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Analisi floristica sintetica delle singole aree oggetto di studio

3. Studio degli aspetti floristico-vegetazionali degli ambienti di margine e delle aree semi-natural

3.7. Risultati e discussioni dello studio floristico e vegetazionale

3.7.1. Risultati dell’analisi floristica

3.7.1.2. Analisi floristica sintetica delle singole aree oggetto di studio

L’analisi floristica delle singole aree di studio, così come quella complessiva precedentemente illustrata, fa riferimento ai risultati dei rilievi floristico-vegetazionali sommati a quelli dei rilievi fenologici.

3.7.1.2.1. Area “Cardeto”

Nell’area presa in considerazione al Cardeto sono state rilevate 106 specie. Da notare che la quota di tutte le specie mediterranee (42,9%) (tab. 3.10) è particolarmente alta, come già illustrato nella descrizione dell’azienda “Poggio”. La quota totale delle specie ad ampia distribuzione (cosmpolite, subcosmopolite, mediterraneo-turaniane, avventizie) invece risulta essere più bassa (48,8%) rispetto a quella di tutte le altre aree (ad esclusione dell’area “Sparaceto” dove è nulla), nonostante che l’area sia parte di un parco urbano. La quota è decisamente inferiore a quella rilevata in uno studio comparativo sulla flora urbana di varie città italiane (Celesti-Grapow et al., 1996) nel quale l’insieme delle specie cosmpolite, subcosmopolite, avventizie e sfuggite a coltura risultava essere del 30,6 % per Ancona.

Tab. 3.10: spettro biologico (a sinistra) e corologico (a destra) dell’area “Cardeto” nel comune di Ancona.

In questa area è stata presa in considerazione anche la vegetazione delle mura presente sul colle Cappuccini, dove è diffusa la Brassica montana Pourr. (3.46), presente nelle Marche solo nella costa da Ancona al Conero (Maggioni e Alessandrini, 2019) e sulle falesie calcaree e marnoso-arenacee con le quali, nell’area del Cardeto infatti, le mura oggetto di studio sono a contatto. Oltre alla Brassica

montana Pourr., tra le specie caratteristiche di ambienti ruderali e della vegetazione murale altrove

presente in città vi sono Matthiola incana (L.) W.T. Aiton (fig. 3.46), Capparis orientalis Veill.,

Antirrhinum majus L. subsp. Majus.

Forma biologica n° specie %

emicriptofite 46 43,4% terofite 29 27,4% geofite 12 11,3% fanerofite 10 9,4% camefite 6 5,7% nanofanerofite 3 2,8% totale 106 100%

Forma corologica n° specie %

euroasiatiche 42 40,0% eurimediterranee 26 24,8% stenomediterranee 16 15,2% boreali 8 7,6% ampia distribuzione 3 2,9% atlantiche 4 3,8% medit-mont. 3 2,9% avventizie 2 1,9% orof-s.europee 1 1,0% totale 105 100

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Fig. 3.46: Brassica montana Pourr e sono Matthiola incana (L.) W.T. Aiton fotografate nei pressi dell’area oggetto di rilievo al parco del Cardeto (Foto di Lara Lucchetti).

Gli ambienti oggetto di studio nell’are del Cardeto dimostrano nel complesso una flora non comune per la città di Ancona: sono ad esempio presenti in densi popolamenti specie come Pimpinella

peregrina L. e Silene italica (L.) Pers., ma anche Hermodactylus tuberosus (L.) Mill. e Rubia tinctorum L., localizzata in due nuclei nelle aree di studio, probabilmente residui di antiche

coltivazioni.

Probabilmente, il fatto che l’area oggetto di studio al Cardeto sia in contatto con la falesia a mare, propaggine settentrionale della costa alta del Conero e sia stata nel corso dei secoli anche coltivata ha, complessivamente, contribuito ad arricchire la zona di una certa diversità floristica. A tal proposito, saranno condotte ulteriori ricerche per studiare la gestione dell’area nel tempo.

3.7.1.2.2. Az. Agr. “Poggio”

I rilievi nell’azienda agricola “Poggio” hanno permesso di censire 198 specie. Nello spettro biologico prevalgono le emicriptofite (39,4%) e le terofite (34,3%) (tab. 3.11). Lo spettro corologico è formato principalmente da euroasiatiche e eurimediterranee. In particolare, la quota delle eurimediterranee è maggiore a quella di tutte le altre aree così come la quota delle mediterranee sensu lato (43,7%) paragonabile solo a quella dell’area “Cardeto” (42,9%).

Da notare la minor percentuale di specie ad ampia distribuzione (6,6%), complessive anche delle avventizie, rispetto alle altre aziende agricole oggetto di studio.

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Tab. 3.11: spettro biologico (a sinistra) e corologico (a destra) dell’Az. Agr. “Poggio”, nell’area del Conero.

