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Capitolo 4: Elaborazione dei dati e valutazione dei risultati

4.2 Analisi dei dati

I dati relativi alla correzione abituale ed alla correzione ottenuta dal Visionix, sono stati riportati tutti in termini di valori sferici tramite l’equivalente sferico. Ciò perché è risultato più immediato, anche visivamente, il confronto tra i valori ottenuti. La formula utilizzata è la seguente:

𝜑

𝑒𝑞

= 𝜑

𝑠𝑓

+ 1 2 𝜑

𝑐𝑦𝑙

dove

𝜑

𝑒𝑞 è il potere dell’equivalente sferico risultante;

𝜑

𝑠𝑓 è il potere sferico, sia negativo che positivo;

𝜑

𝑐𝑦𝑙è il potere cilindrico, sia negativo che positivo.

Inoltre, è stata fatta un’approssimazione: poiché l’intervallo più piccolo apprezzabile in termini di diottrie è di 0,25D, qualora il risultato proveniente dall’equazione fosse in frazioni di esso, è stato arrotondati tenendo conto della regola “Massimo positivo”, ovvero i valori dell’equivalente sferico negativo, sono stati diminuiti alla frazione di 0,25 più vicina mentre quelli positivi accresciuti. Tutti i dati sono in riferimento alla visione distale.

Di seguito sono riportati i grafici che analizzano diversi aspetti dei dati registrati. I soggetti sono identificati da lettere dell’alfabeto. La totalità dei dati analizzati e riportati all’interno dei grafici sono espressi nelle tabelle presenti in Appendice.

Confronto OD

Di seguito sono riportati, nel Grafico 1, i valori della correzione per l’occhio destro (OD), sia oggettivi, ovvero quelli forniti dal Visionix (VX130), che soggettivi. L’andamento verso il basso indica lenti negative mentre quello verso l’alto lenti positive.

Grafico 1: Confronto Oggettivo/Soggettivo OD

Come si evince dal grafico, le correzioni suggerite dallo strumento sono superiori di quelle riscontrate in soggettivo, sia nel caso di miopi che di ipermetropi. Per avere un quadro più chiaro, di seguito (Grafico 2) è riportato un grafico che indica solamente le discrepanze dei valori per ogni

soggetto esaminato.

Grafico 2: Discrepanza misure Oggettivo/Soggettivo OD -7

Appare qui più evidente la differenza che intercorre tra i valori misurati con lo strumento e quelli ricavati dall’esame soggettivo. La discrepanza è stata riportata in valore assoluto in modo da essere più facilmente riconoscibile confrontata alle altre. In alcuni casi (H, O, P) non ci sono differenze tra i due valori confrontati, mentre nella maggior parte degli altri casi lo scarto tra le due misure è solamente di 0,25D.

È stato elaborato un ulteriore grafico (Grafico 3) che mette in evidenza la percentuale dei casi in cui lo strumento ha fornito una correzione che si discosta da quella soggettiva, tenendo conto dello scarto ottenuto dalla differenza delle due.

Grafico 3: Percentuale Discrepanze OD

Nel 45% dei casi, le differenze tra i valori ottenuti dal Visionix (VX130) e quelli soggettivi rientrano in un intervallo compreso tra 0 e 0,25D. Ciò può essere dovuto al mancato bilanciamento dei valori tra l’occhio destro ed il sinistro, che solitamente rappresentano una diminuzione o un aumento della porzione sferica nel passaggio da monoculare a binoculare proprio di 0,25D. Nel 75% dei casi, invece, gli scarti non superano 1D.

15%

0

30%

0,25

20%

0,50 10%

0,75 15%

1

5%

1,5 5%

1,75

Percentuale delle Discrepanze OD

Confronto OS

Di seguito (Grafico 4) sono riportati i valori della correzione per l’occhio sinistro (OS), sia oggettivi, ovvero quelli forniti dal Visionix (VX130), che soggettivi. Così come prima, lo sviluppo dell’istogramma verso il basso indica lenti negative mentre quello verso l’alto lenti positive.

