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tagna l'affermazione dello stato di diritto sociale è passata, specie ad opera dei governi laburisti, attraver-so interventi legislativi che provve-devano a sottrarre la tutela dei nuovi diritti ai giudici tradizionali, affidan-dola ad organi speciali come i Tribu-nals, mentre negli Stati Uniti fin dai tempi del New Deal l'affermazione dei diritti di libertà in settori essen-ziali, come quello delle relazioni in-dustriali, è passata attraverso l'ema-nazione di statuti contro prassi giuri-sdizionali consolidate. Nel contem-po, il riconoscimento della pre-minenza del legislativo è avversato in quei paesi da sorde resistenze, le cui ragioni non è qui possibile approfon-dire. Basti dire che un'influenza de-terminante sembra esercitata da tra-dizioni culturali e didattiche consoli-date, che tendono a privilegiare lo studio dei cases e a ignorare uno stu-dio autonomo degli atti legislativi, generalmente presi in considerazione esclusivamente sotto il profilo della loro applicazione giurisdizionale.

Twining e Miers mantengono un rigoroso silenzio sulle radici ideologi-che della loro ricerca. Non è possibile pertanto dire se la loro posizione sui problemi dell'interpretazione del precedente giudiziario e la costruzio-ne e interpretaziocostruzio-ne degli atti legisla-tivi sia o no il frutto di preoccupazio-ni inerenti alle esplicaziopreoccupazio-ni del prin-cipio democratico nei paesi di

com-mon law. Sta di fatto che, da un lato,

semplicemente dando voce alle di-verse posizioni, essi mettono in luce le difficoltà della teoria dominante sull'efficacia vincolante del prece-dente giudiziario, fino a ridicolizzar-la e, dall'altro, concedono un rilievo, inusitato per la dottrina anglosasso-ne, alle tematiche inerenti l'emana-zione e la diretta interpretal'emana-zione de-gli statuti.

Recensendo la prima edizione in-glese, Neil McCormick ha scritto che a questo testo si potrebbe applicare l'osservazione di Wittgenstein in chiusura del suo Tractatus, paragona-to a una scala da gettar via dopo es-servi saliti: How to Do Things with

Rules è cioè una sorta di manuale,

che diventa inutile una volta che il lettore abbia acquisito delle capacità — attraverso una ricognizione anali-tica di come concretamente l'inter-pretazione si fa in Inghilterra nella realtà del traffico giuridico — ab-bandonando nel contempo miti e pregiudizi connessi a una serie di ste-reotipi didattici e teorici. Tuttavia, se vogliamo fare un'ulteriore e più grave violenza alla proposizione del

Tractatus, potremmo dire che a

lettu-ra ultimata il libro in certo modo ci sfugge, la scala svanisce nel vuoto da sola. A prescindere dalle tesi generali e di fondo, su molte altre importanti

questioni, pur lucidamente affronta-te, è difficile ricostruire il punto di vista degli autori, in quanto essi non sono soliti prendere posizione, o al-meno non sono soliti prenderla espli-citamente.

Anche sul piano delle opzioni filo-sofico-teoriche fondamentali, a parte la constatazione che ci troviamo di fronte ad un piatto analitico in salsa realista, non è facile la collocazione di quest'opera. E vero che nella pre-fazione i due autori si proclamano "cautious positivists, qualified rela-tivists, moderate rationalists and committed contestualists". Si tratta di autodefinizioni con cui essi sem-brano voler giocare a nascondino con il lettore, poiché l'aggettivo porta

fa-talmente un velo di ambiguità sul so-stantivo. Non volere imporre le pro-prie convinzioni, nel contesto della strategia pedagogica cui gli autori si sono ispirati, costituisce uno dei pre-gi dell'opera. Si induce così il lettore ad una riflessione particolarmente feconda sui problemi presentati.

J O S E P H A . S C H U M P E T E R , Storia del-l'analisi economica, Bollati

Borin-ghieri, Torino, ed. orig. 1954, trad. dall'inglese di Paolo Sylos Labini e Luigi Occhionero, 3 voli., pp. XXXIII-1536, Lit 39.000 a volume.

Nello scorso decennio l'opera di Schumpeter ha ricevuto, specie in Italia, considerevole attenzione. Le ragioni di questo interesse, per un autore attivo fra il 1905 e il 1950, so-no svariate e per certi versi

contrad-dittorie. La figura dell'imprenditore-innovatore, che caratterizza l'evolu-zione ciclica dell'economia capitali-stica secondo Schumpeter, ha forni-to un'efficace chiave di interpreta-zione della fase di prosperità seguita al periodo di recessione con inflazio-ne degli anni settanta e alla coninflazio-nessa crisi del pensiero keynesiano. L'eco-nomia industriale, che da disciplina applicata si è trasformata in una frontiera della teoria economica, fa riferimento proprio alle categorie schumpeteriane di innovazione e di imitazione per sottolineare le proprie ascendenze nobili. Le teorie etero-dosse, che individuano nella moneta bancaria un'istituzione essenziale per spiegare l'attuale organizzazione sociale e il predominio dell'iniziativa di impresa, trovano un significativo riscontro nella definizione schumpe-teriana della banca quale "quartier generale" dell'economia capitalisti-ca.

L'eterogeneità di questi (e altri) ri-ferimenti a Schumpeter ben si adatta alla complessa biografia del perso-naggio. Formatosi nella Vienna di inizio secolo, nel primo dopoguerra Schumpeter insegna in Germania, per poi stabilirsi, dagli anni trenta fi-no alla morte (1950), all'università di Harvard. Schumpeter non è solo un economista ma, analogamente a Marx e a pochi altri, uno scienziato sociale nel senso più completo del

termine.

Il rinnovato interesse per Schum-peter si è manifestato, sul piano edi-toriale, nella sovraofferta di tradu-zioni dei suoi scritti, anche minori. È perciò sorprendente (per usare un eu-femismo) che, fino ad oggi, il lettore italiano avesse accesso parziale o dif-ficile a due opere fondamentali del-l'autore: Business Cycles (1939), tra-dotto nel 1977 dalla versione inglese ridotta e discutibile, degli anni ses-santa; e la postuma History of

Econo-mie Analysis( 1954), tradotta in

italia-no cinque anni dopo ma da tempo esaurita e sostituita da un'edizione ridotta a cura di Claudio Napoleoni. La lodevole, seppur tardiva, riedizio-ne integrale della Storia dell'analisi

economica colma una di queste gravi

lacune.

La Storia dell'analisi economica rappresenta l'ultimo e più vasto libro di Schumpeter. Progettata subito dopo la pubblicazione di Business

Cy-cles come traduzione inglese e

aggior-namento di un precedente volume di storia del pensiero economico

(Epo-che di storia delle dottrine e dei meto-di, 1914; trad. it. 1953), essa si

tra-sformò in un lavoro monumentale che, pur avendo impegnato Schum-peter per un decennio, era rimasto incompiuto alla sua morte. La sua pubblicazione è merito del paziente lavoro della terza moglie di Schum-peter, Elizabeth Boody. Fino agli ul-timi mesi di vita quest'ultima dedicò gran parte del proprio tempo a rior-dinare il materiale lasciato da Schumpeter e a curare l'edizione del-l'opera. Nella prefazione e — ancor più — in una preziosa appendice al volume, Elizabeth Boody precisa i criteri che hanno guidato il suo lavo-ro.

La Storia parte dalle origini remo-te della remo-teoria economica, in età

gre-NOVITÀ -,

Ettore A. ALBERTONI (a cura di) I TEMPI E LE OPERE DI GIAN DOMENICO ROMAGNOSI p. LXXI-474, L. 60.000 Giovanni A R I A N O LA TERAPIA CENTRATA SULLA PERSONA p. XVI-300, L. 26.000 Luigi BERLINGUER Floriana COLAO (a cura di) LE POLITICHE CRIMINALI NEL XVIII SECOLO p. VII-548, L. 50.000 Giorgio CAMPANINI ROSMINI POLITICO p. 210, L. 20.000 CITTADINO E POTERE IN INGHILTERRA A cura e con saggio di Mario P. Chiti p. VI-270, L. 23.000 Remo DANOVI L'INDIPENDENZA DELL'AVVOCATO p. VI-360, L. 32.000 Giovanni DAVOLI PROBLEMI ATTUATIVI DELL'ARTICOLO 46 DELLA COSTITUZIONE p. 172, L. 18.000 Annamaria DELL'ANTONIO ASCOLTARE IL MINORE p. VIII-154, L. 14.000 Javier HERVADA INTRODUZIONE CRITICA AL DIRITTO NATURALE p. VII-204, L. 18.000 Neil Mac CORMICK Ota WEINBERGER IL DIRITTO COME ISTITUZIONE p. XII-436, L. 45.000 Anna MARZANATI L'ORGANIZZAZIONE DI GOVERNO DEL COMUNE p. IX-216, L. 22.000 Carlo PENNISI LA COSTRUZIONE SOCIOLOGICA DEL FENOMENO GIURIDICO p. XIV-190, L. 22.000 Franco SABA IL "VALIMENTO DEL MERCIMONIO' DEL 1580 (Edizioni EGEA) p. VI-250, L. 26.000 Paolo SAVARESE RELAZIONE, REGOLA E DIRITTO p. 216, L. 22.000 Antonino SCALISI IL VALORE DELLA PERSONA NEL SISTEMA E I NUOVI DIRITTI DELLA PERSONALITÀ p. X-226, L. 24.000

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