L’azienda si colloca in un’area già particolarmente ricca di biodiversità floristica come quella del Conero (Biondi et al., 2002). La singolarità fitogeografica di alcune specie rilevate negli ambienti semi-naturali dell’azienda, che trovano nell’area del Conero il loro limite settentrionale di distribuzione lungo la costa adriatica, come Convolvulus elegantissimus Mill, Emerus major Mill. subsp. emeroides (Boiss. & Spruner) Soldano & F. Conti e Ampelodesmos mauritanicus (Poir.) T. Durand & Schinz è stata precedentemente descritta nell’analisi floristica generale. Oltre a queste, tra le altre prettamente mediterranee rilevate nell’azienda “Poggio” vi sono Bituminaria bituminosa (L.) C.H. Stirt. (fig. 3.47 a destra), che crea densi popolamenti nelle praterie stabili, spesso insieme con

Pallenis spinosa (L.) Cass., ma anche Clematis flammula L. (fig3.47 a sinistra) localizzata nei

cespuglieti, Pulicaria odora (L.) Rchb. rinvenuta in una fascia camefitica e tra le orchidee,

Limodorum abortivum (L.) Swartz., localizzata nel mantello di un cespuglieto a contatto col margine

del campo.

Fig. 3.47: a sinistra: Clematis flammula L.; a destra: un popolamento di Bituminaria bituminosa (L.) C.H. Stirt. nell’azienda “Poggio” (foto di Lara Lucchetti)

Forma biologica n° specie %

emicriptofite 78 39,4% terofite 68 34,3% geofite 21 10,6% fanerofite 19 9,6% nanofanerofite 7 3,5% camefite 5 2,5% elofite 1 0,5% totale 198 100%

Forma corologica n° specie %

euroasiatiche 77 38,9% eurimediterranee 67 33,8% boreali 16 8,1% stenomediterranee 17 8,6% ampia distribuzione 11 5,6% atlantiche 5 2,5% medit-mont. 2 1,0% avventizie 2 1,0% orof-s.europee 1 0,5% totale 198 100%

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3.7.1.2.3. Az. Agr. “Osimo”

Le specie censite nell’azienda agricola “Osimo” sono in totale 131. Prevalgono, così come nelle altre aziende agricole, le emicriptofite (39,7%) e le terofite (38,2%) (tab. 3.12) ma è da notare come quest’ultime siano presenti in percentuale maggiore rispetto alle altre aree.

Riguardo agli aspetti corologici, si conferma la prevalenza di euroasiatiche e eurimediterranee ma qui, rispetto a tutte le altre aree, vi è la più alta quota di specie ad ampia distribuzione che, sommate alle avventizie, raggiungono nel complesso la percentuale del 16%. Tale quota risulta essere anche molto più alta di quella rilevata in un precedente studio degli agroecosistemi del bacino dell’Aspio e Musone, nel quale si colloca l’azienda (Lancioni, 2012), che era di 11,35%.

Tab. 3.12: spettro biologico (a sinistra) e corologico (al centro) dell’Az. Agr. “Osimo”. A destra, spettro corologico della flora degli agroecosistemi del bacino dell’Aspio e Musone (Lancioni, 2012).

3.7.1.2.4. Az. Agr. “Staffolo”

Nell’azienda agricola nel territorio di Staffolo sono state censite 115 specie. Le emicriptofite sono presenti con una percentuale maggiore (48,7%) (tab. 3.13) a quella delle altre aziende agricole, anche per il fatto che nell’azienda non sono stati presi in considerazione ambienti coltivati. Anche le geofite sono presenti in percentuale maggiore (13%) a quella delle altre aziende agricole. L’analisi corologica vede anche per l’azienda di Staffolo la prevalenza di euroasiatiche ed eurimediterranee e la presenza delle specie ad ampia distribuzione (avventizie + ampia distribuzione) è poco più alta di quella dell’azienda “Poggio” ma nettamente inferiore a quella dell’az. “Osimo”.

Tra le specie non comuni nell’area di studio, vi è Brassica nigra (L.) W.D. J. Koch ed è inoltre da annotare la presenza di specie di orchidee nella prateria del frutteto: Anacamptis coriophora (L.) R. M. Bateman, Pridgeon & M. W. Chase, Neotinea tridentata (Scop.) R. M. Bateman, Pridgeon & M. W. Chase, Ophrys apifera Huds, Serapias vomeracea (Burm.f.) Briq., Orchis purpurea Hudson.

