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L’APPENDICE POPPIERA: L’ELEMENTO INCERTO

A poppa delle imbarcazioni di maggiori dimensioni con propulsione a pagaia, compare un dispositivo che ha suscitato notevoli controversie e discussioni. Si tratta di un’attrezzatura che nella sua resa pittorica nell’Affresco dell’Ammiraglio consiste di una sottile linea gialla o marrone che parte dallo scafo e termina oltre la curvatura della linea di chiglia. La cosiddetta “appendice poppiera” pare costituita da una trave biforcata che è unita allo scafo da due bande orizzontali che somigliano a catene e che si sviluppano lungo il fianco decorato dell’imbarcazione. Il dispositivo sporge dalla parte finale della poppa ed è generalmente accettato che fosse temporaneo e che potesse essere smontato, riposto e riposizionato secondo le necessità del momento. La terza dimensione, la più importante per definire le dimensioni, non è determinabile e quindi l’orientamento degli elementi che costituiscono l’appendice in relazione all’asse longitudinale dell’imbarcazione, la loro estensione laterale rispetto allo scafo, e l’area da esso racchiusa rimangono sconosciuti, così come anche la posizione dell’appendice rispetto alla linea di galleggiamento104 .

L’appendice poppiera pare essere un elemento specificatamente egeo e compare già nelle padelle cicladiche e nella glittica del MM; gli esempi provenienti dall’Affresco dell’Ammiraglio sono tuttavia meglio leggibili.

Secondo Marinatos105 si tratterebbe dell’holkaion o epholkaion (termine che lo studioso mutuò dall’epica omerica) ovvero una specie di rampa d’imbarco fissata a dimora direttamente sullo scafo; alternativamente a questo specifico uso, l’appendice avrebbe potuto servire anche da latrina per l’equipaggio. Tuttavia, anche prediligendo l’interpretazione come passerella, Marinatos non esclude 104 Wedde M. 2001, pg 125 e pg. 128

che si possa trattare di uno stabilizzatore contro il moto ondoso o di un sistema per tenere la nave sulla rotta giusta.

Più recentemente l'idea di Marinatos che si tratti di una passerella, è stata ripresa da Gillmer106, da Morgan107 e ultimamente anche da McGrail108. Quest’ultimo in particolare sottolinea come l’appendice poppiera sia presente esclusivamente nelle grandi imbarcazioni su cui trovano posto personaggi di rango che dovevano poter imbarcarsi in modo dignitoso, e l’appendice non comparirebbe quindi nelle imbarcazioni più piccole perché su queste era più facile salire a bordo e l’equipaggio non pare avere la stessa dignità delle imbarcazioni più grandi.

Basch109 obietta a questa teoria sostenendo che nessun battello antico è mai stato dotato di un dispositivo di sbarco fissato allo scafo poiché una semplice scala ha sempre svolto questa funzione; per l’uso come latrina l’installazione pare troppo complicata nella sua struttura.

La vera problematica nell’interpretazione delle funzioni dell’appendice poppiera sorge a causa del suo strano posizionamento rispetto al livello dell’acqua e quindi alla linea di galleggiamento dell’imbarcazione. Non è infatti comprensibile se essa si trovi sopra o sotto la superficie dell’acqua poiché il pittore ha dipinto indistintamente opera morta e opera viva dell'imbarcazione; solo dalla posizione delle pagaie, che dobbiamo immaginare immerse nell’acqua, è possibile ottenere una virtuale linea di galleggiamento.

Casson110, convinto che la struttura sia posta leggermente al di sopra dell’acqua, ritiene che l’appendice sia strutturalmente forte ma rimovibile dallo scafo. Considerando che la parte anteriore delle imbarcazioni è molto poco carica, mentre la parte posteriore al contrario supporta tutto il peso della cabina del comandante, l’elemento, secondo Casson, potrebbe costituire una piattaforma situata al livello del galleggiamento il cui scopo sarebbe stato quello di porre una resistenza all'affondamento della parte posteriore dell’imbarcazione. Per espletare questa funzione, tuttavia, 106 Gillmer T. C. 1985, pg. 405 et idem 1989, pg. 131 ss.

107 Morgan L., 1988, pg. 135 108 McGrail S. 2001, pg. 116 109 Basch L., 1987, pg. 127 110 Casson L., 1975, pp. 8-9

appare indubbiamente anomalo che il dispositivo si trovi al di sopra del pelo dell’acqua, come ogni dispositivo per questo scopo dovrebbe essere. Casson nota tuttavia che non tutte le imbarcazioni dell’affresco presentano un’appendice poppiera; infatti solo le imbarcazioni con propulsione a pagai presentano l’appendice, mentre le altre a remi o vela ne sono prive. Inoltre, nelle navi con l’appendice a prua non è rappresentata alcuna figura, mentre nelle restanti ce ne sono non meno di 5 ( capitano, assistente, timoniere, una figura stante ed una seduta di fronte). In imbarcazioni così sottili il peso non bilanciato avrebbe potuto disturbare l’assetto, affondando la prua e spingendo in alto la poppa. La piattaforma, quindi, offrendo resistenza all’acqua, potrebbe aver avuto la funzione di compensare la concentrazione del peso a prua, abbassando la poppa. L’assenza dell’appendice in tutte le imbarcazioni della parte nord si spiegherebbe con la presenza a prua di un uomo nel temporaneo castello di prua, che sarebbe stato sufficiente a bilanciare l’imbarcazione.

