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II L’epurazione locale delle università I comitati di epurazione universitari fra AMG e ACC

1. L’amministrazione militare dell’Italia L’Allied Military Government e l’Allied

Control Commission9

La decisione di aprire un fronte in Italia una volta sconfitte le forze dell’Asse in Nordafrica venne presa dai capi di Stato delle potenze alleate Franklin D. Roosevelt, Winston Churchill e Charles de Gaulle alla Conferenza di Casablanca (14-24 gennaio 1943). In tale occasione fu anche discussa la creazione di un governo militare congiunto (formato cioè da ufficiali sia inglesi che americani10) che potesse mantenere in funzione la macchina amministrativa       

9 Sulle strutture di occupazione alleate in Italia si riscontrano numerose riflessioni storiografiche, le più datate

delle quali risalgono agli anni Cinquanta. Si vedano, tra gli altri: L. Mercuri, 1943-1945. Gli Alleati e l’Italia, Napoli 1977; N. Gallerano, L’influenza dell’amministrazione militare alleata sulla riorganizzazione dello

Stato italiano, in Regioni e Stato dalla resistenza alla Costituzione, a cura di M. Legnani, Bologna 1975; E.

Aga-Rossi, La politica degli Alleati verso l’Italia nel 1943, in L’Italia fra tedeschi ed Alleati, a cura di R. De Felice, Bologna 1973; C.R.S. Harris, Allied Military Administration of Italy (1943-1945), London, Her Majesty’s Stationery Office, 1957.

10 Per tale caratteristica gli stessi Alleati definirono il loro Governo Militare, non senza orgoglio, un

«esperimento» basato su «presupposti democratici», Resoconto delle attività svolte dal Governo Militare

Alleato e dalla Commissione Alleata di Controllo in Italia, Sezione delle Relazioni pubbliche Commissione

Alleata, s.d., p. 5. Gli Alleati erano consci che un tentativo di governo militare congiunto non era mai stato attuato in precedenza nella storia («As the fighting forces of Great Britain and the United States move into Sicily, the first military government of its kind in history is going along with them to govern the island. […] This is the first time two powers have attempted a joint military government of occupied territory. […] The AMGOT system of military government is neither British nor American, but has been developed by the combined AMGOT staffs from systems heretofore prescribed by both armies», NARA, RG.331, AMG, box 30, 10000/100/500, Public Relations Office, 17/07/1943).

e burocratica italiana, principalmente al fine di agevolare l’occupazione militare del territorio e lo sforzo bellico alleato, e in secondo luogo per amministrare la giustizia, per provvedere alla salute pubblica, e per evitare carestie o pestilenze. Tale istituzione prese il nome di Allied Military Government of Occupied Territory, AMGOT.

Trascorsero circa sei mesi tra l’ideazione del governo militare che avrebbe dovuto operare in Italia e la sua attivazione: in questo periodo di tempo gli Alleati ebbero modo di raccogliere informazioni sui territori italiani e di stilare minuziosi piani preparatori. L’AMGOT venne posto sotto la giurisdizione del Comando supremo alleato per le operazioni nel Mediterraneo (l’Allied Forces Headquarters, AFHQ), presieduto dal generale Dwight D. Eisenhower dal novembre 1942 al gennaio 1944. Lo stesso Eisenhower, il 1° maggio 1943 con un memorandum amministrativo, aveva stabilito i quattro obiettivi primari dell’AMGOT: sollevare le truppe da combattimento dalla necessità di provvedere all’amministrazione civile; ristabilire la legge e l’ordine fra la popolazione, e per quanto possibile occuparsi del suo mantenimento e delle sue necessità; rendere disponibili per le forze di occupazione le risorse economiche del territorio; promuovere gli obiettivi politici e militari delle Forze Alleate in vista di operazioni future11. Il futuro 34° presidente degli Stati Uniti, scriverà poi nelle sue memorie di guerra, in relazione alle funzioni del governo militare, che «ogni esercito ha bisogno di pace e di ordine nelle sue retrovie altrimenti si dovrebbero destinare alcuni reparti militari per difendere le segnalazioni, le comunicazioni stradali, proteggere i convogli e i depositi di munizioni e reprimere l’attività clandestina»12: la funzione principale dell’AMGOT era proprio quella di mantenere la pace e l’ordine nelle retrovie, necessarie alla buona condotta della guerra. Insomma, le esigenze militari risultavano sicuramente prioritarie rispetto al benessere della popolazione civile, che andava peraltro considerata come ostile, essendo gli italiani ancora ufficialmente nemici. Le modalità con cui l’AMGOT avrebbe dovuto perseguire gli obiettivi enunciati furono oggetto di discussione fra inglesi e americani. Questi ultimi infatti erano fautori del Direct rule, il controllo diretto del territorio che avrebbero dovuto assumere gli ufficiali alleati esautorando i funzionari e la burocrazia italiana per la durata dell’occupazione. I più pragmatici inglesi, che avevano maggiore       

