CAPITOLO 4: ESPERIENZA EUROPEA E ITALIANA A CONFRONTO E IL CASO “GEU
4.1 Analisi dell’esperienza europea alla luce della Strategia Europa 2020
La Commissione europea ha proposto nel luglio 2011 una iniziativa denominata “Smart cities
and communities initiative” per sostenere le regioni e le città che intendono incrementare
l’efficienza energetica degli edifici, delle reti energetiche e dei sistemi di trasporto, attraverso la produzione, la distribuzione e l’uso di energia in modo sostenibile, per una riduzione più ambiziosa delle emissioni in atmosfera.
L’iniziativa si fonda su programmi e politiche preesistenti a livello europeo, come Civitas (indirizzato a incentivare una mobilità sostenibile), Concerto e Intelligent Energy Europe (nati pre promuovere una politica energetica integrata basata su alta efficienza e uso di rinnovabili). Smart Cities fa parte del SET Plan, adottato nel 2009 dalla Direzione generale Energia della Commissione europea con la “Communication on investing in the development of low carbon technology” e approvato dal Consiglio e dal Parlamento nel 2010 allo scopo di accelerare l’innovazione e definire una politica europea per lo sviluppo di tecnologie energetiche a basso tenore di carbonio, in modo che:
1. Entro il 2020 venga fornito un framework per sollecitare lo sviluppo e la diffusione di tecnologie economicamente efficaci a basse emissioni, mettendo l’Europa in grado di realizzare gli obiettivi individuati nella Strategia UE 2020 (entro il 2020 riduzione delle emissioni di anidride carbonica del 20% rispetto al 1990, miglioramento
82 dell’efficienza degli usi finali dell’energia pari al 20% e raggiungimento della quota di fonti rinnovabili del 20% rispetto al consumo finale lordo);
2. Entro il 2050 vengano limitati il cambiamento climatico e l’aumento della temperatura globale a non più di 2° centigradi, puntando a ridurre in modo intensivo le emissioni di gas serra dell’80-95%.
Per amplificarne l’impatto, il programma Smart Cities fa riferimento ad altre iniziative del SET Plan (in modo particolare solare e reti elettriche) e sul partenariato pubblico-privato UE per l’edilizia e le auto ecologiche, istituito nell’ambito del Piano europeo di ripresa economica. Inoltre vengono coinvolte a questa iniziativa anche le autorità locali attraverso il Patto dei sindaci promosso dalla Commissione europea, a cui hanno aderito 3.700 comuni d’Europa impegnandosi ad avviare azioni concrete per la lotta contro il cambiamento climatico.
Come si può vedere nella tabella, il SET Plan istituisce le European Industrial Initiatives (EII), che riuniscono industria, comunità di ricerca, Stai membri e partenariati pubblico-privati attorno a progetti comuni che si riferiscono allo sviluppo su larga scala di tecnologie a basso consumo energetico, favorendo lo scambio dei dati e la collaborazione in modo che le barriere o l’entità dei finanziamenti e dei rischi possano essere affrontate meglio se valutate collettivamente. Il budget medio previsto (cfr. tabella a lato) per l’implementazione del SET Plan nel periodo 2013-2020 si stima intorno ai 69 miliardi di euro da finanziare attraverso risorse pubbliche e private, di cui alle Smart City è riconosciuto un valore di 10-12 miliardi di euro. L’iniziativa europea Smart cities si propone di:
• Promuovere una sufficiente domanda di tecnologie ad alta efficienza energetica e a bassa emissione di gas serra per svilupparne la diffusione;
83 • Ridurre del 40% (proponendo un obiettivo più ambizioso di Europa 2020) il livello delle emissioni climalteranti, con la possibilità di garantire maggiore sicurezza ambientale ed energetica, oltre a benefici socioeconomici in termini di qualità della vita, nuove opportunità di business e di lavoro, ed anche responsabilizzazione dei cittadini;
• Diffondere in tutta Europa i modelli più efficienti e le buone pratiche realizzate nel campo dell’energia sostenibile, anche sfruttando il Pacco dei sindaci.
