• Non ci sono risultati.

I progetti di riqualificazione 1 Il progetto Portocittà

1.7 Caso studio Trieste

1.7.3 I progetti di riqualificazione 1 Il progetto Portocittà

Nel 2009 viene avviata l’iniziativa atta alla riqualificazione del Porto Vecchio. L’iniziativa è promossa da un gruppo di imprese di costruzione e di società finanziarie, riunite sotto la compagine sociale denominata Portocittà Spa.

Una serie di azioni rivolte all’ammodernamento e potenziamento delle infrastrutture portuali risultano comunque già avviati e portati a termine dall’Autorità Portuale di Trieste. Tra i principali interventi completati, o in corso di completamento, vi sono i seguenti:

• restauro del Magazzino 26

• restauro della Centrale Idrodinamica • restauro della Sottostazione elettrica

57 • restauro del Magazzino 1 e potenziamento del Molo VI

Il problema delle concessioni si è rivelato uno dei principali motivi per cui il progetto Potocittà è naufragato. Tutta l’area del Porto Vecchio era all’interno del regime di Punto Franco, gestito direttamente dal demanio marittimo, i quali erano proprietari degli edifici presenti in esso. Questo ha impedito a molti investitori di impegnare risorse economiche sull’area in quanto poi avrebbero dovuto restituire i beni al termine della concessione. Questo limite è stato superato grazie ad un emendamento alla legge di stabilità italiana del 2015, che prevedeva la possibilità di spostare il regime di Punto Franco in altre aree della città, e quindi di restituire formalmente l’area del Porto Vecchio alla città di Trieste.

A seguito di questo, si sono riaperti i tavoli di pianificazione di linee guida strategiche per il recupero dell’area, ricercando investitori, anche internazionali, interessati alla riqualificazione della stessa. L’obiettivo è quello di trasformare un’area industriale dismessa in un waterfront operativo e degno di essere ritenuto interessante a livello europeo, come è avvenuto nelle aree portuali di Marsiglia, Valencia e Amburgo.

1.7.3.2 Linee guida strategiche, Ernest&Young

Le linee guida strategiche sono state elaborate dalla Ernest&Young, dopo essersi aggiudicata il titolo di advaisor che si sarebbe occupato di realizzare il piano strategico per la valorizzazione del Porto Vecchio di Trieste (Trieste, scelto l'advisor del Porto Vecchio: è Ernest&Young, 2016)

Il 26 maggio 2016 vengono presentati i primi risultati del lavoro dell’advisor, tramite il documento destinato alla consultazione pubblica “Linee guida strategiche. Valorizzazione del Porto Vecchio di Trieste. Executive Summary”.

58

Fig. 1.16 Immagine che rappresenta gli obiettivi del progetto E&Y

(Fonte: Executiv Summery E&Y, “Redazione delle linee guida per l’impostazione di un piano strategico per la valorizzazione delle aree facenti parte del Porto Vecchio”, 2017)

All’interno delle linee guida si sottolinea l’importanza di come la valorizzazione dell’area del Porto Vecchio sia il progetto più importante per il rilancio della città di Trieste. Si sono analizzati tutti i tutti i fattori economici, urbanistici, sociali che determinano il progetto fino ad arrivare all’identificazione delle superfici edificate, classificandole e individuando gli interventi necessari per la loro valorizzazione e riutilizzo. è stato delineato, a ciascuna area del porto Vecchio e per ogni edificio, la modalità di accesso amministrative all’uso diretto o indiretto, a seguito dell’operazione di sdemanializzazione dell’area.

Si riprendono, quindi, le prescrizioni contenute nel nuovo PRG della Città di Trieste, evidenziando in particolare la zonizzazione e le destinazioni d’uso previste.

59

Fig.1.17 Immagine rappresentante le zone divise in base alla loro nuova allocazione nel progetto E&Y (Fonte: Executiv Summery E&Y, “Redazione delle linee guida per l’impostazione di un piano strategico

per la valorizzazione delle aree facenti parte del Porto Vecchio”, 2017)

Lo studio prende anche in considerazione il regime vincolistico esistente, differenziando tra vincoli diretti, indiretti ed eventuali deroghe presenti, oltre le modalità di intervento previste, raggruppando tra risanamento conservativo, restauro e demolizione con ricostruzione.

Fig. 1.18 Immagine rappresentante le attività di riqualificazione e recupero per ciascun edificio presente nell’area del Porto Vecchio di Trieste secondo il progetto E&Y

(Fonte: Executiv Summery E&Y, “Redazione delle linee guida per l’impostazione di un piano strategico per la valorizzazione delle aree facenti parte del Porto Vecchio”, 2017)

60 Dall’analisi Ernest&Young risulta che la città di Trieste possa essere considerata posizionata sul panorama Smart City nazionale, e si evidenziano quali sono i settori in cui maggiormente investire. Di conseguenza la E&Y propone l’analisi di una serie di attività ed eventi attrattivi potenzialmente trainanti per lo sviluppo dell’area.

Successive proposte e analisi sono state fatte successivamente a questa, come ad esempio il nuovo masterplan dello Studio Foster & Partners in collaborazione con

Sistematica Works i cui contenuti sono stati condivisi in progress con l’Autorità

Portuale e con i principali attori, per arrivare all’individuazione e alla definizione di scenari possibili per lo sviluppo futuro nel breve, medio e lungo periodo. La proposta per il nuovo assetto del waterfront, condivisa con la città sulla base di idee innovative, previsioni insediative e programmi di intervento, permette di affrontare il mercato in un processo complesso e articolato che coinvolge pubblico e privato, locale e scala vasta, recupero e cambiamento, idee consolidate e nuove (Giovinazzi).

Da come possiamo comprendere dallo studio svolto da Nicola Strazza, Edino Valcovich e co., “Recupero e riqualificazione energetica del patrimonio edilizio nel porto vecchio di Trieste.”, il filone di ricerca si è proposto di integrare all’interno di una piattaforma GIS, le informazioni sullo stato di fatto degli edifici del Porto Vecchio di Trieste, in modo da poter essere utilizzati dai progettisti nella fase di pianificazione di interventi di restauro e recupero degli edifici dell’area.

Questo rientra nella logica del nostro caso studio in quanto, a valle delle nostre valutazioni e analisi sul recupero dei materiali inerti prodotti dalla demolizione di un edificio dell’area del Porto Vecchio di Trieste, si potrebbero implementare nel data-base i dati ricavati relativi alle caratteristiche strutturali e geometriche dei vari edifici, in modo che si possano eseguire le valutazioni riguardo le migliori scelte per la demolizione e ricostruzione degli edifici soggetti. Nel caso più generale, si utilizzerebbero la combinazione di più data-set per valutare mediante procedimenti analitici diversi, gli effetti di ciascuna scelta, distinguendo sin da subito interventi specifici rispetto a interventi di recupero e riqualificazione degli edifici del Porto Vecchio di Trieste con caratteri di ripetibilità.