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Analisi delle traduzion

Analogia e personificazione nelle prime traduzioni italiana e spagnola dell’Origin of Species di Darwin

4. Analisi delle traduzion

Questa prima analisi esplorativa è incentrata sulla traduzione dei verbi utilizzati per descrivere l’azione della selezione naturale e della natura. Tramite i verbi Darwin descrive, compara, fa interagire i domini della selezione artificiale e della selezione naturale, per questo motivo, l’analisi grammaticale appare utile per capire in che modo i traduttori italiani e spagnolo abbiano rielaborato le metafore d’accesso che sottostanno alla teoria darwiniana.

Nei primi esempi riportati sotto, estratti dalla terza (1861, fonte per la traduzione italiana) e dalla sesta (1876, fonte della traduzione spagnola) edizione dell’opera e dalle traduzioni italiana (1864) e spagnola (1877), notiamo innanzi tutto che i verbi sono mantenuti senza che ci siano riformulazioni, aggiunte o altre strategie finalizzate a chiarire il senso metaforico dell’azione della natura o della selezione naturale. Queste sono metafore costitutive di teoria per cui, anche nella traduzione debbono veicolare la stessa forza esplicativa e invitare il lettore a esplorare i significati o le prospettive legate ai nuovi concetti:

(1a) whether Nature does not reveal to us her method of work (p. 246) se la Natura non ci riveli il suo metodo di operare (p. 179).

(1b) whether nature does not reveal to us her method of work (p. 220). si la naturaleza no nos revela su método de trabajo (p. 286).

(2a) natural selection destroying any which depart from the proper type (p. 110)

l’elezione naturale che distrugge tutti gl’individui che si allontanano dal loro tipo (p. 76). (2b) natural selection which will destroy any which depart from the proper type (p. 81). la seleccion natural, que destruirá á todos los individuos que se separen del tipo conveniente (p. 115).

(3a) natural selection will always act with extreme slowness (p. 115). l’elezione naturale agisce sempre con estrema lentezza (p. 79).

2 “Per lei [Royer] la natura è tutto. Conviene che ciò si tenga presente per [...] leggere

145 (3b) natural selection generally acts with extreme slowness (p. 84).

la selección natural obra en general con lentitud extrema (p. 118).

(4a) natural selection will pick out with unerring skill each improvement (p. 209). l’elezione naturale coglierà qualunque perfezionamento con infallibile abilità (p. 149). (4b) natural selection will pick out with unerring skill each improvement (p. 146). la seleccion natural entresacará con habilidad indefectible cada mejora (p. 196). (5a) natural selection always ready to adapt the slowly varying descendants (p. 506). l’elezione naturale è sempre pronta ad adattare i discendenti lentamente variabili (p. 372). (5b) natural selection always ready to adapt the slowly varying descendants (p. 414). la seleccion natural está pronta siempre para adaptar á sus descendientes (p. 527).

Tuttavia, notiamo alcune variazioni quasi impercettibili, seppur significative, tra la prima e la sesta edizione e tra le versioni italiana e spagnola. Ad esempio, in (2a) il gerundio “destroying” dell’edizione precedente diventa “which will destroy”, il che dà alla selezione naturale un carattere più attivo (2b). In (3b) la formula iniziale “which will act” passa invece al più neutro e meno predittivo “generally acts”, il che sembra riflettere la volontà di Darwin di bilanciare da un’edizione all’altra le implicazioni semantiche derivate dalla personificazione.

Nelle traduzioni si osserva un’aderenza quasi totale al testo anche se, ad esempio, in (2a) e (3a) i traduttori italiani, i quali parlano di “elezione naturale” evitando il calco e dunque il neologismo “selezione” (Pancaldi 1983), usano in tutti i due casi il presente “distrugge” e “agisce”, quasi anticipando la forma generalizzata del presente della sesta edizione inglese. Vediamo un altro frammento:

(6a) a clear insight into the means of modification and coadaptation (p. 4)

un concetto chiaro dei mezzi di modificazione e di adattamento impiegati dalla natura (p. xiii)

(6b) a clear insight into the means of modification and coadaptation (p. 3) una clara percepción de los medios de modificación y coadaptación (p. 16)

In generale, Godínez tende a tradurre più letteralmente rispetto a Canestrini e Salimbeni. Così, mentre il primo rispecchia l’originale (6b), gli italiani aggiungono “impiegati dalla natura” (6a), volendo forse esplicitare il concetto di mezzi naturali ed evitare la confusione con i mezzi artificiali che verranno esposti subito dopo nel Capitolo I. Per descrivere l’attività dell’uomo nella selezione artificiale, in (7a e b) Darwin utilizza il verbo “select” che rimane implicito nella frase seguente, ma con il soggetto Nature.