11 NARA, RG.331, AMG, box 17, 10000/100/281, Allied Military Government of Occupied Territory – AMGOT, Plan for military government of Italy, s.d., p. 1; Cfr. D.D. Eisenhower, Memorandum amministrativo, 01/05/1943, in Resoconto delle attività, pp. 8-9.

12 D.D. Eisenhower, Crusade in Europe, London, William Heinemann Ltd., 1948, p. 211. Citato anche in L.

esperienza in materia per via del loro impero coloniale, proponevano invece un Indirect rule, ovvero di limitare il governo militare ad una supervisione e direzione dei funzionari italiani, dopo avre rimosso dall’incarico quelli troppo compromessi con il precedente regime. La decisione fu lasciata al Comando supremo, che trovò il compromesso di favorire un controllo più diretto nelle zone vicine al fronte, e di restituire le proprie funzioni alla burocrazia italiana, preventivamente epurata, nelle zone ormai pacificate (mantenendo comunque una sorveglianza più o meno stretta). Gradualmente tuttavia, gli ufficiali civili Alleati riposero una crescente fiducia nei funzionari italiani, giungendo infine ad esercitare un controllo indiretto13.

A capo dell’intera organizzazione fu posto, nominalmente, il generale inglese Sir Harold Alexander, designato Governatore Militare in quanto comandante in capo del 15° gruppo d’armate14, ma la direzione operativa spettava al maggior generale inglese Lord Francis Rennell of Rodd, che fu nominato capo degli Affari civili dell’AMGOT. Lord Rennell era un esperto di affari fiscali e consigliere del governatore della Bank of England; era stato governatore militare di ben nove Paesi occupati dai britannici in Medio Oriente e Africa, e conosceva molto bene l’Italia poiché suo padre, James Rennell of Rodd aveva servito come ambasciatore a Roma dal 1908 al 191915. A completare gli alti vertici dell’organizzazione furono nominati due americani: il brigadier generale Frank J. McSherry, vice di Lord Rennell, e il tenente colonnello Charles M. Spofford come capo di Stato maggiore.

Tali personalità dirigevano il Governo Militare, che si articolava inizialmente in sei divisioni16, ciascuna responsabile di una singola disciplina di governo: Legal, Financial, Civilian Supply, Public Health, Allied and Enemy Property, Public Safety. Esse agivano da veri e propri Ministeri nei territori entro la giurisdizione dell’AMGOT; gli ufficiali che avrebbero dovuto operare in tali divisioni vennero chiamati CAO (Civil Affairs Officer). In vista dell’attivazione dell’AMGOT, era stato loro impartito un addestramento in patria, presso scuole come la United States’ Army School of Military Government a Charlottsville in Virginia, la Occupational Military Police School a Fort Custer in Michigan, o la British Civil Affairs Staff Center di Wimbledon, Regno Unito. La finalizzazione della loro

      

13 Cfr. Woller, I conti con il fascismo, pp. 47-51.

14 Il 15° Gruppo d’armate (15th Army Group) era il raggruppamento formato della 7° Armata americana

(sostituita poi dalla 5°) e dalla 8° Armata britannica. Tale esercito condusse la Campagna d’Italia dallo sbarco in Sicilia fino alla Liberazione. Anch’esso faceva capo all’AFHQ.

