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10 CE10 – ESCLUSIONE DELLE AREE CARATTERIZZATE DA LIVELLI PIEZOMETRICI AFFIORANTI O CHE, COMUNQUE, POSSANO

10.2 APPLICAZIONE .1 Analisi di 1° livello

10.2.3 Analisi di sesto livello

Nel corso delle analisi effettuate nel 6° livello per le aree non escluse dai precedenti livelli, sono stati raccolti ulteriori dati di maggior dettaglio riguardanti essenzialmente:

 Livelli piezometrici da misure in pozzo o da banche dati disponibili localmente

 Captazioni acquedottistiche

 Sorgenti puntuali e lineari

Sulla base di tali analisi sono state effettuate riperimetrazioni di aree e in qualche caso esclusioni di intere aree, in caso di presenza di elementi ritenuti rilevanti per l'applicazione del criterio.

10.3 DATI DI RIFERIMENTO 10.3.1 Generalità

Nel corso delle analisi di 5° livello, si è fatto riferimento sia a dati territoriali già inseriti e disponibili all’interno del SIDEN (Sistema Informativo DEposito Nazionale, Doc Sogin DN GS 00196) sia a nuovi dati che è stato possibile reperire e utilizzare ai fini della verifica relativa ai livelli piezometrici e alla circolazione idrica sotterranea.

Per quanto riguarda i nuovi dati, in alcuni casi è stato possibile reperire e utilizzare dati in formato vettoriale che sono stati inseriti in SIDEN congiuntamente ai dati disponibili on-line e consultabili mediante servizio wms. In altri casi è stato possibile solo consultare

cartografia in formato raster (ad esempio, la cartografia associata alla maggior parte degli strumenti di pianificazione territoriale a livello regionale e comunale) e dati in forma tabellare (in alcuni casi trasformati in dati vettoriali e inseriti in SIDEN).

In molti casi, sono state consultate pubblicazioni scientifiche e studi di dettaglio allo scopo delineare i caratteri idrogeologici generali dei settori di territorio in cui sono comprese le aree.

Nel seguito, viene riportato un elenco di tutti i dati principali utilizzati nella fase di applicazione del criterio CE10, divisi in “dati nazionali” (cartografia e/o banche dati estese a tutta Italia) e in “dati regionali” (comprendendo, per ogni regione, anche gli eventuali dati sub-regionali: province, comuni, studi di dettaglio, ecc.); per i dati non precedentemente inseriti in SIDEN viene inoltre specificata la fonte del dato.

10.3.2 Dati Nazionali

 I.G.M. – Carta Topografica d’Italia – Tavolette in scala 1:25.000 – Servizio WMS accessibile da Geoportale Nazionale (http://www.pcn.minambiente.it/GN/)

 ISPRA – Carta Geologica d’Italia in scala 1:100.000

 ISPRA – Carta Geologica d’Italia in scala 1:50.000 – ove disponibile – consultazione on line della Carta e delle Note Illustrative

 ISPRA – Archivio nazionale delle indagini nel sottosuolo (legge 464/84) - Servizio WMS accessibile dal Portale del Servizio Geologico d’Italia (http://sgi.isprambiente.it/geoportal/catalog/main/home.page)

 Analisi foto Google Earth – foto da satellite e “street view” (utilizzando il file kmz delle aree non escluse)

 Ortofoto disponibili sia on line (Geoportale Nazionale) che in SIDEN

10.3.3 Dati Regionali

 Regione Puglia

 Piano Tutela delle Acque – Relazioni e Cartografia

 Carta Idrogeomorfologica della Regione Puglia – Autorità di Bacino della Puglia

 Carta Uso del Suolo – Regione Puglia

 Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale – Provincia di Foggia

 Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale – Provincia di Brindisi

 Regione Basilicata

 Carta Uso del Suolo

 Carta Sorgenti – Autorità di Bacino della Basilicata (Fonte: Politecnico di Bari)

 Carta Sorgenti captate – Autorità di Bacino della Basilicata (Fonte: Politecnico di Bari)

