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II L’epurazione locale delle università I comitati di epurazione universitari fra AMG e ACC

5. Gli ufficiali della Education Subcommission Il caso del capitano Willis Pratt.

In definitiva, il lavoro iniziato nel settembre 1943 dall’Educational Advisor George Robert Gayre in Sicilia era stato portato a compimento dalla Education Subcommission di Carleton Washburne nell’estate 1945; oltre alle scuole, alle accademie, e alle altre istituzioni culturali, erano state epurate, riordinate e riaperte le 31 università presenti sul territorio italiano. Su 1469 professori di ruolo373, ordinari e straordinari, 177 (il 12%, si veda la Tabella 2.1 a fine capitolo) vennero riconosciuti come compromessi con il fascismo al punto da essere epurati, secondo le norme stabilite dagli ufficiali alleati che, via via, si       

372 Il numero è desunto da Istat, Statistica dell’istruzione superiore, p. 61.

373 Il conteggio dei professori non può ritenersi al 100% esatto, poiché esso viene effettuato sommando i

docenti presenti in ciascuna università nell’anno accademico in cui venne epurata (spesso anche il numero dei docenti di qualche singola università è incerto, poiché in svariati casi non esiste un elenco preciso di essi) e non si riferisce ad un anno accademico unico. Per le università meridionali e delle isole si tratta del 1943- 44, mentre per quelle centrali e settentrionali del 1944-45. Così, è possibile che alcuni docenti possano essere stati conteggiati due volte, mentre altri possono non essere stati conteggiati affatto. Ad ogni modo quella di 1469 docenti universitari è una stima piuttosto precisa per il periodo della Campagna d’Italia.

erano andate perfezionando nell’Executive Memorandum n. 76, il quale era in accordo con le categorie previste dalla legge italiana.

Si è visto come si siano evolute le istituzioni di occupazione alleate dal momento dello sbarco in Sicilia fino alla fine della guerra, si sono analizzate le attività della Education Subcommission, e ci si è soffermati sull’analisi del processo epurativo condotto in ciascuna università. È ora il caso di spendere qualche breve parola sugli ufficiali civili che operarono nel settore dell’istruzione374.

La sottocommissione era composta di ufficiali sia britannici che statunitensi, con una leggera prevalenza di questi ultimi; in totale non furono presenti mai più di 20 ufficiali allo stesso tempo. I loro gradi erano quelli di ufficiali superiori e inferiori, mentre gli ufficiali generali, occupando le più alte cariche dell’Allied Control Commission, non venivano assegnati alle sottocommissioni: nella Education Subcommission occupavano i ruoli di comando, specialmente quello di direttore, coloro che rivestivano il grado di tenente colonnello (Lieutenant Colonel), al disbrigo delle mansioni più importanti era generalmente addetto chi avesse il grado di maggiore (Major), mentre il grosso del lavoro sul campo era svolto dai capitani (Captain, che erano circa la metà degli ufficiali della sottocommissione) e dai tenenti (First o Second Lieutenant). Nessuno di questi ufficiali civili era un militare di carriera, e il grado era loro assegnato al momento dell’arruolamento secondo il livello d’istruzione e il ruolo occupato nella vita civile. È possibile rintracciare sintetici cenni biografici su molti degli ufficiali della Education Subcommission nella documentazione disponibile375, per potersi fare un’idea dei criteri coi quali venissero scelti. Quasi tutti svolgevano lavori nel settore dell’istruzione: vi erano professori universitari di materie umanistiche, come Gayre docente di Antropologia a Oxford, Vesselo anch’egli docente a Oxford di Storia del cinema, Smith che insegnava Filosofia alla University of Chicago, Rowell Archeologia e storia romana a Yale; vi erano docenti di scuola superiore, come Murphy, che era inoltre fondatore e presidente della Columbia Scholastic Press       