15 NARA, RG.331, AMG, box 30, 10000/100/500, AMGOT Biografical Sketches, s.d.

16 L’attivazione di altre divisioni era stata prevista una volta che la Sicilia sarebbe stata completamente

preparazione, invece, avveniva in scuole appositamente istituite in Nord Africa dal marzo 1943, dapprima a Bouzarea e a Chrea, poi a Tizi Ouzou, che fornivano corsi mirati e intensivi; l’addestramento poi proseguiva anche successivamente al loro sbarco in Italia. Venivano impartite lezioni di disciplina militare, geografia e lettura di mappe, storia, tiro a segno, lingua italiana, oltre ad argomenti specifici relativi all’area di interesse di ciascuna divisione. Venivano anche forniti alcuni rudimenti sulla organizzazione politica e amministrativa dell’Italia, individuando i possibili interlocutori degli ufficiali alleati, e simulati colloqui con sindaci e prefetti. Erano stati preparati all’uopo dei libri testo: la cosiddetta “AMGOT Bible”, che esplicava le basi del governo militare basandosi su precedenti storici, ma soprattutto l’Italian Basic Handbook, un manuale di oltre 160 pagine diviso in tre parti (Internal organization and policy, Economic structure, Foreign policy and territorial developments) preparato nel maggio 1943 che offriva agli ufficiali alleati una conoscenza delle principali caratteristiche politiche, economiche e sociali dell’Italia, non certo approfondita ma piuttosto completa, e ritenuta corretta a tutto il 194217. Altri testi ad uso dei CAO erano Who’s who in Fascist Italy18, scritto nel dicembre 1942, che conteneva l’elenco di tutte le personalità italiane in ordine alfabetico, con l’indicazione delle cariche rivestite (da quelle politiche di ministro, sottosegretario o parlamentare, a quelle gerarchiche come i membri del direttorio nazionale, gli ispettori del partito e i federali, a quelle militari); e il Civil Affairs Handbook on Italy19, un tomo suddiviso in 16 sezioni (Geographical and Social Background, Government and Administration, Legal Affairs, Government Finance, Money and Banking, Natural Resources, Agricolture, Industry and Commerce, Labor, Public Works and Utilities, Transportation systems, Communications, Public Health and Sanitation, Public Safety, Education, Public Welfare) che appare essere un approfondimento degli specifici campi già trattati nell’Italian Basic Handbook.

      

17 Infatti il sottotitolo del volume recitava: «The information contained herein is believed to be correct as at

December 31st, 1942», in NARA, RG.331, AMG, box 58, 10000/100/933, Italian Basic Handbook. È assai

interessante leggere le pagine della prima parte in particolare, sull’organizzazione interna dell’Italia. In 13 capitoli vengono trattati la Casa Reale, lo Statuto, il Governo, la dottrina fascista, il sistema corporativo, lo stato sociale, il sistema scolastico e universitario, il sistema legale, la polizia, la propaganda, la religione e l’antisemitismo. L’accuratezza e l’attendibilità delle informazioni contenute, fanno pensare che gli autori di questo manuale, oltre ad essere attenti studiosi e osservatori, avessero vissuto per molto tempo in Italia, o perlomeno avessero stretti contatti con persone che vi vivevano.

