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Negli ultimi anni alcune scuole hanno sentito la necessità di riavvicinarsi alla natura ed hanno ripreso i modelli passati di scuole all’aperto, attualizzandoli. Ma se in passato il contatto con la natura nelle scuole all’aperto era una risposta concreta al problema delle patologie infantili, oggi costituisce uno strumento di apprendimento da utilizzare nel percorso formativo. Negli ultimi anni infatti, è nata la figura professionale del facilitatore per la sperimentazione nelle scuole all’aperto: un esperto del settore che mette a disposizione delle scuole le proprie competenze per l’organizzazione di attività outdoor.

Di seguito sono state riportati alcuni esempi mirabili di scuole che hanno messo al primo posto la didattica nella natura, la responsabilizzazione degi studenti e l’insegnamento per mezzo dell’esperienza diretta.

Ostia Antica – “Piccola Polis”

Nel 2017, nasce la scuola primaria e secondaria di primo grado “Piccola Polis”.97 La sua nascita viene supportata dal documento

innovativo “Una scuola” curato da due studiose della Bicocca di Milano (Antonacci e Guerra), che si propone di rinnovare la scuola seguendo esempi del passato adattati al presente.98

“L’asilo nel bosco” diventa il modello da cui “Piccola Polis” prende spunto per posare le sue nuove basi: è una scuola d’infanzia che utilizza lezioni all’aperto e la cui pedagogia si basa sull’

esperienza personale.99

Nella nuova scuola non si utilizzano le valutazioni, si sposta l’attenzione dalla performance scolastica verso l’apprendimento tramite l’esperienza diretta.100 Non ci sono schemi rigidi e

scadenze entro cui terminare il programma, ad ognuno viene dato il tempo necessario per assimilare e far propri i concetti. Si cerca di indirizzare gli studenti verso le loro passioni, strutturando percorsi personalizzati che valorizzino a pieno le loro potenzialità.

All’inizio della giornata gli studenti vengono guidati dai docenti a partecipare attivamente e liberamente alle lezioni, perchè le domande ne diventano il fulcro stesso.

Viene utilizzato spesso il gioco per insegnare, in modo da coinvolgere gli studenti senza annoiarli.

Il resto della giornata viene strutturato per dare spazio ai loro interessi, difatti, vengono date loro diverse alternative tra cui scegliere: ballo, teatro, lavorare l’orto, lavorare con gli animali, musica, lettura, esercizio fisico, esperimenti scientifici.

Lasciare loro la libertà di scelta è fondamentale, i bambini sono sempre indirizzati dagli adulti e raramente si trovano nella situazione di poter seguire le loro passioni, ma ancor prima, di capire quali siano.

ci appassiona, è una forma di introspezione personale che ci accompagnerà tutta la vita, quindi è bene sperimentarla presto. Avendo la maggior parte delle giornate pianificate, è importante concedere loro un momento per sviluppare autonomia, interessi personali e autostima.

Per mantenere vivo il rapporto con il verde, la scuola è circondata dalla natura, che accende il loro interesse e desiderio di conoscenza (Fig.40, Fig.41).

Bologna – Scuola elementare Fortuzzi

La scuola elementare Fortuzzi rientra nelle scuole all’aperto nazionali, perciò, il progetto educativo della scuola si premura che tutte le discipline vengano trattate sia in aula che all’esterno. I docenti prendono spunto dalla natura stessa, che necessita di cure costanti e tempo, si considerano i ritmi di ciascuno studente, facendoli imparare e crescere senza fretta.101

Le famiglie vengono coinvolte in diverse attività scolastiche all’aperto: i nonni si prendono cura dell’orto mentre i genitori si occupano della risistemazione dello stagno.102

I bambini sono incoraggiati a osservare ed esplorare questi ambienti naturali che risvegliano la loro curiosità, portandoli a fare domande e ad apprendere direttamente sul campo.

Lo stagno (Fig.42)è un vero e proprio laboratorio scientifico a cielo aperto: possono studiare le alghe, gli animali aquatici ed anche la composizione dell’acqua.103

Nell’orto(Fig. 43)osservano la crescita delle piante, i cambiamenti stagionali, i fiori ed i suoi frutti, che vengono anche mangiati. Hanno la possibilità di entrare in contatto ed osservare insetti e piccoli animali.

Hanno anche a disposizione un lombricaio, dei bachi da seta, una salamandra, alcuni pesci da nutrire ed anche delle rane, di cui hanno osservato la crescita in classe fin da girini per poi liberarli nello stagno una volta adulti.104

Le lezioni vengono arricchite da queste esperienze dirette e concrete, che consento agli studenti di mettere in pratica ciò che hanno studiato. Sperimentando queste realtà in prima persona, è più difficle che il ricordo sbiadisca: in questo modo, le nozioni acquisite con l’esperienza diretta entrano pienamente a far parte del loro bagaglio culturale.