374 In totale si contano 27 ufficiali che nei 2 anni di vita della Education Subcommission vi si alternarono: il

tenente colonnello George Robert Gayre, il tenente colonnello Thomas Vernor Smith, il tenente colonnello Henry T. Rowell, il maggiore (poi tenente colonnello) Carleton Washburne, il maggiore W.H. Sherwood, il maggiore Robert Koopman, il maggiore L.R. Denning, il maggiore Sir Philip Magnus, il maggiore T.G. Bergin, il maggiore Joseph M. Murphy, il maggiore Charles J. Birt, il capitano Arthur A. Vesselo, il capitano George H. Geyer, il capitano Sam V. Noe, il capitano Paul L. Heilman, il capitano Willis E. Pratt, il capitano Dexter G. Tilroe, il capitano Francis F. Gregory, il capitano W.T.G. Wagstaff, il capitano Ian W. Scott, il capitano Stanley Openshaw, il tenente (poi capitano) Joseph V. Vella, il tenente (poi capitano) Harry R. Beard, il tenente H.T. Coker, il tenente R.W. Crichton, il tenente John P. Simoni, il tenente John J. Lynch.

Association; vi erano infine presidi di high school o di college, e soprintendenti di distretti scolastici (una sorta di provveditori agli studi), come Washburne (soprintendente a Winnetka, Illinois), Noe (preside della Strother School a Louisville, Kentucky), Pratt (preside del Mansfield State Teachers College) e Tilroe (supervisore al New York State Education Department). Alcuni di questi ufficiali avevano avuto precedenti esperienze militari; ad esempio Smith aveva servito con il ruolo di soldato semplice (private) durante la prima guerra mondiale, e Gayre aveva fatto parte, come ufficiale d’artiglieria, del British Expeditionary Force che nel 1940 si era opposto vanamente all’invasione nazista della Francia, per essere poi evacuato durante la battaglia di Dunkerque376.

Le figure di alcuni di questi ufficiali possono essere approfondite ulteriormente: in particolare, Gayre ha pubblicato il diario di guerra tenuto durante la sua permanenza in Italia, Italy in transition, ampiamente citato nelle pagine precedenti; Smith invece ha scritto nel 1962 una autobiografia che contiene un capitolo dedicato al periodo della Seconda guerra mondiale377: si riscontra inoltre una documentazione molto interessante sia negli archivi personali di quest’ultimo (custoditi presso la biblioteca della University of Chicago), sia in quelli di Pratt (custoditi presso la biblioteca della Indiana University of Pennsylvania). In particolare in questi ultimi si possono trovare due scrapbooks (album di ritagli) redatti con materiale collezionato durante la Campagna d’Italia e una pubblicazione biografica che tratta ampiamente del periodo della guerra378.

Le storie di Gayre, Smith e Pratt sono molto diverse fra loro, innanzitutto per la differenza delle mansioni loro assegnate: Gayre era stato Educational Advisor prima e Director of Education poi, anche Smith fu Director of Education, mentre Pratt fu un ufficiale subalterno della Education Subcommission e poi Regional Education Officer in Emilia. La storia di Gayre è limitata nel tempo e nello spazio, essendo egli rimasto in Italia solamente sei mesi, e quasi unicamente in Sicilia; Smith, invece, in cinque mesi operò in Sicilia, a Brindisi, in Campania e a Roma; mentre Pratt in 18 mesi visitò l’intero stivale, dalla Sicilia al passo del Brennero. Infine questi resoconti sono complementari: quello di Gayre comincia dall’inizio della Campagna d’Italia e termina nel febbraio 1944, momento dell’arrivo a Napoli di Pratt.

      

376 Sulla battaglia si veda, ad esempio: R. Jackson, Dunkerque. Cronaca della più grande disfatta militare inglese, Milano, Mondadori, 2010.

377 T.V. Smith, A non-existent man. An autobiography, University of Texas Press, Austin, 1962, pp. 173-203. 378 A.F. Nicholson, The story of a man. Dr. Willis E. Pratt, president Indiana University of Pennsylvania,

Su Gayre e Smith si è già ampiamente scritto sia nelle pagine precedenti, sia in pubblicazioni già esistenti379, mentre la figura di Pratt è quasi sconosciuta dalla storiografia. Willis Everett Pratt (25 novembre 1906 – 16 gennaio 1992), giunse in Italia nel febbraio 1944 e vi rimase fino all’agosto 1945, svolgendo un gran numero di funzioni per la Education Subcommission in una decina di province, e occupandosi in prima persona della riapertura delle Università di Firenze, Bologna, Ferrara, Modena e Parma.

