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Capitolo IV L’APPLICAZIONE DEGLI IFRS IN CINA: Evidenze empiriche sulle

4.3 L’applicazione degli IAS/IFRS nelle economie emergenti 110

La Cina rientra nel novero delle cosiddette economie emergenti, meglio conosciuti come Paesi BRIC, acronimo inventato da Jim O’Neill, ex dirigente della banca d’affari Goldman Sachs (divenuti poi BRICS con “annessione” del Sud Africa). Negli anni Settanta American Accounting Association (Committe on Accounting in Developing Countries) indicò nelle funzioni dell’accounting un ruolo centrale nel percorso di sviluppo dei paesi emergenti184, in particolare l’introduzione di standards che potevano aiutare a colmare il gap tra la scarsità di informazioni contabili o la lentezza con cui le stesse venivano rese disponibili e la velocità di sviluppo dei Paesi in questione185.

L’opportunità di applicazione di standards quali gli IFRS nei Paesi emergenti non ha trovato nell’ambito del dibattito dottrinale una convergenza. Si può riscontrare, cioè da un lato l’approccio “global”, quale quello di American Accounting Association dall’altro approcci “local”, quale quello di Bristol del 1978 di cui abbiamo dato menzione anche nel primo Capitolo186. Abbiamo visto al Capitolo I i contributi principali circa il ruolo dell’accounting nello sviluppo dei paesi emergenti e come, in linea di massima, alla stessa sia stato associato un ruolo positivo (Enthoven, A.J.H.,                                                                                                                

184“The economic development of today’s emerging nations will certainly not follow the patterns experienced by

the older industrialized countries. One reason is that there is a much greater degree of urgency; it is generally agreed that the rate of development should be more rapid than the experienced by today’s industrialized nations”.American Accounting Association, (1977), Report of the American Accounting Association Committee on international accounting operations and education (1975-1976). The Accounting Review, Suppl. al n° 52, p.

70.

185Tali considerazioni sono già state affrontate anche nel primo Capitolo, in questa sede però l’attenzione si focalizza maggiormente non sugli studi classificatori, oggetto per l’appunto del primo Capitolo, ma l’applicazione degli IFRS nelle economie emergenti.

186 Della stessa “scuola di pensiero” di Briston sono anche i contributi di Talaga, J.A., et al., (1986) e di Perera, M.H.B., (1989) e per quanto attiene nello specifico la Cina quello di Draz, U.M., (2012).

1965; Lowe, H.D., 1967; Linowes, F.D., 1969; American Accounting Association, 1975; Briston, R.J., 1978).

Circa invece i fattori che possono influenzare la scelta da parte del Paese in questione di adottare o meno i principi IFRS, sono stati evidenziati i seguenti (Zeghal, D., Mhedhbi, K., 2006):

- Economic growth: ovvero le condizioni economiche del Paese. In questo caso la ricerca condotta dagli Autori sopracitati ha dimostrato l’esistenza di una correlazione, ovvero all’aumentare dello sviluppo economico di un Paese aumentano anche le probabilità di adozione degli IFRS;

- Education Level: ovvero livello di scolarizzazione generale ma anche lo sviluppo di professionalità e competenze specifiche intorno all’accounting ritenute necessarie per l’applicazione dei principi IFRS;

- The degree of external economic openness: ovvero l’apertura di un Paese verso l’internazionalizzazione della propria economia intesa come volontà di attrarre investitori, gruppi mutlinazionali etc..;

- Cultural membership in a group of countries: cioè l’appartenere o meno ad un gruppo di Paesi accumunati da cultura e lingua. In questo senso gli Autori si riferiscono in particolare ai paesi di area Anglo-American che ritengono essere facilitati nell’applicazione degli IFRS per questioni culturali, di influenza nello sviluppo dei principi stessi nonché per l’uso della lingua inglese.

- The existence of a capital market: l’esistenza di un mercato di capitali è considerata di importanza cruciale per lo sviluppo dell’accountinge ad anche l’adozione degli IFRS poiché ad esso si correla un incremento del fabisogno informativo teso alla qualità ed alla trasparenza.

Relativamente all’applicazione di standards internazionali nei paesi emergenti le problematiche rilevate attengono al gap culturale, cioè difficoltà nel loro utilizzo dovuta a una scarsa cultura in accounting (Ezzamel, M., e Xiao, J., 2011); al tipo di sistema economico e legale vigente nel paese (Ball, R., et al., 2003) o anche a problemi legati alla familiarità con la lingua inglese (Abdelsalam, O., e Weetman, P., 2003). Elemento positivo (e sostanzialmente immediato) è invece la percezione di una maggiore qualità informativa dei propri bilanci verso i mercati finanziari e gli investitori stranieri e non187 (Tyrrall, D., et al., 2007).

