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5.1 Applicazione FDC

La linea guida per l’applicazione del modulo FDC è stata completata da me a fine Febbraio, pertanto l’FDC è stato utilizzato da inizio Marzo in poi.

Per evidenziare i principali effetti derivanti dall’applicazione dell’FDC, partiamo dalla seguente tabella:

- Col.A: numero di commessa

- Col.B: costo materiali totale stimato in fase di preventivo

- Col.C: numero di ore di manodopera per ciascun pezzo stimato in fase di preventivo - Col.D: numero totale effettivo di ore di produzione impiegate per commessa

- Col.E: numero di pezzi per commessa

- Col.F: numero di ore di produzione impiegate per un singolo pezzo = D/E

- Col.G: costo di produzione per pezzo = F*50 (50 euro costo di manodopera orario considerato)

- Col.H: costo materiali totale effettivo

- Col.I: costo preventivo totale per pezzo = (B/D)+C*50 - Col.J: costo consuntivo totale per pezzo = G+(H/E)

- Col.K: rapporto tra il numero di ore di produzione effettivo e il numero di ore stimato in fase di preventivo = F/C

- Col.L: rapporto tra il costo totale effettivo dei materiali e il costo totale dei materiali stimato in fase di preventivo = L/C

- Col.M: rapporto tra il costo totale effettivo (materiali + manodopera) e il costo totale preventivo (materiali + manodopera) = (G+H)/(C*50+B)

Come già detto nel paragrafo ‘’analisi delle criticità’’, il costo totale effettivo dei materiali viene ricavato da SAP e si può considerare attendibile. Il dato non attendibile, in quanto stimato in maniera molto approssimativa, è il numero totale effettivo di ore di produzione impiegate su una determinata commessa, e di conseguenza il numero di ore di produzione impiegate per realizzare un singolo pezzo. Con l’FDC si riesce invece ad ottenere il tempo

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reale di lavoro su una determinata commessa: se ad esempio la commessa è costituita da un ordine di produzione di 10 pezzi, al termine di questi 10 pezzi l’operatore riconsegna l’ODP al responsabile di produzione, il quale, attraverso i passaggi visti nel capitolo apposito, può ottenere il tempo totale impiegato per realizzare tutti i 10 pezzi. Questo dato sarà quello che verrà messo nella colonna D della tabella sopra, e questo comporterà di conseguenza la modifica di tutte le altre colonne che dipendono da questa, a partire dal numero di ore di produzione necessarie per realizzare un singolo pezzo (colonna F). Questo andrà a incidere in modo rilevante sul costo consuntivo totale del pezzo: è fondamentale avere questo dato il più preciso possibile, in quanto è quello che permette al commerciale di fare valutazioni basate su dati reali e di effettuare preventivi appropriati per i clienti. Conoscere il vero costo del prodotto può permettere all’azienda di praticare prezzi più competitivi: se con l’FDC ci si accorge che si impiegano meno ore di quelle che si erano considerate finora, e quindi si ha un costo dell’oggetto più basso, si può praticare un prezzo di vendita al cliente ridotto per essere più competitivi sul mercato. Viceversa, se si dovesse registrare un numero di ore di produzione maggiore di quello che si stava considerando prima dell’utilizzo del FDC e quindi un costo più alto, per i successivi ordini relativi a quel prodotto, si presenterà al cliente un preventivo con un prezzo più alto rispetto al precedente, in modo da conseguire profitti più adeguati al lavoro svolto.

Avere il tempo reale di produzione di un singolo pezzo risulta fondamentale anche per il responsabile di produzione, che in questo modo può effettuare la schedulazione della produzione e l’allocazione delle risorse in modo più efficiente e fornire dati più realistici al Program Manager, il quale potrà così comunicare ai clienti date di consegna dei prodotti finiti maggiormente attendibili e comunicare tempestivamente eventuali ritardi.

L’applicazione del FDC, con conseguente calcolo del tempo esatto di produzione, permette inoltre al CQ e alla gestione della produzione di calcolare degli indici di valutazione più affidabili e precisi di quelli che venivano calcolati prima in maniera approssimativa. Infatti il tempo di produzione estratto dall’FDC va a incidere sulla colonna K, la quale serve per calcolare l’indice ‘’ Rispetto del budget di produzione’’, che è un confronto tra le ore spese effettivamente e le ore preventivate a budget. Questo servirà alla direzione per valutare il lavoro fatto dalla progettazione in fase di preventivo, per vedere se si erano avvicinati al tempo poi effettivamente impiegato o se hanno sbagliato le previsioni di parecchio. Inoltre l’FDC permette di calcolare in maniera più precisa gli indici ‘’Rispetto del budget iniziale di

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progettazione’’ = costo preventivo del pezzo (col.I) / costo consuntivo del pezzo (col.J) e l’indice ‘’rispetto del budget destinato ai costi relativi ai ripristini dei difetti rilevati’’.

Oltre a permettere di ottenere un tempo di produzione molto vicino a quello reale, l’FDC ha permesso di versare sul magazzino prodotti finiti, in tempo reale, gli oggetti realizzati e scaricare in automatico dal magazzino principale i materiali utilizzati: viene fatto

direttamente dall’operatore, senza bisogno di informare nessuno, con il vantaggio di ridurre i tempi, i costi e tenere continuamente aggiornate le giacenze. Per cui questo ha facilitato e migliorato sensibilmente il lavoro della funzione che gestisce la produzione, in quanto prima dell’FDC spesso i prodotti finiti non venivano nemmeno caricati sul magazzino, ma

direttamente spediti al cliente, vista l’urgenza; per cui capitava che la persona addetta alla gestione della produzione tramite SAP non venisse informata del completamento degli oggetti e per cui i materiali utilizzati non venivano proprio scaricati o scaricati mesi dopo. Questo comportava un disallineamento delle giacenze e quindi la probabilità elevata di fare acquisti sbagliati o di non acquistare materiali necessari per la produzione, in quanto a sistema risultavano caricati, con conseguenti ritardi nell’approvvigionamento che si ripercuotevano pesantemente sulla produzione.

5.1.1 Confronto pre e post utilizzo FDC

Attualmente l’FDC è stato utilizzato su 3 commesse già realizzate l’anno precedente e per le quali sono stati ricevuti nuovi ordini dal cliente; in questo modo è possibile effettuare un confronto tra i dati registrati prima dell’utilizzo del FDC e i dati registrati adesso con il suo utilizzo.

Tabella. pre FDC:

75 Commessa 27037:

PRE POST

Ore Produzione 474 315

Ore/pezzo 29,625 19,6875

Costo consuntivo pezzo 1680,5 1183,625

Indicatore ''Rispetto del budget di produzione'' 2,11 1,4

Indicatore ‘’Rispetto del budget iniziale di

progettazione’’ 0,373 0,783

Si nota una sensibile riduzione delle ore necessarie per realizzare un pezzo (159 ore in meno) e di conseguenza un costo consuntivo del pezzo molto minore (500 euro in meno). Questo comporta anche un sensibile cambiamento degli indicatori riportati: entrambi si sono avvicinati al valore ideale 1, il che implica una valutazione molto più positiva sia del lavoro fatto in fase di preventivo dalla progettazione sia del lavoro svolto dalla produzione. Commessa 26035:

PRE POST

Ore Produzione 1267 735

Ore/pezzo 253,4 147

Costo consuntivo pezzo 15877 10557

Indicatore ''Rispetto del budget di produzione'' 4,223 2,45

Indicatore ‘’Rispetto del budget iniziale di

progettazione’’ 0,428 0,644

Viene confermato e amplificato tutto quello visto per la commessa precedente, dato che con l’FDC è stata registrata una diminuzione delle ore totali di produzione di circa 550 ore, come ulteriore prova dell’inadeguatezza del metodo utilizzato precedentemente per la stima delle ore: un dato così sbagliato infatti porterebbe il responsabile di produzione a sbagliare tutta la schedulazione e l’allocazione delle risorse, e di conseguenza anche tutte le date di consegna proposte al cliente sarebbero posticipate di molto, con la conseguenza di doversi tenere a magazzino poi tutti i prodotti finiti in attesa di essere in prossimità della data fissata per la spedizione, con notevoli costi di magazzino e problemi di ingombro. Un altro dato molto significativo ottenuto per questa commessa è il costo consuntivo del pezzo, ridotto di oltre 5000 euro rispetto a quello calcolato senza l’FDC; questo è un margine che permette ampie manovre per aumentare la competitività sul mercato, fornendo la possibilità di ridurre sensibilmente il prezzo praticato al cliente finale ed incrementare comunque i ricavi

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rispetto alla commessa precedente, gestita con un costo di prodotto troppo elevato. Oltre a ciò, senza l’FDC risultavano troppo penalizzate sia la produzione, con un indicatore superiore al 4 (addirittura 4 volte maggiore rispetto al target), sia la progettazione, con un indicatore di circa 0,4.

Commessa 27039:

PRE POST

Ore Produzione 63 76

Ore/pezzo 15,75 19

Costo consuntivo pezzo 1860,25 2022,75

Indicatore ''Rispetto del budget di produzione'' 0,28 0,34

Indicatore ‘’Rispetto del budget iniziale di

progettazione’’ 2,143 1,97

Occorre sottolineare che, rispetto alle due precedenti commesse, per questa il tempo di produzione risulta sottostimato rispetto a quello effettivo calcolato con l’FDC. In questo caso c’è una differenza di poche ore (13 totali e circa 3 per ogni pezzo), ma in altri casi potrebbe essere molto maggiore e questo porterebbe a un grosso problema: viene confermata una data di consegna al cliente sulla base del tempo di produzione calcolato, ma essendo poi questo tempo più basso rispetto a quello realmente necessario, la data di consegna non può essere rispettata e si va in ritardo, con conseguenti penali da pagare e danni di immagine nei confronti dei clienti. Anche il costo consuntivo di conseguenza risulta sottostimato di circa 160 euro; in caso di differenze maggiori le perdite potrebbero essere significative, in quanto il prezzo di vendita praticato al cliente sarebbe più basso del reale valore dell’oggetto, essendo calcolato considerando un costo totale più basso di quello effettivo: questo vorrebbe dire andare in perdita o comunque guadagnare meno di quel che si dovrebbe.

5.2 Applicazione controlli in ingresso

La procedura per il controllo in ingresso è stata applicata per i mesi di gennaio, febbraio e marzo; questo ha permesso una chiara definizione delle attività da svolgere e una maggiore efficienza dell’intero processo. Il focus principale dell’intera procedura è stato posto sul controllo in ingresso per i particolari meccanici realizzati dai fornitori in outsourcing, per i quali sono state raccolte le maggiori evidenze. Al termine di ogni mese, ho preso ed analizzato tutti i moduli di controllo in ingresso compilati ed archiviati in base alla data di

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registrazione con cui è stato consegnato il lotto a magazzino: la data è riportata sull’etichetta che viene applicata su ciascun modulo, insieme al numero di pezzi che compongono il lotto, il numero del VDR (Verbale Di Registrazione), la commessa e l’ordine d’acquisto.

Con i dati raccolti dai moduli di controllo in ingresso e da SAP ho compilato la seguente tabella (per i primi 3 mesi) per ciascun fornitore:

78 - FORNITORE 2:

79 - FORNITORE 4:

Dall’analisi delle tabelle innanzitutto risulta che a gennaio i controlli a campione sono stati fatti in bassa percentuale rispetto al numero di lotti consegnati: questo perché a dicembre gli ordini d’acquisto erano stati fatti ancora con il vecchio metodo, senza indicare il

magazzino 04 dei controlli in ingresso come destinazione, per cui il materiale ordinato a dicembre e consegnato a gennaio non è stato sottoposto al controllo a campione dal magazzino. I controlli a campione invece si vede che aumentano decisamente nei mesi di febbraio e marzo.

Per quanto riguarda la qualità delle forniture ricevute, per i Fornitori 2 e 3 è stato registrato un indice di scarto trimestrale uguale a 0, per il Fornitore 1 un indice di 1,245 e per il

Fornitore 4 di 2,356. Il CQ ha stabilito che è accettabile un indice di scarto trimestrale inferiore a 2, oltre questo valore occorre restringere l’LQA, passando al livello precedente. Secondo quanto stabilito dalla qualità ed analizzando gli indici di scarto trimestrali calcolati per i primi 3 mesi, ho compilato ed aggiornato la tabella valori LQA:

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L’LQA è stato aggiornato solo per il Fornitore 4, passando da 1 a 0,65: ciò implica un aumento del numero di pezzi che devono essere controllati in ingresso ed un numero di rifiuto del lotto più restrittivo. Il fornitore è stato informato di questo cambiamento, con l’obiettivo di spingerlo a migliorare la qualità delle forniture per i prossimi mesi, in modo da poter riportare poi l’LQA a 1. Se questo miglioramento non dovesse avvenire ma, anzi, si dovesse registrare un ulteriore peggioramento degli indici, occorrerà prendere

provvedimenti nei confronti del fornitore, che verranno opportunamente valutati dalla Direzione e dall’Ufficio Acquisti.