Grafico 4: Confronto Oggettivo/Soggettivo OD

Anche per l’occhio sinistro, i valori ottenuti dall’equivalente sferico mostrano, nella maggior parte dei casi, una sovracorrezione dello strumento. Diversamente dall’occhio destro, si evidenziano, tuttavia, casi (C, H, L, O) in cui i valori abituali risultano più elevati di quelli rilevati dal Visionix. Le discrepanze tra i valori dell’occhio sinistro sono riportate di seguito (Grafico 5).

Grafico 5: Discrepanza misure Oggettivo/Soggettivo OS -7

Così come per l’occhio destro, anche nel sinistro vi sono valori che non presentano nessuna differenza (B, F, I) tra la valutazione oggettiva e quella soggettiva bilanciata. Invece sono presenti anche differenze tra valori sensibilmente più elevate di quelle registrate per l’occhio destro, fino ad arrivare ad un massimo di 2,5D.

Questo discorso, in percentuale, diventa più chiaro con l’aerogramma che segue (Grafico 6).

Grafico 6: Percentuale Discrepanze OS

Anche in questo caso, il 45% dei casi conserva una discrepanza bassa, compresa tra 0 e 0,25D, mentre superano ampiamente la metà (65%) i casi in cui la differenza tra i valori ottenuti non supera 0,50D. Nell’80% dei casi invece, non è superata 1D di discrepanza tra i due valori.

15%

0

30%

0,25

20%

0,5 10%

0,75 5%

1 5%

1,25 5%

1,5 5%

1,75 5%

2,5

Percentuale delle Discrepanze OS

Confronto assi cilindro correttore OD

Inoltre, è stato messo a confronto anche l’asse della lente cilindrica eventualmente presente valutata sia dal Visionix che dall’esame soggettivo. Si riporta di seguito il grafico. (Grafico 7)

Grafico 7: Confronto Oggettivo/Soggettivo Asse Cilindro OD

In questo caso, si può notare che le discrepanze sono nella maggior parte dei casi minime. A differenze elevate corrisponde la situazione in cui il Visionix prevede una correzione cilindrica mentre nel soggettivo non viene ritrovato questo valore; si tratta nello specifico dei casi D, G, L, M, Q, R, T. Per tutti gli altri invece, la differenza dei valori è minore, in alcuni casi addirittura coincidente (E, H, I, J, O).

Confronto assi cilindro correttore OS

Con la stessa modalità, è stato eseguito il confronto dell’asse della lente cilindrica per l’occhio sinistro e i dati risultati sono i seguenti. (Grafico 8)

Grafico 8: Confronto Oggettivo/Soggettivo Asse Cilindro OS

Si può invece qui osservare che le differenze risultano più marcate, nonostante non manchino casi in cui gli assi coincidono perfettamente (B, H, I, J). I casi in cui la correzione abituale non prevede l’uso di una lente cilindrica, l’asse è stato posto a zero: ciò spiega la grande discrepanza ottenuta da alcuni confronti (D, E, L, M, Q, R, T) che, solo all’esame oggettivo risultano essere corretti una

Confronto Visus OD

Sono stati messi a confronto i valori di visus risultanti dall’anteposizione di entrambe le correzioni, prima quella ottenuta dal Visionix (VX130) e successivamente quella soggettiva, monocularmente.

Questo grafico (Grafico 9) evidenzia le differenze relative all’occhio destro (OD).

Grafico 9: Confronto Oggettivo/Soggettivo Visus OD

Il grafico proposto è stato ottenuto dalla sovrapposizione dei due valori. Chiaramente, quelli riportati all’interno del grafico stesso sono da considerarsi in frazione di dieci (/10). Il colore grigio è il risultato della sovrapposizione tra il visus in decimi ottenuto con l’esame oggettivo (in blu) e quello soggettivo (giallo). Alcuni casi hanno dimostrato una perfetta coincidenza dei valori (C, H, J, O, S, T). Le colonne che presentano un esubero del colore blu (che rappresenta il dato del Visionix) indicano che la correzione proveniente dallo strumento fornisce un visus migliore della soggettiva monocularmente; nei casi in cui l’eccedenza è rappresentata dal colore giallo, il visus migliore è garantito dalla correzione abituale.

