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L’Attività Artigianale di Carpenteria

Andiamo ora ad analizzare i risultati ottenuti dall’azienda partendo dalle singole attività fino ad osservare la situazione complessiva dell’azienda.

Per quanto riguarda l’“Attività Artigianale di Carpenteria” i costi risultanti dall’analisi sono indicati nel seguente prospetto.

Per quest’attività i costi industriali sono stati divisi in Fissi e Variabili e questo innanzi tutto ci premette di notare che, a fronte di un fatturato pari a 89.283,20 €, dopo aver coperto i costi variabili il Margine di Contribuzione Industriale di

Primo Livello è ancora molto elevato e pari a 55.563,87€. il problema (se cosi

vogliamo chiamarlo) sta nel fatto che dopo aver coperto costi variabili industriali per 33.629,33€ quest’area assorbe costi fissi industriali per 57.643,58€ che fanno crollare il Margine di Contribuzione Industriale a – 1.989,71€. Quest’ammontare elevato di costi fissi, determinato principalmente dai salari corrisposti ai dipendenti, è incrementato da una buona quota di manodopera indiretta assorbita dall’attività (10.040,38€) ma anche da un fitto passivo di 4200€ sostenuto per l’affitto del capannone industriale in cui ha sede l’officina.

Scorrendo il prospetto si può notare come il Margine di Contribuzione

Commerciale sia già negativo per 6.170,85€. I costi commerciali infatti

ammontano a 4.181,14€ a fronte anche di una spesa per Pubblicità e Propaganda di quasi duemila euro. Questa cifra è giustificata in parte dall’apertura dello showroom, infatti esso oltre a promuovere l’attività di vendita ed installazione di porte ed infissi è sfruttato anche (e forse soprattutto) per esporre le opere artigianali prodotte dall’azienda. Gli elevati costi per pubblicizzarne l’apertura sono quindi ricaduti in gran parte su quest’attività.

Infine il Margine di Contribuzione Amministrativo è chiaramente ancor di più negativo a causa dei costi dell’area amministrativa e di struttura. Questi sono composti quasi esclusivamente dalla quota assorbita dei compensi e dei contributi relativi all’amministratore della società, vale a dire uno dei due soci fondatori.

Quello che risulta chiaro dall’analisi di quest’attività è che l’azienda ha una buona marginalità sui costi variabili industriali ma è troppo oppressa dai costi fissi che abbattono irrimediabilmente il margine di contribuzione. In questo caso potrebbe essere sufficiente un’attenta valutazione dell’attività dei dipendenti per capire se ci fossero eventualmente degli sprechi o delle inefficiente. Così facendo sarebbe forse possibile abbattere il costo del lavoro e di conseguenza il costo fisso industriale il che porterebbe sicuramente ad avere un Margine di Contribuzione Industriale positivo e forse si riuscirebbe anche a coprire parte dei costi commerciali della società.

Oltre ad una questione prettamente contabile inoltre, un così elevato incidere dei costi fissi su di un sistema aziendale molto piccolo come in questo caso non è certo un bene. Tale situazione infatti implica all’azienda un’elevata rigidità e una poca propensione al cambiamento (sempre relativamente all’area in questione) quando invece la capacità di adattamento al mercato è oramai universalmente riconosciuta come una caratteristica fondamentale per assicurarsi una sopravvivenza ed una buona competitività sul mercato. Un’eventuale azione correttiva per l’attività in questione dovrebbe quindi sicuramente avere come oggetto un’accurata revisione dei costi fissi e della loro formazione.

L’Attività di Fonderia

Per quanto riguarda la seconda attività ricordiamo che essa si traduce essenzialmente nella lavorazione di bossoli presso una fonderia. Gran parte dei costi di quest’attività fa quindi riferimento alla manodopera. Vediamoli nel dettaglio.

