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4 Capitolo – L’impatto della crisi COVID-19 sugli assorbimenti patrimoniali delle banche

4.1 Liquidità e patrimonio, i due pilastri dell’attività bancaria

4.1.1 Analisi macroeconomica della crisi COVID-19

La portata globale e senza precedenti dell’attuale crisi, presupposto alla base degli interventi di carattere straordinario a sostegno della liquidità, risulta evidente dopo aver svolto un’analisi macroeconomica dell’andamento dell’economia mondiale nei primi due trimestri del 2020. A questo fine utilizziamo il principale indicatore di salute di un sistema economico: il Prodotto Interno Lordo (PIL).

Il Prodotto Interno Lordo è una grandezza macroeconomica che misura il valore aggregato, a prezzi di mercato, di tutti i beni e i servizi finali prodotti sul territorio di un Paese in un dato periodo temporale108. Il termine interno sta a significare che nel determinare tale variabile vanno esclusi i

prodotti realizzati da imprese, lavoratori e altri operatori nazionali all’estero, mentre devono essere inclusi i beni e sevizi prodotti da operatori esteri all’interno del Paese. Se escludiamo la produzione all’interno del Paese da parte di operatori esteri e includiamo quella che invece è realizzata all’estero da operatori nazionali otteniamo il Prodotto Nazionale Lordo (PNL). L’aggettivo lordo sta ad indicare

che il Prodotto Interno del Paese è “al lordo degli ammortamenti”, cioè è determinato facendo riferimento al naturale deprezzamento dello stock di capitale fisico intervenuto nel periodo; sottraendo dal PIL tale componente si ottiene il Prodotto interno Netto (PIN)109.

Il valore del PIL può essere espresso in due modi: a prezzi correnti (PIL nominale) e a prezzi costanti110 (PIL reale). Le variazioni del PIL nominale sono dovute sia a variazioni dei prezzi che a

variazioni della quantità dei beni e servizi, per cui tale indicatore registra un aumento del valore della produzione anche nel caso in cui le quantità rimangano costanti e ad aumentare siano solamente i prezzi. Per valutare in modo più significativo il livello di benessere, di sviluppo e di progresso di una nazione occorre misurare la produzione in termini di effettivo potere di acquisto della collettività, per cui spesso si preferisce utilizzare la misura del PIL reale, che depura il PIL nominale dall’effetto dell’inflazione (variazione dei prezzi).

108 Sono dunque esclusi tutti i prodotti intermedi, le prestazioni a titolo gratuito e l’autoconsumo. 109 Vocabolario Treccani.

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In particolare, la misura maggiormente adoperata per quantificare l’andamento dell’economia è la crescita del PIL a prezzi costanti, in termini di variazioni percentuali, il cui andamento permette di individuare le diverse fasi del ciclo economico.

Fatta questa premessa, per cogliere l’entità degli effetti della pandemia sull’economia, si riportano i grafici relativi all’andamento registrato dal tasso di crescita del PIL reale a partire dall’ultimo trimestre del 2019, per: Unione Europea, Cina, Stati Uniti e Regno Unito.

Figura 8: Tasso di crescita del PIL, Unione Europea, 31/12/2019 – 30/06/2020

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Figura 10 : Tasso di crescita del PIL, Stati Uniti, 31/12/2019 – 30/06/2020

Figura 11 : Tasso di crescita del PIL, Regno Unito, 31/12/2019 – 30/06/2020

Dall’osservazione dei grafici risulta evidente la gravità dell’attuale recessione economica: per tutti e quattro i soggetti si registra, già a partire dal primo trimestre 2020, un pesante calo del tasso di crescita del PIL, che peggiora ulteriormente nel secondo trimestre111. L’unica a fare eccezione è la

Cina, in cui al 30 giugno 2020 è evidente la crescita del PIL rispetto al 31 marzo 2020; bisogna però tenere conto che in quel Paese la crisi e di conseguenza l’adozione di misure di contenimento, si è verificata con qualche mese di anticipo. I dati più preoccupanti sono quelli relativi a Stati Uniti e

111 L’ultimo trimestre per cui abbiamo a disposizione i dati riguardo il tasso di crescita del PIL è quello relativo al

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Regno Unito, dove il tasso di crescita del PIL ha registrato un calo rispettivamente del 31,7% e del 20,4% nel periodo che va dal 31 marzo 2020 al 30 giugno 2020 (per il secondo trimestre del 2020). Facendo un confronto tra i dati relativi al tasso di crescita del PIL dell’Unione Europea e quelli di Stati Uniti e Regno Unito, risulta chiaro che le misure adottate dalle autorità europee per fronteggiare la crisi, grazie soprattutto alla loro tempestività e all’enorme portata di risorse messe a disposizione, sono state più efficaci. La BREXIT inoltre ha contribuito ad aggravare la situazione per il Regno Unito; quest’ultimo, infatti, a partire dalla mezzanotte del 31 gennaio 2020 non è più uno Stato Membro dell’UE e non ha potuto beneficiare degli aiuti messi a disposizione dall’Unione.

Focalizzandoci ora sul nostro Paese, per rendere maggiormente evidente l’entità della recessione, confrontiamo l’andamento dei tassi di crescita del PIL italiani durante il periodo COVID-19 con quelli registrati sia durante la crisi 2008/2009, sia durante la Crisi del debito sovrano, scoppiata in Italia nel luglio 2011. Assumiamo come periodi di riferimento: il semestre 31/12/2019 – 30/06/2020 per quanto attiene la crisi COVID-19, il periodo 30/09/2008 – 31/03/2009 in cui in Italia si è registrata la massima caduta del tasso di crescita del PIL durante la crisi 2008/2009 e il periodo 30/09/2011 – 31/03/2012 con riguardo alla Crisi del debito sovrano.

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Figura 13: Tasso di crescita del PIL, Italia, 30/09/2008 – 31/03/2009

Figura 14: Tasso di crescita del PIL, Italia, 30/09/2011 – 31/03/2012

Guardando al primo grafico, notiamo che i dati relativi al più recente andamento del tasso di crescita del PIL dell’Italia sono in linea con quelli visti in precedenza per l’Unione Europea.

Dal confronto con i due successivi, l’attuale crisi appare peggiore persino a quella del 2008/2009 e a quella del debito sovrano. Il tasso di crescita del PIL, ad oggi, sfiora addirittura il valore del -13%, di molto inferiore ai valori che lo stesso indicatore aveva raggiuntonel 2009 e nel 2012; la cosa che preoccupa maggiormente è che le stesse considerazioni sono valide, oltre che per l’Italia, anche per tutti gli altri Paesi.

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