Il livello di qualità informativa e trasparenza delle informazioni contabili attraverso l’applicazione degli IFRS in Cina è stata investigata da Ball et al. (2003) in relazione alla tempistica di rilevazione delle perdite da parte delle imprese cinesi nel periodo 1992-1998188. Gli Autori hanno evidenziato come di per sé l’applicazione degli IFRS (al tempo ancora solo IAS) in Cina non sia stata efficace nel raggiungimento di maggiore qualità del financial reporting189. Questo perché di base l’applicazione di standards può essere sì una condizione necessaria come individuato da Tyrrall et al. ma comunque non è sufficiente poichè devono esservi altri fattori istituzionali e culturali che svolgano una funzione di catalizzatore. In riferimento alla Cina, gli                                                                                                                

187 “Advantages to developing nations of harmonizing on IFRS include: the elimination or reduction of set-up

costs in developing national accounting standards; the potential for rapid national improvement in the perceived quality and status of financial reports”. Tyrral, D., Woodward, D., Rakhimbekova, A., (2007). The relvance of International Fincnial Reporting Standards to a developing country: Evidence from Kazakhstan. The

International Journal of Accounting, Vol. 42, p.85.

188 Gli Autori hanno poi riproposto sulla base delle stesse intuizioni una ricerca condotta su altri quattro paesi asiatici: Hong Kong, Malaysia, Singapore e la Tailandia. Benchè oggetto della rilevazione fosse l’interazione tra l’applicazione degli standards e gli incentivi dei preparers, i risultati ottenuti confermano le assunzioni rilevate nella ricerca relativa alla Cina, ovvero, riportando dal testo “Some commentators have notesd that IAS may be

adopted in some countries to gain “instant resepectability” or to serve as a “politically correct substitute” for their own accounting standards. If such adopters do not drastically alter their enforcement mechanisms and other political, legal and economic institutions affecting reporting incentives, then we predict that despite the IAS label their financial statements will not be of high quality”. Ball. R., Robin, A., Wu, J.S., (2003). Incentives versus standards: properties of accounting income in four East Asian countries. Journal of Accounitng and

Economics, Vol. 36, p. 260.

189Riprendendo quanto da Ball ripetuto nel suo articolo del 2006 circa gli effetti generali positivi e negativi per gli investitori generati dall’applicazione degli IFRS si riporta il seguente passaggio dell’Autore: “China’s experience

with mandating IAS shows that it is difficult to achieve a noticeable improvement in financial reporting quality in practice by implanting exogenously developed accounting standads into a complex institutional environment”.

Autori evidenziano alcune peculiarità che intervengono negativamente nella generazione di financial reporting improntati alla qualità e la trasparenza. Tali sono fattori legati al retaggio culturale cinese, come ad esempio il guanxi, ovvero il network di conoscenze personali sviluppate dall’impresa per il mezzo del quale lo scambio delle informazioni segue canali informali e non formali o ancora la scarsa attitudine legata all’ideologia maoista e confuciana verso l’approccio prudenziale (conservatism accounting). Altri sono più specificamente legati al sistema economico e politico, ovvero la regolamentazione del mercato borsistico190, o ancora l’inadeguatezza, rispetto ai paesi occidentali, di leggi a tutela degli investitori e della proprietà privata in generale. Infine la forte presenza delle imprese statali e l’interesse da parte dello Stato di mantenere stabili le entrate fiscali rappresentano altri ulteriori elementi che minano la qualità e trasparenza delle informzioni contabili, a prescindere dall’applicazione o meno di standards.

Nel successivo paragrafo verranno illustrati gli studi che si sono occupati di rilevare le differenze ed analogie in termini di financial reporting tra i vari Paesi adottanti gli IFRS e di raggruppare gli stessi in cluster, cioè gruppi, sulla scorta delle precedenti classificazioni presenti nella letteratura internazionale. La portata di tali studi è stata quella di rilevare se per effetto di tali differenze (e analogie) nonostante l’applicazione di standards comuni (cioè i principi IFRS) continuano ad emergere due gruppi distinti, ovvero il gruppo Anglo – Saxon (o Anglo-American) ed il gruppo Continental – European.

                                                                                                               

190basti considerare che le imprese che presentano bilanci in perdita per più di due esercizi consecutivi sono sottoposte ad una procedura di monitoraggio che può condurre all’immediato delisting.

4.4 Anglo-Saxon Accounting & Continental-European Accounting: