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APITOLO XTf

Nel documento INFORTUNI SUL LA\ ORO . (pagine 137-144)

Impalcature o scalo

C: APITOLO XTf

Incendi.

. . A ~t. 13. - . DoVI·anno essere prese le ?lecessaJ"ie elispo-Stztom .. JJCI' ass-wu.rm·e in ogn-i caso la .. 1'ttpida.. e facile uscita degl-i operai.. dai locali eli lavoro e JJe1· .polCI'Ite operrwe il .flnlvalaggio in caso cl1incendio.

Negli opifici che occnpmw più.. 1JÙUli, la coskuzione eli

u1~a scala esteriore i11Combustibile potrà, e la.. sicwrezza lo :~:.~~~· :sC~~~l?,~~~.~~~~tta dal 1lfinistero cl,i Agricoltwra.., Inelu-Le scol'te <l'olio e di pet.·olio 11el se.·vizio della illumina-zione o eletta lubl'i/icazione delle mctcchine dov1·anno essere stabilite in locali speciali lontani dalle caldaie, dalle dinamo e dalle scale.

. §L Uscite .. - Una cosa importante per gli stabilimenti

111 nguardo a1 pericoli di incendi è la costruzione delle uscite.

che dubbono essere numerose e di facile accesso. Riguardo a.

ci_ò la leggo italiana nulla stabilisce, mentre a ciò ha prO\'·

vasto la lee-R"O francese. Infatti l'articolo 16, òo\ Decreto 10 marzo 189,1 cosi dice:

.. Les sorties dcs ateliers sur Ics cout·s, vcstibules, cscalicrs ot autres d6poudancos int6rieuros dc \'usino doivent Otre munios do portcs s'ouvrant de dedans en dehors. Ccssorties seront assez nombreuses pour permottre I'Ovncuation rapide do l'atelier: eli es seront toujours libres ot ne devront jamn.is Utro oncombréos dc marchandisos, do mntières on dépUt ni d'objets quelconquos ... ,

Lo uscito debbono essoro dunque in 11nmcro sufficiente da

Incendi. 23fl

permettere l'usciti). rapi~a d~llo ~tabilimcnt?: ~ necessario anche che questo porto d1 us.c.1ta. s1~no c?strlllto 111 modo c~w si aprano dal di dentro all mfuon, o CIÒ per rcudcrc facile

!'t"cita degli operai. . . .

Oorno baso por il calcolo del 1111':10ro doli~ ns_cJtc ~~ puo calcolare che 100 persone posson~ 111 tre n11n~t1 usc1rc da una larghczr.a di m 0.60. Lo us~;tte debbono POI essere man-tenute sempre sgombre, c mai per nessun motivo, anello s~

pronisoriamontc, si doro mettere merce od altro davanti allo porte stesse.

§ 2. Scale. L Scala incombt~stibile. - L'articolo 13 sta-bilisco che, quando si crede necessario, il Ministero di agri-coltura, industria e commercio pub imporro la costruzione di nna scala incombustibilo: cib è molto opportuna cd anche la legge francese lo esigo (1).

La scala incombustibile è utile mctterla all'esterno dello stabilimento onde impedire che essa sia resa impraticabile dal fumo o dal fuoco: questa scala incombustibile è resa nc-ccs.c;aria per uno stabilimento a pill piani, per il pericolo che esiste che tutte lo altro scale siano preda delle fiamme: per lo scalo incombustibili si debbono ai diversi piani mettere balconate comunicauti cou la scala stessa: le finestre poi che sono in comuuicazif)IIC con queste balconate, quando esse hanno un'altezza. maggioro di 50 cm. dal suolo debbono essere provviste di gradiui che facilitano l'uscita dcali

ope-rai dallo finestre stesso. eo

2. Numero delle scale. - La legge it..'lliana. riguardo al n.umor~ delle scale nulla dice, la legge francese invece cosi SI espnmc;

, " Lo "?mbre des escalicrs sera calculé dc manière que l C\•acuataou d~ tous ~es Ot:.ages d'un corps de bàtiment con-tonant de~ atchors puJsso se fai re immédiatement "''In Russia oltre nl d1re che biso2na calcolare a sMonda dei casi il

nu-;noro1 delle scalo, stabilisce anche questo numero secondo la ung lOZza dello stabilimento.

2-\0 Capitolo Xli.

Mntomaticnmonlic, scc:ondo il Rn~ous (1), ispettore diparti-montale do! hworo uoll'industrin. in Francia, il calcolo che si dipende da parecchi fattori, spccia\rncnto dallo dimensioni dogli stabilimenti, dalla combustibilitìl piì:1 o meno rnpida della nJatoria che ha. preso fuoco e d~tl rapporto dello. qnnn·

ti ti~ di fumo o di gns capace di causare \'asfissia al volume doli• sal•.

