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CA PITOLO VIli

Nel documento INFORTUNI SUL LA\ ORO . (pagine 110-125)

Montacarichi.

Art. !J. - l montaca1·ichi, gli (u-,qani, (}li cl..scenBori. gli clevatol·i, le (Jr'l.t, ed i meccanismi analoghi, dovranno JJOr-tm·c scritta ohirwamen.te l'indicazione della lot·o pot·tala e non. }Jott·anno esse,·e adibiti al h·aspodo delle persone, se uon b'at·anno 1>rovvisti di a]Jpat·ecchio di sicwt·ezza.

Art. 10. - La gabbia mobile dei montacat·ichi, degli (LScensori e degli elevatori dov-rd essere guidata erl avet·e

/OriiUL appropriata (L t·endere sicw·o il tt·aspm·to, al quale essa è desti11ata. l va11i dei. tn011lacat·ichi e dei t·elativi.

conlnL]Jpesi, che si trova110 i11 corris-po.ntlenza a scale otl

(L tJassaggi, dovnmno esse,·e di(esL in modo che nessuno possa inavvertitamente &porger vi la testa od il cor]JO. Gli accessi ai vani dei. montacadchi dovratmo esset·e muniti di pode o ban·iere pt·e(edbilmente a chiustwa automatica.

§ 1. - I montacarichi sono apparecchi molto pericolosi, ò quindi utile usare tutte quelle precauzioni che si credono necessarie c che la pratica suggerisce.

Gli infortuni dovuti ai moncacarichi possono 1\\'erc le

se-~ucnti cause:

a) caduta di oggetti ; b) caduta di persone;

c) ferite prodotte da parti sporgcuti esistenti ncli'Ì!t·

terno del montacarichi ;

d) messa in moto imprO\'\IÌSa del montacarichi; e) rottura della corda o catena che sostiene la gabbia.

18G Capitolo VII/.

Usando apparecchi preventivi si possono eliminare in parte questo causo di infortunio : ma con tutto ciò ù necessario che un regolamento apposito regoli l'uso dci lnontncaricbi onde impedire che l'imprudeu?.a degli operai non abbia a rendere nullo lo precauzioni prese.

In molti stabilimenti questi regolamenti esistono c sono rigorosamente osscn•ati. A modo di esempio riportiamo gli articoli del Regolamento interno dello stabilimento lTI. Do Angoli e C. che trattano dei montacarichi:

Art. 16. È sevcrnment~ proibito agli o perni di sccndc•·o o sa-lire coi montacarichi, i quali sono nssolutnmcntc destinati al solo servizio della merce. È proibito anche di caricare i mon·

tncnrichì con pesi snpcdori nllc portate mnssime indicntc per cinscuno di essi.

Ari. 17. l~ pmc proibito di cntrnrc fra le irllclninhn·c dci montacnrichi al piano inferiore quando la gabbia é in nllo, c di sporgersi dall'apertura del piano superiore quando In gnh-bin è in basso .

.-lrl. !8. Gli operai che, per l'iparazioni od altro, dovcsscr·o l'ima nere al disotto clelia gabbia di un monlacnl·ichi, dovranno nnT.itutto puntellare e assicurn•·e questa ultima, in modo che non possa assolutamente scendere per inavvertemm di chic-chessia.

Art. 19. Gli operai che nuutovmno il montacnrichi, prima di far muovere la gabbia, dovranno premere il bottone elettrico posto presso l'apertura di cnl'ic::unento tanto in nlto che in h asso, e attcndc!"c q uniche istante: non ricevendone alcun av-viso, eseguiranno la loro manovra. Se invece ricevessero in l'isposta utt altro suono di cnmpancllo, doYranno sospendere ogni movimento c vcrifictu·e di che si tratta.

Art. 20. Mentre si sta cnl'icando la gabbia, dovranno essere I>Ostn i ganci che la sostengono.

§ 2. Gabbia. 1. - Per impedire che gli oggetti posti nella gabbia del montacarichi abbiano a cadere, bisogna cho essa sia chiusa da tutte le parti, eccetto che nella parte ove si carica c si scarica la merce: da questa parte, nou esistendo alcun riparo, bisogna porre la parete iuterua dell'ascensore molto vicina alla gabbia, onda impedire che gli oggetti ab-biano a passare e cadere in basso: bisogna però faro in modo che il pavimento non sporga in modo da poter for-mare una specie di cesoia con qualche spigolo vil'o dello porto del montacarichi.

Montacarichi.

2. - Un sistema utile in questo caso ò quello dal signor Gallant a Comines (fi~. lm) (l).

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Fig. :W7.

(l) Bulletin 11. l de /'Associutiou des Jurlustriels clu Noni de la Frcwce con/re les acciclcnts, pag. 35. Lillc, 1896.

Capito/ o V Il l.

Questa piccola tavola ò equilibrata da un peso P che tende a sollevarla.

Se col moutacarico si trasportano carrelli1 allora bisogna fermarli solidnmen te onde non abbiano a. scorrere.

ont.cntarsi dell'uso di SCJnpli~e ~rriero: oltre a cib bisop~

cl cst.c porte si possano dtstmguoro dalle altre, per CUI

monta-ca~ch~ortc

di accesso al montacarichi in alcuni st;abilimcThti

8011; chiuse con serrature che non possono

cs~er~::J: 1 ~ 0 ~

~r'/~;:,~~a~fo~;t;~~~;;~~~ ~~~·;~~g·,~·:m~~t, s u o~cra~~~:~

ualche volta possono venir meno al loro dovcru. o p sì

~he

si studiarono sistemi_ specia_li di

scrratu~c al~~l~elaf~ab­

che le porto ~i accesso U~Jauo .cl~us: !~~~:~n:.~ semplice è

nellaturc fissate sulla ~~aroto del)a ~~ah~~~a· ~erratura S, ello equilibro.t.~ da lll~ conttap~so. Sita l miera. così pure uua 'rruptil O riportato 1\Cll'eSOCOlltt de n..SSOCHlZ

- - - - · 1897 P'l''· :>2.

(l) Ing. L. Ponliggin, HiuiMa /' • lllfliiS/I'W nn no ' • co

1 no

Capitolo ll/11.

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Sl

Pig. ~.

Montaeariehi.