La prima cosa che salta all’occhio andando ad analizzare il prospetto è l’elevato ammontare dei Ricavi, essi infatti superano i 200.000€ e rappresentano quindi il 65% del fatturato aziendale. Per quest’attività non abbiamo effettuato distinzione tra cosi fissi e variabili, tuttavia si può notare come le voci di costo più incisive rimangano quelle legate al costo del lavoro, anche se in questo caso era scontato dato che l’attività si basa appunto su una prestazione di manodopera industriale. Infatti dei 166.314,75€ di costi industriali circa 154.000€ sono costi del lavoro ed altri 5000€ sono rappresentati dal vitto pagato ai dipendenti. Nonostante l’elevato impatto del costo industriale il Margine di Contribuzione Industriale rimane elevato e pari a 34.609.25€.

L’impatto dell’Area Commerciale come si può notare è di importo molto simile a quello che aveva avuto nell’attività di carpenteria, tuttavia è la sua composizione

ad essere diversa, infatti se nella prima attività vi era stato una forte presenza del costo per la pubblicità, in questo ramo aziendale i costi commerciali sono per lo più riconducibili all’assorbimento di costi indiretti quali carburanti, telefoni e altri costi vari. Questo perché, essendo l’attività con un elevato fatturato, si presume che i costi indiretti gravino in maniera maggiore su di essa. A riprova di ciò tramite interviste condotte all’interno della società abbiamo rilevato che in effetti le attività indirette, principalmente svolte dai soci, hanno spesso come oggetto questa funzione. Si tratta ad esempio di organizzare i turni, eseguire giornalmente trasferte in fonderia e prendere accordi con il committente.

Per citare la voce più importante ad esempio abbiamo costatato che i soci compiono giornalmente 50/60 chilometri ciascuno relativamente a quest’attività e questo giustifica ampiamente l’elevato incidere della voce “carburanti e lubrificanti”. Ad ogni modo il Margine di Contribuzione Commerciale rimane pari a 30.533,32€ quindi l’area commerciale incide relativamente poco su quest’attività.

Infine dall’analisi dei costi Amministrativi e di Struttura si rileva che questi sono più che doppi rispetto ai costi della stessa area relativamente all’attività di carpenteria. Anche in questo caso la quasi totalità del costo è rappresentata dai compensi all’amministratore e dai costi ad essi associati. Per lo stesso discorso fatto per l’area commerciale, anche l’area amministrativa assorbe maggiori costi indiretti. Come abbiamo illustrato il lavoro dei soci è molto pronunciato su quest’attività ed essendo quest’area composta quasi esclusivamente composta dai compensi agli amministratori risulta chiaro il legame, poiché l’amministratore, come già precisato, è uno dei due soci fondatori.

Sottraendo gli ultimi costi si ottiene un Margine di Contribuzione Amministrativo pari a 17.266,84€ il che denota che quest’attività riesce senza problemi a coprire la totalità dei suoi costi industriali, commerciali ed amministrativi conservando comunque un discreto margine che l’azienda può ad esempio utilizzare per colmare le lacune delle aree commerciale ed amministrativa dell’attività di carpenteria. Anche in questo caso , volendo individuare eventuali migliorie, si potrebbe agire sul costo del lavoro cercando di individuare sprechi ed

inefficienze. Tuttavia non è sempre semplice agire sui salari o sulle condizioni di lavoro nelle micro imprese, infatti si tratta pur sempre di ambienti piccoli, spesso familiari, dove tutti si conoscono e si lavora spesso a contatto. In ambienti come questo può essere rischioso ad esempio ridurre le ore ad un dipendente (e quindi lo stipendio) o eliminando i cosiddetti “buoni pasto” poiché si rischierebbe di creare un ambiente ostile del quale ne risentirebbe poi l’intera società.

L’Attività di Vendita ed Installazione di Porte ed infissi

Arrivati infine alla terza attività aziendale è utile sottolineare che quest’attività è stata implementata in azienda solamente da quest’anno e di conseguenza ancora non rende al meglio. Ecco il prospetto risultante dall’analisi.