Tilley e Johnstone111 obiettano a Casson che, accettando una lunghezza di 30 m. per le imbarcazioni maggiori, un solo uomo a prua non avrebbe certo potuto influenzare il bilanciamento dell’imbarcazione e che, accettando un posizionamento dell’appendice poppiera al di sopra della linea di galleggiamento la prua ne sarebbe risultata appesantita ulteriormente. Per queste motivazioni Tilley e Johnstone preferiscono sostenere la prima ipotesi di Marinatos che si tratti di una passerella oppure di un sistema per l’ormeggio di poppa della nave. Anche Rubin de Cervin propende per l’interpretazione come sistema per ospitare un cavo per alaggio a terra. Chi scrive ritiene tuttavia, preceduta da Basch112, che in questo caso si tratterebbe di una installazione estremamente complessa per un scopo molto semplice.

Kennedy113, prendendo in considerazione la forma delle imbarcazioni di Thera, ritiene che sia possibile che esse fossero sottoposte a un forte beccheggio in certe condizioni marine e suppone che l’appendice potesse fungere da stabilizzatore. Tuttavia Kennedy non scarta l’ipotesi di una passerella per l’accesso a bordo, ma è importante sottolineare che la resa pittorica senza prospettiva 111 Tilley A. F. - Johnstone P., 1976,pg. 289 - 290

112 Basch L., 1987, pg. 127 113 Kennedy D. H., 1978, pg. 135

non permette di sapere quanto sporgesse dallo scafo l'appendice poppiera e quindi non si può dedurre se essa costituisse una superficie sufficiente per essere utilizzata oppure no.

Probabilmente la posizione più analitica è stata presa da Basch114 il quale ancora una volta nota come che la funzione dell’appendice poppiera possa essere spiegata in vari modi a seconda che si consideri quest’ultima posizionata sopra o sotto il livello dell'acqua. Basch osserva che il pittore non ci ha fornito chiari elementi che ci permettano di decidere con certezza se l’appendice si trovasse al fuori dell’acqua oppure no: le navi sono mostrate senza distinzione fra opera morta ed opera viva e le pitture che decorano lo scafo si estendono fino a sotto il livello dell’acqua. Tuttavia secondo Basch un’attrezzatura complessa come quella dipinta non avrebbe potuto avere alcuna altra funzione se non quella di piano di deriva, scartando decisamente l’interpretazione come passerella. Secondo Wedde115, che sottolinea ancora una volta che la principale problematica relativa all’interpretazione della funzione dell’appendice poppiera nasce dal fatto che l’artista dipinga senza distinzione alcuna sia opera viva che opera morta, una possibile spiegazione per l’appendice poppiera potrebbe essere quella di un’attrezzatura per ridurre lo scarroccio dell’imbarcazione. Tuttavia questa interpretazione è strettamente legata al fatto che l’appendice è a presente esclusivamente nelle grandi navi con propulsione a pagaia mentre è assente nelle piccole imbarcazioni della parete sud e nelle imbarcazioni della parete nord. Le grandi navi in processione, a causa della loro lunghezza e del loro peso nonché per il tipo di propulsione, indubbiamente dovevano muoversi molto lentamente, tanto che uno stabilizzatore non doveva produrre alcun effetto. Inoltre tutte le caratteristiche di queste imbarcazioni paiono strutturalmente importanti, navi da mare aperto, con dettagli di architettura navali ben studiati e precisi. L’appendice, con un’analisi di questo tipo, appare dunque come un elemento inutile. Secondo Wedde, quindi, sulla base degli elementi noti l’appendice non è al momento spiegabile ed indubbiamente va cercato un significato nel mondo cultuale o religioso, lontano dalle dinamiche dello scafo e dell’architettura navale e

114 Basch L., 1987, pg. 127 ss. 115 Wedde M., 2001, pp. 128 - 129

legato ad un particolare atto religioso o a una narrativa mitologica. Se si pensa che le navi stanno muovendo da una parte all’altra o da diverse parti, includendo in ciò diversi movimenti di personale che si spostano dalla riva alla nave e viceversa, l’interpretazione come una passerella assume un certo significato. Bisogna sottolineare che i passeggeri possono includere persone non coinvolte solitamente in attività marittime e gli abiti festivi che indossano di certo non facilitavano la salita a bordo, saltando il capodibanda o guadando le onde.

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