ò applicabile in qnalche caso per la chiusura di tutti rli ac-cc~:~si ai montacarichi.

~~~sso consisto in uua tela metallica senza fine cho ba una

cstromitil attaccata n l bordo superiore della gabbia o si av-volgo su rulli posti n l disopra doll'nportura dcl1'ultirno piano o che, dopo di essere discesa in basso. s'attacca coll'altra estremità al bordo inferiore della gabbia st.cssa: in questo modo tutte lo aperture sono chiuse eccetto quella davanti nlla. quale si ferma il piatto mobile.

Qncsto sistema pnò anche Rcn•iro di organo di sicurezza in caso di rottura della fune di Rollovamcnto, so si collega il movimcuto della tela senza fino con quello dell'organo motore.

4. - Oltre questi si temi generali, in pratica si &Pillicano molti altri sistemi speciali a seconda del piano ovo t.rovansi lo porto di accesso al moJJtacarichi, cd a seconda anche della natura delle porte stesse.

I mezzi di sicurezza si applicano piìt facilmente noi piani inferiori c superiori mentre essi sono molto pilt r.ornplicn.ti nei piani intermedi.

§ 4. Porte del piano superiore. 1. - Per il piano supe-riore un sistema scmpli1:c di chiusura 11011 dello port:.c, mn di tutto il vauo, ò quello indir.ato nelle fig. 209 c 210.

Uu coperchio T formato di lamiera copro completamento il vano all'altezza del pM1imento, ed ò guidato nei suoi mo-vimenti da due montanti }.{.

Qnesto coperchio ha forma conica cd al suo vertice porta una apertura A che circonda la corda di sospensione della gabbia.: esso per il suo peso sta. sempre in basso: cd impe-disce così che qualche oggetto o qualche persona abbia a cadere nel va110: quando invece si fa salire la gabbia cc;lla solleva il coperchio T c così si fa la comunicazione col piano superiore.

Si elimina cos1 la porta e si fa 1150 molte volte di una semplice barriera.

2. - lJu altro sistema è quello delle figure 211 c 112. In questo caso la porro ò a soJie,•amcnto, ed ù posta fra due guide poste lateralmente: inferiormente essa porta due punte ,~..\! contro le quali viene ad urlare una sbarra N posta sulla gabbia: la porta ò equilibrata da un peso A un po' minore del peso della porta: la gabbia solle\•andosi ~alleva

\!1~ ('opi lo l o V l 11.

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l•'ig:. 211.

Fig. 20H.

Fig. 210, Fig. 212.

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Montacarichi.

la purta o li\ apro; quando invoco la rabbia discende, allora la porta por il proprio peso discendo anch'essa e cosl rimane

chiu~a. l'aportura.

Invece della sbnnn ](si possono fissare Rulla arabbia due sporgenze in corrispoudcm:a dello sporgon1.o posto sulla porta.

§ 5. Porte nel pian\ Intermedi. l. - Por lo porto esistenti nei piani intermedi bisogna adottare sistemi molto piit com-plic.ui che non quelli applico.ti alle porto doi piani inferiori c superiori.

Numerosi sistemi vennero studiati od flJlplicati; uoi qui daremo la descrizione di quelli suggeriti da vario Associa~

~doni di Industriali per prcvcuiro gli infortuni.

Di\'idcrcmo perciò i sifitcmi adottati in tre grandi catego-rie, o ciò a seconda dello porte allo quali i detti sist~::mi sono applicati, e cioò: porte a battenti (a ceruicrll), portr a.

sollevamento, o porto a scorrimento latora.le.

2. Po,.te a cerniet·a :

a) nel caso di porte a battenti si può adottare il ~ip

stema ÌTI\1cntato da J. Founte,·ott. cd aJlplicato uclla t·ar·

ticra Zubcr, Rieder et C.io a 'l'orpes-Boussiùres (Doubs), (fig. 213) (l),

I due battenti della porta, sono calettati su duo asto vcr·

ticali a. o b, che portano ciascuna alla sua estremità infe-riore e sotto il pavimento un rocchetto; questi due rocchetti ingranano su duo ruote coniche calettate su di uu medesimo albero orizzontale c: per questo lo due porte si aprono con-temporaneamente.

Lo porte, <lprondosi, fanno rnotaro l'albero c, che fa 111110·

