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Il distretto comprende gran parte delle regioni centrali, estendendosi, da Est ad Ovest, dal Mare Adriatico al Tirreno, comprendendo i bacini che ricadono nelle province di Teramo, Pescara, Chieti e l’Aquila in Abruzzo, Ascoli Piceno e Macerata nelle Marche, Rieti, Viterbo, Roma e Latina nel Lazio e Terni e Perugia in Umbria (fig. 4.1). Particolare attenzione è posta all’analisi delle condizioni del bacino del Tevere, che si estende sulle province di Perugia, Terni, Rieti, Viterbo e Roma e anche su parte del Senese e dell’Aretino.

Figura 4.1 – Inquadramento delle province e delle stazioni di rilevamento idrometriche

Fonte: elaborazioni SIGRIAN-INEA

Il comparto agricolo dell’area appenninica centrale non ha risentito di particolari problematiche se non quelle generate dal maltempo che ha interessato, nella seconda parte del mese di novembre il Lazio. Nel Viterbese, tra Orte e Gallese Scalo, il fiume Tevere, ingrossato dall’onda di piena, ha invaso numerosi ettari di terreno allagandoli e isolando alcuni capi di bestiame al

33 pascolo. Nell’Alta Ciociaria (Frosinone), a causa della pioggia abbondante l’Aniene ha rotto gli argini nel territorio del comune di Trevi allagando le campagne circostanti.

Il gelo di dicembre, nel nord della Ciociaria e nell’alta Valle Aniene, ha inciso profondamente sulle coltivazioni, soprattutto di ortaggi invernali che sono andate distrutte quasi completamente, mentre numerose sono state le aziende invase dall’acqua e le strade di campagna impraticabili per la neve.

Anche nelle Marche la neve e il gelo, soprattutto di dicembre, hanno leso gli ortaggi invernali come cavoli, verze, cicorie, radicchio, broccoli e carciofi.

Nella notte tra il 29 e 30 dicembre una frattura in un muro della diga di Montedoglio ha provocato la fuoriuscita di ingenti quantità di acqua invasata che ha generato diversi danni sia in territorio umbro che in quello toscano della provincia di Arezzo. In Umbria soprattutto, le aziende agricole coinvolte hanno assistito alla completa sommersione dei campi con conseguente perdita delle colture in atto (soprattutto grano e favino ). In alcuni edifici rurali, in magazzini e rimesse sono stati danneggiati macchinari, attrezzature e mezzi agricoli. A ciò si aggiungeranno i costi che le stesse dovranno affrontare per il ripristino delle sistemazioni idraulico-agrarie e, in particolare, dei canali di scolo negli appezzamenti di terreno erosi dall’acqua fuoriuscita dall’invaso e l’ulteriore danno che potrebbe derivare a tutte le imprese agricole dell’Alto Tevere se non si riuscisse a normalizzare la gestione della risorsa idrica per l’irrigazione la prossima primavera-estate.

In merito alla campagna olearia, nelle Marche la produzione di olio quest’anno dovrebbe, secondo le prime stime, rilevare un incremento del 15% rispetto allo scorso anno. Alcuni problemi sono stati riscontrati nel Maceratese a causa delle alte temperature di maggio e delle forti precipitazioni di inizio giugno, con il conseguente sbalzo termico che ha influenzato l’allegagione. Anche per l’olivicoltura umbra è stato stimato un incremento produttivo, quantificabile in +35% che, dopo la importante flessione registrata nel 2009, contribuirebbe a riportare la produzione regionale sui livelli medi. Parte di questo recupero è da attribuire alla buona fioritura, registrata su tutto il territorio regionale, favorita dalle buone disponibilità di risorsa idrica accumulata nei suoli, insieme ad una buona allegagione e alla crescita ottimale dei frutti, consentite, soprattutto, dalle piogge regolari avvenute durante tali fasi fenologiche. Un ottimo risultato, infine, è atteso anche per la produzione laziale (+35/40%): infatti, solo in aree limitate della parte meridionale della regione si è verificato qualche problema in fase di allegagione a causa dell’andamento climatico caratterizzato da abbondanti precipitazioni, temperature al di sotto delle media e numerose manifestazioni ventose. Nella fase di accrescimento dei frutti tuttavia, l’andamento climatico stagionale ha avuto risvolti positivi in quanto il protrarsi delle piogge fino a luglio e le temperature non eccessivamente alte combinate al buon livello di riserva idrica accumulata nei suoli hanno favorito tale stadio.

Per quanto riguarda la situazione in Abruzzo, il clima dell’ultimo trimestre del 2010 ha inciso in vario modo sugli aspetti colturali sia qualitativi sia quantitativi.