 Regione Lazio

 Piano Tutela Acque Regione Lazio

 Piano Regolatore Generale degli Acquedotti – Aggiornamento 2004

 Strumenti e strategie per la tutela e l’uso compatibile della risorsa idrica nel Lazio – Gli acquiferi vulcanici – Capelli et alii (a cura di), 2005

 Carta Idrogeologica del Territorio della Regione Lazio – Capelli et alii, 2012

 Carta Uso del Suolo

 Relazione sullo stato dell’ambiente della Provincia di Viterbo 2002 (consultabile on line sul sito della Provincia di Viterbo)

 Regione Toscana

 Banche dati Consorzio LaMMA: Banca Dati Sottosuolo e Banca Dati Indagini Geotematiche (visualizzazione in Google Earth – dati più aggiornati)

 Piano strutturale Comune di Civitella Paganico

 Piano strutturale Comune di Santa Luce

 Piano strutturale Comune di Pienza

 Regione Emilia – Romagna

 Dati relativi a sorgenti e captazioni già presenti in SIDEN (Fonti: Geoportale Emilia-Romagna; ARPA; Provincia di Piacenza)

 Dati relativi alla circolazione idrica sotterranea (Fonte: Politecnico di Torino)

 PTA – Regione Emilia-Romagna e Provincia di Piacenza

 Carta Uso del Suolo

 Lombardia

 Corine Land Cover (CLC) 2006 – Livello 3 - Risaie

 Regione Piemonte

 PTA – Piano di Tutela delle Acque del Piemonte

 Dati relativi alla circolazione idrica sotterranea (Fonte: Politecnico di Torino)

 Corine Land Cover (CLC) 2006 – Livello 3 - Risaie

 Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale - Provincia di Torino

 Geologia e idrostratigrafia profonda della Pianura Padana occidentale – Irace et alii – Torino, 2009

10.4 RISULTATI E CONCLUSIONI

L’insieme delle analisi eseguite per l’applicazione del Criterio ISPRA CE10, relativo a livelli piezometrici e possibili interazioni tra falda acquifera e strutture fondazionali del Deposito Nazionale, ha condotto alla selezione delle aree precedentemente non escluse.

In linea generale, è stata verificata la completezza delle informazioni e dei dati disponibili e/o reperibili e integrabili in SIDEN, sia pure con alcune differenze tra regioni; in effetti, in nessun caso si è verificata una tale mancanza di informazioni da rendere impossibile effettuare almeno una valutazione preliminare con indicazione degli approfondimenti necessari.

L’analisi dei dati ha quindi sempre consentito una ricostruzione schematica del modello idrogeologico di sottosuolo, permettendo l’individuazione delle caratteristiche generali della circolazione idrica sotterranea e la valutazione preliminare delle possibili interazioni

con le strutture fondazionali di un’opera con caratteri analoghi a quelli del Deposito Nazionale.

Sulla base di tali valutazioni di massima, per la maggior parte delle aree risultate non escluse dopo la fase di screening di 5° livello, è stata inserita una breve nota con segnalazione di elementi di interesse e/o attenzione da approfondire nel corso della verifica in campo.

L’applicazione del Criterio CE10 al quinto livello di analisi, è risultata particolarmente significativa e determinante nella zona del Piemonte orientale e della Lombardia, dove ha condotto all’esclusione di interi settori di territorio utilizzati per la coltivazione del riso (risaie); nel resto del territorio nazionale, l’applicazione del criterio ha condotto prevalentemente alla riperimetrazione delle aree con l’individuazione dei settori da escludere.

10.5 VERIFICHE SUCCESSIVE AL 2015

Negli anni successivi alla prima redazione della CNAPI è stato costantemente monitorato l’eventuale aggiornamento dei dati di riferimento utilizzati e verificata la disponibilità di nuovi elementi (database, strumenti di pianificazione, pubblicazioni scientifiche, ecc.) che avrebbero potuto modificare il perimetro delle Aree Potenzialmente Idonee. L’insieme delle attività di verifica svolte, anche in presenza di aggiornamenti o nuovi dati di base, ha evidenziato la completa validità attuale della CNAPI elaborata nel 2015 per quanto attiene al criterio CE10.

11 CE11 ESCLUSIONE DELLE AREE NATURALI PROTETTE