Per realizzare pienamente questi obiettivi sono stati individuati tre ambiti di intervento per le Smart Cities: edilizia, reti energetiche e mobilità, declinati nella “Technology roadmap” che individua piani e tempistiche per lo sviluppo di tecnologie a basse emissioni di carbonio.
84 Sul versante delle reti energetiche le città devono impegnarsi molto nell’adottare soluzioni per il riscaldamento e il raffreddamento, prevedendo ad esempio tecnologie avanzate di stoccaggio e distribuzione del calore, sistemi di cogenerazione e trigenerazione per il recupero dell’energia; utilizzare in campo elettrico Smart grid (utili per lo sviluppo delle energie rinnovabili, la carica dei veicoli elettrici), oltre a contatori ed elettrodomestici intelligenti o sistemi per una gestione efficace dell’energia; e favorire la produzione di energia rinnovabile (soprattutto solare ed eolica) a livello locale.
A livello invece di mobilità, occorre mettere a punto sistemi di trasporto pubblico e privato a basse emissioni di carbonio, oltre a prevedere applicazioni evolute per la bigliettazione e la gestione delle informazioni sui viaggiatori, e bisogna adottare anche sistemi intelligenti per la gestione del traffico, ma sfruttare l’ICT anche per l’infomobilità e per favorire gli spostamenti a piedi e in bicicletta.
Secondo il modello europeo, le Smart cities sono tendenzialmente piccole. Nel 2013, ad esempio, le città con almeno 100.000 abitanti che avevano almeno un progetto “Smart City” o alcune caratteristiche che potevano far pensare ad un percorso verso la Smart City erano 28 (51% del totale). Geograficamente il numero più alto di Smart Cities si trova nel Regno Unito, in Spagna e in Itala, mentre la concentrazione più elevata (percentuale sul totale) la troviamo in Italia, Austria, Danimarca, Norvegia, Svezia, Estonia e Slovenia.
Le città che hanno raggiunto i migliori risultati (in termini di iniziative annunciate e realizzate) sono state: Amsterdam (Olanda), Barcellona (Spagna), Copenhagen (Danimarca), Helsinki (Finlandia), Manchester (Gran Bretagna) e Vienna (Austria).
Attualmente, su un campione di 50 città Smart, più di due terzi dei progetti Smart City analizzati sono ancora in progettazione o fase di test pilota.
La maggior parte delle iniziative Smart City sono finanziate con una molteplicità di fonti, tra cui il governo e le imprese private. Molti dei progetti di successo comportano una collaborazione attiva tra pubblico e privato e una governance che risulta essere condivisa e strategica.
La percentuale di finanziamento pubblico più alta si riscontra nel sistema di traffico intelligente e nei progetti intelligenti di quartiere.
I progetti sono stati raggruppati in cinque tipologie che l’Unione europea considera importanti per la crescita e lo sviluppo sostenibili: occupazione, innovazione/R&S, energia/cambiamenti
85 climatici, istruzione, povertà/emarginazione. Per ognuno di essi sono stati stabiliti degli obiettivi da raggiungere in circa sette anni.
Gli obiettivi dei progetti e il loro contributo alla strategia Europa 2020 sono quelli di puntare ad essere scalabili, replicabili o almeno estesi in altre città. Solitamente gli obiettivi delle iniziative Smart City sono allineati con quelli della strategia Europa 2020.
Le iniziative Smart City costituiscono dei mezzi strumentali per affrontare i problemi specifici e una modalità costitutiva di una comunità di interesse globale a livello europeo.
Nel misurare il contributo di diverse caratteristiche al successo delle iniziative Smart City, vengono considerati due criteri:
1) Una Smart City di successo ha una serie di iniziative che coprono tutte le caratteristiche (città di successo);
2) Un’iniziativa Smart City di successo copre tutte le caratteristiche
La Figura 15 fa vedere i diagrammi di una Smart City di successo e un’iniziativa di successo35.
35 Fonte: Mapping Smart Cities in the EU
86 L’approccio utilizzato per identificare le Smart Cities di successo, prevede la definizione di specifici fattori di successo (visione, persone, ecc..) per consentire un obiettivo coerente e una valutazione del successo dei programmi e dei progetti Smart City.