Così t ò molto piccolo nello industrie del legno, come pure n olio fabbriche di candelo, nelle distillerie, nelle olicrie c uclln.

maggior plntc delle industrie chimiche 0\'0 t ò ancora reso piìt piccolo in seguito alla grande volabilitù dolio materie adoperato o del fumo nbbondnnto che produce la loro com-bustione.

Riassumendo si può ''onsidcrn.ro t como funj\ione di ùur quantità: l'una 1' che chiameremo potenj\a di propaga'liiour dell'incendio. o l' nltm c che eh in m eremo coefficiente di asfissia, cioè:

t= ((•· c).

Il valore di t si può dctermiuaro nella massima parto dci ':asi spcrimouta.lnH.·nto: cosi pure si possono determinare 1' o c rd nvero così il \'alare di t. occorre ben disporre il ferro, onde In dilatazione di esso come conscgucnr.a dell'alta temperatura che assume in caso d' in-ccudio\ 11011 abbia ad cs~crc ca.usa di caduto di muri. tetti, e~..:c.

:'llA.GtUNJ. IG

Capitolo Xl!.

Ì~ molto COil\'Onicnte l'impiego do\ comcuto armato rac.

chiudendo il fprro ('Oillplctamcnte noi cemento.

§ l. Precauzioni per eliminare le cause di incendio.- Oltre queste prceau7.ior:i a. l tre bisog-na usa.rno, o ciò por togliere il mrglio possibil<' ogni Pausn. di inecndio.

quando si uc::a.uo uC'gli stabilimenti 1\pparccd1i clottriei, biso~na uc:nrr lr nHtc::simc prcca.u~ioni: già ~i ù \•isto nel (·a.-pitolo prN·ctlrntr, quando Ri ù parlato delle maechinc olct-trit·ho quali pcri<"oli di cnmmrc un incendio offrono Lutto queste nuwchino: 1111 ('Ourluttorc tli dia.motro troppo picculo può risraldarsi rd essere causa di Jlll incendio: così pure un corto circuito può risraldaro flli di diametri sufficienti per le wnsioni ordinarie, ma insufficienti por quello causate dal corto circuito.

Le la!Hpado ad arco posto in locnli avo si trovano materie infiammabili, debbono essere ricoperto oudo impedire che qualche particella. di carbouo inca.udesconztl possa cadere c causare così un incendio.

Oasi puro nei locali che ('ontengono sostanze iufiatn111nLili non bisogna mettere nò cutmrc con lampade n fuoco nudo, potendo comu11icarsi co11 C'sso il fuoco a.Jlo materie infiam·

nHtbili n mc;.:zo dci loro rapo1·i o del loro pulviscolo.

'ranto l'olio, como il petrolio, c tutto le altro materie iu-fiammabili ù noc~cssario motte1·li in locali appositi ovo sia proibita l'entrata se non nei casi di nccessit.it o con tutte le PI'CC..'lnzioni nN·essarif'.

§ G. Mezzi per impedire la propauazione deuli incendi e per estinguerli. Pnr essendosi preso tutto le precauzioni, al-cuno volto può mnnifcstar3i un incendio in tm stabilimento:

bisogna allora cm·caro di impedire la propagazione di cssò c la sua complèta cstinzioue.

Per ciò ò utile mottoro sullo colonno che portano i shcds dello secchia pieno d'acqua o meglio ancora dello bocche d'ac·

qua sotto pressione: questo bocche debbono essere alla portata degli operai cd esse.,·o disposte in modo da poter facilmcutc iuondare tutta la parto dell'edificio incendiato.

Un sistemo. o.utomatir.o por questo bocche iJ quella di Gnmmel: in questo sist01ua la bocca viene chiusa da una so.ldatura fusibile in modo che assumendo l'ambiente la tempo·

m tura di 7Qo questa saldatura fonde cd allora esce dai tubi una quautità d'acqua divisa in modo tale da inondare tutto al-

.

l

Incendi. 2~3

l'ingi1·o una superficie di 9 metri <1uadrati di soffitto e di paYimonto.

Bisogna poi aver sempre a disposizione buone c potenti pompo da incendi da potersi trasportare facilmente nei punti

IICCCS~f\1'1.

l~sistono poi in commercio liquidi spccia\i che estinguono

molto presto gli incendi. 1tali sono ad esempio quelli di Car·

licr o Vignon, l\Ianclerc o la grauata Lobbé.

CAPITOLO X ff L Illuminazione.

Art. 13 ... - L'illuminazione degli stabilimenti dOUI'<Ì esSCJ'C tale da permette1·e agli opera.i tz.i clisti1J,quere netta-mente le macchine e .Qli orga.ni eli. trasmiss-ione, coi quali

110880110 trOV(WB"i (t C01ttatlo.

