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CONTESTO URBANO

Scuola d’infanzia

Villa Genero

Scuola primaria

Roberto D’Azeglio

Struttura ricettiva

Equin’Ozio

Contesto urbano

[Fonte: Cannas, M., Moi, E. (2018). La scuola nel bosco - Architettura e outdoor education per l’infanzia] Rielaborazione delle autrici

Residenza Pergolato Campo sportivo Casa sull’albero Dondolo Tettoia Tipì indiani Castello Tipì indiani 8 9 8 7 5 5 6 6 4 4 5 1 1 3 3 2 2 7

N

Planimetria Equin’Ozio, Castellamonte

La prima esperienza diretta: soggiorno didattico, Equin’Ozio

La prima esperienza è consistita nell’osservazione di attività ludico-educaticative a diretto contatto con la natura.

Le attività si sono svolte il 23 marzo 2019, presso la struttura ricreativa Equin’Ozio, situata a Castellamonte, nel Canavese. Il parco è dotato di spazi e strutture ludiche per soggiorni didattici.

Nellle attività extrascolastiche sono stati coinvolti insegnanti e bambini della scuola d’infanzia (Villa Genero, Torino) e primaria (Ricasoli, Torino).

Di seguito riportiamo alcune delle attività significatice: la lezione all’aperto, il gioco libero, la lettura sotto gli alberi e la costruzione del rifugio.

La lezione all’aperto

La giornata è cominciata con un’attività didattica di avvicinamento all’equitazione. Sotto il Pergolato della struttura, le classi hanno assistito a una vera e propria lezione all’aperto (Fig.1), in cui hanno avuto la possibilità, guidati da un’ esperta, di interagire e prendere confidenza con due pony provenienti dal Circolo Ippico di Bairo. Successivamente i bambini sono stati accompagnati nel Campetto sportivo vicino (Fig.2), per una lezione di prova in cui hanno avuto l’occasione di imparare a cavalcare uno dei pony e portarlo al passo lungo un percorso, sempre seguiti dall’istruttrice.ciao sono didi com a?

Osservazioni: i bambini si sono dimostrati entusiasti e coinvolti sia durante la spiegazione sia durante la lezione di prova. Attenti, hanno ascoltato le indicazioni dell’istruttrice ponendole molte domande, incuriositi e ispirati dalla presenza fisica dell’animale. Un’ esperienza educativa di questo tipo fa sì che il bambino possa mettersi alla prova e fare realmente sue le informazioni ricevute, grazie all’ osservazione diretta e alla possibilità di interagire immediatamente con l’oggetto di studio. Non solo, con questo tipo di attività si insegna ai bambini l’arte della pazienza e della cura per l’animale, grazie al legame che si instaura con esso.

Suggestioni progettuali: progettare spazi annessi alla scuola in cui ci sia la possibilità di entrare in contatto con animali di piccole dimensioni (inserendo lombricai, casette per farfalle e cocinelle ad esempio) potrebbe essere quindi, un mezzo per osservare direttamente e testare le nozioni acquisite con la teoria.

Fig. 1 - I bambini seguono la lezione all’ aperto con l’esperta di equitazione

Il gioco libero

La giornata è proseguita con il gioco libero in alcune delle aree ludiche distribuite nel parco. La prima tappa è stata la Casa sull’albero (Fig.3, Fig.4), una struttura in legno su tre livelli sostenuta da una serie di tronchi. I bambini hanno esplorato interamente la casetta, arrampicandosi fino in cima per poi lanciarsi a terra appesi a una corda. In seguito, si sono spostati sotto la Tettoia (Fig.5), una copertura in legno a doppia falda sorretta da piccoli pali. Qui i bambini si sono divertiti a costruire il loro rifugio e a renderlo confortevole sistemando a terra la paglia e il fogliame raccolti nell’area circostante. L’ultima attività ha permesso ai bambini di sperimentare un nuovo modo di giocare. Il gruppo si è seduto sul Dondolo (Fig.6), un palo orizzontale sospeso, reso mobile grazie a delle corde fissate a una struttura ancorata a terra. Guidati dalle indicazioni della maestra Cusenza, i bambini hanno cominciato a muoversi in sincronicità e, in silenzio, cullati dal dondolio da loro creato, hanno potuto osservare e ascoltare la natura circostante. È stato sorprendente vedere come i bambini abbiano accolto con tanto interesse e partecipazione l’attività proposta dalla maestra, riuscendo a godere di un vero e proprio momento di relax condiviso.

