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Ancora sul secondo comma dell’art 17 della Carta di Nizza,profili giurisprudenzial

Nel documento Il diritto reale europeo uniforme (pagine 154-158)

La Corte di Giustizia ha da sempre tutelato il diritto di proprietà intellettuale, esempio di tale particolare attenzione al diritto di proprietà intellettuale è rappresentato dalla sentenza Laserdisken 344, in cui si censurava l’art. 4, co. 2 della

dir. 2001/29 in tema di armonizzazione di alcuni aspetti del diritto d’autore e dei connessi diritti della società dell’informazione in cui si afferma che il diritto di distribuzione dell’originale e delle copie dell’opera non si esaurisce nella Comunità, tranne nell’ipotesi in cui la prima vendita o il primo trasferimento di proprietà sia fatto dal titolare o col suo consenso. Il caso riguardava una società, la Laserdisken, che vendeva copie di opere cinematografiche ad acquirenti individuali nei suoi negozi in Danimarca. La disposizione censurata avrebbe avuto “l’effetto di privare i cittadini dell’Unione del loro diritto di ricevere informazioni, in violazione dell’art. 10 CEDU”. La Corte ha ritenuto che “la libertà di espressione, sancita dall’art. 10 CEDU, costituisce un diritto fondamentale di cui il giudice comunitario garantisce il rispetto”345 però la Corte ritiene che tali diritti possano essere soggetti a delle

limitazioni che trovano giustificazione negli obiettivi di interesse generale, sempre che tali deroghe siano previste dalla legge e imposte da scopi legittimi e necessari in una società democratica, tali da giustificare un bisogno sociale imperativo e

      

343M. Jaeger, Diritti fondamentali e libertà economiche: principi europei e tradizioni giuridiche

nazionali”, Convegno “diritto civile e principi costituzionali europei e italiani”, Perugia, 25-26 marzo 2011, L’A. per dare forza alla sua ricostruzione si riferisce al Preambolo della Carta dei diritti secondo cui il godimento dei diritti riconosciuti dalla Carta “ fa sorgere responsabilità e doveri nei confronti degli altri pure come della comunità umana e delle generazioni future” e di come il necessario bilanciamento tra diritti patrimoniali e diritti personali, non sia da ricercare esclusivamente come un contrasto fra i due ma da vedere come, piuttosto tra loro interconnessi e funzionali gli uni agli altri.

344 Corte di Giustizia CE, 12-6-2006, n. 479, Laserdisken ApS contro Kulturministeriet 345 Corte di Giustizia CE, 12-6-2006, n. 479, Laserdisken ApS contro Kulturministeriet, par 62

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proporzionate al fine legittimo perseguito346. In questo caso la Corte ha ritenuto

legittima la compressione del diritto a ricevere informazioni poiché vi è il confliggente e prevalente interesse di tutelare la proprietà intellettuale 347.

Questa sentenza è importante in quanto rappresenta pianamente il modo di ragionare della Corte per cui il diritto di proprietà (sia esso anche intellettuale) occupa una posizione non subordinata ad altri diritti come la libertà. E poco conta che sia la stessa norma CEDU all’art. 10 c. 2 che preveda la possibilità di limitare il diritto di libertà a ricevere le informazioni per tutelare un altro diritto348.

Il caso della proprietà intellettuale è particolarmente interessante in quanto in essa si vede con particolare chiarezza la natura escludente del diritto proprietario, sotto qualunque forma intesa. Tale assunto è confermato dalla direttiva 01/29/CE che costituisce il più incisivo intervento europeo in tema di copyright, oltre ad aver introdotto il principio secondo cui tutte le eccezioni e le limitazioni non sono applicabili in modo da poter pregiudicare gli interessi dei titolari o in modo da poter contrastare la normale utilizzabilità economica delle loro opere.349Il legislatore

comunitario ha inoltre richiesto che le limitazioni all’esclusiva si indicassero espressamente 350.

È stato sostenuto351 che l’uso dell’esclusiva ai fini della tutela del diritto d’autore,

cioè di beni maggiormente lontani dall’originario contenuto del copyright è il frutto della “legge di trasformazione della quantità in qualità” in quanto l’esclusiva è semplicemente un modo per captare la ricchezza immateriale, oltre a notare come l’esclusiva sia sempre più vicina al diritto di proprietà e meno di questo sopporta

      

346 Corte di Giustizia CE, 12-6-2006, n. 479, Laserdisken ApS contro Kulturministeriet, par 64 347 Corte di Giustizia CE, 12-6-2006, n. 479, Laserdisken ApS contro Kulturministeriet, par 65 348 Un altro caso importante è rappresentato dalla condanna dell’Italia a seguito del ricorso presentato

dalla Commissione a causa dell’esenzione dell’obbligo di remunerazione di cui all’art. 5 nn. 1 e 2 della dir. 92/100 che aveva a oggetto il diritto di noleggio e di prestito riferito al diritto d’autore. Tale esenzione era accordata a tutte le istituzioni che effettuavano il prestito pubblico mentre la disposizione comunitaria lo rendeva possibile solo entro limiti ben definiti.

349 Il principio indicato è riportato nel Considerando 44, art, 5, co. 5, art. 11, co. 1 lett. B0)

350 Considerando 32, art. 5, art. 6. Questa situazione ha comportato una duplice restrizione, una che

prevede un principio di stretta legalità nel caso delle previsioni e l’altra di carattere applicativo che si scontra con una regoal di chiusura.

351 L. Nivarra, La proprietà europea tra controriforma e “rivoluzione passiva”, intervento al convegno

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limiti derivanti dal bilanciamento ma accetta solo quelle esclusioni previste rigidamente dal legislatore comunitario.

La proprietà intellettuale, inevitabilmente come ogni bene, entra in relazione con la concorrenza e questa convivenza genera delle conseguenze.

Una prima conseguenza è rappresentata dalla tendenziale trasformazione dell’informazione in bene immateriale, questi beni dotati del carattere dell’esclusiva utilizzata molto al di là dei tradizionali confini del diritto d’autore. Altra conseguenza è rappresentata dall’impedimento che il detentore di tali beni esercita su chi voglia entrarne in possesso per via dell’esclusiva che esercita sugli stessi.

La giurisprudenza comunitaria formatasi sul punto è abbastanza ampia 352 e ha

cercato un compromesso tra i diritti dominicali e la salvaguardia della concorrenza per cui sarà ritenuto illegittimo il rifiuto ad ammettere il terzo alla condivisione dell’entità patrimoniali qualora esso ostacoli l’emersione di un nuovo prodotto per cui potenzialmente esista un domanda di consumo; sia oggettivamente privo di giustificazione; sia il modo mediante il quale il titolare dell’attivo patrimoniale finisca per riservarsi un controllo di tipo monopolistico sul mercato derivato e impedisca, quindi, qualsiasi forma di concorrenza. Al ricorrere di tutte le tre condizioni il titolare della risorsa dovrà consentire il terzo che nel faccia richiesta l’uso della risorsa.

Analizzando quest’ultimo assunto si può notare che la proprietà intellettuale risulta molto più debole al punto da ammettersene la “cessione” ove l’esclusiva possa pregiudicare la creazione di un mercato nuovo. Se pertanto la proprietà vince la sua lotta con il diritto all’informazione, come nel caso Laserdisken, altrettanto non può dirsi nel confronto con la tutela della concorrenza, ove la prima risulta cedevole rispetto alla seconda. Si può quindi notare come la proprietà sia un terreno soggetto a diversi usi, nel caso in cui essa possa usarsi per la riaffermazione dello Stato

      

352 Si ricordano i casi più importanti costituiti dal caso Magill (Corte di Giustizia, 6-4-1995, C-241/91)

e Microsoft (tribunale di primo grado CE, Grande sezione 17-9-2007, n. 201, Microsoft Corp. C. Comunità europee.

Il caso Magill riguardava l’assett, ossia le informazioni relative ai programmi radiotelevisivi in possesso di tre distinte emittenti di cui era necessario venire a conoscenza per realizzare un nuovo prodotto editoriale (una guida unica per tutta la programmazione).La BBC e altre reti rifiutavano di dare queste informazioni alla rivista.

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borghese che vuole lentamente ma inesorabilmente smantellare lo Stato sociale, per poi ritornare sui suoi passi e renderla debole e indifesa rispetto al superiore interesse del mercato e della concorrenza.

158 PARTE TERZA

Nel documento Il diritto reale europeo uniforme (pagine 154-158)