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H U G O P R A T T , Il romanzo di Criss Kenton, Edizioni del Grifo,

Monte-pulciano 1990, pp. 697, Lit 28.000.

Contemplare l'illustrazione di un luogo e poi visitarlo, vedere un film e poi leggere il libro da cui è stato trat-to, induce al confronto. Quando poi un grande disegnatore si impegna a mettere per scritto il suo fumetto ab-bandonando il respiro dell'immagi-ne, il lettore resiste all'idea di im-mergersi in queste seicentonovanta-sette pagine. Invece ne vale la pena: i boschi verso le Pickway Plains sono più fitti, gli indiani più numerosi e selvaggi, i bianchi più divisi al loro interno fra canaglie, tiepidi, intrepi-di, politici e quasi tutti bevitori di rum. Criss Kenton ha quattordici an-ni, un padre scalpato e una madre im-pazzita dal dolore, un fratello mag-giore assente e idealizzato. Prima della fine del libro avrà tempo di di-ventare adulto: le circostanze, la guerra, i sentimenti, la politica, il la-voro lo aiuteranno a farsi strada nel complesso rapporto fra colonizzatori e colonizzati, fra diritti e soprusi, fra uguaglianza e diversità. Intensa e ve-loce, a tratti immobile e sospesa, la storia non solo si lascia leggere ma in-duce a riflessioni che spesso il fumet-to lascia solo tratteggiate. Qui Pratt si compromette e dice la sua in storia e politica, in geografia e antropolo-gia, in un saggio romanzo di forma-zione; Criss Kenton non avanza fra scudi ideologici ma vive da bianco povero in un paese di frontiera dove la sopravvivenza non sempre può at-tardarsi a comprendere e la riflessio-ne è quasi sempre a posteriori. A po-steriori ma non invano, perché il

prossimo indiano sarà forse più sel-vaggio ma sicuramente meno alieno.

Eliana Bouchard

A M B R O G I O B O R S A N I , Il deserto dei li-bri, Bibliografica, Milano 1990,

illu-strazioni di Chiara Carrer, pp. 64, Lit 10.000.

Di biblioteche nel deserto, in que-sto racconto, ce ne sono ben due: la prima è una grottesca biblioteca pub-blica collocata nel bel mezzo di un'oasi, sporadicamente visitata da qualche solitario viaggiatore, ma per lo più animata dalla sola presenza di un burbero custode e di una direttri-ce. L'arrivo di un enigmatico viag-giatore arabo porterà invece alla sco-perta di un'altra raccolta di volumi, celata dalla superficie di sabbia: si tratta di una biblioteca sotterranea, di dimensioni maestose e indefinibi-li, nei cui scaffali sono raccolte tutte, e soltanto, le biografie degli uomini vissuti e viventi sulla terra. La signo-rina Pamela Buk si reca a visitarla, scoprendo un popolo favoloso, buffo e felice, dedito a catturare le storie degli uomini sussurrate dal vento, a trascriverle e a custodirle gelosamen-te affinché l'oblìo non le dissolva. Se narrata, ogni esistenza significa qual-cosa per gli altri uomini. E forse per questo che la signorina Pamela, anco-ra a molti anni di distanza e ormai tornata a vivere a Como, porge tutto-ra l'orecchio al vento, nella spetutto-ranza di carpirgli una qualche storia di un uomo lontano.

Sonia Vittozzi

M A T T H I A S H O P P E , J A N L E N I C A , Nico cerca un amico, Arka, Milano 1990,

ed. orig. 1990, trad. dal tedesco di Um-berto e Ginevra Co stanzia, Lit 16.000.

L I N D A A L B E R T I W O L F S G R U B E R , L e o Leone, Arka, Milano 1990, ed. orig.

1990, trad. dal tedesco di Umberto e Ginevra Costanzia, Lit 16.000.

F R A N Z H U B N E R , E U G E N S O P K O , L ' e -lefantino verde compie gli anni,

Ar-ka, Milano 1990, ed. orig. 1990, trad. dal tedesco di Umberto e Ginevra Co-stanzia, Lit 16.000.