Dal 1941 era preside del Mansfield State Teachers College, un’istituzione scolastica di livello secondario preposta alla formazione di insegnanti, e aveva deciso di arruolarsi nell’esercito degli Stati Uniti nell’estate 1943. Gli venne così assegnato il grado di capitano e fu inviato al campo di Fort Custer in Michigan, dove rimase per circa un mese a ricevere l’addestramento militare di base. Nel volume dedicato alla sua vita sono riportate le riflessioni che lo portarono a scegliere di lasciare la moglie e le due figlie per arruolarsi:

What causes one to discard a life of more or less importance and certainly of luxury to cast his lot as a soldier of his country is not a problem easily solved. The more so is this true when one is not and never has exhibited a belligerent demeanor and has always contented himself with a more or less studious or sedentary life. If a test of an educated person in his ability to adapt himself to the changing conditions of life, then this president of a small teachers college in Pennsylvania soon found a opportunity to examine that theory.

Tearing ones self loose from a loving family when not compelled to do so is a study in human behavior itself. […] Perhaps it was the glamor of army life in times of great national emergency, perhaps the wish to have had part in the great struggle when peace finally came, and yet again it may have been a restlessness with a peace-time occupation when the great concern was the waging of war. Or, perhaps, it may have been all or some part of all these.380

A Fort Custer avvenne il suo incontro con la vita militare; l’addestramento consisteva in una serie di duri esercizi fisici praticati durante il giorno, e in lezioni teoriche svolte alla sera. Successivamente, venne inviato alla University of Michigan di Detroit, dove gli furono impartite lezioni di lingua e cultura italiana. Pratt si imbarcò sulla nave da trasporto “Pasteur” assieme a 5.000 soldati e 700 ufficiali, e sbarcò a Casablanca il 29 settembre 1943, per venire infine inviato a Tizi Ouzou il 12 ottobre.

      

379 In particolare in Pelleriti, Italy in transition. 380 Nicholson, The story of a man, p. 12.

Sulla scuola di governo militare di Tizi Ouzou Pratt ebbe più che altro a lamentare la fame e il freddo patiti negli alloggi di fortuna che gli erano stati assegnati381, e annotò che le giornate di lezione trascorrevano pianificando le operazioni che sarebbero poi state svolte in Italia, e studiando la lingua italiana per due ore al giorno382. Solamente il 2 febbraio 1944 arrivò finalmente l’ordine del suo trasferimento in Italia. Il giudizio finale sul campo alleato è impietoso:

My stay at Tizi-Ouzou ended on the 2nd of February, 1944. It was to become a “hallowed” spot for all AMG officers, a place from which we were all happy to get away. In my memory will always be the stench of the natives, the terrible filth all about, the extreme cold and discomfort and the miserable food. To think that I was in that spot for four long months (they seemed years then) is almost unbelievable.383

Lasciato il Nord Africa il 3 febbraio, Pratt giunse a Napoli il 6, dove fu subito assegnato alla Education Subcommission con l’incarico di lavorare alla redazione dei libri di testo e dei programmi didattici per le scuole. Pratt descrive ampiamente le sue impressioni sul magnifico golfo di Napoli, e l’impatto dell’arrivo in zona di guerra, con i ricorrenti e terrificanti bombardamenti nemici.

The first real raids came on March 15, 1944, at 1.30 AM. (During the many small raids I had remained in bed feeling non particular fear.) The siren did not awaken me and when the ack-ack guns started, I was startled to hear the roar of planes, with the peculiar sound which Jerry planes made, circling overhead.

The whir of planes could be heard clearly as they dived and as we looked out of the window the sky as bright as day from the flares which had been dropped by the first planes. Then the explosions began to burst all around – shaking the room, bursting out windows and in fact forcing me from the bed. I decided that perhaps the hall just outside the door would be a safer place and repaired there with a half dozen other officers. Then came a loud crash (we thought we were hit). The windows crashed in on one side of the building, and some of the plaster fell on the floor above. From the time we had awakened until the sound of the last bomb and plane had died away was 40 minutes. It had seemed an eternity. […]

Later we learned that 40 planes had attacked many quarters where officers had been stationed, and that from 500 to 1000 had been killed. For days afterwards crews dug frantically to save several score of people who had been trapped in one of the shelters which received a direct hit. Within 50 feet of us 14 had been killed and several buildings had been hit.

      

381 Riferisce al proprio biografo frasi come: «I think I have never been quite so cold as I was that winter!» o

«Probably never have I been so hungry for so many days as at that mess», Ivi, p.16.