vere, por mozzo di una manoYella, un'asta cl, cbe Yieuc a frenare l'asta di manona o del montacarichi: nou si può quindi manona1·e il montacarichi so uon quando la porta è chi;.;.sa; l'arresto della. gabbia si ottiene 1•cr mezzo del chia-vistello e. Il piuolo m fissato alla gabbia, venendo ad agire sulla leva curviliuoa g, la solleva o permetto cos1 l'apertura dcii• porta.

b) un altro sistema ò quello pro)>OSto dall'Associazione

fl) lJullelin n. 12 fie I'Jiuociation tles Jmluslrll'IS tll' Fram:t con/re Ics acrirlenl.<t du lra!Jail, Jl!IJ{. 105, Pnris.

liACH\INJ.

Capitolo l' /Il.

di Lilla (l) ed ò rapprC'SI3ntaro nelle figg;~VJ o 215. In questo sistema nn contrapcso che scorro in o tendo a mautcnerc chiusa. la. porta.

Duo aste A o B cho azionano uua sulla. porta o l'altrn sul coutra.poso, ponano ad nn'estromiti\ due rotello che po"M

J?ig. 2liJ.

sono ossero azionate da due sporgenze E F a piano· iucli·

nato o che souo fissate su duo lati della gabbia: le aste ~1 o B sono mnuitc di due rnollc a spirale. Quando la gabbta

(1\ 11ullrttlu u. l. pag. 12, Lilln. 18%,

Montacarir.hi.

non corrisponde al piano allora la punta dell'asta A •otto

l'a~iouo della molla n spirale, tiene ferma la molla cosl, puro la punta rl dell'asta B elio ò fatta a piano inclinato; ò sotto l'aziono della molln, teunta indietro.

Fig. 21•1.

Quando perù la g-abbia passa dn\•ant.i alla porta. allora lo duo rotello }.[N incontrano i piani incliuati E F: que·

sti pia11i innaha.ndosi spingono lo rotello che viuccudo la rosio;ten7A delle mollo a. spirali. fanno scorrere lo aste A e B; in questo modo ln punta di Jl uscendo da D lascia.

liberi\. la porm, c qncst~'l pnò c~scre apert.a, mentre rhe ht

196 Capitolo VII!.

puntl~ di l~ penetra nell'apertura P cho comunica con O ovo si muovo il contrapcso. Aproudo la porta si solleva il

~~onr.rapcso cd allora la piccola asta C, che ha anch'essa una molla n. spirale p, cd ò ad un'estremità ftttta a piauo inc:li-nato, incontra la punta di B, o vione da ossn. spinta all'in-dietro.

Appona però la punta di C ha passato .B. allora la molla n. spirale 1J fa ritornare l'asta O alla sua posiziono, c cosi il

Fig. 2l5.

contrape.:;o 11011 può più discondcre1 o la porta può rimanere aperta.

La gabbia mettendosi in movimento, le duo asoo non pilt spinto dallo sporgenze E od F. o sotto l'ar.iouc dello mollo a o b, ritornano alla loro posizione primitiva: il contrnpeso viene cosl liberato o chiudo la porta, nello stesso tempo che il penetra nell'apertura D e tiene chiusa la porta.

:-)e la gabbia non dove fermarsi acl lllt piauo intermedio, allora la porta ù liberata ma non aperta dalla gabbia, por-dtiJ tenuta ferrua dal contrapc-;o: cossato il contatto tra JJJ

cd F con le sta A.

3. Pol'le " sollevttmento. - a) L'Associaziono di Lilla suggcriS('C il seguente sistema (figg. 216 e 217). lA porta A ù equilibrata da un contra peso B; questo contrapeso posa un po' meuo della corda~ iu modo che

la po1'ta, per il proprio peso, tendo a stare sempre chiusa.

Su una parete interna del monta-carichi ò fissato nn supporto D che porta duo aste E ed F riuuitc fra di loro da un bilanciere I:!.

L'asta E ò mantenuta nella posi-:llouo iudicata in fig-ura da uun molla a spirale e: ad una estremità essa ò ricurva e porta una rotella I: al-l'altm. estremita finisce a piano in-cliuato.

Sulla porta in currispondcn1.a di ]l' esisto un arresto K (fig. 2161 che oscilla intorno al centro O: la parto inferiore m pesa di pil1 della parte superiore n in modo che esso tende ad assumere la posizione indicata.

in figura. Iu un lato della gabbia esisto uua sporgeuza M che finisco a piano inclinato: questa sporgcm·.a C in corrispondour,a della rotella I. Quando la ~abbia non è vicina alla oorta. allora l'arresto K è im-pedito a muoversi dall'asta F c cosi la. porta non può sollevarsi: quando porO la gabbia si trova in

corrispon-K

Fig. 216.

