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Analisi di dettaglio dell’evoluzione della spiaggia sommersa I dati ottenuti dagli 8 rilievi eseguiti dopo la fine dell’intervento sono stati analizzat

6 Inquadramento dell’area di studio

DATA inizio fine

8.1 Analisi topo-batimetrica

8.1.2 Evoluzione della spiaggia sommersa

8.1.2.1 Analisi di dettaglio dell’evoluzione della spiaggia sommersa I dati ottenuti dagli 8 rilievi eseguiti dopo la fine dell’intervento sono stati analizzat

nel dettaglio ed è stato effettuato un ulteriore computo volumetrico step by step delle variazioni occorse per ognuna delle 7 celle in cui è stata suddivisa l’area di studio. Questa scelta è legata sia alla volontà di poter scomporre l’evoluzione morfologica osservata in funzione della presenza od assenza di difese costiere e del tipo di difesa presente sia alla necessità di individuare in quale periodo si sono verificate variazioni significative e di tentare di comprenderne le cause. Per fare ciò è stata inoltre eseguita un’analisi di dettaglio dei profili elaborati per ogni singolo rilievo su tutti i transetti (Appendice B). Le tavole relative all’elaborazione delle mappe batimetriche dei singoli rilievi sono riportate in appendice A.

Di seguito vengono riportate le mappe delle variazioni in quota per ogni intervallo temporale intercorso tra un rilievo ed il successivo:

- Maggio 2010 (fine intervento) – Dicembre 2010 - Dicembre 2010 – Marzo 2011 - Marzo 2011 – Maggio 2011 - Maggio 2011 – Settembre 2011 - Settembre 2011 – Gennaio 2012 - Gennaio 2012 – Marzo 2012 - Marzo 2012 – Giugno 2012 - Giugno 2012 – Ottobre 2012.

Preme comunque ricordare che, per quanto riguarda le stime sulle variazioni volumetriche intercorse tra un rilievo ed il successivo, l’errore commesso è centimetrico (in quota). L’area che racchiude il TIN relativamente ad ogni cella non è costante e pertanto i volumi computati hanno un valore che può essere considerato corretto per il singolo confronto (vedi Cap. 7.4).

175 Maggio 2010 (fine intervento) – Dicembre 2010

Il confronto dei rilievi eseguiti a Maggio e a Dicembre 2010 (Fig. 8.27) mette in evidenza un bilancio complessivo negativo, il quale era chiaramente atteso in quanto i materiali appena versati, non trovandosi in equilibrio con il sistema tendono a spostarsi per acquisire una configurazione più stabile.

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La zona indagata evidenzia una prevalenza di variazioni negative: i sedimenti asportati sembrano essersi depositati nei fondali più prossimi alla costa. Per quanto riguarda la cella 1, in particolare, i sedimenti si sono depositati in prossimità della linea di riva (Fig. 8.28), mentre in corrispondenza del ripascimento sommerso (cella 3) il sedimento si è depositato attorno alla batimetrica di 1 m (Fig. 8.29 e Fig. 8.30); inoltre si nota un lieve spostamento del materiale in direzione sud.

Fig. 8.28 - Profilo P03 riportante il confronto tra il rilievo di Maggio 2010 e quello di Dicembre 2010.

Anche la zona occupata dal reef ha subìto un’esportazione dei materiali, non solo nell’area sottostante le strutture, ma anche nel loro intorno (tra le celle 5 e 6). Si osservano accumuli di sedimento nella zona sottocosta a ridosso del primo pennello del sistema di difese rigide subito a sud, comportando un sollevamento relativo delle quote fino a 0,5 -0,75 m (cella 5). Si osserva inoltre un’area, attorno alla batimetrica dei 2 - 2,5 m, in posizione più o meno centrale della cella 5, in cui si è verificato un abbassamento dei fondali (Fig. 8.31, Fig. 8.32). In corrispondenza del lato verso mare del reef (cella 6) si è creata una seppur lieve deposizione di materiale estesa in senso parallelo alla barriera con un sollevamento delle quote mediamente di 0,10 -0,25.

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Fig. 8.29 - Profilo P08 riportante il confronto tra il rilievo di Maggio 2010 e quello di Dicembre 2010.