(7a) Man selects only for his own good; Nature only for that of the being which she tends (p. 88)

L’uomo sceglie colla sola vista del proprio interesse; la natura opera esclusivamente pel

bene dell’essere di cui si occupa (p. 60).

(7b) Man selects only for his own good; Nature only for that of the being which she tends (p. 66).

El hombre escoge sin más miras que su propio bien, mientras que la naturaleza busca

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La scelta operata dai traduttori in entrambe le versioni è quella di esplicitare l’attività della natura associando altri verbi al soggetto. Ma, in (7a) i traduttori italiani ricorrono al verbo “opera”, che contrariamente al letterale “seleziona” appare più meccanico e senza un’intenzione esplicita. Godínez cerca invece di rafforzare la portata espressiva della personificazione con “busca” (7b), “cerca” in italiano, che denota un’azione intenzionale per ottenere il bene degli esseri. In modo simile, nel frammento che segue, i verbi “scrutinising”, “rejecting”, “preserving”, “adding up” e “working”, associati metaforicamente alle azioni della selezione naturale, sono tradotti in italiano con la perifrasi continuativa “va scrutando” e i gerundi “rigettando”, “conservando” e “acumulando”, forme non personali che grammaticalmente indeterminano il soggetto attivo, ma che dal punto di vista semantico non limitano l’aspetto intenzionale delle azioni descritte:

(8a) It may metaphorically be said that natural selection is daily and hourly scrutinising […]; rejecting that which is bad, preserving and adding up all that is good; silently and insensibly working (p. 89).

Metaforicamente può dirsi che l’elezione naturale va scrutando ogni giorno e ogni ora […]:

rigettando ciò che è cattivo, conservando e accumulando tutto ciò che è buono; essa lavora

insensibilmente e silenziosamente (p. 61).

(8b) It may metaphorically be said that natural selection is daily and hourly scrutinising […]; rejecting those that are bad, preserving and adding up all that are good; silently and insensibly working (pp. 66-67).

Puede decirse metafóricamente que la selección natural está haciendo diariamente, y hasta

por horas […] el escrutinio de las variaciones más pequeñas; desechando las que son malas, conservando y acumulando las que son buenas, trabajando insensible y silenciosamente (pp.

95-96).

In (8a), dopo una pausa, si formula una nuova frase dove si dice che “essa lavora”, rompendo il ritmo dell’originale forse per sottolineare il procedere insensibile e silenzioso della selezione naturale. Godínez si scosta appena con la formula “va haciendo el escrutinio”, ma mantiene gli stessi verbi e il gerundio per riprodurre lo stesso ritmo del testo di partenza e il carattere imperturbato dell’azione della natura.

Nel frammento che segue, Darwin chiede il permesso al lettore per poter personalizzare il concetto di natura, soggetto del verbo “cares”, verbo che esprime una coscienza e un sentimento tipicamente umani.

(9a) Nature (if I may be allowed thus to personify the natural preservation of varying and favoured individuals during the struggle for existence) cares nothing for appearances (p. 87)

la natura (ove mi si permetta di personificare così la preservazione naturale degl’individui variabili e favoriti durante la lotta per l’esistenza) non s’inquieta delle apparenze (p. 60) (9b) Nature, if I may be allowed to personify the natural preservation or survival of the fittest,

cares nothing for appearances (p. 65)

la naturaleza, si se me permite personificar la natural conservacion y supervivencia de los más aptos, para nada se cuida de las apariencias (p. 97).

Se la traduzione spagnola mantiene lo stesso verbo inglese con “cuida”, “curarsi di”, senza modificare il senso primario del verbo, in italiano si sceglie il verbo “inquietarsi” che sembra aggiungere un senso di preoccupazione. In questo modo, l’espressione negativa veicola l’idea che la natura non solo non si cura delle apparenze ma che esse non la preoccupano affatto.

Altri frammenti mostrano i leggeri scostamenti sintattici e semantici del testo in italiano:

147 (10a) In the literal sense of the word, no doubt, natural selection is a misnomer; […]; Every one knows what is meant and is implied by such metaphorical expressions; and they are almost necessary for brevity. So again it is difficult to avoid personifying the word Nature (pp. 85-86).

[…] nel senso letterale della parola l’Elezione naturale è un controsenso: […]; Tutti sanno quale significato racchiudano queste espressioni metafisiche, le quali sono pressoché indispensabili per la brevità del dire. È anche estremamente difficile lo evitare la personificazione della parola “Natura” (pp. 58-59).

(10b) In the literal sense of the word, no doubt, natural selection is a false term; […]; Every one knows what is meant and is implied by such metaphorical expressions; and they are almost necessary for brevity. So again it is difficult to avoid personifying the word Nature (p. 64).

En el sentido literal de la palabra sin duda es un falso término el de la selección natural; […] Todo el mundo sabe lo que significa y se quiere decir por semejantes expresiones

metafóricas, y son casi necesarias por su brevedad. Por lo mismo es difícil evitar la

personificación de la palabra naturaleza (pp. 94-95).

In questo frammento, mentre Darwin dice nella terza edizione che il termine

selezione naturale in senso letterale è “misnomer” ovvero “improprio”, Canestrini e

Salimbeni usano il più energico, seppur non adatto, “controsenso”. Godínez traduce invece “falso término” usando lo stesso termine apparso nella sesta edizione e calcando la struttura inglese. Dove il testo parla di “metaphorical expressions”, oppure “expresiones metafóricas” nella traduzione letterale spagnola, troviamo in italiano il curioso “espressioni metafisiche”, un sintagma che di fatto apre la porta a molti dei presupposti filosofici impliciti nel libro. Infine, quando Darwin afferma “it is difficult to avoid personifying”, Godínez traduce senza modifiche “es difícil” mentre gli italiani, consapevoli in quanto scienziati dei rischi di abbondare nella personificazione derivata dall’analogia, aggiungono l’avverbio estremamente ed evidenziano la parola Natura, in maiuscola e tra virgolette, per sottolineare, cosa che non fa il traduttore spagnolo, che si fa qui allusione al termine e non alla natura che agisce nella variazione delle specie.

Se nei primi esempi i traduttori italiani sembrano rafforzare ciò che la figura evoca, ovvero una natura i cui meccanismi di selezione operano senza sosta con intenzione di fare il bene degli esseri “di cui si occupa”, nei frammenti che seguono essi cercano di attenuarne la forza espressiva attraverso una restrizione d’uso del significato dei termini al campo della scienza.

(11a) Why, if man can by patience select variations most useful to himself, should nature fail

in selecting variations useful […]. What limit can be put to this power, acting during long

ages and rigidly scrutinising the whole constitution, structure, and habits of each creature,—

favouring the good and rejecting the bad? (p. 503).

Perché la natura non potrà giungere a scegliere le variazioni vantaggiose […] quando l’uomo è in facoltà di prescegliere colla pazienza le variazioni che gli recano qualche utilità? Qual limite possiamo noi assegnare a questo potere che opera per lunghe epoche e scruta

rigorosamente l’intera costituzione, la struttura e le abitudini di ogni creatura, - favorendo il

buono e rigettando il dannoso? (p. 371).

(11b) […] should not variations useful to nature’s living products often arise, and be preserved or selected? What limit can be put to this power, acting during long ages and rigidly

scrutinising the whole constitution, structure, and habits of each creature,—favouring the

good and rejecting the bad? (p. 412).

[...] ¿por qué […] no han de nacer variaciones para los productos vivos de la naturaleza, que sean conservadas por medio de la seleccion? ¿Qué límite puede ponerse á este poder, que obra

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datante largas edades y que hace un rígido escrutinio de toda la constitucion, estructura y hábitos de cada criatura, favoreciendo lo bueno y desechando lo malo? (p. 539).

Così, in (11a), mentre la natura nel testo di partenza “[is] rigidly scrutinising” e nella traduzione spagnola “hace un rígido escrutinio” (11b), nella versione italiana “scruta rigorosamente”, un avverbio che oltre a significare che si fa qualcosa in modo inflessibile, è spesso legato all’agire meticoloso e con metodo o coerenza logica nei dizionari dell’epoca (Vocabolario della lingua italiana, 1833 e

Vocabolario dell’Accademia della Crusca, 1729 e 1863). Dal canto suo, Godínez

opera una sorta di modulazione in cui si elimina un aggettivo importante. La domanda “should nature fail in selecting variations useful”, che in italiano diventa “la natura non potr giungere a scegliere le variazioni che gli recano qualche utilit ”, viene tradotta in spagnolo con “porqué no han de nacer variaciones para los productos vivos de la naturaleza”, spostando il soggetto da natura a variazioni e rimuovendo senza motivi apparenti l’aggettivo useful relativo ad esse. E ancora, nel seguente frammento:

(12a) As natural selection acts solely by accumulating slight, successive, favourable variations […]; it can act only by very short and slow steps. Hence the canon of “Natura non facit saltum,” which every fresh addition to our knowledge tends to make truer, is on this theory simply intelligible… (pp. 505-506).

Siccome l’elezione naturale agisce soltanto accumulando delle variazioni […]; essa non può operare che per gradi molto brevi e molto lenti. Perciò il canone “Natura non facit saltum” che viene confermato da ogni nuova conquista della nostra scienza […] (p. 372).

(12b) As natural selection acts solely by accumulating slight, successive, favourable variations […]; it can act only by short and slow steps. Hence, the canon of “Natura non facit saltum,” which every fresh addition to our knowledge tends to confirm, is on this theory intelligible (pp. 413-414).

Como la seleccion natural obra solamente acumulando variaciones […]; solamente puede obrar a pasos cortos y lentos; y por esto es inteligible, según esta teoría el cánon Natura non

facit saltum, que tiende a confirmar todo progreso que hacemos en nuestros conocimientos

(p. 527).

Darwin dice “[natural selection] can act only by slow steps”, che letteralmente diventa in spagnolo “a pasos lentos” (12b), mentre in italiano “opera per gradi”, termine che si collega in modo più preciso alla terminologia scientifica.

(13a) And as natural selection works solely by and for the good of each being (p. 525). Se riflettiamo che l’elezione naturale agisce soltanto per il vantaggio di ogni essere (p. 387). (13b) And as natural selection works solely by and for the good of each being (p. 428). Y como la seleccion natural obra solamente por y para el bien de cada sér (p. 545).

In (13a), infine, la selezione naturale “works by and for the good of each being”, ovvero in spagnolo “obra por y para el bien de cada sér” (13b), e in italiano “agisce per il vantaggio di ogni essere”. Qui la struttura preposizionale composta “by and for” si semplifica con “per” e si propone un termine ritenuto più idoneo forse perché più in uso tra gli scienziati e perché evita le possibili connotazioni morali del concetto di bene.

5. Conclusioni

Da questa prima analisi, che richiederà senz’altro nuove ricerche – per indagare ad esempio se la versione italiana ricorra più spesso e in modo sistematico all’esplicitazione – possiamo affermare già che entrambe le traduzioni mantengono

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la funzione costitutiva di teoria delle figure. Tuttavia, nella traduzione italiana sembrano alternarsi due tipi di procedimenti: da un lato, si amplifica la forza espressiva dell’analogia e della personificazione e il carattere antropomorfico del concetto di selezione naturale attraverso un uso frequente del presente indicativo e tramite strutture come “opera esclusivamente”, che l’originale formula tramite un futuro con valore modale ipotetico o con degli avverbi più neutri come “only”. Dall’altro, si cerca di limitare la natura poetica di alcune espressioni adottando termini volti a sottolineare il carattere scientifico del testo. Così, in (12a) il passaggio particolarmente evocativo which every fresh addition to our knowledge tends to make

truer, che Darwin modificher in seguito, diventa “viene confermato da ogni nuova

conquista della nostra scienza”. Ricordiamo che entrambi i traduttori sono scienziati, uno professionista e l’altro appassionato, il che potrebbe spiegare la tendenza nel loro testo a equilibrare la funzione euristica delle figure, da una parte, e la loro portata espressiva, dall’altra, precisando ove necessario e proponendo termini più consoni a un testo scientifico, bilanciando cioè i significati inediti e quelli già noti per facilitarne la comprensione, come si evince dalla loro nota introduttiva: “[l’opera che si presenta] cerca di spiegare alcuni termini astratti fin’ora incompresi e tuttavia continuamente applicati”. Quanto alla traduzione spagnola, abbiamo visto che Godínez mantiene invece una più chiara aderenza al testo, ricorrendo ai calchi semantici e sintattici, proponendo neologismi e significati da scoprire, con poche modifiche dovute più che altro alle differenze strutturali tra inglese e spagnolo, come in (10b). Essendo giornalista e traduttore letterario, Godínez rende bene il tono a volte enfatico del testo originale e rafforza la natura antropomorfica dei concetti, vedasi ad esempio “el ser a quién atiende” (7b) fedele al “tends” inglese, evitando anche di allontanarvisi forse per non incorrere in errori di interpretazione. Questo lo porta a ridurre i procedimenti di esplicitazione e di chiarimento di alcuni concetti, ma anche a eliminare elementi importanti come l’aggettivo utile in (10b).

Possiamo concludere, in ogni caso, che queste traduzioni contengono una serie di strategie che rispecchiano la volontà dei traduttori di presentare la teoria nei termini voluti dall’autore, consapevoli che le figure presenti nel testo sono inscindibili dal modello teorico proposto da Darwin e dall’inedito e complesso mondo che inaugura nella scienza.

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