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Capitolo IV L’APPLICAZIONE DEGLI IFRS IN CINA: Evidenze empiriche sulle

4.4 Anglo-Saxon Accounting & Continental-European Accounting: tra mito e

Nel primo capitolo sono stati illustrati in ordine cronologico i principali studi attraverso i quali sono state analizzate analogie e differenze tra i vari sistemi di accounting e metodologie di financial reporting in molti Paesi del mondo (in particolare quelli occidentali e più sviluppati). Benché molti di questi studi fossero pionerisitci, non erano affetti da punti di debolezza (Nobes, C.W., 1981,1983,1998) in particolare relativamente alla vaghezza dell’oggetto di classificazione (Nobes, C.W., 1981). L’utilizzo di un modello gerarchico ispirato alle classificazioni in uso nelle scienze naturali, si propose come metodologia maggiormente accurata in quanto consentiva di analizzare anche le distanze intercorrenti tra i vari gruppi individuati (supra, pp. 21 e segg.). Nobes, (1981, 1983) che fu il primo ad utilizzare tale metodologia all’accounting ripartì dalla visione di Mueller (1967) di micro e macro-based accounting per effettuare delle classi omogenee di Paesi nel 1981. Come abbiamo visto al Capitolo I gli studi di Nobes, al fine di dare maggiormente chiarezza all’ “oggetto della classificazione”, si sono rivolti specificamente al financial reporting. In questo ambito la classificazione si è indirizzata su un solo fattore discriminatorio, ovvero le modalità con cui le imprese si finanziano. Muovendo dalle tre tipologie di sistema finanziario elaborate da Zysman nel 1983191, Nobes propone una distinzione basata sul tipo di “attori” che intervengono a sostegno del finanziamento delle imprese. In questo senso individua i Paesi Outsiders Dominant ed Insiders Dominant, ove nei primi il sistema finanzario delle imprese si regge prevalentemente sui mercati di capitali; mentre nei secondi sul                                                                                                                

191 Zysman individuò tre diversi tipi di sistema finanziario: capital market (UK, US), credit-based governmental (Francia, Giappone) e credit-based financial institutional (Germany). Zysman, J., (1983). Government, Markets

and Growth: Financial System and the Politics of Industrial Change. Ithaca: Cornell University Press and

sistema creditizio o sulla proprietà stessa dell’impresa. Il raggruppamento per questa caratteristica, conduce (o ri-conduce) all’emersione di due macro aree, quali l’Area Anglo- Saxon e l’Area Continental-European.

Relativamente al financial reporting le due classi presentano in sostanza finalità diverse: l’area Anglo-Saxon si caratterizza per la presenza di grandi public companies e quindi un vasto pubblico di shareholders. I mercati finanziari di questo gruppo di Paesi sono molto evoluti e la domanda verso informazioni contabili dettagliate e frequenti è maggiore rispetto ai paesi con debole presenza di azionariato diffuso (questo ultimo è il caso dei Paesi di Area Continental-European ove il ruolo informativo dell’accounting è maggiormente rivolto verso l’amministrazione finanziaria ed i creditori).  Oltre alle evidenze date da Nobes anche Ball, (1995) evidenziò alcune caratteristiche peculiari di entrambi i “blocchi” (a cui aggiunse il gruppo Latino Americano) considerando anche una discriminante tra i due data dal sistema legale (common-law e civil-law) nonché la lingua (inglese)192. Secondo Ball nel gruppo Anglo-Saxon (che lui chiama Anglo-American) le accounting rules sono nate in risposta ad esigenze del settore privato rispetto all’area Continental European ove sono emanazione del potere politico193. L’accezione di Anglo-Saxon Accounting individuata da Nobes e da Ball non è stata esente da considerazioni in letteratura, che l’hanno indicata come: superata (Cairns, D., 1997); inesistente (D’Arcy, 2001); egemonica (Flower, 1997) o ancor di più un “mito” (Alexander, D., Archer, S., 2000)194.

                                                                                                               

192 Ball. R., (1995). Making Accounting more International: Why, How, and How Far Will It Go?. Journal of Applyed Corporate Finance, No. 8, p. 23.

193 Già Mueller quando parlava di “Accounting as an independent discipline” si riferiva a questo, ovvero allo sviluppo dell’accounting come risposta ai problemi concreti e sorti nel fare business”. Mueller, G.G., (1967).

Op.cit.

194 Per una disamina circa il dibattito intorno all’Anglo Saxon Accounting si veda per l’appunto: Flower, J., (1997). The future shape of harmonization: the EU versus the IASC versus the SEC. The European Accounting Reviewm Vol. 6, No.2, pp. 281-303; Cairns, D., (1997). The future shape of harmonization: a reply. The

Benchè l’oggetto di analisi dei contributi sopracitati non fosse propriamente sempre lo stesso rispetto a quanto individuato da Nobes, le considerazioni date dall’Autore in risposta (1998, 2003, 2004) asseriscono come Anglo-Saxon Accounting, indicato con l’acronimo di ASA “compared to other forms of accounting is more oriented towards decision-making by investors; it plays down the masurement of taxable income and distributable income; it is less worried about prudence; it is more willing to go beyond superficial legal form”(Nobes, C.W., 2003, p. 99), ASA secondo Nobes rappresenta una chiave di lettura dello sviluppo degli studi di International accounting degli utlimi anni attraverso l’analisi di altri Paesi (e quindi non solo comparando UK e USA come proposto da Alexander ed Archer) in considerazione delle peculiarità indicate alla definizione di ASA sopracitata.

L’armonizzazione contabile effettuata dall’utilizzo degli IFRS in oltre 100 giurisdizioni, tra cui anche i Paesi Europei, potrebbe far nascere il giusto sospetto che la definizione di Anglo-Saxon e Continental European accounting siano ormai da considerare sorpassate. Le analisi di Nobes, oggetto del prossimo paragrafo, dimostrano come invece siano attuali più che mai e come rappresentino la nuova chiave di lettura delle differenze contabili internazionali nell’applicazione degli IAS/IFRS.

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                         

European Accounting Reviewm Vol. 6, No.2, pp. 305-348; Nobes, C.W., (1998). The future shape of

harmonization: some responses. The European Accounting Review, Vol. 7, No. 2, pp. 323-333. Alexander, D.,

Archer, S., (2000). On the Myth of “Anglo-Saxon” Financial Accounting. The International Journal of Accounting, Vol. 35, No. 4, pp. 539-557; D’Arcy, A., (2001). Op.cit.; Nobes, C.W., (2003). On the myth of

“Anglo-Saxon” financial accounitng: a comment. The International Journal of Accounting. Vol. 38, pp. 95-104.

Nobes, C.W., (2004). On accounting classification and the international harmonisation debate. Accounting Organizations and Society. Vol. 29, pp. 189-200.