Fig. 8.30 - Profilo P12 riportante il confronto tra il rilievo di Maggio 2010 e quello di Dicembre 2010.

I fondali tra la batimetrica dei 3 m e dei 5 m (celle 2, 4, 6 e 7) registrano altresì un trend erosivo con abbassamenti di quota che comunque non superano i 25 cm. Nella

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zona di intersezione del ripascimento sommerso e della struttura in reef artificiali si osserva invece un sollevamento delle quote del fondale sino a 0,75 m, sebbene leggermente spostata verso costa rispetto all’asse mediano dei due interventi eseguiti.

Fig. 8.31 - Profilo P17 riportante il confronto tra il rilievo di Maggio 2010 e quello di Dicembre 2010.

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Dal computo volumetrico eseguito tra i due TIN considerati (§ Appendice A) si stima che in questo periodo vi sia stata un’erosione di oltre 127.000 m3 (-0,09 m3/m2) (Tab. 8.2).

Maggio 2010 - Dicembre 2010 VOLUME (m3) AREA (m2) m3/m2

-127.038 1.474.344 -0,09 Tab. 8.2 - Computo volumetrico per il periodo Maggio 2010 – Dicembre 2010.

Le maggiori perdite si sono verificate al largo (celle 2, 4, 6, Tab. 8.3), mentre i maggiori depositi si sono verificati nella zona libera da opere di difesa a settentrione del pennello “ruvido” (cella 1) e nel tratto verso costa interessato dal ripascimento sommerso (cella 3).

Maggio 2010 - Dicembre 2010

Celle 1 2 3 4 5 6 7

TOTALE m3 +19 -28.667 -1.164 -28.028 -6.366 -29.143 -33.690 m3/ m2 0,00 -0,09 -0,01 -0,11 -0,06 -0,12 -0,11 Tab. 8.3 - Computo volumetrico per il periodo Maggio 2010 – Dicembre 2010, suddiviso per celle.

180 Dicembre 2010 – Marzo 2011

Dalla mappa delle variazioni volumetriche in Fig. 8.33 si osserva che nel tratto a nord del pennello “ruvido” non si verificano variazioni in quota superiori ai 10 cm nell’area esterna alla batimetrica dei 2 m (cella 2).

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Il tratto sotto costa (cella 1), invece, è caratterizzato da una zona in erosione dalla linea di riva fino alla -1,25 m con abbassamenti medi di circa 50 cm, ed una stretta zona in sollevamento compresa tra le profondità di -1,25 e -1,75 m, con variazioni di circa +25 cm (Fig. 8.34).

Fig. 8.34 - Profilo P03 riportante il confronto tra il rilievo di Dicembre 2010 e quello di Marzo 2011.

Nella cella 3, subito a meridione del pennello “ruvido”, si osserva una zona in accumulo, con innalzamenti di quota di circa 50 cm, mentre l’area in cui è stato realizzato il ripascimento sommerso subisce un’erosione con abbassamenti delle quote di circa -0,5 – -0,75 m ed i fondali dietro il ripascimento si sollevano in media di 50-70 cm. Al largo, nella cella 4 così come nella 6, non si rilevano variazioni importanti.

Il fondale su cui poggia il reef e nel suo intorno, si continua a registrare un trend erosivo, con abbassamenti medi di -0,75 – -1 m. Da evidenziare come, in entrambe le celle verso costa (3 e 5), il fondale attorno alla batimetrica di 0,5 m risulta in erosione con perdite in quota tra i -0,25 ed i -0,5 m (Fig. 8.35, Fig. 8.36, Fig. 8.37, Fig. 8.38), così come l’area a ridosso del primo trasversale delle opere in massi più a sud, la quale è caratterizzata da un abbassamento di circa -0,75 m. In generale comunque fondali

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verso costa di queste due celle (celle 3 e 5) evidenziano alternanze di aree in accumulo ed in erosione: infatti subito oltre la zona prossima a costa in erosione, tra -1,25 e - 2,25 m di profondità, si rileva una zona in sollevamento di circa +0,5 m.

Fig. 8.35 - Profilo P08 riportante il confronto tra il rilievo di Dicembre 2010 e quello di Marzo 2011.

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Fig. 8.37 - Profilo P17 riportante il confronto tra il rilievo di Dicembre 2010 e quello di Marzo 2011.