I vantaggi riscontrati nell’applicazione della procedura per il controllo in ingresso sono: - È stato risolto il problema di accorgersi di un pezzo non conforme solamente durante

la produzione, con il rischio elevato di consegnare il prodotto finito in ritardo. Con l’applicazione del controllo in ingresso, un’eventuale non conformità viene rilevata immediatamente e per cui si ha il tempo necessario per fare il reso e farsi rimandare il pezzo conforme;

- Evidenziando subito una non conformità, si evita anche il rischio di dover riacquistare una seconda volta la solita cosa perché ci si accorge tardi della non conformità e non si può più effettuare il reso;

- Si ottiene una qualità migliore del prodotto e di conseguenza si va ad aumentare la soddisfazione del cliente; questo perché i fornitori sono incentivati a fornire lotti di qualità per evitare un restringimento del LQA, che comporterebbe un controllo maggiore e una probabilità più alta di vedere il proprio lotto respinto. I fornitori vengono monitorati

- Il monitoraggio della qualità delle forniture ricevute permette di valutare ed intraprendere eventuali azioni verso i fornitori che presentano un indice di scarto

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ritenuto inaccettabile, compresa la sospensione degli ordini verso quei fornitori e la ricerca di nuovi fornitori da inserire nell’albo.

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RINGRAZIAMENTI

Innanzitutto desidero ringraziare i miei genitori che mi hanno accompagnato lungo tutto il percorso e non mi hanno mai fatto mancare niente. Ci sono stati momenti difficili durante questi anni, momenti in cui avresti voglia di abbandonare tutto, ma grazie a voi non ho mollato e con questo traguardo spero di ripagare in parte i vostri sforzi. Vi ringrazio non solo per il supporto, ma anche e soprattutto per l’educazione che mi avete trasmesso fin da

bambino e che mi ha permesso di diventare quello che sono oggi. So che non ve lo dico mai, ma vi voglio un bene che non immaginate nemmeno e farei qualsiasi cosa per vedervi felici e rendervi sempre orgogliosi di me. Grazie ancora di tutto.

Grazie alla mia nonna Luciana, la mia seconda mamma, con la quale sono cresciuto. Grazie per tutti i pranzi che mi hai preparato in questi anni universitari e non solo; grazie per i valori e per l’affetto che mi hai trasmesso e per avermi sempre trattato come un principe. Con la tua generosità hai sempre messo gli altri al primo posto e hai tenuto unita tutta la famiglia, la cosa più importante per me. Questo traguardo è per gran parte anche merito tuo. Ti voglio bene nonna.

Un grazie speciale anche alla mia zia Lella, che mi ha sempre trattato come un figlio. Molto scorbutica all’apparenza, ma con un cuore grande grande che mi ha fatto sentire amato dal primo giorno, nonostante tutte quelle che ho combinato. Grazie per avermi sempre portato a destra e sinistra fino a quando non ho preso la patente; grazie per tutti i dolci che mi hai preparato e anche per quello che preparerai per quest’occasione. Spero che sarai orgogliosa di me.

A proposito di scorbutici, un pensiero speciale anche a mio zio Nando, il più giovane ma anche il più esaurito della famiglia. Grazie per tutte le risate che mi hai sempre fatto fare e per essere stato la mia spalla destra a tavola dalla nonna. Magari oggi riuscirò anche a farti

emozionare, chissà.. ti voglio bene.