382 «During most of our several months at Tizi, our days were spent in planning operations which we were to

put into practice in the coming months in Italy. Italian classes each day were held daily for two hours in cold, heatless rooms where it was difficult to concentrate for even one’s hands and feet were cold», Ivi, p. 15.

The air-raid had been the real thing! And while I had maintained my composure, I believe, for a dozen raids before, the next two months were ones I should not like to relive. I could now realize the mental torture that fear can bring in its wake. And I was scared!384

Oltre al terrore dei bombardamenti, Pratt fu testimone dell’ultima eruzione del Vesuvio nel marzo 1944:

One experience I was privileged to watch, which many others will never witness in their lifetimes, was the eruption of old Vesuvius. She had been smoking when we had first entered Naples and on the 20th of March erupted. It was said to be the greatest eruption in 71 years and was truly a magnificent sight. Flames and lava shot up thousands of feet in the air as we watched it from the top of our apartment building. We could see a river of hot lava hundreds of feet wide flowing down the side of the mountain. From our vantage lava looked like a red hot ribbon wending its way slowly down the mountainside. The lava flow eventually swept away a village once inhabited by 600 people whom our group had evacuated.385

A Napoli, Pratt lavorò per un mese e mezzo alla redazione dei libri di testo per le scuole, rimuovendovi i passi pregni di fascismo, che venivano rimpiazzati con altri ispirati da un orientamento democratico, scritti da esperti italiani386.

Successivamente venne inviato nella provincia di Avellino, dove fu incaricato di sopraintendere alla riapertura delle scuole. Anche questo incarico durò all’incirca un mese e mezzo, trascorso il quale, accompagnò il direttore della Education Subcommission, il tenente colonnello Smith, in un viaggio in Sicilia della durata di due settimane per ispezionare l’efficacia degli interventi operati dall’AMG.

Nell’estate 1944 venne poi incaricato di riordinare le scuole nelle province di Littoria, Frosinone e Roma, mentre in autunno svolse lo stesso incarico a Firenze, dove si occupò personalmente della riapertura dell’università; fu infine nominato Regional Education Officer per l’Emilia Region, e nell’inverno 1944-45 riordinò le scuole nelle province di Forlì e Ravenna, mentre dall’aprile 1945 poté mettere mano a quelle delle province emiliane, e anche alle quattro università presenti.

Qui operò con solerzia, e già in agosto il lavoro di epurazione e riapertura di scuole e università poteva dirsi concluso. Tornò poi negli Stati Uniti in agosto e fu inviato nel teatro       

384 Ivi, p. 20. 385 Ibidem.

386 «At my assigned office in Naples I worked to prepare the new democratized textbooks that we introduced

into the Italian Schools. We used their old Fascist ones, took out all the Fascist and war materials, and replaced them with other democratically-oriented materials written by Italians», Ivi, p. 21.

di guerra del Pacifico, dove nel frattempo la guerra era finita. Pratt venne infine congedato con onore dall’esercito il 28 ottobre 1945.

Volendo tracciare un profilo conclusivo sulle attività della Education Subcommission, si può affermare che essa, in due anni, svolse un lavoro di dimensioni colossali promuovendo le riparazioni emergenziali degli edifici scolastici, riscrivendo programmi e libri di testo, epurando i docenti fascisti, e permettendo il ritorno a scuola di bambini e studenti.

Il lavoro di epurazione, percepito dagli ufficiali alleati come un obiettivo primario, si era rivelato molto impegnativo, ma la prassi di collaborare con comitati di antifascisti italiani aveva quasi sempre dato buoni frutti. Nelle università l’epurazione fu condotta con particolare zelo, e nell’ottobre 1945 le 31 università presenti nella Penisola avevano potuto eleggere democraticamente i loro rettori a seguito delle procedure di epurazione, che avevano portato all’allontanamento di 177 fra professori ordinari e straordinari. Questi docenti non erano da considerarsi licenziati, bensì semplicemente sospesi dall’incarico nell’attesa che la loro posizione venisse vagliata dalle autorità italiane. Infatti, al ritorno dei territori occupati sotto la giurisdizione italiana, i docenti epurati avrebbero dovuto affrontare un processo di primo grado presso la Commissione ministeriale, che avrebbe sancito la loro definitiva epurazione o il loro ritorno in servizio387. Come vedremo, la legge italiana negli anni successivi favorirà il ritorno in cattedra di quasi tutti i docenti epurati. Ad ogni modo gli ufficiali della Education Subcommission lavorarono con impegno, e il fallimento dell’epurazione non è da ascrivere a loro. Anzi, il giudizio sul loro operato non può che essere positivo, nonostante le motivazioni dei loro interventi fossero strumentali ad una ordinata amministrazione dei territori occupati avente come fine l’agevole prosecuzione delle operazioni militari, e ad un allineamento politico dell’Italia ai Paesi democratici in contrapposizione ai regimi totalitari.