18 NARA, RG.331, AMG, box 46, 10000/100/718.

Il giorno dello sbarco in Sicilia, il 10 luglio 1943, assieme alle truppe della 7° Armata americana agli ordini del generale George Patton e della 8° Armata inglese del generale Bernard Law Montgomery, vi erano anche gli ufficiali civili dell’AMGOT che, tra varie difficoltà, cominciarono a svolgere le proprie funzioni mano a mano che le armate alleate avanzavano. Capo degli Affari civili per la 7° Armata era il tenente colonnello Charles Poletti20, mentre per l’8° Armata il capitano di gruppo Constantine Benson; entrambi avevano a disposizione qualche decina di uomini, che sbarcarono con dodici proclami preparati in anticipo, i quali contenevano disposizioni perlopiù di natura militare e finanziaria. Inizialmente i CAO seguivano l’esercito operando nelle aree via via occupate, per poi stanziarsi nelle province che venivano loro assegnate, dove avrebbero svolto le funzioni prescritte dalla divisione a cui appartenevano.

Nonostante il dichiarato carattere militare, l’AMGOT, già dopo i primi giorni dallo sbarco in Sicilia, si proponeva l’obiettivo ultimo di distruggere l’influenza del fascismo in Italia per permetterle di tornare ad essere una nazione libera21; veniva tuttavia affermato a più riprese che «AMGOT is strictly a military government, with no political implications of any kind»22: l’eliminazione del fascismo era quindi percepita come un obiettivo militare prima che politico, avendo l’AMGOT principalmente finalità di supporto militare alle truppe da combattimento.

La modalità principale per eliminare l’influenza del fascismo dalla società italiana fu in primo luogo la rimozione fisica dei gerarchi e delle figure preminenti del regime, che venivano arrestati senza troppe cerimonie e internati in appositi campi di concentramento in Nord Africa (e successivamente nella ex Certosa di Padula); in secondo luogo l’epurazione delle amministrazioni dello Stato dai funzionari più compromessi, che venivano sostituiti con antifascisti (o con ex fascisti che riuscirono a riciclarsi come       

20 Come capo degli Affari civili prima per la 7° Armata, poi per l’AMGOT, poi ancora come presidente della

Sezione economico-amministrativa dell’ACC, Charles Poletti rivestì un ruolo di primo piano nell’amministrazione alleata del territorio italiano, avendo anche una grande responsabilità nel campo dell’epurazione della pubblica amministrazione. Rivestì inoltre il ruolo di governatore alleato della Sicilia, della Campania, del Lazio e infine della Lombardia, segnando profondamente con la sua opera le principali Regioni d’occupazione nella Penisola. Su Poletti si veda: G. Di Capua, Il biennio cruciale: luglio 1943 –

giugno 1945. L’Italia di Charles Poletti, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2005; o L. Mercuri (a cura di), Charles Poletti governatore d’Italia, 1943-1945, Foggia, Bastogi, 1992.

21 Si legge infatti in NARA, RG.331, AMG, box 30, 10000/100/500, Public Relations Office, 17/07/1943:

«liberate the Italian people from fascism, which led them into the war, and when this is done to restore Italy as a free nation»; e poco più avanti: «the Fascist Party will be abolished and the ringleaders of Fascism will be removed from office».

antifascisti agli occhi degli Alleati). Se l’arresto dei gerarchi e delle personalità più in vista poteva rivelarsi una prova non eccessivamente complessa (anche se la maggior parte di essi sfuggì alla cattura rifugiandosi al Nord), quello dell’epurazione era invece un compito assai più delicato e di difficile attuazione, e allo stesso modo lo era la scelta dei nuovi funzionari da incaricare e con cui mettersi in relazione. Come venne infatti testimoniato dallo storico Max Salvatori, che nel 1943 partecipò alla Campagna di Sicilia nelle vesti di ufficiale britannico, «sia americani che britannici sapevano di non doversi servire di persone che avevano occupato posizioni di responsabilità come fascisti ma spesso il fascista di ieri (podestà, segretario comunale, ecc.) era l’antifascista di oggi ed a meno di avere un fiuto che mancava ai più ma direi a tutti, non era facile scoprire il fascista dietro l’ex fascista»23. Palermo cadde il 22 luglio 1943, e subito l’energico tenente colonnello Poletti vi iniziò la sua amministrazione civile come SCAO (Senior Civil Affairs Officer) per la Sicilia occidentale, mentre Lord Rennell vi trasferì il Quartier generale dell’AMGOT il 7 agosto. Il 17 agosto le truppe italiane e tedesche si ritirarono sul continente, e la Sicilia venne a trovarsi sotto il completo controllo alleato.