Essendo l’attività ancora in fase iniziale il fatturato non è molto elevato e pari 22.365€, tuttavia il dato che desta maggiormente preoccupazione è il Margine di

Contribuzione Industriale. Questo in fatti ha un valore negativo pari a -3.834,53€

ed è un dato molto rilevante perché sta ad indicare che l’attività non copre nemmeno i suoi costi operativi. Analizzando attentamente il prospetto ci si

accorge che il ricavo basta a malapena a coprire quasi tutto il costo derivante semplicemente dalle materie prime e dalla manodopera diretta, basta infatti aggiungere il costo del lavoro indiretto per rendere il margine negativo. In una situazione di questo tipo viene da chiedersi perché un’attività che riesce a malapena a fatturare quanto basta per pareggiare i costi per le materie prime venga mantenuta. In realtà la società sta attuando una politica di prezzi molto bassa al momento e chiaramente il fatturato ne risente. La strategia è giustificata dal fatto che i soci sperano di avvicinare clientela e, dal prossimo esercizio, iniziare ad applicare piccoli incrementi di prezzo fino ad arrivare a quello di mercato.

Per quanto riguarda l’Area Commerciale vediamo che i costi sono veramente contenuti e la maggior parte di essi sono le famose spese pubblicitari di cui abbiamo già parlato in riguardo all’attività di carpenteria. I costi dell’area sono quindi pari a 955,68€ che contribuiscono a far scendere il Margine di

Contribuzione Commerciale a – 4.790,21€.

Infine notiamo che anche l’Area Amministrativa ha costi contenuti e, come al solito, sono quasi interamente rappresentati dal lavoro dell’amministratore. Il

Margine di Contribuzione Amministrativo risulta infine pari a – 6.244,87€ ma,

come visto, il problema di quest’attività sta tutto nella sua area operativa.

L’Azienda nel Complesso

Una volta analizzate le tre attività aziendali separatamente è possibile fare il quadro generale della situazione dell’azienda. Il dato che immediatamente salta all’occhio è il fatto che su tre attività solo una mostra un Margine di Contribuzione Amministrativo positivo, vale a dire l’attività di fonderia. Ciò vuol dire che quest’attività riesce non solo a coprire tutti i suoi costi operativi, commerciali ed amministrativi ma, molto probabilmente, va a coprire anche i costi delle altre attività. Come visto l’attività di carpenteria presenta un margine di Contribuzione Industriale positivo per quanto riguarda i costi variabili ma che diventa leggermente negativo quando vengono sommati i costi fissi industriali, mentre l’attività di vendita ed installazione infissi, per i motivi elencati, risulta in

negativo sin dal principio. Ecco allora che l’attività di fonderia sembra come se avesse un ruolo di “sponsor” sulle altre due attività. Se volessimo suddividere le tre attività della Car.Ve.S. in ASA (Aree Strategiche d’Affari) e classificarle secondo la Matrice BCG(Boston Consulting Group) potremmo tranquillamente dividerle così:

- L’Attività di Fonderia rappresenta una Cash Cow, cioè quel prodotto/servizio la cui presenza risulta fondamentale nel conferire equilibrio alla liquidità aziendale in quanto genera elevate entrate a fronte di modesti investimenti. Infatti questa può essere utilizzata per il mantenimento e lo sviluppo di altri prodotti/servizi. - L’Attività di Carpenteria, può essere definita come un Question Mark ovvero un’attività che presenta un alto margine di crescita ma assorbe un elevato ammontare di risorse finanziarie e pertanto necessita di una strategia di investimento o disinvestimento.

- L’Attività di Vendita ed Installazione di Porte ed Infissi invece, seppur agli inizi, può essere considerata una Star, ovvero un’attività in un settore in crescita nel quale si detengono elevate quote di mercato.

Se la definizione di Cash Cow sembra calzare alla perfezione sull’attività di fonderia, le altre due attività meritano delle precisazioni.

L’Attività di vendita ed installazione di porte ed infissi,che sulla base della nostra analisi potrebbe invece sembrare un ASA Dog (ASA dalla quale è necessario disinvestire poiché rappresentano un intralcio per ‘impresa), è stata invece avviata dalla società perché i titolari, sulla base della loro esperienza e della loro attività, avevano costatato che nella loro zona di competenza c’era molta domanda ma una limitata offerta (Ad esempio spesso si sono trovati ad installare delle inferriate ad dei clienti che gli chiedevano se conoscessero qualcuno cui potessero rivolgersi per gli infissi). La decisone è stata quindi presa con l’intento di colmare questa mancanza di offerta ed inoltre creare una sorta di sinergia con l’attività di carpenteria, ad esempio per la condivisione del cliente. Sulla base di queste considerazioni e alla luce della politica d’ingresso nel mercato che sta attuando l’azienda, riteniamo che ,con adeguati investimenti ed una continua ed attenta analisi dei costi e del mercato, quest’attività possa davvero trasformarsi in

un'ASA di successo per la società.