Confronto Visus OS

In modo analogo sono stati effettuati confronti per ogni soggetto esaminato, in funzione del visus monoculare sinistro, sia con la prescrizione correttiva oggettiva (dello strumento Visionix) che soggettiva. (Grafico 10)

Grafico 10: Confronto Oggettivo/Soggettivo Visus OS

Anche qui si è usata la sovrapposizione per rendere più immediato e visibile il confronto. Il colore grigio evidenzia sempre la concomitanza dei due valori che è totale in vari casi (B, H, J, K, O, Q).

Quando la coincidenza dei valori è solo parziale vi è un eccesso di colore: se questo è rappresentato dal colore viola, il visus garantito dalla correzione oggettiva è più elevato; nel caso in cui è verde, l’esame soggettivo ha fornito un’acuità visiva monoculare sinistra migliore.

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Confronto Visus Binoculare

Il paragone tra il valore in decimi dell’acuità visiva con la compensazione fornita dallo strumento e quella soggettiva bilanciata è il fulcro di questo studio. Il grafico seguente (Grafico 11) riporta i valori esaminati.

Grafico 11: Confronto Oggettivo/Soggettivo Visus Binoculare

Come si evince dall’istogramma, nella maggior parte dei casi la correzione binoculare bilanciata garantisce un’acuità visiva migliore; sono pochi infatti i casi in cui si verifica il contrario (L, M, N O).

Quello su cui è importante porre l’attenzione sono i casi in cui il visus binoculare non subisce variazioni; nonostante l’acuità visiva sia un fattore da tenere in considerazione, non è l’unico. Chiave del successo di una correzione è non solo il raggiungimento di un adeguato livello di acutezza visiva ma anche di un buon comfort di utilizzo.

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Confronto Deviazioni (Eteroforie)

Così come per gli altri fattori, è stata data importanza alla presenza di eventuali forie sia in seguito alla valutazione soggettiva sia quella conseguente all’anteposizione della correzione non bilanciata proveniente dall’esame oggettivo. I risultati sono riportati nel grafico seguente. (Grafico 12)

Grafico 12: Confronto Oggettivo/Soggettivo Forie

Sono state apprezzate solamente forie orizzontali in quanto nessuno dei soggetti esaminati presentava deviazioni nel senso verticale (già normalmente più rare). Nel grafico sono state indicate le esoforie con il segno positivo mentre le exoforie con il negativo. Si precisa che la esodeviazione è definita come una deviazione degli assi visivi “verso l’interno” ovvero gli occhi tendono a fissare un punto più vicino a quello di fissazione; l’exodeviazione è la condizione in cui gli assi visivi sono deviati

“verso l’esterno” e quindi si tende a fissare un punto più lontano. 18 Si può notare chiaramente dal grafico che, eccetto due casi (A, H) che evidenziavano deviazioni anche all’esame soggettivo, nelle restanti situazioni la correzione non bilanciata fornita dallo strumento ha come conseguenza l’insorgenza di deviazioni eteroforiche, anche se con valori non smisurati. Ciò si verifica a causa dell’anteposizione di una correzione non bilanciata, essendo quella del Visionix in particolare,

18 Rossetti A.; Gheller P. “Manuale di optometria e contattologia” pp.167, Zanichelli editore, 2003 9

tendente ad una iper correzione del soggetto. Il legame che intercorre tra lente di potere non adeguato è da ricercarsi nei movimenti di vergenza, sia positivi (convergenza), che negativi (divergenza). Infatti, le lenti positive tendono ad inibire l’accomodazione e quindi la divergenza e viceversa le negative, stimolano l’accomodazione richiamando convergenza.

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