Nel frattempo si erano concretizzate nuove e complesse esigenze per l’AMGOT, che soffriva tra l’altro di una cronica scarsità di personale e, come previsto dai piani preparatori, furono attivate nuove divisioni: Public Relations, Monuments Fine Arts and Archives, e Education.

i. La Education Division diretta da George Robert Gayre24

Lo scozzese George Robert Gayre (6 agosto 1907 – 10 febbraio 1996) era docente di Antropologia all’Università di Oxford, quando nel 1939 si arruolò nella Royal Artillery con il grado di tenente colonnello, e servì nel British Expeditionary Corps inviato a fermare l’avanzata nazista in Francia. Nel luglio 1943 gli fu proposta dal Controller of Army Education la posizione di Educational Advisor in Italia, che Gayre accettò: egli era un intellettuale prestato all’esercito, come molti degli ufficiali civili dell’AMGOT e venne       

23 Testimonianza rilasciata da Max Salvatori a Lamberto Mercuri nel 1972; in Mercuri, 1943-1945, p. 146. 24 Sulle attività di Gayre e della Education Division in Sicilia, si veda il dettagliato volume di Enza Pelleriti,

«Italy in transition». La vicenda degli Allied Military Professors negli Atenei siciliani fra emergenza e

defascistizzazione, Acireale, Bonanno, 2013. Questo libro tratta principalmente le nomine dei cosiddetti AM

Professori nelle università siciliane, e sulla spinosa vicenda di una loro regolarizzazione all’interno del sistema universitario italiano una volta terminata la guerra, ma nei primi capitoli presenta anche un’accurata ricostruzione del lavoro svolto da Gayre e dai suoi collaboratori della Education Division e dei vari intrecci intercorsi fra le personalità accademiche siciliane e il Governo Militare Alleato. Il titolo dell’opera riprende quello del personale diario di guerra di Gayre.

scelto nel ruolo di “consigliere per l’istruzione” per la sua conoscenza dei sistemi scolastici europei. Gli interessi scientifici di Gayre ruotavano attorno allo studio delle razze umane, sulle quali egli propugnava teorie controverse, che avrebbero poi preso forma negli anni Sessanta con la fondazione di una rivista, «Mankind Quarterly», ritenuta di orientamento razzista e di estrema destra25.

Gayre era stato inviato in Nordafrica dove trascorse il mese di agosto 1943 presso la scuola di governo militare a Tizi Ouzou, e poté sbarcare in Sicilia il 5 settembre, dopo aver ricevuto un addestramento di base. Da quel giorno egli fu l’ufficiale responsabile dell’istruzione in Italia fino al febbraio 1944, quando venne richiamato in patria per prepararsi ad assumere l’omologa carica di Chief of Education and Religious Affairs in Germania.