Una città diventa intelligente con l’introduzione di nuove tecnologie e applicazioni che migliorano il benessere dei cittadini e contribuiscono a creare un ambiente più pulito. Una Smart City ha bisogno tuttavia, di un ambiente fertile guidato da una visione chiara, la partecipazione di attori rilevanti (persone) e di un’organizzazione efficace ed efficiente dei suoi processi36.
Figura 15: fattori di successo delle Smart Cities37.
• Vision, significa avere in mente un modello di città intelligente umana e trasversale. Per attivare un progetto Smart City è essenziale avere ben chiaro qual è il modello di città intelligente che è più in grado di trasformare in senso positivo, attraverso il digitale, la comunità: un modello che sia sostenibile economicamente, in quanto basato sulla particolare capacità di un territorio di attivare collaborazione fra pubblico, privato e società civile, e sostenibile dal punto di vista sociale e culturale, perché basato sul dialogo con le esigenze dei cittadini e sul “sentire” comune della comunità. Una Smart City prima di tutto “umana”, basata sulla creatività, l’innovazione del capitale umano, con amministratori informati e cittadini attivi, che condividono una visione comune delle opportunità che si possono creare con la tecnologia;
36 Vedi Van Beurden (2011); Achaerandio et al. (2012); The Climate Group (2013) 37 Fonte: Mapping Smart Cities in the EU
87 • People, perché una Smart City è composta non solo da componenti ma anche da persone. Proteggere la partecipazione dei cittadini e delle parti interessate nella città intelligente è quindi un altro fattore di successo. C’è differenza se chi partecipa segue un approccio top-down o bottom-up. Il primo approccio (dall’alto verso il basso) ha bisogno di un alto grado di coordinamento, mentre il secondo approccio (dal basso verso l’alto) consente una maggiore possibilità di una partecipazione diretta da parte delle persone. Il tentativo di coinvolgere le parti interessate garantisce che tutte le persone davanti ad un determinato problema sono in gradi di influenzare i processi e le decisioni e ad avere accesso alle informazioni pertinenti. Inoltre per rendere una determinata iniziativa di successo, bisogna anche considerare da chi viene lanciata l’iniziativa in quanto se l’iniziativa per una Smart City viene lanciata dal sindaco della città e dai suoi principali rappresentanti o amministratori delegati di imprese locali, questo aumenta la credibilità dell’iniziativa.
Figura 16: approccio top-down e approccio bottom-up per incoraggiare la partecipazione dei cittadini e delle parti interessate nelle città intelligenti38.
38 Fonte: Mapping Smart Cities in the EU
88 • Process. Una gestione di successo dei processi richiede un’efficace gestione dei progetti con uno sportello unico per la fornitura di informazioni, orientamento, supporto pratico e assistenza, a sua volta tale approccio può ridurre i costi amministrativi. Questo unico punto di contatto è responsabile non solo della comunicazione con le parti interessate, ma anche delle pubbliche relazioni. La valutazione dei programmi inoltre, è un aspetto importantissimo per una Smart City di successo. Solitamente gli sponsor sono molto interessati a tale valutazione. Valutare le fasi passate di uno sviluppo è fondamentale per evitare o correggere tendenze errate in un progetto o in una città. Esiste una vasta gamma di potenziali metodi di valutazione e l’approccio scelto dovrebbe essere quello di rientrare sempre nel contesto. In termini generali, la valutazione dovrebbe valutare se gli obiettivi dei progetti sono stati raggiunti e, in caso contrario, quali difficoltà sono state incontrate e perché. Inoltre tali valutazioni sono continue o possono svolgersi in punti discreti nel tempo, mentre una precondizione per qualsiasi valutazione è che ci siano obiettivi chiari e misurabili e che essa sia indipendente. Anche le parti interessate nelle città intelligenti dimostrano la capacità di apprendere non solo dalla propria esperienza, ma anche dall’esperienza di altre città e altre iniziative ed è in questo modo che le parti interessate di una Smart City possono essere davvero innovative e lungimiranti, basando il proprio sviluppo e le proprie iniziative su prove concrete e basandosi sui successi e realizzazioni ottenute altrove.
Un altro fattore di successo è la struttura della gestione della conoscenza. In questo contesto, l’accesso ai dati pertinenti è importante quanto la garanzia della riservatezza dei dati e della protezione dei dati39.