Milano – Scuola elementare Rinnovata Pizzigoni

La Rinnovata Pizzigoni è frutto del pensiero di Giuseppina

Pizzigoni (1870 - 1947), pedagogista ed innovatrice del sistema scolastico (Fig.44). La Pizzigoni prediligeva un apprendimento diretto ad uno teorico, portava gli studenti sul campo di modo che potessero osservare e imparare i concetti in maniera concreta.105

Rifiutava una modalità d’insegnamento passiva e a senso unico, che portava l’allievo a imparare nozioni teoriche senza un riscontro con la realtà e a non interiorizzare e assimilare pienamente i concetti studiati.

Anche oggi, alla Rinnovata Pizzigoni, gli studenti non vengono forzati nel percorso didattico, ma sono guidati dagli insegnanti in modo che sviluppino creatività, pensiero critico ed autonomia.106

Viene data molta rilevanza alle domande che nascono dal bambino e ai suoi interessi: così si insegna in maniera naturale l’amore della conoscenza.

L’ambiente naturale che circonda la scuola diventa luogo di esplorazione e lezione. Il giardino è il centro vitale di questo complesso: è ricco di piante e ci sono recinti con gli animali

(Fig.45), campi da lavorare e recentemente sono anche state aggiunte delle serre per le colture invernali (Fig.46).107 Sono

anche state progettate delle aiuole con forme geometriche

Fig. 45 - Pavoni in uno dei recinti per gli animali presenti nel giardino

(matematica e geomteria).

Gli alunni hanno a disposizione un padiglione di agraria, con stalle, aule che fungono da laboratori e da biblioteca e una parte riservata come residenza del fattore.

La filosofia della scuola è che il percorso di apprendimento dei bambini si ampli al di fuori della scuola, addentrandosi nei quartieri, nella città e nella nazione.

Nel corso dell’anno ricorrono diversi eventi che trasformano la scuola in un punto di riferimento cittadino, coinvolgendo famiglie e quartiere. Tutti gli anni viene organizzata la “Rinn… corsa”, una marcia per le strade del quartiere.108

Durante la giornata del “Tredesin de marz” invece, viene aperta la serra e gli studenti vendono piante e fiori coltivate durante l’anno a familiari, compagni ed insegnanti.109 Questo non è solo

un giorno di festa ma un momento in cui si mettono in pratica gli strumenti acquisiti per autogestirsi: i bambini infatti, si occupano di sistemare le piante, della vendita e anche della raccolta del denaro autonomamente.

Con il “Gemellaggio”, infine, i bambini mettono in pratica i concetti di cooperazione e supporto reciproco: i ragazzi di quinta diventano un punto di riferimento per gli alunni di prima, appena arrivati a scuola, e li aiutano a non perdersi e ad organizzare il proprio apprendimento, svolgendo insieme anche alcune lezioni (come ad esempio disegno, nuoto e musica).110

Tematiche emerse

Queste scuole sono accomunate da alcune preferenze didattiche: si predilige un’insegnamento improntato sulla pratica, viene data molta rilevanza all’interesse del bambino, si mira a far sviluppare l’autonomia degli alunni e, come sfondo e supporto a tutto ciò, vi è l’ambiente naturale.

Gli insegnanti incoraggiano le passioni e gli interessi degli studenti, lasciano che le loro domande introducano gli argomenti da trattare a lezione. Questa partecipazione attiva permette agli alunni di dirigere la lezione verso ciò che li affascina e perciò difficilmente si annoieranno.

I bambini sono tutti diversi e per questo motivo si cerca di attuare modalità d’insegnamento differenti che si adattino a ognuno, senza penalizzare nessuno. Solo così, è possibile sviluppare il potenziale dei bambini, senza imprigionarli in rigidi schemi che rischiano di ledere la loro individualità, anzichè promuoverla. Gli studenti vengono preparati alla vita adulta attraverso il gioco e vengono responsabilizzati in un ambiente protetto.

La scuola dovrebbe essere un luogo sicuro dove poter sperimentare limiti e doveri, sotto la supervisione dell’adulto che interviene quando necessario.

Alcune delle attività che aiutano a sviluppare queste capacità, sono sicuramente le attività all’aperto: lavorare i campi, lavorare con gli animali, curarsi delle piante. Sono modi per imparare a prendersi cura degli esseri viventi, sviluppando empatia verso l’ambiente e consapevolezza del proprio corpo.

L’ambiente naturale è talmente ricco e pieno di sfaccettature che risveglia l’interesse di tutti e può costituire quindi, un ottimo strumento di supporto per le lezioni.

3.3 Studi scientifici sui benefici della natura: