DELL’AVVIAMENTO: DISCIPLINE A CONFRONTO
HP 3: Le società con un grado di incidenza svalutazione/goodwill maggiore forniscono
4.4 Analisi della disclosure
L’analisi della disclosure passa in primo luogo per la costruzione di una griglia di valutazione per ciascun campione con l’obiettivo di evidenziare la qualità e la quantità dell’informativa fornita nelle note al bilancio.
Il passaggio logico qualità-quantità qui descritto non è immediato né di semplice realizzazione e tale complessità ha origine dalla scarsa affidabilità dei risultati ottenuti, per la poca oggettività che può caratterizzare le valutazioni112. Per tale ragione, prendendo le mosse dalla letteratura analizzata, si è ritenuto necessario costruire un indice che, pur basandosi su delle considerazioni personali di analisi delle note al bilancio, potesse essere il più oggettivo possibile.
In sostanza, questa parte della ricerca viene strutturata in tre step: inizialmente viene stilata una classifica delle informazioni richieste cercando di raggrupparle per oggetto; successivamente, si è proceduto con la lettura diretta delle informazioni fornite in ciascun bilancio e si è attribuito a ciascuna un punteggio, come spiegato precedentemente; ed infine si è costruito l’indice di disclosure facendo riferimento a quanto emerso in letteratura.
In particolare per la parte più descrittiva dell’analisi si applica l’approccio esposto da Teodori e Veneziani, mentre per la definizione dell’indice si prende come riferimento quanto esposto e costruito da Botosan.
112 Tale difficoltà è ben nota anche in letteratura, come riportato in un paper di Teodori e Veneziani
(2010), Botosan (1997) afferma “although important, assessment of the quality of the information is very
difficult”, proprio per sottolineare la complessità insita nell’analisi della disclosure.
In riferimento all’oggetto di analisi del presente paragrafo, si sottolinea che le discipline analizzate, nazionale ed internazionale, si discostano l’una dall’altra per un carattere particolare: l’obbligatorietà.
Pur essendo abbastanza allineate le richieste, la disciplina IAS/IFRS è caratterizzata, appunto, da un grado di obbligatorietà elevato (si parla in questo caso di mandatory disclosure).
In questo paragrafo si cerca di ricreare una griglia (disclosure grid) che possa comprendere degli elementi per lo più comuni ad entrambe le discipline in modo tale da rendere coerente il confronto. Si precisa che le richieste da valutare nell’informativa sono il frutto sia di quanto disposto dai principi contabili (nazionali ed internazionali) sia delle richieste formulate dalla Autorità italiane (Consob, Isvap e Banca d’Italia). Non si ritiene di riportare in questo ambito i paragrafi di riferimento dell’OIC 9 e dello IAS 36 in quanto già ampiamente esposti nei precedenti capitoli.
Si precisa che entrambe le discipline specificano le informazioni da riportare in nota riferendosi agli asset in generale, siano essi avviamento o altri, che hanno subito una perdita di valore, evidenziando in un secondo momento quanto debba essere esposto nel caso in cui si tratti di goodwill. Nel presente lavoro, invece, si cerca fin da subito di identificare le esigenze informative riguardanti l’avviamento, argomento focale dell’intero elaborato.
Le richieste sviluppate sono divisibili nei seguenti macro-argomenti: - informazioni base sulle circostanze e sugli eventi,
- informazioni sul valore recuperabile divise in valore d’uso e valore equo, - informazioni sulla perdita di valore e su eventuali ripristini,
Tabella 8: Disclosure grid
Punteggio Variabile
1 0 < score < 1 La società ha fornito informazioni sui fatti che hanno comportato
l’insorgere di una perdita di valore?
2 0 < score < 1 Sono state fornite informazioni sull’ammontare della perdita rilevata?
3 0 < score < 1 La società ha fornito una descrizione della CGU a cui viene allocato
l’avviamento?
4 0 < score < 1 Se una parte dell’avviamento acquisito durante un’aggregazione
aziendale non viene allocato ad alcuna CGU, sono stati specificati l’ammontare e le motivazioni di tale scelta?
5 0 < score < 1 Sono state fornite indicazioni sulla determinazione del valore
recuperabile della CGU?
5a 0 < score < 1 (*) Se il valore recuperabile corrisponde al fair value less cost, sono state
precisate le modalità di determinazione dello stesso e le tecniche di valutazione?
5b 0 < score < 1 (*) Se il valore recuperabile corrisponde al valore d’uso, sono stati precisati i
tassi di attualizzazione utilizzati nel DCF e il metodo di determinazione del terminal value (TV)? Sono state date indicazioni sulla durata temporale della stima dei flussi e su eventuali tassi di crescita applicati?
6 0 < score < 1 Sono state fornite informazioni sull’orizzonte temporale di stima
dell’avviamento?
7 0 < score < 1 La società ha precisato se le stime effettuate corrispondono a quelle del
periodo precedente?
8 0 < score < 1 La società ha precisato se i tassi utilizzati sono al netto delle imposte?
9 0 < score < 1 La società ha precisato l’ammontare del valore recuperabile che eccede il
valore contabile qualora non sia stata rilevata alcuna perdita?
10 0 < score < 1 È stata effettuata l’analisi di sensitività?
(*) Si precisa che tali variabili sono alternative tra loro: nel caso in cui il valore recuperabile è determinato sulla base del valore d’uso, non è necessario specificare anche la determinazione del valore equo.
Il punteggio massimo ottenibile è pari a 10113 in presenza di tutte le informazioni, mentre il punteggio minimo è 0.
L’indice che si costruisce è il seguente:
𝐴𝑛𝑛𝑢𝑎𝑙 𝑑𝑖𝑠𝑐𝑙𝑜𝑠𝑢𝑟𝑒 𝐼𝑛𝑑𝑒𝑥 = 𝑥! !" !!!
𝑛 dove:
𝑥! = punteggio attribuito a ciascuna variabile (0; 0.5; 1)114.
n = numero massimo di variabili osservabili in ciascun bilancio (può variare da 0 a 10)115.
I punteggi sono espressi in percentuale e possono variare da 0 a 100%. I valori più prossimi allo 0 indicheranno una disclosure pressoché insufficiente e lontana da quanto richiesto, mentre i valori che si avvicinano al 100% indicano un’informativa accurata e sufficientemente ampia.