denza della porta, la sporgenza. J.l[ \'iene ad urtare contro In rotol\a. I: questa rotella scorre allora sul piano incliuato Af o spiugo l'asta E verso il \1ano entro il quale scorro il con·

tra.pcso: con questo movimeuto però fn. muovere il bilau-dero H o quindi anche l'asta F: l'arresto K \•iene liberato o la porta può così sollevarsi. (~uando la porta ò sollevata, il contrapcso B ò disceso; questo contrapc~o por~ .uu ar-resto simile a quello K della porta , abba~sandos1 Il

con-1!18 Capitolo V Ili.

trapeso B questo secondo arresto urta contro l'asta

spor-;.tente E, ruota un po' attorno al suocontro(come J(ruota t n torno ad. C?> o qurl:nd.o. ha o!trepl\ssato l'asta E, riprende l~ sua postzlone pnnntava: 111 questo modo \'Ìcno i m pc.

d1to al contrapeso di salire o quindi alla porta di abbas·

sarsi.

Quando la gabbia si muovo, le aste F e E por azione della molla e riprendono la loro posizione primitiva, il

A

Fig. 217.

B . l'b la >orta si abbassa sotto contra.peso v1eno 1 cra.to e l . 1• ta JJ' l'aziono del proprio peso: l'arresto K mcontra.ndo as a ruota intorno ad O, c quando l'ha.oltr.epassato ritorna. a.~,c~[ì, al\a sua. posiz.iono primitiva c così la porta non pu

rialzarbi. · 1 t in modo cbo la.

Il contrapO!)O B deve essere rogo a o. , idcra.ta.

porta uolla sua. caduta ass~uua u.u~ velocita. dcs 'l sistema b) L'Associazione di ~a.ngl sugg.erf~lcet ,;a Cba.gue Jl.nipiler, applicato al.lo stabilnnento di 'a l

eo G.ie a Cornimo"' (bgg. 218 e 219).

Montacarichi.

Ad uno dei montauti del montacarichi O fissato un sup-porto A ovc passa tnl regolo in ferro B B1, ad una estre-mi ti\ del quale ò articolato il pC'l.ZO O più pesante dalla

Fig. 218.

parte \'OfSO la porta j:J: iu 01 QIICStO pezzo Ò ricur~'O C J~

sua estremiUt va sotto il sopporto A. Il regolo BB porta.

in B' uu peruo '1' con un cilindro O.

Quando la gabbia sale, il pezzo O incontra la port.a P c

:lO O raptlolo

v

Il 1.

-la solleva: qnnndo questa ò solle\•atn. di un'a.\toz?.a sum.

ciento, allora. il cilindro O incontra il pozzo D, fatto a doppio piano inclinato, la cui posizione ''enne prcccdontc-monte fissata.: il cilindro O, obbligato a scorrere su questo doppio piano inclinato, fa muovere i pezzi BB• o

co•

c quindi la porta P cado per proprio peso.

Continuando la gabbia a salire, nllom tanto O come B assumono la loro posiziono primithTa.

Si può. quando ad nn piano intermedio la gabbia non dC\'O fermarsi, per mezzo del cordone G fermato in F, abbassare la parte 01 ed impedire cosi il sollevamento della porta.

c) Il sistema suggerito dall'ing. Poutiggia, ingcgucrc-capo dell'Associazione degli Industriali d'Italia è quello in-dicato nollo figg. 2-20 a 2-24 (11.

Il cancelletto di chiusura, scorre\•olc in guide vcrt.ica\i A, porta ai suoi lati duo piccoli cat.euacci E che hanno una liu -guetta. sporgente R. Questi catenacci sono tenuti nella po-siziouo indicata., con linee contiuuc nella figura, da uua. molla a spirale f. quando si tro\'ano in questa. posiziono le lin-guette sporgenti R corrispondono allo altre m portate dal piatto mobile, quiudi allorchè questo passa davanti al can-cello, lo solleva ed apre l'accesso. 1 c il piat..to mobile si ferma'al piano, il cancello resta aperto, se invece prosegue il suo cammino asccnsi\•o, le estremità O dei piccoli cate-nacci \'Ougouo ad urtare nei piaui inclinati O (portati dalle guido A del caucolletto stesso), i quali operano uno sposta-mento laterale della linguetta (porr.andola nella posizione indicata in lince punteggiate nella fig. 2"2'2}, e liberano il cancelletto dal piatto JUobilo.

Allora il cancelletto ridisccndc per il proprio peso e chiude l'accesso. Due contrapesi D sen'OIIO a regolare la volocitil di caduta. del cancelletto. Quando il piatto mobile si fer-masse al piano intermedio, provenendo dall'ultimo piano, allora il cancelletto dovrà essere sollevato a mano dall'ope-raio cho attendo allo scarico.

Le linguette R si ripiegheranno noi passare davanti a quello m portato dal piatto mobile, ma poi, sorpassate\c,