Fig. 8.38 - Profilo P21 riportante il confronto tra il rilievo di Dicembre 2010 e quello di Marzo 2011.

I fondali dietro al reef presentano di nuovo fenomeni erosivi, in media di -25 cm. Al largo della struttura (cella 6), oltre la batimetrica dei 3,5 m, non si rilevano particolari

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variazioni di quota. Infine, in corrispondenza delle barriere longitudinali in massi (cella 7), si osserva un approfondimento dei fondali di circa- 0,25 m in prossimità delle opere, mentre verso il largo le variazioni sono trascurabili.

Dal computo volumetrico eseguito tra i due TIN relativi al rilievo di Dicembre 2010 ed il rilievo di Marzo 2011 (§ Appendice A) si stima che vi sia stata una perdita di oltre - 92.592 m3 di materiale in un’area di oltre 1,1 milioni di m2 (-0,08 m3/m2), rapportata con un guadagno di oltre 40.000 m3 di sedimento in un’area di 257.457 m2 (+0,16 m3/m2). Complessivamente si stima un bilancio sedimentario negativo con -51.964 m3 di sedimento in meno (Tab. 8.4), in cui la maggior parte delle variazioni si sono riscontrate entro i -3,5 m di profondità.

Dicembre 2010 - Marzo 2011

VOLUME (m3) AREA (m2) m3/m2

-51.964 1.484.610 -0,04 Tab. 8.4 - Computo volumetrico per il periodo Dicembre 2010 – Marzo 2011.

Se si osservano i bilanci volumetrici nelle varie celle in questi mesi invernali (Tab. 8.5), tutte hanno registrato un valore negativo, ad eccezione della cella 5, che risulta grosso modo stabile. Le celle in cui si è verificata la perdita maggiore sono quella verso costa in corrispondenza del ripascimento sommerso (cella 3) e quella verso il largo in corrispondenza del reef artificiale (cella 6), dove il materiale eroso è stato complessivamente di oltre -22.000 m3. Al contrario del periodo precedente, ancje le celle 1 e 2, ubicate nel tratto costiero libero da opere, hanno mostrato segnali erosivi, con una perdita di circa -13.000 m3 (Tab. 8.5).

Dicembre 2010 - Marzo 2011

Celle 1 2 3 4 5 6 7

TOTALE m

3 -7.080 -6.188 -11.205 -7.810 +309 -11.122 -8.866 m3/m2 -0,06 -0,02 -0,09 -0,03 0,00 -0,05 -0,03 Tab. 8.5 - Computo volumetrico per il periodo Dicembre 2010 – Marzo 2011, suddiviso per celle.

185 Marzo 2011 – Maggio 2011

Nella mappa delle variazioni volumetriche riscontrate nella primavera 2011 (Fig. 8.39) si osservano trend differenti rispetto ai mesi precedenti.

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Il tratto a settentrione del pennello "ruvido" (cella 2) non presenta variazioni importanti al largo della batimetrica di 3 m. Sottocosta, invece (cella 1), attorno alla - 0,75 m, si osserva un accumulo di circa +0,4 m di forma allungata e parallelo a riva (Fig. 8.40). Nella zona limitrofa al pennello "ruvido" si registrano delle variazioni positive attorno a +30 cm.

Fig. 8.40 - Profilo P03 riportante il confronto tra il rilievo di Marzo 2011 e quello di Maggio 2011.

L’area racchiusa dalla cella 3, interessata dal ripascimento sommerso, non presenta particolari variazioni, con alternanze di valore opposto rispetto al periodo precedentemente analizzato, di piccole zone in accumulo ed altre ancor più piccole in erosione, con variazioni comunque entro i 25 cm (Fig. 8.41, Fig. 8.42). Anche la cella 5, dietro al reef artificiale, mostra un’alternanza di aree di deposito ed altre di erosione, in cui si evidenzia la presenza di un accumulo sabbioso alla profondità di -2,5 m lungo circa 130 m con un’altezza media di 0,3 m, in parte compreso nella cella 3. Sia verso costa che verso il largo rispetto a tale accumulo, si osservano due zone in abbassamento (-10 - -15 cm).

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Fig. 8.41 - Profilo P08 riportante il confronto tra il rilievo di Marzo 2011 e quello di Maggio 2011.