La ricerca dell'amicizia, la diffi-coltà ad accettarsi come si è, le tenta-zioni della superbia sono i temi af-frontati in queste tre storie di anima-li. Sono racconti molto brevi ed ele-mentari, per bambini da tre a sei anni. Ogni volume propone una di-versa tecnica espressiva offerta dal-l'immagine. La storia del topo viene raccontata da forti contrasti di colo-re in forme sempcolo-re chiuse e definite con contorni evidenziati, il grigio del piccolo animale rimbalza su infinite tonalità di verde. Il gatto Leo attilla-to in una calzamaglia a strisce recita ifi uno scenario in cui il pittore si sof-ferma e descrive in dettaglio aspetti estranei alla narrazione, introducen-do percorsi ramificati che portano il lettore in altre possibili storie. L'ele-fante verde invece è descritto in mo-vimento, l'illustratore punta sul ge-sto: il collo della giraffa, le braccia della scimmia, le zampe della zebra si muovono in tenui colori e rari arabe-schi. Sono libri impegnativi, questi della collana "Perle", perché insisto-no negli anni in un discorso poco commerciale, diretto a bambini pre-parati alla lettura dell'immagine co-me comunicazione sia narrativa che espressiva, che artistica.

Eliana Bouchard

B E A T R I C E S O L I N A S D O N G H I , La figlia dell'Imperatore, E.Elle, Trieste

1990, pp. 160, Lit 9.000.

P I E R L U I G I L U I S I , S U O padre era un albatros, Salani, Firenze 1990, pp.

120, Lit 11.000.

Due libretti per bambine preado-lescenti, ambientati in paesi lontani, scritti da autori italiani: Beatrice So-linas Donghi, genovese, autrice di racconti e romanzi per bambini e adulti, Pier Luigi Luisi, chimico ma-cromolecolare a Zurigo, autore di centinaia di storie orali a uso dei suoi figli, alla sua prima pubblicazione per ragazzi. Entrambe le protagoni-ste si trovano in situazioni d'emer-genza e scelgono di rischiare, di mi-surarsi con le proprie capacità e con il proprio bisogno di autonomia. Soli-nas Donghi con la sua scrittura pulita costruisce una storia-viaggio: Peo-nia, figlia di una lavandaia, viene a conoscenza delle sue origini nobili e decide di ritrovare le sue radici. Co-me la scrittura anche la narrazione procede graduale e probabile, for-mando coerenti episodi, analizzando con saggezza situazioni e sentimenti. Luisi affida al racconto breve nomi complessi e situazioni inverosimili, inventando personaggi suggestivi e accattivanti ma sempre misurati. Nel primo racconto, Il demone dei sogni

rotti, l'autore immagina e descrive

una sorta di inferno dove i demoni conservano i sogni degli esseri viven-ti, e riesce a ritagliare figure comples-se e cattive che si lasciano però di-strarre dalle chiacchiere della bambi-na scoprendo debolezze tutte uma-ne. L'illustratore Cecco Mariniello dedica a questi racconti disegni

mi-nuziosi ed espressivi, a volte piace-volmente oleografici.

Eliana Bouchard

M A R C V I L L A R D , Le mani insanguina-te, Sonda, Torino 1990, trad. dal

fran-cese di Riccardo d'Este, illustrazioni di Loustal, Lit 10.000.

D I D I E R C O H E N , Il grido del pappagal-lo, Sonda, Torino 1990, trad. dal

fran-cese di Valentina Vasini, illustrazioni di Anna Surbone, Lit 10.000.

La recente collana "Brivido" di Sonda porta in Italia un'iniziativa dell'editrice parigina Syros: storie "gialle" per bambini in età di lettura che "non hanno paura di avere pau-ra". Si tratta di storie brevi, ampia-mente illustrate: requisito essenziale per ciascuna di esse è che ogni incur-sione nel mondo della violenza, del sospetto, sia invariabilmente conclu-sa da un rassicurante lieto fine. Le

mani insanguinate, primo volume

del-la coldel-lana, racconta deldel-la scomparsa improvvisa di un ragazzo: si fa strada nel giovane Ricky — protagonista della storia — il sospetto tremendo che lo scomparso sia stato assassinato per mano dell'adorato fratello mag-giore. Quella di Cohen è invece una storia a suspense a sfondo sociale: ne sono protagonisti i poveri inquilini, anziani o immigrati, di un vecchio stabile preso di mira da uno specula-tore immobiliare. In una notte dram-matica i protagonisti dovranno di-fendersi da un incendio doloso, che rischia di distruggere le loro case e mette a repentaglio le loro vite.