Osservazioni: i bambini hanno potuto osservare la natura da

prospettive diverse e in modi diversi (con il gioco dinamico e con il silenzio), prendere coscienza del proprio corpo (arrampicarsi, saltare, toccare, stare in equilibrio, coordinare i propri movimenti, stare fermi, dondolare), sperimentare il rischio, sviluppare la propria immaginazione, la propria capacità di problem solving, il proprio senso d’avventura e le relazioni di gruppo (condivisione, confronto, conflitto). Oltre ai giochi semi strutturati del Parco, anche i semplici elementi naturali presenti hanno costituito per i bambini materiale ludico (i rami trovati

Fig. 3 - I bambini giocano sulla Casa sull’albero

per terra potevano diventare bastoni per sostenersi, spade per combattere battaglie immaginarie, le foglie potevano essere usate come comodi giacigli o coriandoli da lanciare).

Suggestioni progettuali: progettare giochi che permettano al bambino di misurarsi con se stessi e di entrare in contatto con stimoli diversi. Giochi che siano flessibili e che lascino spazio a modalità di autocostruzione. Le strutture ludiche presenti infatti, non dichiaravano in maniera evidente la loro funzione, non presentavano in maniera implicita un libretto d’istruzioni su come giocare, ma al contrario, lasciavano la possibilità di scegliere più modalità e tempistiche di gioco. Ciò permette al bambino di sviluppare il proprio immaginario creativo e di sperimentare le proprie abilità.

Fig. 5 - I bambini organizzano il loro rifugio sotto la Tettoia

La lettura sotto gli alberi

Prima del pranzo, la maestra ha radunato i bambini presso l’ingresso, accanto a due imponenti alberi di magnolia (Fig.7), per leggere loro una storia. I più veloci sono riusciti ad accaparrarsi le postazioni più ambite, i tronchi e i rami degli alberi (Fig.8), mentre gli altri si sono seduti per terra, su un pavimento di fiori di magnolia. Durante la lettura la maestra ha invitato i bambini a riflettere su alcuni passaggi della storia, sfruttando ciò che la natura circostante offriva in quel momento: il suono del vento, il cinguettio dei passeri, il fruscio delle foglie.

Osservazioni: spontaneamente i bambini hanno utilizzato le magnolie come sedute per ascoltare la lettura. Si sono arrampicati sui rami più bassi, si sono sdraiati sui tronchi inclinati o si sono seduti all’ombra degli alberi, circondati dai coloratissimi fiori di magnolia. Hanno ascoltato il racconto con attenzione e in silenzio, e, allo stesso tempo, hanno osservato e percepito l’ambiente naturale circostante. Ad esso hanno dato un senso e un significato, grazie alle metafore e alle analogie con gli elementi naturali, utilizzate dalla maestra per chiarire alcuni passaggi della storia.

Suggestioni progettuali: la presenza di alberi nello spazio aperto annesso alla scuola potrebbe diventare un’occasione per il bambino per sviluppare atteggiamenti attivi verso la conoscenza: l’albero è materiale didattico vivo che muta nel tempo. Grazie a un albero si possono osservare direttamente gli organismi che lo abitano, capire il susseguirsi delle stagioni attraverso i suoi cambiamenti nel tempo, ma non solo, su un albero ci si può arrampicare, ci si può sedere all’ombra della sua chioma, magari per leggere o per ascoltare una lezione. E ancora, più specie arboree danno la possibilità di cogliere le diversità presenti in natura e se si tratta di alberi da frutto danno la possibilità ai