Un discorso ancora a parte merita l’attività di carpenteria. In realtà la tipologia

Question Mark non sarebbe quella più adatta a quest’attività. Essa infatti

dovrebbe, per la quota di mercato detenuta dall’azienda (che è alta), stare nell’area delle Stars o delle Cash Cow, tuttavia abbiamo visto come i suoi elevati costi fissi le impediscano di generale liquidità. D’altronde quest’attività può essere definita come il cuore dell’azienda, infatti la società è nata con quest’attività e persino i due soci sono prima di tutto dei carpentieri. Quest’ASA rientra in quella ristretta cerchia delle attività che seppur non apportino grande ricchezza all’azienda, devono essere presenti. Grazie ad essa infatti la società è nata e ha instaurato tutte le relazioni commerciali che hanno poi permesso l’espansione in altri settori. Come detto inoltre essa da la possibilità di creare sinergie con le altre due attività, infatti l’azienda, oltre alla già citata possibilità di sinergia con l’attività di vendita ed installazione di infissi, nella stessa fonderia in cui viene praticata l’attività di produzione dei bossoli, svolge anche lavori di carpenteria e di manutenzione. Riteniamo quindi che anche quest’attività con un adeguato controllo dei costi ed eventualmente adeguati investimenti come quelli già effettuati nel corso del 2016 (la società ha ottenuto la Certificazione ISO 1090), possa ricominciare a produrre liquidità ed essere quindi classificata come una Stars tra le ASA della società.

Ad ogni modo prima di svolgere qualsiasi analisi e di giungere alle diverse conclusioni è utile ricordare che il nostro studio è stato svolto su due terzi di esercizio e che quindi i risultati da essa espressi non sono quelli definitivi dell’anno ma solo una proiezione di quello che potrebbe essere il risultato finale dell’esercizio.

L’Estensione dell’Analisi

Una domanda potrebbe sorgere allora spontanea: sarebbe possibile approfondire l’analisi ed arrivare sino al costo di ogni singolo prodotto? Nella nostra analisi ci siamo fermati all’analisi del costo delle intere attività per diversi motivi ma senz’altro sarebbe stato possibile spingere l’analisi ad un livello successivo,

seppur con qualche difficoltà.

In particolare per quanto riguarda l’attività di carpenteria e l’attività di vendita ed installazione di infissi sarebbe possibile arrivare fino alla definizione del costo di singolo prodotto anche se si tratta di due attività molto particolari. Non si tratta infatti della produzione di un prodotto in serie, sempre uguale e sempre con le stesse dimensioni, caratteristiche e costi. Si tratta piuttosto di prodotti sempre diversi, spesso unici. Infatti si può tranquillamente affermare che l’azienda non abbia mai prodotto due cancelli identici tra loro oppure che non abbia mai installato due finestre delle stesse dimensioni, materiale e colore. Ecco quindi che alla luce di queste caratteristiche della produzione l’imputazione dei costi ai singoli prodotti sarebbe leggermente più complicata, ma non impossibile.

Si potrebbe scegliere tra un metodo molto semplificato, come ad esempio quello indicato da Roztocki che, assegnando una percentuale di costo indiretto ai vari prodotti, ne trovava l’ammontare al quale sommare i costi diretti per ottenere il costo di prodotto. Oppure si può optare per un sistema molto più analitico, che per ogni prodotto stima, in base ai tempi di lavorazione, alle materie prime necessarie o altri costi driver, i costi indiretti che assorbirà quel prodotto.

L’implementazione un sistema cosi approfondito richiederebbe comunque molto tempo e di certo non sarebbe possibile avere un’applicazione che quasi in tempo reale imputa i costi indiretti ad una lavorazione senza il supporto di un sistema informatico, il che in una piccola impresa potrebbe rendere ancora più lunga e difficoltosa l’implementazione ma anche l’utilizzo.

Conclusioni

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