      

387 I professori dell’Università di Trieste dovevano invece affrontare il giudizio della Commissione triestina

di prima istanza, visto che la giurisdizione italiana sulla città, che rimase per anni sotto il controllo degli Alleati, venne ristabilita solamente nel 1954.

Tabella 2.1 – Statistica docenti epurati dai comitati universitari e dall’AMG

*Prima dell’8 settembre 1943 l’ateneo barese era frequentato da 4.500 studenti, ma rimasta in seguito l’unica università del Regno del Sud, vide quasi raddoppiare le presenze. Tale aumento è proseguito, seppur a tassi inferiori, anche dopo la guerra, dato che nel 1946 si contano oltre 10.000 studenti.

** Il numero degli studenti iscritti all’Università di Bologna al momento dell’epurazione è di circa 5.000, ma tale cifra è fortemente ridotta a causa dei disagi della guerra: due anni prima la popolazione studentesca raggiungeva le 13.000 unità, mentre l’anno successivo sarebbe tornata ai suoi standard, superando le 11.000 presenze.

*** Il numero di docenti effettivamente epurati dal Comitato fiorentino risulta sotto la media nazionale, ma, nella loro analisi, i commissari avevano distinto fra docenti da sospendere immediatamente (i 6 indicati nella tabella), e 15 docenti i cui casi erano eccezionalmente complessi, o le cui colpe erano valutate come minori, non sospesi, ma deferiti alla Commissione ministeriale. Inserendo questi 15 docenti nel conteggio, si ottiene il numero di 21 epurati, pari al 19,8% del totale dei professori di ruolo, percentuale ben superiore alla media nazionale. Inoltre il numero di 4.500 studenti, come per l’Università di Bologna, è dovuto alle eccezionali situazioni dello stato di guerra: la normale frequenza all’ateneo fiorentino era di circa 8-9.000 studenti.

Università Facoltà Studenti Docenti Epurati %

1 Urbino 3 1800 6 2 33,3 2 Roma 14 28000 188 49 26,1 3 Parma 5 3000 35 7 20,0 4 Modena 4 1000 30 6 20,0 5 Trieste 4 1500 15 3 20,0 6 Bari* 5 8500 37 6 16,2 7 Perugia 6 1600 41 6 14,6 8 Torino 9 10000 99 14 14,1 9 Bologna** 10 5000 89 12 13,5 10 Palermo 8 7000 68 9 13,2 11 Milano (Statale) 6 8000 82 10 12,2 12 Napoli 10 18000 123 14 11,4 13 Torino (Politecnico) 2 2000 19 2 10,5 14 Siena 3 550 29 3 10,3 15 Padova 7 8000 71 7 9,9 16 Sassari 4 500 11 1 9,1 17 Genova 7 6000 75 6 8,0 18 Venezia (Commercio) 1 6000 16 1 6,3 19 Pavia 6 2500 50 3 6,0 20 Firenze*** 10 4500 106 6 5,7 21 Pisa 8 3500 74 4 5,4 22 Milano (Politecnico) 2 4500 23 1 4,3 23 Catania 6 6000 50 2 4,0 24 Milano (Cattolica) 4 4000 32 1 3,1 25 Cagliari 7 1800 32 1 3,1 26 Messina 6 5000 34 1 2,9 27 Ferrara 4 600 14 0 0,0 28 Macerata 1 250 10 0 0,0 29 Camerino 4 350 7 0 0,0 30 Venezia (Architettura) 1 300 2 0 0,0 31 Milano (Bocconi) 1 2200 1 0 0,0 TOTALE 168 151950 1469 177 12,0

III – I processi di epurazione delle autorità italiane. Dai giudizi