Sonia Vittozzi

J O E D E V E R , J O H N G R A N T , Il massacro dei Ramas, E . Elle, T r i e s t e 1990, ed. orig. 1989, t r a d . dall'inglese di Alessandra D u g a n , p p . 2 4 4 , Lit 10.000.

La fortunatissima invenzione del libro game, fondata sul duplice obiettivo di portare i ragazzi alla lettura e quindi di abituarli alla frequentazione delle librerie e al-l'acquisto dei libri, si articola oggi in un nuovo progetto o, meno nobilmente, espediente. Si tratta questa volta di un vero e proprio racconto finalizzato a "storicizzare" l'esperienza di gioco fornita dalle collane game. Il ragaz-zo si è identificato nell'eroe e adesso gli viene fornita l'e-popea, la ricostruzione della vita e delle avventure del personaggio, chiedendogli di passare da una lettura fram-mentaria e totalmente funzionale alla costruzione di un percorso soggettivo a un rapporto tradizionale con il testo elaborando la capacità di seguire il filo conduttore, di collegare gli elementi fra di loro, di apprezzare o meno il contenuto del racconto. Su questa strada si potrebbe

indi-viduare un terzo livello dove il lettore esce dal fantasy e quindi da una situazione ad altissima sollecitazione emo-tiva ed entra nella storia sua e degli altri distinguendo il reale dal fantastico e dando alle categorie spaziotempora-li delle altre connotazioni capaci di inserirlo nella sua sto-ria, nella storia dell'uomo. La scommessa è interessante perché dà al genere fantasy la funzione svolta in altri, ma anche in questi, tempi dalla mitologia e dalla fiaba. L'uo-mo tecnologico attribuisce all'eroe alcune caratteristiche sue proprie avvolgendolo in una cortina gassosa popolata di mostri meccanici, fiere alate, pterosauri gracchianti e ovviamente poteri magici in torri d'acciaio. Il passaggio al terzo livello non è scontato ma certamente questo tipo di libro avrà fornito al lettore strumenti necessari al salto. Tecnicamente tutto toma ma Lupo Solitario, il protago-nista di questa serie di libri, non è quello di A m e r i c a n

graffiti, né quello di "Lancio story", né il simpatico

bo-lognese della rubrica televisiva omonima. Questo Lupo, originariamente chiamato Silenzioso e, dopo la strage

de-gli ottimi Ramas, di necessità diventato Solitario, è un jj personaggio difficile da scegliere: su di lui, intomo a lui, • le forze del male e quelle del bene conducono una loro | guerra feroce in una continua proiezione di dissolvenze I incrociate. L'etema questione della trascendenza è una ! bazzecola se paragonata all'esperienza di questo Lupo i schiacciato sulla terra devastata dall'essenza della proter- \ via e del disgusto dove il male trascende e il bene a fatica ì si conserva, si difende, si nasconde. Come non sentire an-goscia e frustrazione piuttosto che solitudine restando im-mersi per centinaia di pagine in un'atmosfera così estra-niante? Come si può credere che "tanto alla fine il beneX trionfa" quando i prezzi pagati a tal fine costringono il | protagonista a dubitare delle sue elementari percezioni? f Non vorrei che l'invito alla lettura dipendesse non tanto j dall'uso del gioco come strumento quanto dalla progressi-va immersione in situazioni sempre più forti e shockanti.

Eliana B o u c h a r d I

IL MONDO DELL'ARTE

E l e n a (Lenci) Konig Scavini

U N A BAMBOLA E ALTRE CREAZIONI p p . 140 (11 ili. b / n ) , Lire 24.000

La storia di una bambola, celebre

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