Il comparto vitivinicolo, per quanto nelle fasi di invaiatura e maturazione non abbia goduto delle condizioni ideali per l’ottimale accumulo di tutte le sostanze nobili nelle bacche e quindi per la

34 produzione di grandi vini, ha fornito indicazioni sostanzialmente buone sui suoi risultati. I valori climatici dell’annata hanno determinato una sommatoria termica dei “gradi giorno” generalmente inferiore alla media storica, soprattutto nel comprensorio teatino (come noto, la minore disponibilità di “calore attivo” limita l’accumulo degli zuccheri nelle bacche). Le abbondanti precipitazioni hanno arrecato benefici sull’andamento vegeto-produttivo della vite ma, di contro, hanno consentito, unitamente alle temperature limitate, un prolungamento della fase vegetativa dall’inizio dell’invaiatura, con una distribuzione anomala dei componenti nobili della bacca, favorendo la vegetazione ma non l’uva. Il mancato arresto dello sviluppo vegetativo ha causato un ulteriore accrescimento delle bacche che hanno aumentato il proprio volume diminuendo la resistenza agli agenti biotici e abiotici. Il monitoraggio della maturazione delle uve ha dapprima rilevato un ritardo di 7-10 giorni del proprio decorso mentre, nelle ultime due settimane di ottobre, si è riscontrato un parziale recupero dei valori attesi: in conclusione, una buona annata enologica in cui la produzione è tornata a crescere del 10% circa con buone aspettative di qualità.

Dal punto di vista fitosanitario sono state rilevate alcuni casi di infezione botritica (Botrytis cinerea), che spesso hanno costretto i viticoltori ad anticipare le operazioni di vendemmia. Il fungo ha causato qualche danno soprattutto sui vitigni a grappolo compatto in cui l’eccesso di turgore ha comportato lesioni negli acini, con conseguente insediamento del micete.

La tignoletta (Lobesia botrana) ha, invece, fortunatamente fatto registrare scarsa presenza, mostrando un’attività di ovideposizione molto contenuta, tanto da non creare problemi degni di nota. Da segnalare alcuni casi di infezioni di oidio (Uncinula necator) su grappolo che, in particolari situazioni di intensità di attacco, anche quest’anno hanno prolungato la fase di invaiatura prima e di maturazione poi.

In merito al comparto oleario, negli impianti litoranei e collinari le operazioni di raccolta delle olive sono nella loro fase finale. Le temperature nel complesso miti che hanno caratterizzato ottobre e il primo scorcio di novembre, unitamente all’elevata umidità del periodo, hanno creato le condizioni affinchè s’insediasse l’azione del cicloconio o occhio di pavone (Spilocea oleagina).

Per quanto concerne le colture orticole, le condizioni climatiche umido-piovose hanno reso particolarmente suscettibili alcune produzioni come quelle del:

 carciofo, per attacchi di peronospora (Bremia lactucae), di marciumi del colletto (Sclerotinia sclerotiorum, Sclerotium rolfsii, Rhizoctonia solani) e dei capolini (Botryotinia fuckeliana) oltre alle avversità da larve dei lepidotteri (nottue, depressaria, gortina);

 cavolo (cavolfiore, cavolo broccolo, cavolo cappuccio, cavolo rapa) per infezioni da peronospora (Peronospora brassicae, P. parasitica) e tra gli insetti da larve di nottua (Mamestra brassicae, M. oleracea) e cavolaia (Pieris brassicae);

 cipolla per peronospora (Peronospora schleideni);

 insalata (lattuga, scarola, indivie) per attacchi di peronospora (Bremia lactucae) e, con decorso climatico umido, per marciume basale.

35 Anche in quest’area centrale del Paese il livello delle precipitazioni9

registrate nel mese di novembre ha evidenziato dei significativi scarti positivi rispetto al clima (graf. 4.1) e nello specifico uno scarto medio a livello di distretto pari al +140% con punte anche di oltre +160% in alcune aree del versante Adriatico (Chieti e Pescara).

Grafico 4.1 – Precipitazioni nel distretto idrografico Appennino centrale, novembre 2010 e medie climatiche

Fonte: elaborazione INEA su dati CRA – CMA, 2010

In merito alle temperature, i valori medi registrati per le massime e le minime si sono attestati leggermente sotto la media climatica a ottobre e a dicembre e al di sopra nel mese di novembre (graff. 4.2 e 4.3). Lo scarto maggiore per le massime è stato registrato a ottobre (circa -2 °C), mentre per le minime lo scarto dal clima è stato più evidente a dicembre (- 1,3 °C).

Grafico 4.2 – Temperature massime nel distretto idrografico Appennino centrale, ottobre-dicembre 2010 e medie climatiche

Fonte: elaborazione INEA su dati CRA – CMA, 2010

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36 Grafico 4.3 – Temperature minime nel distretto idrografico Appennino centrale, ottobre-dicembre 2010 e medie climatiche

Fonte: elaborazione INEA su dati CRA – CMA, 2010

Non è possibile anche per questo trimestre fare analisi sull’andamento delle disponibilità idriche nei vari bacini idrografici, in quanto non sono stati resi disponibili i dati idrometrici dei corsi d’acqua principali del bacino del Tevere in territorio umbro.

Gli unici dati disponibili si riferiscono alle portate del fiume Tevere rilevate presso la stazione di Roma – Ripetta per il bimestre ottobre-novembre (graf. 4.4). L’andamento delle portate defluite è stato tendenzialmente costante per tutto il mese di ottobre, mentre una tendenza all’aumento si è avuta solo a partire dai primi giorni di novembre per effetto delle precipitazioni dell’ultima settimana di ottobre. Successivamente le portate hanno ancora mostrato una tendenza all’aumento e sono stati osservati picchi di massima: il primo di 560 m3/s subito dopo la metà del mese; il secondo, più importante, di circa 800 m3/s a fine mese. La portata media a novembre 2010 è risultata quindi superiore del 60% di quella media 2003-2009.

Grafico 4.4 – Portate del Tevere presso la stazione di Ripetta, ottobre-novembre 2010 e medie 2003-2009

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