Come dimenticare poi i miei cugini, Alessio e Barbara. Con te Ale ho passato intere giornate a combinare un sacco di casini dalla nonna.. elencare tutte quelle che abbiamo fatto sarebbe impossibile. Non posso dire che hai contribuito alla mia laurea perché con te in casa penso di non aver mai aperto un libro, però voglio ringraziarti per tutti i bei momenti passati insieme e

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dirti che ti voglio bene, anche se sei un testone. Con te Barbara, essendo quasi coetanei, abbiamo passato un sacco di tempo insieme da piccoli, poi ovviamente crescendo abbiamo avuto interessi sempre più diversi, accumunati però dall’essere gli unici due laureati della famiglia. Sono stato orgoglioso di te e spero tu lo sarai di me.

Come dimenticare poi mia zia Adriana, in arte Pam, e mia zia Mirella, vi ringrazio per l’affetto che mi avete sempre dimostrato.

Un pensiero anche ai miei zii Luciano e Giuliana, che anche se ci vediamo poche volte all’anno, so che saranno felici e fieri di me.

Passando agli amici, non posso che iniziare da voi, Jack e Gianma. Vi ringrazio per avermi tirato su il morale quando non riuscivo a passare l’ultimo esame, vi ringrazio per la splendida vacanza e per l’estate indimenticabile che abbiamo passato. So che se dovessi avere bisogno di qualcosa, voi ci sarete sempre e lo stesso vale per me.

Grazie a Luca, compagno di mille risate e mille serate; solo noi sappiamo quante ne abbiamo fatte e soprattutto dette. Grazie per esserci sempre stato in questi anni.

Grazie alla coppia di sempre Dante e Andre, che sono stati i miei confidenti per anni: te Da lo sei tuttora, l’altro è un avvocato ora non posso più dirgli tutto). Dire che vi voglio bene sarebbe riduttivo.

Un pensiero speciale ai miei amici lunigianesi Giancarlino, Davide e Albert, le vere sagome del gruppo, con i quali il divertimento non manca mai.

Un doveroso ringraziamento anche ai miei compagni di scommesse Nik, Emi e Cava per aver contribuito a finanziare gli studi con le loro vincite e per aver cercato in tutti i modi di non farmi laureare.

Come dimenticare i miei due grandi amici, ormai sposati, Fabio P e il milanese Matte Michi 4.

Sempre in tema di amici vicino alle nozze, un pensiero speciale al mio grande amico Beccione; anche se ci vediamo poco, sai quanto bene ti voglio.

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Un grazie speciale ai miei due compagni universitari, gli unici con i quali ho condiviso tutti questi anni, Giacomo e Gianlu. L’università è stata sicuramente meno pesante grazie a voi e alle risate che ci siamo fatti insieme.

Un pensiero anche al mio amico e personal trainer Amin, conosciuto da poco ma che è davvero una gran bella persona.

Ci terrei poi a ringraziare il Professor Riccardo Dulmin, mio relatore, per le conoscenze che mi ha trasmesso durante i suoi corsi e per il supporto e la disponibilità che mi ha dimostrato in fase di preparazione della tesi.

Un doveroso ringraziamento va alla mia tutor, e adesso collega, Alessia, per tutto quello che mi ha insegnato durante questi mesi di tirocinio in azienda, per l’interesse mostrato verso la mia tesi e per la considerazione investita su di me. Sono stato fortunato, mi hai fatto sentire a mio agio fin dal primo giorno e con te ho imparato davvero tanto, grazie di cuore.

Concludo i ringraziamenti con la persona a cui voglio dedicare questa tesi e questo traguardo, una persona che ci ha lasciato troppo presto ma che mi ha dato tanto: il mio secondo papà, mio zio Lello. Sono già passati più di due anni da quel maledetto giorno, ma il tuo ricordo è sempre più presente e la tua mancanza sempre più forte. Hai fatto in tempo a vedermi laureare solo alla triennale e vederti emozionato e orgoglioso di me quel giorno era stato bellissimo.. Chissà come saresti stato teso per questo giorno, chissà se avresti sbagliato di nuovo strada come l’altra volta… purtroppo non lo saprò mai, la tua assenza sarà pesante e non potrà rendere questo giorno perfetto come lo vorrei. Però so che da lassù sarai orgoglioso di vedere che ce l’ho fatta; poterti dedicare questo momento è stata una delle motivazioni più forti che mi hanno portato fino a qui. Grazie di tutto, grazie per tutto quello che mi hai insegnato, grazie per avermi cresciuto come un figlio. Ti voglio bene.

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