§ J. L'illuminaziouc negli opifici industriali deve essere ben flltta c ben disposta. spccialmcnto in vicinanza delle mac-chiuc operatrici che ofl'rouo qualche pericolo: in queste mac-chine debbono cs:>ero di prcfcrcmm. illuminati quegli organi che nelle vario operazioni che dove eseguire 1' operaio siano pericolosi.

Per evitare incendi non bisogrm. usare lampade a fiamma nuda uci locali che contengono gas o po\vc!'i inli<unmabili:

ò utilissimo in questi casi l'illumina:donc olcttrica: ma non bisogna adoperare lo lampa.do ad arco ma bensì quello ad incandescenza: nelle sog-hcrio poi non bisogna usare lu.mpado ad an;o porchè qualche pozzo di carbone inctllldosccntc può cadore a terra cd ossoro causa di incendio, por la quantità di segatura c piccoli pezzi di legno chu tro\•ansi uel pavi-mento di questi opifici: ò necessario adottare allora 1111 rac-cogli ccuero apposito.

§ 2. Illuminazione elettrica. Quaudo l'illuuliuaziono g~-nemlc ò elettrica, bisogna in molto industrio, como ad esempio dolio iudustrie tessili, far uso di una illumina;~,iouc supp\cmcn·

taro cho entri in aziono quando quella gcnorulo si s~onga ~ por guasto al 111otorc, o alla diuamo o por la fusiOne di qualche val vola.

!1/1'minazione. :H5

Un apparecchio automatico per l'accensione dello lampado :-;upplcmcutari <1uando le nltro si spengono i: quella del Tcc-noma.,io italiano iu Milano.

Ciucsla illumiuazionc supplementare è fonlita da uua. Uat-tcl'ia di accumulatori dw entm in aziono quando incomincia n spegnersi la luce ordiuaria.

J\d un maf(ncte azionato dalla c:orrouto di uua lampada.

del circuito principale, si applica 1111 fono che è sostenuto dalla calamita quando la lampada è accesa, cade invece iu uun forcclltL a conqllot.:u·o il circuito degli accumulatori, quando la lampada si spegne.

CAP lTOLO X l V.

Caldaie a vapore.

§ 1. Bouchù la prcvon~ionc degli infortuni causati dallo cal·

da io 1\ vapore non sil\ contemplata nel Regolamento gcucralc fiOr la prO\'ouziono dogli infort.uui nello imprese o nello iu·

dustl'io del. 26 marzo 1898, porcbò già regolati da precedenti regolamcnu (l) puro no daremo 1111 cenno perchè simili appa-recchi si tro\rano ìn quasi tutti gli stabilimenti.

Gli infortuni dO\'uti alle caldaie a vapore possono avere por causa lo scoppio o di uno dogli apparecchi che servono per la sorvcgliamm. o della caldaia stessa.

Acconnorcmo brC\'Oillcnto ui vari modi por provenire questi iufortuni.

§ 2. Apparecchi di controllo e di sicurezza. L l'~tlvole di aictwezza. - Por impedire che il vapoi'O atJbia ad assmncrc una prossiouo maggioro della pressione normale di lavoro,

~~d evitare t'O!ò;Ì in qnalcho modo lo seoppio della caldaia, l'n.rt. Il dol Hcgolnmcnto IJroscrivc che OP"ni caldaia o reci·

piento a vapore abbia duo valvole di sictn~o~za di dimeusioni tali da pormottcro lo sfogo, anci10 fun~ioua;1do una sola, di tutto il vapore occcdente.

Questo valvole possono essere curkato o dn un poso appli·

cato sia dirottamente, sia nll'cstrcmitiL di uJHL leva o dt~ ap·

propria te molle. Il primo sistema· !;j dC\'0 a.pplicaro (art. 12)

(l) llegolamenlo per l'cscrd,lo o per la ~orvcglinnt.n delle oaldalo e del I'Cci)Jienll o vapore appri'J\'Uio con H. l)ccrelo :lJ lusJio 1897, o. 200.

Caldaie a vapore. 2.}7

: :lo caldaia a vapore fisso 0 semi fisse, il secondo nelle caldaie dello locomobili (are 13). , . · , Id ·

2. 1\{anomet·ri. - I manometn da nppl.t<.:arst allo ca aiO a vapore (art. H) debbono essere collocati alla portata del fuochista, debbono essere graduati in kilogram1~11 o debb?no port....'\.ro segnato preferibilmente in rosso la presswno masS1111a ell'ottiva che 11011 si devo fare oltrcporre dal vapore (1).

3. Indicato>·i di Hvelto. - Ogui caldaia deve avoro almen~

cho indicatori di livollo (art. 19) .dci quali uno a tubo d1 vetro; questi Ji\ro\li debbono essere in diretta comunicazione con la caldaia cd essere int.lipcndcnti fra di loro ...

In questi livelli deve essere indicato con un segno fisso c ben visibile il livello minimo che l'acqua può a vero in caldaia.

Questi livelli però vanno soggetti a scoppi che possono essere causa di gravi infortuni: ò bene perciò usare per questi apparecchi dei buoni sistemi di protezione. Essi sono molti, noi no indicheremo qualcuno per esempio.

Il sistema migliore di protezione O quello di usare un pro·

tettorc resistente c trasparente: per ciò sì usano dci vetri che coutengono nel loro interno una roto metallica: questa rct:.e ò immorsa nel vetro liquido o pasto3o o resta co~ì in-tiornmeuto circondata impedendo l'azione dell'olio od altro sulla rct:.e stessa. Questo sistema è molto usato i:t Inl7hiltcrra

cd in Germania. .,

l'or fissarlo si fa uso di una mollaR (fig. 255) tesa a mezzo d.cllo leve L che si tro\•auo in alto cd in basso: V è il vetro nn forzato dalla rc.te meta:llica: T il livello propriamente detto .. Su q~~to s1stema c fondato

i'

protettore ] loppeu-stedt.(2) (Parl~t ·, Pa.ssag-e ~es Petitcs -ll}curics. !)bis) (fig. 256)

"?i

SIStema d1 Schlufer d l Bcrliuo (fig. 257) (8) il protettore

~~teno fissato p~r. mcz~o d t ]H eco le molle che si trovano alle sue due cstrennta.

Por impedire che il protettore abbh\ a rendere incerta la lo~l) -=l~ c:~~c-!,t~ m·g.omcnlo dc~ le caldaie vcdc!'C: Ing. Luigi BcJ. uor~. 'l'ori\lc~,:ul~.ll apparcccht prr preuruit·e yli iufol'luui

~ullCt-E Ili ile consullnrc qucslo in te ....

in~~rtuni nc!lc ~·uric inclu:,tric. tcssantc vohunc anche JlCt' gli . (--3~ ./Jullrllll . • \, J cl c r.t.~.f. d es l !Id. clu

CO/Il te Ics CICC!<iCIIIS. png. 7'2, Lillc, IOOQ. IIOJ'd c/c iCl FntiiCC·

2~8

Fig. 255.

Fig. 256. Fig. 257.

Cllldaie a vapore.

lctturn del li l'ello il Sig. Klinger di Pnrigi (Ruo de Lnncr.r 57) Jm 1·o.c;Lrnito nn protettore speciale di vetro molto robnslo e

Fig. 258.

striata in modo da far vedere la colonua di vapore di color bianco argento c la. colonno. d',lcqua nera (fig. 258). Questo sistema è molto consigliabile per lo caldaie posto in locali poco rischiarati.

~50 Capitolo .Y/1'.

{tucst:.t apparecchi di alimentazione 11011 è necessario siano in n.umero eguale allo caldaie, quando esse sono comunicali[ i fra

<h loro:. bastano soltanto duo apparecchi d 'alimentazione P.crò OSSI debbono essere indipendenti fra di loro ed essere cmsuuno capace di fornire l'acqua necessaria a tutte le caldaie (art. 17}.

Di questi apparecchi d'alimentazione so ne hanno di molti tipi, o fra ossi parecchi funziouano automaticamente.

:l Dep1wazione dell' c'cq1w eli alimentazione. - 'rutto le aequo eh o si adoperano pOI' l'alimenw.ziono dello caldaie con·

tengono in soluzione o in sospensione sostanze minerali od organiche, solide o eassose che riescono dannose alle caldaic, impedendo la trasmissione del calore o avoudo azione sulle lastre cho le formano provocando cosl alcune ,~olte lo ~opio dolio caldt1io stesse.

I sistemi d l JHirificazionc si possono dividere nello seguenti classi (l):

Depurazione meccanica.

Correzione dolio caldaio in caldaia.

Depurazione chimica preventiva. a frC'ddo od a caldo. drposiri adt•ri...,cano forrt•nu•nto allr pareti dt>llr medrsinw.

La osta.11za l'OtJsi:.dinta in qu ... rf' dosi dall'ing. Dl'l'li~ i.•

IL Depurazione a frt•ddo, drt'.tlll[&zioue in apparecchi tipecia\i.

'l.ÌOIIBli al bi"Ol-'"110 P t~otH!Ot[i 1'37.ÌOIIRinH'lltl',

~ 4. Costruzione delle caldaie. ~i impit•tlwranno Jamif'rt'

tjUPitl! verilìdJC debbono tmcc•cder"i pt•riodit•amcutl•.

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