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Danni per eventi calamitosi in agricoltura – Fondo di solidarietà nazionale

Per la gestione del rischio in agricoltura, in Italia, come noto, sono previste politiche di sostegno attraverso il Fondo di solidarietà nazionale, che prevede essenzialmente interventi ex post a compensare i danni prodotti da avversità atmosferiche e calamità naturali e interventi economici agevolativi sulle assicurazioni monorischio grandine. Con la riforma del 2004 (D.lgs. 102/04), nell’uso dei due tipi di strumenti è previsto il principio di esclusione: non possono essere dati contributi compensativi per tipologie di danni inserite nel Piano assicurativo agricolo annuale (approvato con decreto del MiPAAF, riporta l’entità del contributo pubblico sui premi assicurativi e i parametri per il calcolo del contributo).

Di seguito si riporta una sintesi delle principali azioni di risarcimento dei danni per eventi estremi presentato dalle Regioni su cui il MiPAAF ha inteso riconoscere il danno subito e compensare parte del danno stesso. Dati i tempi tecnici legati alle procedure di accertamento e riconoscimento dei danni, si riportano anche i casi precedenti al trimestre oggetto della presente nota.

La stagione autunnale appena trascorsa è stata caratterizzata da un lungo periodo di piogge che hanno assunto un carattere eccezionale sia per le intensità registrate che per la persistenza, come descritto nei paragrafi precedenti. Cronologicamente si ricorda la grande alluvione che ha colpito il Veneto avvenuta per il ponte della festività dei santi che ha causato ingenti danni alle coltivazioni, gli allevamenti zootecnici, le strutture e le infrastrutture agricole e soprattutto per la perdita di vite umane. La situazione critica si è presentata in quasi tutta la penisola italiana, alcune situazioni eccezionali si sono riscontrate in Campania (zona del Salernitano con l’alluvione dal 8 al 10 Novembre) e in Calabria. Questo susseguirsi di eventi estremi ha determinato la conseguente richiesta dello stato di calamità naturale per l’eventuale riconoscimento da parte del Ministero tramite l’intervento del Fondo nazionale di solidarietà.

Rispetto alla precedente nota pubblicata, nel IV trimestre sono state decretate e pubblicate nuove declaratorie per eventi calamitosi (la situazione è aggiornata al 10 gennaio 2011).

Di seguito si riportano le declaratorie pubblicate:

 “Piogge Alluvionali del 16/06/2010 al 17/06/2010 in provincia di Parma” D.M. 22011 del 06/10/2010 pubblicata in Gazzetta Ufficiale n. 248 del 22 ottobre 2010;

 “Piogge alluvionali dal 13/11/2008 al 20/01/2009 in provincia di Caltanissetta” D.M. 22895 del 18/10/2010 pubblicata in Gazzetta Ufficiale n. 258 del 4 novembre 2010;

 “Venti impetuosi del 23/07/2010 in provincia di Udine” D.M. 27053 del 30/11/2010 pubblicata in Gazzetta Ufficiale n. 304 del 30 dicembre 2010;

 “Grandinate del 04/07/2010 in provincia di Belluno” e “Tromba d’aria del 23/07/2010 in provincia di Vicenza” D.M. 27057 del 30/11/2010 pubblicata in Gazzetta Ufficiale n. 304 del 30 dicembre 2010;

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 “Piogge alluvionali dal 12/08/2010 al 15/08/2010 in provincia di Lecco” D.M. 28732 del 17/12/2010 pubblicata in Gazzetta Ufficiale n. 5 del 08 gennaio 2011;

 “Piogge persistenti dal 10/08/2010 al 20/08/2010 in provincia di Cuneo”,“Piogge persistenti dal 10/08/2010 al 20/08/2010 in provincia di Alessandria”, “Tromba d’aria del 02/08/2010 in provincia di Vercelli”e“Tromba d’aria del 02/08/2010 in provincia di Torino” D.M. 28730 del 17/12/2010 pubblicata in Gazzetta Ufficiale n. 5 del 08 gennaio 2011.

Le declaratorie che al momento sono in firma riguardano le richieste della regione Veneto:

 “Tromba d’aria del 23/07/2010 in provincia di Padova”

 “Tromba d’aria del 23/07/2010 in provincia di Verona”

 “Tromba d’aria del 13/08/2010 in provincia di Treviso”

 “Tromba d’aria del 13/08/2010 in provincia di Vicenza”. Infine, risultano al momento in fase di istruttoria le richieste:

 “Piogge alluvionali del 9 settembre 2010 nella Provincia di Salerno” della Regione Campania

 “Piogge alluvionali del 14 agosto e del 24 settembre 2010 in provincia di Mantova“ della Regione Lombardia.

Di seguito viene illustrata la situazione verificata ed emersa dall’analisi tecnica della documentazione inviata dalla Regione per la richiesta dello stato di calamità.

A) Regione Campania

Con la delibera di Giunta n. 761 del 12 novembre 2010 la Regione Campania ha fatto richiesta di proposta di declaratoria per l’eccezionalità delle piogge alluvionali del 9 settembre 2010 che hanno interessato i comuni di Ravello e Scala in provincia di Salerno. Dall’analisi dei dati forniti si segnala l’evento di picco con 129 mm registrati il 9 settembre a Ravello. I danni segnalati hanno interessato le opere di bonifica montana con dissesto della pavimentazione stradale (per una lunghezza di 1 km), frane delle scarpate e occlusione dei tombini. Molti dei danni segnalati, dopo l’analisi della documentazione fotografica allegata, fa pensare che potevano essere evitati o limitati se si fosse provveduto ad effettuare una adeguata manutenzione ordinaria.

B) Lombardia

Rispetto alla situazione segnalata nella nota precedente dalla Lombardia sono pervenute altre richieste di stato di calamità da parte della provincia di Mantova per i seguenti eventi con le relative Delibere di Giunta:

“Piogge alluvionali del 14 agosto” con Delibera n. 520 del 22 settembre 2010 e “Piogge alluvionali del 24 settembre” con Delibera n. 782 del 17 novembre 2010. L’area interessata dagli eventi ricade

70 su 19 Comuni della provincia con danni segnalati riguardanti le opere di bonifica. Le infrastrutture danneggiate risultano gestite dal Consorzio di Bonifica “Terre di Gonzaga in destra Po”, “Fossa di Pozzolo” e “Consorzio di Bonifica Sud – Ovest Mantova”. Si segnalano come eventi eccezionali le precipitazioni tra i 115 e 140 mm caduti il 14 agosto a Revere e i 184 mm caduti in 24 ore il 24 settembre a Cesole.

Per quanto riguarda i danni questi riguardano le opere di bonifica, consistono nelle erosioni spondali, le frane degli argini che hanno determinato il restringimento della sezione dell’alveo del canale con conseguente riduzione della portata, il danneggiamento di vari manufatti irrigui. Questa tipologia di danni ha interessato oltre 22 km di opere idrauliche.

Molti dei danni che si sono registrati risultano essere la conseguenza del verificarsi di eventi fuori dalla norma verificati in poche ore che non sono stati gestiti con le operazioni di deflusso programmato delle acque presenti nei canali utilizzati per l’irrigazione, visto che si era in piena stagione irrigua.

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