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4.1 Differenza tra le false testate giornalistiche: il “Corriere della Notte” e il “Quotidaino”

Questo paragrafo raccoglie i risultati ottenuti dalla statistica T-Test per campioni indipendenti, che è stata applicata sul software PSPP utilizzando come variabile indipendente la variabile qualitativa esplicativa “Testata giornalistica”, oggetto di analisi per vedere l’effetto ottenuto variando alcune variabili dipendenti del programma LIWC. La statistica T-Test per campioni indipendenti confronta le medie rispettivamente di ogni variabile quantitativa LIWC che si considera e quelle delle due testate giornalistiche che rappresentano due gruppi di variabili qualitative da analizzare.

La funzione del T-test per campioni indipendenti si utilizza soltanto nel caso in cui si vuole studiare l’andamento delle variabili LIWC rispetto alla testata giornalistica, ma non è l’unica funzione che serve per analizzare le fake news oggetto del campione. Sul software PSPP si applica utilizzando dei comandi che si trovano nella barra degli strumenti del software stesso. Il comando “Analizza” deve essere selezionato per poter accedere ad un altro comando chiamato “Confronta medie” nel quale si trovano diverse funzioni tra cui quella che interessa per analizzare le testate giornalistiche, ovvero il “T-Test per campioni indipendenti” che soltanto arrivati a questo punto può essere utilizzato. Contemporaneamente alla selezione del metodo da utilizzare, si apre una finestra di dialogo dove, una o più variabili quantitative oggetto del test, devono essere inserite nello spazio di riferimento e per ognuna viene calcolato un t-test; nello spazio in basso, invece, deve essere inserita, dopo anche averla selezionata, la variabile di raggruppamento o indipendente “Testata giornalistica”. É necessario anche fare clic su “Definisci gruppi”, un altro comando fondamentale che serve a spiegare cosa si desidera confrontare, ossia il nome della prima testata giornalistica il “Corriere della Notte” (gruppo 1) e il nome della

seconda testata giornalistica il “Quotidaino” (gruppo 2). Il software produce un output finale composto da diverse tabelle che riguardano la statistica t-test.

In particolare la tabella del t-test per campioni indipendenti mostra le differenze statistiche significative che si possono osservare tra la variabile indipendente “Testata giornalistica” rispetto all’effetto prodotto dalle variabili quantitative LIWC. Se è dimostrata una differenza statistica vuol dire che il valore critico che risulta dalla tabella è inferiore al livello di significatività di 0,05 e nella tabella dove si trovano le medie rispetto alle variabili dipendenti si deve confermare una differenza tale per cui le variabili dipendenti, considerate tra le due testate giornalistiche il “Corriere della Notte” e il “Quotidaino”, differiscono; questo significa che le variabili dipendenti hanno un effetto significativo sulle testate di cui sopra. Se si verifica l’opposto, ovvero che il valore critico che si ottiene dalla tabella supera il livello di significatività di 0,05, allora si può dire che non si osservano differenze statistiche significative tra i valori medi delle variabili LIWC oggetto di analisi rispetto alla variabile “Testata giornalistica”17.

Le condivisioni (“share”) rappresentano una variabile quantitativa di primaria importanza per questa ricerca. Sulla base dei dati raccolti sul foglio Excel rispetto al numero di condivisioni ottenuto da ciascuna fake news oggetto del campione, si possono notare subito delle differenze tra lo share che ogni articolo ha ottenuto poiché ci sono una parte di articoli molto condivisi che hanno avuto più successo di altri che, invece, non ne hanno avuto. Le persone che attraverso l’utilizzo dei social network visualizzano le notizie che circolano nel web e le condividono possono innescare un processo virale di passaparola spaventoso. La raccolta delle condivisioni sul foglio Excel è stata fatta per rendere la fase di analisi dei dati sul software PSPP più semplice e rapida. La tabella ottenuta dalla statistica T-test nota che gli articoli di fake news condivisi differiscono in modo significativo tra una fonte giornalistica e l’altra perché il valore critico ottenuto                                                                                                                          

risulta essere inferiore al livello 0,05 di significatività scelto come parametro di riferimento rispetto al quale si può osservare o meno una differenza statistica. Per dimostrare il risultato ottenuto si guarda nella tabella in cui vengono illustrate le medie delle condivisioni che si sono ottenute per ciascun articolo di fake news del “Corriere della Notte” e del “Quotidaino”. Su duecento articoli raccolti sono state condivise in media 4439,50 fake news rispetto alla prima testata e 1229,41 fake news rispetto alla seconda. Il valore ottenuto con la statistica t-test di 0,00 dimostra che le fake news del Corriere della Notte sono molto più condivise rispetto alle fake news pubblicate nel Quotidaino. Il risultato ottenuto mostra che le fake news della prima testata giornalistica sono più virali di della seconda testata giornalistica poiché si osserva una differenza statisticamente significativa tra di loro.

Il conteggio delle parole che è chiamato “Word Count” rappresenta una variabile LIWC che letteralmente conta il numero di parole utilizzate nel testo degli articoli che accompagna ciascuna notizia di fake news per ogni testata giornalistica. Durante la fase di raccolta dei dati attraverso l’utilizzo di un file di testo del tipo .txt si sono copiati al suo interno e in ordine tutti i testi e il titolo di ciascun articolo fake oggetto del campione per rendere più semplice l’analisi delle parole al programma LIWC. L’output finale prodotto dal software PSPP mostra una differenza statistica significativa tra le testate giornalistiche rispetto al numero di parole utilizzate; il valore critico t-test ottenuto risulta statisticamente significativo poiché minore del livello di significatività 0,05. La tabella dove si trovano le medie delle parole rispetto a ciascuna fake news, mostra la differenza significativa ottenuta tra il numero di parole utilizzate negli articoli; infatti si contano 290,10 parole per le fake news della prima fonte rispetto a 160,53 parole utilizzate nelle fake news della seconda. Da questi risultati ottenuti si può osservare che rispetto alla variabile “Word Count” gli articoli riguardanti le fake del Corriere della Notte utilizzano più parole oltre ad essere quelli più condivisi. Per concludere l’analisi rispetto a queste due variabili, si possono rappresentare

graficamente le differenze statistiche osservate tra le due testate giornalistiche poter valutare i risultati ottenuti:

Questo grafico presenta sull’asse delle ascisse le variabili osservate per ciascuna fake news rispetto al Corriere della Notte (colonna blu) e al Quotidaino (colonna arancione), che rappresentano i due gruppi della variabile qualitativa esplicativa “Testata giornalistica”; sull’asse delle ordinate, invece, sono riportati i valori medi ottenuti dalle due testate giornalistiche rispetto alle condivisioni ottenute e alle parole utilizzate su ogni articolo di fake news. Le due colonne dove sono riportati i valori medi della variabile “Share” rispetto alle due testate giornalistiche, mostrano in particolare che le notizie di fake news del Corriere della Notte risultano essere più condivise di quelle del Quotidaino poiché il numero medio di condivisioni ottenuto diverge significativamente tra loro.

Proseguendo l’analisi si possono osservare anche altre variabili che riguardano il modo in cui le notizie false vengono trasmesse. Gli aspetti emotivi ad esempio riguardano varie categorie di variabili che il programma LIWC considera e che possono avere degli effetti sulle fake news oggetto di analisi rispetto alle testate giornalistiche in cui vengono condivise. Le persone condividono il contenuto delle fake news il cui carico emotivo è

4439,5 290,1 1229,41 160,53 0 1000 2000 3000 4000 5000

Share Word Count

Differenze osservate tra le testate giornalistiche

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