(l) L. Pontiggia, Prouuediwetlfi di sicut·e=:za pci motllacarichi Milano, 1899, png. :t

:vlontacarichi. 201

Jlig. 220. Fig. :n1.

202 Capitolo VII!.

!itorneramlo subito orizzontali: allora l'operaio abba td à 1l cancelletto o questo ridisccndondo, troverà nppoa~io 0~1~~·

sporgenze _m c ri~nn.rrà. aperto. Appena il piatto ,mobil~

8

~

allontan?rll ~al pmno, _Il canc~llotto chiude!'lL subito in modo automataco l accesso, su\ che Il montacarichi torui a salire, sia

Fig. 222 c 223.

~ ~

eh o continui la sua corsa di discesa. M questo ò quauto im-portn per la sicurezza dell'esercizio.

Volendo ~i può anrho evitare che il piatto mobile abbia a. sollcyare d cancollotto tutte le volte che, salendo, passa

davanti ad un accesso intermedio.

Basterà d~sporre. sulle guido A due piani inclinuti (simili a Cl anche 111 cornspondcnza alla posizione di chiusura dol cant;clletto.

Montacarichi. 203

Queste manterrebbero spostate lo linguette dci catenacci in modo da non !asciarle pil1 urtare dallo sporgcuzo portato dal piatto mobile e così esso passerebbe liberamente da varai allo aperture intermedio scuza agire sui cancelletti.

Q.ua.ndo si do\'l'à operare lo scarico od il carico ad 1111

piano intermedio, l'operaio sollevcrìl il canccllcLto, cd i ca·

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Fig. 22<1.

tcnacci, ridi vomiti liberi, gli permetteranno di appoggiare il cancelletto sulla sporgenza portata dal piano mobile.

Appena che il carico si allontancrit dal piano. la chiusura del cancelletto si opererà. ancora automaticamcutc, nel modo che abbiamo sopra indicato.

11. Porte a scorrimento. - Queste porte si applicano quando lo spazio ristretto uon penuottc l'uso di porto a sollevamento od a col'llicra. Un sistcnm per chiusura a•1

to-201 ra,llio/o l'Ili.

Fig. 225.

Fig. 227 . ..,

Montacarichi. 20.1

mutka di queste porto venne proposto dall'Associaziouo di Parigi cd ò quello iuvcntato cd applicato da Pau! ~""'aidy1 direttore della filntura. dci signori

c.

Ct

n.

Be?,ançon n Brcuchcs (ffautc-SaOnc)

La porta scorrevole A (fi~g. 2'20 a 2'29) C sostenuta da due rotelle al che scorrono su rotaie a l (b): alla porta superiore di questa porta sono fissate due punte a'l aventi una sen-ncllatura entro la quale può entrare la nervatura. di un ferro n 1 (c) che serve di guida superiore.

La porta. Jt tende per a·t.iono di un contraposo a4 a chiu-dersi.

A ciascun piano o nello spessore di ciascuno dci due mon-tanti ò posto un gancio O di forma speciale: a questo gancio, che una molla ,. tende a spingere costantemente verso la porr.a. è inchiodato un piuolo ricunro cl che sonrc por mozzo del piano inclinato f c del dcllto g a tener ferma la porta quando essa sia chiusa od aperr.a.

Supponiamo ora che la porta sia chiusa o che la gabbia, salendo, debba aprirla. Il montante H della gabbia porta verso la. metà 1111 pozzo F avente due lati a piano inclinato; la gabbia sale, il piano iuclinat.o superiore inconr.ra l'cstre-mit.Ì\ ricurva c, del gancio C del montante G, si appoggia su esso, spingendolo in indietro, vincendo razione della molla.,. e lasciando quindi libera. la Ilio\ la: l'operaio non deve far altro che far scorrere la porta. Quando la gabbia incomincia a muoversi, allora la porta deve P.hiudersi anto-maricamcu te.

A questo scopo poco distante da F. esistono due altri pezzi simili. i quali ont.raudo in azione. quando incontrano il gancio C, lasciano libera, como prima, la porta, la quale ]JOr proprio peso si chiudo. Di questi pezzi no esistono due

A questo scopo poco distante da F. esistono due altri pezzi simili. i quali ont.raudo in azione. quando incontrano il gancio C, lasciano libera, como prima, la porta, la quale ]JOr proprio peso si chiudo. Di questi pezzi no esistono due

Nel documento INFORTUNI SUL LA\ ORO . (pagine 110-125)

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