Forma biologica n° specie %

emicriptofite 52 39,7% terofite 50 38,2% fanerofite 14 10,7% geofite 11 8,4% nanofanerofite 2 1,5% camefite 1 0,8% elofite 1 0,8% totale 131 100%

Forma corologica n° specie %

euroasiatiche 60 45,8% eurimediterranee 29 22,1% ampia distribuzione 17 13,0% boreali 10 7,6% stenomediterranee 7 5,3% avventizie 4 3,1% medit-mont. 2 1,5% atlantiche 1 0,8% orof-s.europee 1 0,8% totale 131 100%

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Tab. 3.13: spettro biologico (a sinistra) e corologico (a destra) dell’Az. Agr. “Staffolo”

3.7.1.2.5. Area “Sparaceto”

Nella prateria e negli ambienti pre-forestali dell’area “Sparaceto” sui monti di Cingoli sono state censite 105 specie tra le quali vi è un’abbondante presenza di emicriptofite (48,7%) (tab. 314) su tutte le altre forme biologiche. Le terofite sono in misura minima (8,6%) e raggiungono qui la quota più bassa tra tutte le aree oggetto di studio. Sia qui che nella vicina area “Madonna di Pian dei Conti” la quota delle euroasiatiche è maggiore rispetto a tutte le altre aree. A differenza dell’area “Madonna di Pian dei Conti” vi è a “Sparaceto” una percentuale maggiore di stenomediterranee rispetto alle boreali. Da notare la totale assenza di specie ad ampia distribuzione.

Tab. 3.14: spettro biologico (a sinistra) e corologico (a destra) dell’area “Sparaceto” sui monti di Cingoli.

Tra le specie di particolare interesse, sono state rilevate varie Orchidaceae e sono inoltre presenti varie specie delle praterie appenniniche, tra cui Asperula purpurea (L.) Ehrend., Inula montana L.,

Leontodon hispidus L., Linum viscosum L., Siler montanum Crantz subsp. siculum (Spreng.)

Iamonico, Bartolucci & F. Conti, ovviamente non presenti nelle flore delle altre aree oggetto di studio (fig. 3.48).

Forma biologica n° specie %

emicriptofite 56 48,7% terofite 34 29,6% geofite 15 13,0% fanerofite 9 7,8% nanofanerofite 1 0,9% totale 115 100,0%

Forma corologica n° specie %

euroasiatiche 50 43,5% eurimediterranee 34 29,6% boreali 10 8,7% ampia distribuzione 6 5,2% stenomediterranee 6 5,2% medit-mont. 3 2,6% avventizie 3 2,6% atlantiche 2 1,7% orof-s.europee 1 0,9% totale 115 100,0%

Forma biologica n° specie %

emicriptofite 51 48,6% fanerofite 15 14,3% geofite 12 11,4% camefite 9 8,6% nanofanerofite 9 8,6% terofite 9 8,6% totale 105 100,0%

Forma corologica n° specie % euroasiatiche 52 49,5% eurimediterranee 28 26,7% stenomediterranee 8 7,6% boreali 7 6,7% orof-s.europee 5 4,8% atlantiche 3 2,9% endemiche 1 1,0% medit-mont. 1 1,0% totale 105 100%

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Fig. 3.48: in alto la prateria dell’area “Sparaceto” ricca di Anacamptis morio (L.) R.M.Bateman, Pridgeon & M.W.Chase nel mese di aprile 2019; sotto a sinistra Inula monatana L.; a destra: infiorescenza di Siler montanum Crantz subsp.

siculum (Spreng.) Iamonico, Bartolucci & F. Conti . (foto di Lara Lucchetti).

3.7.1.2.6. Area “Madonna di Pian dei Conti”

Sono state individuate in quest’area 144 specie, con una quota di emicriptofite maggiore alle altre aree (54,2%) (tab. 3.15). Anche qui prevalgono i corotipi euroasiatici e eurimediterranei e, seppur si tratti di un’area semi-naturale, nella quale le attività antropiche sono limitate allo sfalcio di alcune praterie, vi è una certa percentuale di specie ad ampia distribuzione (4,9%). Queste, sommate alle avventizie (1,4%), raggiungono una quota di 6,3%, più alta ad esempio di quella dell’area analizzata nel parco urbano del Cardeto e simile a quella dell’az. agr. “Poggio”. Ciò è probabilmente legato al fatto che l’area fino agli anni ’70 fosse coltivata o comunque più frequentata di oggi.

Tab 3.15: spettro biologico (a sinistra) e corologico (a destra) dell’area “Madonna di Pian dei Conti” sui monti di Cingoli.

Forma biologica n° specie %

emicriptofite 78 54,2% terofite 30 20,8% fanerofite 14 9,7% geofite 9 6,3% camefite 8 5,6% nanofanerofite 5 3,5% totale 144 100%

Forma corologica n° specie %

euroasiatiche 74 51,4% eurimediterranee 32 22,2% boreali 11 7,6% ampia distribuzione 7 4,9% atlantiche 6 4,2% stenomediterranee 5 3,5% orof-s.europee 4 2,8% avventizie 2 1,4% medit-mont. 2 1,4% endemiche 1 0,7% totale 144 100%

56 Tra le specie non molto comuni nell’area vi sono Dactylorhiza maculata (L.) Soó, Inula salicina L.,

Veronica prostrata L., Veronica chamaedrys L. (fig. 3.49).

Fig. 3.49: Inula salicina L., Veronica prostrata L., Veronica chamaedrys L. nell’area “Madonna di Pian dei Conti” di Cingoli. (foto di Lara Lucchetti).