Dei sei mesi del suo servizio in Italia, Gayre ha lasciato un diario26 dal quale si può ben percepire il clima di improvvisazione ed emergenza che si viveva all’interno dell’AMGOT, nonché la situazione disperata e precaria vissuta dalla popolazione civile in quel terribile periodo. Dal diario possiamo inoltre conoscere il parere di prima mano su molti aspetti della missione alleata da parte di un ufficiale che vi prese parte in prima persona: riceviamo così una scarsa impressione sui corsi di preparazione per gli ufficiali civili a Tizi Ouzou27, e una generale lagnanza dell’antropologo scozzese sulla disorganizzazione dell’AMGOT. Dopo un colloquio con Charles Spofford, il 7 settembre Gayre poté prendere possesso della sua carica che era stata officiata fino a quel momento dal capitano americano Mason Hammond, l’Advisor of Fine Arts and Monuments.

Procuratosi un ufficio a Palermo in via Bari 8, Gayre fu l’unico ufficiale alleato a occuparsi dell’istruzione per tutto il mese di settembre, ma gli vennero forniti alcuni impiegati per aiutarlo a svolgere il lavoro d’ufficio. Viste le gravi carenze di personale, l’AMGOT faceva largo uso di impiegati civili italiani, i quali prestavano servizio generalmente per otto ore al giorno, ricevendo una paga giornaliera28.

      

25 Cfr. J.L. Kincheloe, Measured lies: the Bell curve examined, Palgrave Macmillan, 1996, p. 39; o K. Leech, Race, Church Piblishing, Inc., 2005, p. 14.

26 G.R. Gayre, Italy in transition. Extracts from the private journal of G.R. Gayre, London, Faber and Faber,

1946.

27 «Synthetically, they studied the problems of Italian government from instructors, the confidence of some

of whom was the greater in proportion to their ignorance», Ivi, p. 17.

28 In una circolare del 1 ottobre 1943, venivano uniformati gli stipendi dei collaboratori italiani dell’AMG:

così, ad esempio, un impiegato poteva guadagnare 70-100 lire al giorno (60-90 se donna), un interprete 90- 110 lire al giorno, e un dattilografo 70-95 lire al giorno (60-80 se donna); NARA, RG.331, Education, box 1486, 10000/144/16, Uniform wage scale and conditions of employment governing civilians employed by

E così, forte del suo staff29, Gayre poté cominciare a svolgere il suo ruolo di consigliere per l’istruzione del Governo Militare: la sua missione consisteva nel rimettere in funzione il sistema scolastico e universitario dei territori occupati dopo avervi eradicato il fascismo da tutte le branche. Egli individuò subito un piano di azione, che prevedeva diversi passi: censire i danni agli edifici scolastici e ristrutturarli il più presto possibile, esaminare i libri di testo e purgarli dal fascismo, esaminare il personale docente di scuole e università e licenziare i fascisti notori, nominare al posto delle persone rimosse dal servizio nuovi elementi di sicura fede antifascista. Al termine di questo processo le scuole e le università potevano essere riaperte e ricominciare a svolgere le proprie funzioni in un rinnovato clima democratico. Fu subito chiaro che per portare a termine un simile incarico Gayre non poteva affatto essere lasciato a lavorare da solo, e da ottobre venne formata una apposita divisione dell’AMGOT: la Education Division, alla cui testa fu posto lo stesso Gayre, e alla quale il Comando Alleato cominciò ad assegnare nuovi ufficiali.

Il primo (e più importante) personaggio a prendere servizio, fu il maggiore americano Carleton Washburne (2 dicembre 1889 – 17 novembre 1968), che nella vita civile era pedagogista e soprintendente del distretto scolastico di Winnetka, in Illinois. Egli arrivò a Palermo l’8 ottobre e fin da subito rivestì la carica di vice di Gayre che, in virtù del suo campo di specializzazione, lo incaricò della supervisione delle scuole, delegandogli la preparazione dei libri di testo e dei programmi scolastici. Washburne si mise al lavoro con grande energia, servendosi ampiamente della collaborazione di comitati di pedagoghi italiani che si riteneva antifascisti.

Il 10 ottobre si aggregò alla divisione il maggiore inglese W.H. Sherwood, che parlava fluentemente l’italiano, e venne nominato assistente di Gayre con incarico speciale di