Fig. 8.42 - Profilo P12 riportante il confronto tra il rilievo di Marzo 2011 e quello di Maggio 2011.

Sottocosta si osserva una zona piuttosto estesa in accumulo, tra la linea di riva e la -1 m, con sollevamenti medi del fondale di +0,2 – 0,4 m circa(Fig. 8.43, Fig. 8.44). In

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corrispondenza della base del reef, ed in particolare sotto ai moduli meridionali, l’area in abbassamento si allarga, soprattutto nella zona in cui si innesta con la barriera in massi. Infine, esternamente al reef, nella cella 6, si osserva un’area in accumulo tra i +10 ed i +25 cm entro la profondità di -3,5 m.

Fig. 8.43 - Profilo P17 riportante il confronto tra il rilievo di Marzo 2011 e quello di Maggio 2011.

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Si evidenzia dunque una generale inversione di tendenza rispetto al confronto precedente, in quanto, a fronte di abbassamenti dei fondali che hanno caratterizzato il periodo invernale, negli ultimi due mesi si instaura un lento processo di deposizione.

In questi due mesi si osserva un guadagno volumetrico di quasi 58.000 m3 esteso su tutta l’area indagata(Tab. 8.6). Le celle al largo (2, 4, 6) registrano i depositi maggiori (+44.000 m3) di materiale accumulato.

L’unica cella che registra invece un bilancio negativo è la cella 5, la cella sottocosta della zona in cui è presente il reef artificiale.

Marzo 2011 - Maggio 2011

VOLUME (m3) AREA (m2) m3/m2

+57.959 1.485.442 +0,04

Tab. 8.6 - Computo volumetrico per il periodo Marzo 2011 – Maggio 2011.

Marzo 2011 - Maggio 2011 Celle 1 2 3 4 5 6 7 TOTALE m 3 8705 15905 3576 17138 -1763 11024 3375 m3/m2 +0,07 +0,05 +0,03 +0,06 -0,02 +0,05 +0,01 Tab. 8.7 - Computo volumetrico per il periodo Marzo 2011 – Maggio 2011, suddiviso per celle.

190 Maggio 2011 – Settembre 2011

Nel periodo estivo non si osservano variazioni volumetriche significative (Fig. 8.45); da notare comunque la dominanza di variazioni positive, soprattutto al largo, in media non superiori ai 10 - 15 cm.

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Per quanto riguarda le aree verso costa, nella cella 1, a settentrione, si osserva una zona in accumulo con sollevamenti del fondale prossimo alla linea di riva compresi tra i 25 ed i 50 cm (Fig. 8.46), mentre a ridosso del pennello “ruvido” è stata riscontrata un’area in erosione, con abbassamenti di circa 50 cm, tra -1 e -2 m di profondità.

Fig. 8.46 - Profilo P03 riportante il confronto tra il rilievo di Maggio 2011 e quello di Settembre 2011.

Nell’area in corrispondenza del ripascimento sommerso (cella 3) ed in particolare in prossimità del pennello “ruvido” si osserva un deposito (+25-50 cm) ubicato tra le batimetriche di 0 e 1 m, che si estende parallelamente a costa per circa 100 m (Fig. 8.47); poco più a sud, tra le batimetriche di 1 e 2 m, si registra invece un abbassamento dei fondali, stimabile tra i -25 ed i -50 cm (Fig. 8.48).

In realtà, osservando il profilo P12, si osserva la formazione di una piccola barra sommersa con la base a circa -1,75 m di profondità e con un altezza di circa 30 cm.

Procedendo verso Sud, tra la cella 3 e la cella 5 si osserva, attorno alla batimetrica di 1 m un sollevamento dei fondali in media di 50 cm per un’estensione di circa 350 m ed una morfologia allungata parallelamente a costa (Fig. 8.49). La cella 5 mostra sollevamenti del fondale di 50 cm in media, mentre la base di appoggio del reef

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evidenzia ulteriori abbassamenti, benché di modesta entità (Fig. 8.50). Più al largo si osservano dei sollevamenti oltre la profondità di 3,5 m. Il resto del tratto indagato non evidenzia ulteriori significative variazioni.

Fig. 8.47 - Profilo P08 riportante il confronto tra il rilievo di Maggio 2011 e quello di Settembre 2011.