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1.2 Il mercato teatrale

1.3.4 L’allestimento

Il termine “allestimento” viene utilizzato in teatro in due accezioni com- plementari. Da un lato, si intende l’insieme delle componenti materiali, ov- vero le parti fisiche dello spettacolo come le scenografie, gli arredi, i costumi ecc., dall’altro il periodo e il processo che dall’idea iniziale porta lo spettaco- lo a concrettizzarsi, come le prove degli attori e tutto il lavoro delle persone coinvolte. Per quanto riguarda la funzione organizzativa si entra nella fase esecutiva pi`u strettamente legata al lavoro di palcoscenico: il responsabile diretto e artefice di questo processo `e sicuramente il regista. Non si entra nel merito specifico di questa complessa figura, ma naturalmente il regista si avvale di un team di collaboratori, che partecipano alla realizzazione dello spettacolo: queste figure possono essere lo scenografo, il costumista, il musi- cista, il coreografo e il light designer. Diverse componenti artistiche che sono riconducibili ad altrettante figure professionali90

. Di seguito si elencano le principali componenti necessarie per la preparazione della scena:

le scene : per la loro realizzazione si passa da una fase di ideazione/progettazione, all’elaborazione dei disegni esecutivi, alla verifica dei materiali e delle tecniche costruttive, fino alla realizzazione vera e propria.

i costumi : da una fase di studio dei figurini, alla progettazione esecutiva, alla vera e propria realizzazione. Al costumista compete inoltre anche la scelta degli accessori, come gioielli e scarpe, del trucco e dell’accon- ciatura. La figura del costumista si identifica spesso con quella dello scenografo o, in ogni caso, la collaborazione tra i due ruoli deve essere molto stretta e collegata alle indicazioni del regista.

musica e suono : la musica in teatro `e una componente estremamente va- riabile. Possono esserci spettacoli completamente privi di musica, altri per i quali essa rappresenta un elemento costitutivo, a seconda del ri- lievo drammaturgico voluto dall’autore o dal regista. La musica pu`o essere registrata o eseguita dal vivo (qui bisogna tenere conto di tutti i costi che comporta la messa in scena dal vivo, oltre che trovare lo spazio ideale per la rappresentazione), originale o di repertorio. la luce : la luce elettrica porta una vera e propria rivoluzione nel mondo

teatrale. Oltre alla maggiore sicurezza, si creano molteplici possibilit`a 90

creative, che nelle mani di un esperto light designer, possono diventare anch’esse opera d’arte. La luce `e un elemento fondamentale a livello narrativo e il progettista deve seguire le indicazioni del regista con le sue richieste per la messa in scena.

coreografia e movimento : non si parla naturalmente del balletto, dove la coreografia `e, se vogliamo, lo spettacolo. Ma anche nel teatro di prosa `e importante, perch´e permette agli attori di muoversi all’interno del palcoscenico, interagire con gli oggetti di scena e consente al cast di avere un’idea di come relazionarsi l’uno con l’altro.

gli assistenti : sono l’assistente alla regia, l’aiuto regista e il regista assi- stente. Essi hanno diversi gradi di competenza e autonomia. La tria- de composta da assistente alla regia, direttore di scena e addetto alla produzione ha una responsabilit`a determinante nell’organizzazione del lavoro91

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Una delle scelte che una produzione deve affrontare `e quella di decidere se affidarsi a laboratori interni (se presenti) o esterni per la realizzazione di tutti gli elementi tecnici citati. Molti teatri di produzione e, in genere, le imprese caratterizzate da un’intensa produttivit`a dispongono di propri laboratori scenografici e di sartoria a disposizione totale dello spettacolo. Alcuni criteri per decidere se affidarsi a laboratori interni o esterni possono essere:

Criterio economico: potrebbe essere conveniente utilizzare attrezzature esi- stenti e personale gi`a in organico, ma il vantaggio potrebbe non essere cos`ı significativo se il laboratorio funzionasse solo saltuariamente; Qualit`a del prodotto: se si dispone di personale interno qualificato, pre-

sumibilmente esso impiega pi`u cura e dedizione rispetto a personale esterno;

Particolari metodi produttivi: se, ad esempio, si devono individuare in corso d’opera le caratteristiche dell’allestimento scenico, in questo caso serve il laboratorio interno;

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Impiego del personale: la partecipazione alla realizzazione dell’allestimento scenico dello stesso personale che ne gestisce l’utilizzo garantisce una maggiore funzionalit`a.

La tendenza dominante `e comunque quella di affidarsi a laboratori esterni92

. Una scelta analoga va affrontata quando si deve decidere se acquistare o no- leggiare i costumi e gli oggetti di scena (attrezzeria), mentre difficilmente si noleggeranno le scenografie.

Un recente fenomeno, che riguarda principalmente l’esercizio e la distribuzio- ne (circuiti), `e la terziarizzazione ed esternalizzazione dei servizi, i cosiddetti services. Si tratta di aziende specializzate, che mettono a disposizione il per- sonale e il materiale per montare luci e scenografie, caricare e scaricare il materiale di scena ecc.93

. In genere un teatro comunale ha gi`a un suo service che si occupa dell’allestimento tecnico nel proprio teatro e che pu`o mettere a disposizione della compagnia che ospita.

Le prove

Un’altra fase importante durante l’allestimento `e il tempo dedicato alle prove degli attori. I tempi di prova in uso nel teatro italiano vanno da un massimo di 45 a un minimo di 30 giorni. Come si pu`o notare, sono tempi abbastanza stretti che derivano non solo da esigenze economiche, ma anche da una consolidata verifica del rapporto tempi/risultati scenici. Una delle prime prove `e la cosiddetta “lettura a tavolino”, ovvero una prima lettura del copione dove tutti gli attori leggono la propria parte. Poi si passa alle “prove in piedi”, dove si integrano i movimenti e l’interazione tra i vari personaggi; `e fondamentale trovare una sala prove adeguata e confortevole per gli attori. Infine si svolge la prova nello spazio scelto per il debutto con la scenografia montata e i costumi prescelti (la “prova generale”)94

. La scelta del luogo del debutto

Di vitale importanza `e scegliere con cura il luogo in cui lo spettacolo debutter`a, ovvero dove viene rappresentato per la prima volta. Per una struttura che possiede una propria sede, debuttare in essa comporta degli

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Gallina, Organizzare teatro pag. 215 e 216.

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Ivi pag. 219.

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innumerevoli vantaggi: dalla massima concentrazione delle risorse umane, alla presenza di un pubblico conosciuto, fino al risparmio economico di tra- sferte, viaggi e trasporti. Se non si dispone di una propria struttura, la scelta del luogo deve tener conto di diversi aspetti tecnico-organizzativi, economici e promozionali, coordinati dall’ufficio stampa95

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