H I , M A U R O C E R U T I , E D G A R M O R I N , Turbare il futuro. Un nuovo inizio per la civiltà planetaria, M o r e t t i & Vitali, Bergamo

1990, pp. 272, Lit 24.800.

Questo libro è stato scritto sull'onda degli av-venimenti del 1989, di quella che viene definita la rivoluzione antitotalitaria nei paesi del fu so-cialismo reale. Secondo gli autori, di fronte alla perdita di un'idea di futuro prevedìbile e garanti-to, si aprono possibilità di costruire un 'altra idea di futuro, fuori dall'ossessione che ha caratteriz-zato la cultura occidentale moderna fino a oggi e che si basa sugli obiettivi del controllo, del domi-nio, della omogeneizzazione, della semplifica-zione sia nei confronti delle relazioni fra gli uo-mini, sia nei confronti del rapporto con la natu-ra. Bocchi, Ceruti e Morin mettono al vaglio de-gli eventi storico-politici i temi epistemologi della complessità, anche in vista delle prospettive europee e planetarie: superamento dell'idea di stato nazionale, nascita di un 'Europa unita poli-ticamente e non solo economicamente, sviluppo delle idee di libertà e di solidarietà, ruolo che l'Europa, all'indomani del crollo del muro di Berlino, può giocare anche in campo mondiale entro le tradizionali divaricazioni tra Est e Ovest, tra Nord e Sud.

Il libro ha il merito di offrire un 'interpretazio-ne degli eventi storico-politici alla luce della no-zione di complessità e dei mutamenti epistemo-logici che essa comporta. Non bisogna commet-tere l'errore metodologico di legare meccanica-mente l'epistemologia della complessità con le opzioni politiche che ciascuno può derivarne. E infatti dall'interno dell'epistemologia della com-plessità che si possono sollevare alcune obiezioni di carattere storico-politico alle tesi di T u r b a r e il

f u t u r o . D'altra parte, quando si scrive e si

discu-te di eventi storico-politici, il recensore di un li-bro ha il vantaggio di intervenire dopo qualche tempo, e magari entro tale intervallo accadono cose nel mondo che contribuiscono a far riflette-re ulteriormente sia sul modo in cui è possibile turbare il futuro, sia sul modo in cui il futuro viene turbato. Se questo libro è uscito all'indo-mani della caduta del muro di Berlino, oggi noi ci troviamo nel bel mezzo della crisi del Golfo, che ci ricorda drammaticamente quale sia la si-tuazione del rapporto Nord-Sud e quale il ruolo dell'Occidente, democratico senza dubbio, ma padrone senza equivoci.

E vero che il libro propone nuovi rapporti fra Usa, Europa e Urss in relazione al resto del mon-do. E vero che esso ci spinge verso forme più avanzate di democrazia. E vero che non si arresta ad una apologia dell'esistente e non si nasconde i lìmiti e le contraddizioni della pur affascinante situazione storica attuale. Tuttavia non viene sciolto né, mi sembra, affrontato il problema del grande paradosso storico per cui la democrazìa sì è impiantata in epoca moderna in quei paesi e in quelle civiltà che dominano il resto del mondo (e da cui dipendono, d'altra parte, per mantenere quei livelli di vita che il resto del mondo non si sogna neppure). Il punto è che le sorti del mondo per un futuro democratico non possono essere de-legate di fatto all'Europa (con la Germania uni-ficata); agli Usa, all'Urss, poiché il prezzo di una

tale delimitazione sarebbe quello di mantenere saldo e intatto il nodo gordiano di società demo-cratiche o in via di democratizzazione, le cui di-namiche inteme, polìtiche, economiche e socia-li, sono intrinsecamente connesse con il loro po-tere politico, economico, militare su quell'ester-no che è poi la gran parte del pianeta.

SEMBÈNE OUSMANE

IL F U M O D E L L A S A V A N A

pp. 220 Lire 20.00

Un grande ritratto sociale, dal respiro arioso e corale, che prende lo spunto da uno sciopero avvenuto nel 194748 in Africa occidentale per diventare occasione di una presa di coscienza comune del proprio essere nero e della propria

condizione di operaio.

MICHAEL WALZER

I N T E R P R E T A Z I O N E E

C R I T I C A S O C I A L E

pp. 112 Lire 15.000 Chi sono i critici sociali?

11 vero critico sociale è colui che sta a lato di coloro che critica, ma che, pure, condivide con essi valori e principi,

e, anzi, sa coglierli nella loro struttura profonda.

1 DISTRICT SIX

RICHARD RIVE

pp. 246 Lire 20.000

Il romanzo, costruito su una serie di episodi, quasi dei piccoli racconti, è un commosso omaggio all'antico quar-tiere di Città del Capo, che fu demolito negli anni Sessan-ta per ottemperare alle leggi discriminatorie dell'apartheid.

ROGER CAILLOIS

ROGER CAILLOIS

Michel Henry

Genealogia della psicanalisi

Il cominciamento perduto Edizione italiana a cura di Valeria Zini

pagine 304 Jean Bottéro La nascita di Dio La Bibbia e lo storico Traduzione dì Antonella Salomoni pagine 192 «Spazi genealogici» Michel Foucault Difendere la società

Dalla guerra delle razze al razzismo di stato

Testo stabilito e tradotto da Mauro Bertani e Alessandro Fontana

pagine 192

In preparazione:

Michel Foucault Gli anormali

Nel secondo volume dei corsi tenuti da Foucault al Collège de France, le lezioni del

1974-73

pagine 192

«Fiammelle»

Igor Itzov, Marina Babak Fra Hitler e Stalin

Trionfi e sventure del maresciallo Zukov

pagine 208, con 48 illustrazioni inedite

«Fiammelle/Guide» Sergio Salvi

La disUnione sovietica

Guida alle nazioni della Non Russia

pagine 176

«Pamphlet» Carlo Pinzani Pensieri sul socialismo

Il fallimento del comunismo, le ragioni di una prospettiva

pagine 128

Giovanni Masotti, Zeffiro Ciuffoletti Scacco al nero

Razzismo vecchio e nuovo

pagine 160

«Grandi opere»

Pellegrini scrittori

Viaggiatori toscani del Trecento in Terrasanta

A cura di Antonio Lanza e Marcellina Troncarelli

pagine 342, con 16 illustrazioni in bicromia

Ferdinando Martini Confessioni e ricordi

A cura di Paolo Vannini

pagine 380

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