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Analisi delle diverse tecnologie di trattamento in impianti di recupero Poiché sono disponibili due tipologie di impianto di trattamento per i rifiuti inert

Produzione dei moduli Climate Change [kg CO₂ eq.]

4.2.1 Analisi delle diverse tecnologie di trattamento in impianti di recupero Poiché sono disponibili due tipologie di impianto di trattamento per i rifiuti inert

provenienti da costruzione e demolizione, si è deciso di metterli a confronto, per capire quale tecnologia permetta di ottenere le migliori prestazioni ambientali. In questo primo confronto, che avviene tra lo scenario S1 e S2, si vogliono considerare esclusivamente le prestazioni dei differenti impianti, considerando solo una minima distanza (5km) per il conferimento dei rifiuti in impianto fisso, ed escludendo l’operazione di stoccaggio dall’analisi.

Dunque, in Tabella 4.2, sono confrontati gli impatti totali associati ad una tonnellata di rifiuti C&D trattata in impianti fissi alimentati ad energia elettrica, con quelli prodotti dal trattamento della medesima quantità in impianti mobili a gasolio. Nell’ultima colonna è riportata la differenza che intercorre tra le due tipologie di impianti, calcolata in termini percentuali rispetto al valore dell’indicatore ottenuto per gli impianti fissi alimentati ad energia elettrica.

Tab.4.2 Confronto degli impatti ambientali, associati al trattamento di una tonnellata di rifiuto C&D in un impianto fisso di trattamento alimentato ad energia elettrica (EE) e mobile alimentato a gasolio;

112 I valori degli impatti totali ottenuti risultano essere negativi, in quanto il contributo maggiore è dato dall’impatto evitato a causa della valorizzazione del materiale inerte trattato, che permette di evitare l’estrazione di ghiaia e sabbia naturale da cava. Di conseguenza risulta doveroso precisare che il delta percentuale ha un valore positivo solo nel momento in cui l’impianto fisso ha una prestazione ambientale migliore rispetto all’impianto mobile, mentre nella condizione contraria si ha un delta negativo. Dai risultati ottenuti si osserva che per tutte le categorie d’impatto, eccetto quella delle radiazioni iodizzanti (-7%), quella dell’eutrofizzazzione di acqua dolce (-5%), e dell’uso del suolo (-4%), gli impianti fissi alimentati ad energia elettrica sono la tecnologia più performante e che impatta in maniera minore sull’ambiente. I maggiori benefici si registrano per l’eutrofizzazione terrestre (39%) e marina (39%), per la formazione fotochimica di ozono (35%), per l’acidifciazione (16%) e per la riduzione dello strato di ozono (8%).

Osservando i risultati mostrati in Tabella 4.2, si nota che per quanto riguarda il risparmio delle risorse minerali naturali, l’impianto meno impattante risulta essere quello mobile (-2%). Sebbene gli impianti fissi abbiano un’efficienza di trattamento maggiore e quindi la produzione di aggregati riciclati è leggermente superiore rispetto a quella degli impianti alimentati a gasolio (mobili, che invece producono una minima percentuale di scarto inviato in discarica), tale risultato è spiegabile considerando le risorse necessarie per il conferimento in impianto del rifiuto combinato con quelle necessarie alla produzione di energia elettrica nel contesto del mix energetico utilizzato (italiano).

113 Confrontando i due scenari per quanto riguardo la categoria di impatto “Climate

Change” (Cambiamento climatico), si può osservare dal grafico 4.7 che il trattamento in

impianto mobile genera una maggiore produzione di kg di CO₂ eq., anche se in modesta quantità.

Fig.4.7 Contributi degli scenari S3 e S4 sulla categoria d’impatto Climate Change

Per questo motivo, e dall’osservazione fatta precedentemente sul consumo di risorse minerarie, risulta indispensabile andare ad analizzare nel dettaglio gli impatti prodotti dai singoli flussi in entrata e in uscita dei due sistemi presi in considerazione nella tabella 4.3, attraverso la normalizzazione delle categorie d’impatto, in modo da ottenere degli indicatori adimensionali facilmente confrontabili.

Tab.4.3 Risultati in normalizzazione dei processi che costituiscono lo scenario S2 rappresentante la valorizzazione dei materiali inerti da C&D con impianto fisso

Si noti che, non considerando il contributo che descrive l’impatto evitato, il trasporto incide nel consumo delle risorse primarie minerali e metalliche per il 63,91% rispetto

114 all’impatto totale causato dai flussi in entrata. Nel momento in cui non si considera l’impatto evitato dall’estrazione di materiale inerte naturale, e dunque si considera solo l’operazione di trattamento del materiale inerte, l’impianto fisso prevede un maggiore impegno di trattamento in termini di risorse che però viene compensato nel momento in cui, allargando i confini del sistema, si includono i benefici legati alla valorizzazione della materia prima seconda recuperata.

Focalizzando l’attenzione sugli impatti del processo di trattamento si spiega dunque come, nonostante l’impianto fisso abbia un rendimento maggiore del trattamento, riuscendo a recuperare il 100% dei rifiuti da C&D, il suo impatto risulti maggiore.

Fig.4.8 Distribuzione percentuale dei processi dello scenario S2 sulle categorie d’impatto

Se si analizzano i contributi di ogni categoria sulle varie fasi del processo di valorizzazione di una tonnellata di rifiuti C&D descitto nello scenario S1, si evince che la voce d’impatto maggiore è il consumo di gasolio, eccetto per la categoria “radiazioni iodizzanti” e ed “eutrofizzazione di acqua dolce”, nella quale il contributo maggiore è dato dal consumo di elettricità.

Dai grafici che descrivono la produzione di CO₂ dei flussi complessivi in entrata al sistema si osserva come il consumo di gasolio sia il flusso più impattante, e quindi da questa analisi si può affermare che la tecnologia ambientalmente più sostenibile sia quella che vede l’utilizzo di impianti a energia elettrica per effettuare il trattamento di riciclo dei C&D. Questi impianti, a fronte di un investimento iniziale più consistente rispetto a quello che occorre per un impianto alimentato a gasolio, hanno un layout più articolato, e risultano particolarmente vantaggiosi nei casi in cui non vengano applicate procedure di demolizione selettiva in cantiere, e il rifiuto in ingresso contenga molte impurezze. Quindi, con l’obiettivo di produrre aggregati riciclati di qualità migliore e di

-40.00% -20.00%0.00% 20.00% 40.00% 60.00% 80.00% 100.00% 120.00% 140.00% 160.00% Consumo elettricità Impatto evitato Consumo gasolio Trasporto_5km

115 ridurre gli impatti ambientali indotti dal trattamento di riciclo, una possibile azione che si può intraprendere è quella di favorire o incentivare l’autorizzazione e realizzazione di impianti fissi ad energia elettrica, rappresentando questi l’opzione più vantaggiosa sia dal punto di vista ambientale che energetico.

Fig.4.9 Contributi dei vari processi dello scenario S1 e S2 per quanto riguarda la categoria d’impatto “Climate Change”

4.2.2 Valutazione del confronto tra gli scenari S3, Best case e S4, Worst