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4 Evoluzione morfologica recente del litorale emiliano romagnolo

4.3 L’evoluzione dei fondal

4.3.1 Le barre sommerse in Emilia Romagna

4.3.1.1 Analisi dei parametri morfometrici delle barre

Nei 32 anni analizzati il numero di sezioni in cui sono state osservate le barre sono progressivamente diminuite fino agli anni '80 per poi aumentare nuovamente fino al 2000, senza però raggiungere il numero rilevato nel rilievo del 1968 (Tab. 4.3).

Si osserva un maggior numero di sezioni con un solo ordine di barre dagli anni '70 agli anni '90, mentre nel 1968 e nel 2000 il numero delle sezioni con due ordini di barre è molto maggiore. Si vuole ricordare in ogni caso che il computo del numero delle barre e dunque i loro parametri morfometrici sono fortemente influenzati dalla differente metodologia di rilievo adottata nei vari rilievi analizzati come ad esempio le tecniche utilizzate precedentemente agli anni '90.

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Il campo di profondità in cui si formano le barre varia tra -1,5 e -3 m (il 73% delle barre osservate nella totalità dei dati a disposizione), con un approfondimento fino ai - 4 m se sono presenti almeno due ordini di barre (Fig. 4.25).

Profili con 1 barra Profili con 2 barre Tutti i profili con barre Tutti i profili senza barre anni '60 26 8 34 14 anni '70 24 4 28 20 anni '80 25 0 25 22 anni '90 21 5 26 22 anni 2000 21 10 31 17

Tab. 4.3 - Sezioni in cui è stata registrata la presenza o l'assenza di barre, tralasciando quelle sezioni in cui non si aveva a disposizione l'intero set di dati di tutti gli anni considerati.

Fig. 4.25 - Frequenza della profondità in cui sono presenti le barre.

I profili che presentano una sola barra sommersa (Tab. 4.4, Fig. 4.26, Fig. 4.27), evidenziano un'altezza media della barra di 0,6 m, la cui base è ubicata alla profondità di circa -2,2 m.

In particolare si può osservare che negli anni '60 le barre in media erano disposte più al largo (circa 180 m dalla linea di riva), mentre negli anni '70 si registrano barre a minori profondità e più vicine a costa(130 m); la loro base risulta più stretta e dunque la loro sezione più piccola.

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Negli anni '90 si registrano invece barre mediamente meglio sviluppate, alte in media 0,77 m, con la base a profondità maggiori (-2,6 m) e la sezione è la maggiore di quella relativa a tutti i rilievi analizzati. Nel 2000 le barre si riducono in dimensioni (altezza di 0,67 m) e la loro cresta si attesta attorno alla profondità di -1,65 m.

anni '60 anni '70 anni '80 anni '90 anni 2000

I I I I I Hb 0,60 0,64 0,58 0,77 0,67 Pc -1,65 -1,36 -1,62 -1,86 -1,65 Pb -2,25 -1,99 -2,20 -2,62 -2,32 Lb 75 62 66 79 77 Dc 180 129 156 160 147 A 22 20 19 30 26

Tab. 4.4 - Valori medi dei parametri morfometrici sulle sezioni analizzate. Hb = altezza della barra, Lb = larghezza della base, Pc = profondità della cresta rispetto al l.m.m misurato a quel tempo, Pb = profondità della base, Dc = distanza della cresta della barra dalla linea di riva, A = area in sezione.

Fig. 4.26 - Evoluzione dei parametri morfometrici di altezza della barra Hb e di larghezza della base Lb, nel periodo 1968 - 2000 per le sezioni con un solo ordine di barre.

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Fig. 4.27 - Distribuzione delle barre (solo un ordine) e loro distanza da costa.

Nei profili in cui sono stati osservati due ordini di barre (Tab. 4.5, Fig. 4.28) si registra la barra interna con altezze e larghezza della base inferiori rispetto alla barra esterna. L'altezza media per la barra interna è intorno a 0,5 m e oltre 0,70 m per quella esterna; molto di più varia la larghezza della base. Un'altra differenza importante riscontrata è la dimensione areale occupata dalla barra in sezione: l'area della barra esterna è sempre il doppio o il triplo di quella interna.

anni '60 anni '70 anni '80 anni '90 anni 2000 I II I II I II I II I II Hb 0,58 0,69 0,49 0,75 0,40 0,75 0,54 0,79 0,48 0,80 Pc -1,53 -2,78 -0,96 -1,75 -0,90 -1,90 -1,33 -2,24 -1,24 -2,21 Pb -2,11 -3,47 -1,45 -2,50 -1,30 -2,65 -1,88 -3,03 -1,72 -3,01 Lb 63 104 38 99 40 75 55 121 43 110 Dc 134 317 103 195 55 235 137 273 99 218 A 18 36 9 37 8 28 15 48 10 44

Tab. 4.5 - Valori medi dei parametri morfometrici misurati sulle sezioni analizzate. Hb = altezza della barra, Lb = larghezza della base, Pc = profondità della cresta rispetto al l.m.m a quel tempo, Pb = profondità della base, Dc = distanza della cresta della barra dalla linea di riva, A = area in sezione.

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Fig. 4.28 - Grafico rappresentante l'evoluzione dei parametri morfometrici di altezza della barra Hb (ordinata a sinistra) e di larghezza della base Lb (ordinata a destra), nel periodo 1968 - 2000 per le

sezioni in cui sono stati osservati due ordini di barre.

Analizzando l'evoluzione nel tempo dei parametri morfometrici delle barre, si osserva che negli anni '60 la barra interna era alta in media 0,6 m, con la cresta a circa - 1,5 m dal livello medio marino e distante da costa in media 134 m. La barra esterna, invece, benché di altezza poco maggiore (0,7 m) aveva una sommergenza della cresta di circa -2,8 m e distava da costa oltre 300 m. Negli anni '70 la barra esterna varia di molto, avvicinandosi a costa di circa 120 m e attestandosi a profondità inferiori rispetto al decennio precedente. Con la barra esterna varia anche quella interna, anch'essa a profondità inferiori, con la cresta a -1 m dal livello medio del mare. Negli anni '80 le barre sono molto più vicine a costa (55 m)e la profondità della cresta ancora inferiore (-0,9 m). Negli anni '90 le barre sono più distanti da costa e la loro cresta a profondità maggiori (-1,3 e -2,2 m). I rilievi di questo periodo evidenziano le maggiori dimensioni per la barra esterna, con la base ampia in media 120 m alla profondità di circa -3 m.

l parametri morfometrici osservati nei rilievi del 2000 evidenziano una barra interna alta circa 0,5 m con la cresta a -1,2 m e una barra esterna ben sviluppata, alta in media 0,8 m alla profondità di circa -2,2 m.

Dall'analisi dei profili con più barre risulta che la barra esterna presenta i valori più alti di altezza (Hb), larghezza della base (Lb) così come il rapporto Lb/Hb, rispetto a

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quella interna (Tab. 4.6). Ciò dimostra come all'aumentare dell'altezza aumenti in proporzione ed in maniera maggiore la larghezza. Infatti le barre esterne hanno una forma più piatta, mentre quelle più vicine a costa sono più strette ed appuntite. Tale differenza potrebbe essere relazionata sia alla diversa granulometria che le compone sia ai diversi effetti prodotti dal moto ondoso al variare della profondità del fondale (King & Williams, 1949; Short, 1975; Bondesan e Simeoni, 1983).

I sedimenti più grossolani, a parità di moto ondoso, in virtù del loro più alto angolo di riposo, dovrebbero generare barre più ripide. Inoltre la minor turbolenza verso il largo che permette la sedimentazione di materiale più sottile e la diminuzione della velocità della corrente di ritorno determinerebbero barre con la base più larga.

Analizzando il rapporto tra la profondità della cresta e quella della base della barra (Pc/Pb), valori strettamente legati all'altezza della barra stessa, si osserva che tale valore aumenta con la profondità come già osservato da Keulegan (1948).

Per quanto riguarda il numero delle barre e la pendenza media dei fondali, nel tratto compreso tra la linea di riva e i -6 m di profondità, non si osserva una correlazione in quanto i valori medi sono del tutto simili. Si può affermare, tuttavia, che i profili in cui non è presente la barra hanno valori medi leggermente inferiori (0,36°) ai profili con uno o due ordini di barre(0,39° e 0,41°) (Tab. 4.6).

Osservando nel dettaglio il range di variabilità della pendenza con il numero delle barre, la pendenza dei profili senza barre varia da 0.07° a 0.64°, quella dei profili con una barra da 0.24° a 1.01° e quella con due barre da 0.41° a 0.89°.

Osservando la distribuzione di due ordini di barre sui fondali emiliano-romagnoli, emerge che la loro presenza di ripete nel tempo nel tratto compreso tra Lido degli Estensi e Marina Romea e nel tratto tra Cervia e Pinarella di Cervia. I fondali antistanti Riccione e Misano Adriatico, invece, mostra un secondo ordine di barre solo negli anni '60 (Fig. 4.29).

Ponendo l'attenzione sulla distanza tra le creste dei due ordini di barre, nella zona tra Lido degli Estensi e Marina Romea, essa sembra essere più ampia (fino a 300 m) negli anni '60, per ridursi poi negli anni '70 ed '80 (tra 90 e 170 m). Negli anni '90 la distanza tra di esse varia molto (tra i 70 e i 250 m), ma nel 2000 è compreso tra 100 e 200 m.

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Nella zona di Cervia, la distanza tra le creste dei due ordini di barre rimane compresa tra i 50 ed i 120 m per tutto l'intervallo si tempo considerato. Infine nella zona più a Sud, tra Riccione e Misano, i due ordini di barre sono distanti in media 130 - 230 m, fatta eccezione per una sola sezione in cui esse distano meno di 50 m.

Profili con 1 barra I

Profili con 2 barre I II Hb 0,65 0,52 0.76 Lb 71 51 108 Lb/Hb 122,3 105,3 169,2 Pc/Pb 0,71 0,7 0.75 ɴ 0,39 0,41

Tab. 4.6 - Valori medi di alcuni parametri morfologici per quanto riguarda le barre rilevate nell'intero periodo analizzato.

Fig. 4.29 - Distribuzione della presenza di due ordini di barre sui fondali emiliano-romagnoli. Nel grafico è rappresentata la distanza delle creste della barra interna ed esterna.

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