• Non ci sono risultati.

Capitolo 2: Creare convergenze, favorire la trasversalità fra tutte le

2.7. L‟apprendimento della mediazione

La mediazione è una costante nella realtà dell‟insegnamento e dell‟apprendimento. Può essere generalmente definita come «qualsiasi operazione, qualsiasi dispositivo, qualsiasi intervento che, in un dato contesto sociale, mira a ridurre la distanza tra due (o più di due) poli di alterità che sono in tensione l‟uno rispetto all‟altro»53. La mediazione è presente in ogni azione dell‟insegnante: permettere agli studenti di appropriarsi di nuovi contenuti attraverso approssimazioni, riformulazioni e spiegazioni (mediazione cognitiva) è centrale in ogni attività didattica. In questa prospettiva prendere realmente in considerazione la dimensione linguistica della mediazione è importante sia per l‟insegnamento della lingua di scolarizzazione o di un‟altra lingua, nel caso di forme bilingui di istruzione, per consentire agli studenti di mobilitare le loro risorse in una o più lingue, compresa la loro lingua di origine, per accedere a nuove conoscenze54. La mediazione è presente nell‟insegnamento e nell‟apprendimento di tutte le discipline, nelle interazioni tra insegnante e studenti, tra gli stessi studenti o tra i materiali didattici e l‟apprendente. È anche sovente oggetto delle principali interazioni richieste agli studenti nelle lezioni dedicate all‟apprendimento delle lingue: esplicitare oralmente o per iscritto il contenuto di un testo scritto, di una registrazione o di un documento iconografico; esporre nella lingua target o nella lingua principale di scolarizzazione dei contenuti appresi in un‟altra lingua; spiegare e commentare il comportamento di personaggi reali o immaginari che agiscono nel contesto della cultura associata alla lingua insegnata; discutere collettivamente in lingua straniera le ragioni e la rilevanza di affermazioni o atteggiamenti incontrati nel corso dello studio di testi e documenti; svolgere un lavoro di

53 Coste D. e Cavalli M., op. cit., www.coe.int/lang/fr → Instruments politiques.

54 Cfr. Beacco J.-C et al.(2016), Le dimensioni linguistiche di tutte le discipline scolastiche. Una guida per l’elaborazione

dei curricoli e per la formazione degli insegnanti, in “Italiano LinguaDue, 8, 1:

Consiglio d’Europa 83 Italiano LinguaDue

gruppo con partner parlanti un‟altra lingua e portatori di altre culture, ecc. Gli studenti vivono e mettono in pratica forme di mediazione sia cognitive che comunicative e interculturali.

Questa esperienza vissuta e praticata, sotto forme diverse a seconda delle materie, è una delle principali vie di costruzione delle conoscenze e di sviluppo delle competenze, ma soprattutto rende un altrettanto importante contributo all‟educazione alla cittadinanza democratica e allo sviluppo della capacità degli studenti di lottare per la coesione sociale. Far acquisire la capacità di costruire ponti, placare tensioni o ridurre la distanza tra diversi contesti, individui o comunità è un compito di tutti i sistemi educativi. Lo sviluppo della capacità di ogni persona di interagire in modo critico, responsabile e rispettoso di tutte le forme di alterità è diventato una delle maggiori sfide sociali.

Per diventare una effettiva competenza degli apprendenti, la mediazione non deve essere ridotta ad una esperienza vissuta dagli apprendenti esclusivamente nel corso delle lezioni a scuola e nelle situazioni di apprendimento. La mediazione rischia così di divenire un obiettivo fine a se stesso. È attraverso la consapevolezza del ruolo della capacità di mediazione in tutte le situazioni di apprendimento e di vita nella società che la mediazione può svolgere pienamente la sua funzione nell‟ambito di una educazione plurilingue e interculturale. Le modalità di attuazione di pratiche educative e didattiche finalizzate ad un tale obiettivo non possono che essere diverse a seconda delle discipline. I paragrafi che seguono si concentreranno esclusivamente, a titolo di esempio, sulla specifica responsabilità dell‟insegnante di lingue moderne.

2.7.1. La mediazione nell’insegnamento delle lingue moderne

La riflessione sul ruolo della mediazione nel curricolo per l‟insegnamento delle lingue moderne richiede che si identifichi l‟oggetto di questa attività nei corsi di lingua. Occorre evitare due ostacoli: considerare che la mediazione attraversi tutte le pratiche di questo insegnamento e che quindi si dissolva in questo insieme; ridurre la mediazione a situazioni di comunicazione marginali che non possono che costituire un eventuale complemento della serie di attività da svolgere nell‟insegnamento della disciplina, ad esempio riducendo la mediazione ad attività di transcodifica linguistica.

Questa riflessione ha una storia. Il QCER55 colloca la mediazione tra le attività linguistiche accanto alla produzione e alla ricezione. Ma, se non in tempi recenti, la mediazione non ha ricevuto la stessa attenzione degli altri due tipi di attività. Questa mancanza di interesse politico per il ruolo svolto dalla mediazione nell‟insegnamento delle lingue moderne può essere collegata all‟assenza, nel testo del QCER pubblicato nel 2001, di qualsiasi indicazione di scale di livello o di descrittori per questa attività, contrariamente a quanto è specificato per la produzione e ricezione orale e scritta e per determinate strategie comunicative. Ma questo non significa affatto che la mediazione, in quanto tale, non sia presente negli obiettivi e nelle pratiche di alcuni sistemi educativi.

Consiglio d’Europa 84 Italiano LinguaDue

Così, per fare un esempio, l‟Alto Adige – una regione la cui identità collettiva è segnata dal multilinguismo – ha inserito nel 2005 nel suo modello di Portfolio europeo delle lingue per gli studenti di età compresa fra gli 11 e i 16 anni indicazioni e orientamenti per l‟autovalutazione di attività di mediazione, qui di seguito riprodotti. Ugualmente il progetto HarmoS, promosso dalla Conferenza svizzera dei direttori dell‟istruzione cantonale (CDIP), ha sviluppato e adottato nel 2011 strumenti per integrare la mediazione nelle pratiche didattiche e nella valutazione56.

Indicazioni e orientamenti per l’autovalutazione di attività di mediazione57 L’importanza della mediazione

“Mediare“ fra persone che parlano o scrivono in lingue diverse è un‟attività sempre più comune in un mondo in cui lingue e culture si incontrano e si incrociano.

Anche a te può capitare di dover aiutare qualcuno a comprendere testi espressi in una lingua non conosciuta o aiutare qualcuno a comunicare con persone che parlano una lingua diversa dalla sua. In questo caso fai inevitabilmente delle scelte, sulla base della situazione e dell‟interlocutrice o dell‟interlocutore.

Mediare può significare:

 aiutare a superare incomprensioni fra persone che non si capiscono

 rendere idee o intenzioni altrui in modo adeguato

 tenere conto delle diversità culturali

 tradurre da una lingua all‟altra ...

A tal fine possono servire, ad esempio, le seguenti strategie:

 scegliere mezzi linguistici che tengano conto delle persone a cui ci si rivolge

 scegliere forme linguistiche adatte rispetto al contesto

 formulare ipotesi sulle conoscenze delle persone coinvolte

 tenere conto dei problemi di comprensione, anticipandoli

 chiarire i problemi di comprensione ...

Seguono alcune situazioni o degli esempi di mediazione. Se ti trovassi in una di queste situazioni, come ti comporteresti e quali strategie di mediazione useresti? Riporta, se vuoi, le tue riflessioni nel Dossier.

56http://www.edk.ch/dyn/20833.php. 57http://www.patoisvda.org/gna/allegati/pel-vda-lycee-1789_2095.pdf, p. 72

Consiglio d’Europa 85 Italiano LinguaDue

Ostello della gioventù: un giovane turista boliviano si trova nella nostra regione e vede su un giornale locale un articolo con la parola “Bolivia”. Vuole sapere di che cosa parla l‟articolo. Provo a spiegarglielo.

A scuola arriva un nuovo studente dal Pakistan, che non conosce bene le nostre lingue. Lo aiuto a capire il regolamento della biblioteca scolastica e le modalità di

prestito dei libri.

Durante la gita scolastica a Barcellona incontriamo studenti di varie nazionalità. Aiuto una mia compagna a comprendere una discussione sulle nostre impressioni

relative alla città.

Devo scrivere un articolo per il giornalino scolastico utilizzando fonti in lingue diverse, consultate in Internet.

Nel farlo adatto le informazioni al livello linguistico dei miei lettori.

A scuola un‟esperta tiene una interessante relazione nella mia seconda lingua, che sintetizzo nei miei appunti in prima lingua per un compagno assente.

Un amico ha ricevuto in regalo un nuovo gioco per il computer. Leggo per lui le istruzioni scritte in inglese, traducendole nella sua lingua.

 Racconta una situazione in cui la mediazione ha avuto successo. Che cosa è stato utile per produrre risultati positivi? Quale è stato il tuo contributo in queste situazioni di mediazione?

 Racconta una situazione in cui la mediazione non ha funzionato e sono nate delle incomprensioni. Analizza i motivi che hanno portato a un risultato negativo. Se vuoi, puoi stendere un testo scritto su queste esperienze e inserirlo nel Dossier.

Limitato principalmente ad alcuni contesti sociolinguistici, l‟interesse per la mediazione nei corsi di lingua aumenta e assume una nuova dimensione. Si potrebbe avanzare l‟ipotesi che questo sia dovuto agli sviluppi delle riflessioni sull‟insegnamento delle lingue moderne, in particolare ad una migliore considerazione delle competenze plurilingui e interculturali nel curricolo, nella pratica e negli obiettivi di insegnamento delle lingue moderne.

2.7.2. La mediazione come interfaccia tra comprensione e produzione

Vista esclusivamente nell‟ottica dell‟apprendimento e insegnamento delle lingue moderne, la mediazione è presentata dal QCER come interfaccia tra comprensione e produzione.

Consiglio d’Europa 86 Italiano LinguaDue

Presenti sia nella ricezione che nella produzione, le attività di mediazione scritte e orali consentono, attraverso la traduzione, l‟interpretariato, il riassunto e il resoconto, la (ri)formulazione del testo originario rendendolo accessibile a una terza persona che non potrebbe accedervi direttamente. La attività linguistiche di mediazione – (ri)formulazione di un testo – occupano un posto importante nel normale funzionamento linguistico delle nostre società (QCER, 2.1.3).

I lavori condotti in questa direzione hanno tutti messo in evidenza, come nell‟esempio svizzero sotto riportato58, numerose e quotidiane situazioni comunicative che richiedono capacità di mediazione direttamente rilevanti per l‟esperienza degli studenti:

«Gli allievi:

 in una conversazione tra i propri genitori e lo studente di lingua seconda partecipante a uno scambio e ospitato nella propria famiglia, gli allievi sono in grado di agire da mediatori linguistici, quando si parla, p.es., di preferenze alimentari, del programma della giornata e di simili questioni concrete, relative alla vita di ogni giorno;

 in un negozio sono in grado di convertire nella lingua richiesta le domande e i desideri di un turista e le risposte della commessa in merito ad articoli di uso corrente (p.es. il prezzo, la disponibilità dell'articolo, il termine di consegna);

 in un ostello della gioventù gli allievi sono in grado di fungere da mediatori linguistici in brevi conversazioni tra giovani, p.es. nel caso di domande riguardanti le persone o di consigli concernenti la possibilità di ristoro o di visita;

 [...]»

Su questa base è possibile organizzare delle situazioni alle quali gli apprendenti devono essere preparati:

 distinguendo, da una parte, tra mediazione comunicativa intralinguistica (i due testi di partenza e di arrivo sono nelle medesima lingua) e mediazione comunicativa interlinguistica (i due testi sono in lingue diverse);

 precisando, dall‟altra, la natura del testo di partenza (orale, scritto, iconografico) e quella del testo di arrivo».

Le combinazioni che si ottengono sono molto numerose e queste distinzioni sono importanti da un punto di vista didattico perché richiedono che gli apprendenti acquisiscano capacità (saper fare) differenti. Riportare nella lingua di scolarizzazione, ad esempio sotto forma di resoconto scritto, degli scambi orali tra parlanti la lingua di destinazione, richiede che l‟apprendente sia addestrato a prendere appunti in modo 58 Competenze Fondamentali per le lingue seconde, Standard nazionali di formazione, approvati dall‟Assemblea

plenaria della CDPE il 16 giugno 2011:

Consiglio d’Europa 87 Italiano LinguaDue

strutturato, a predisporre, sulla loro base, la scaletta del resoconto, ad identificare aspetti del testo ascoltato che devono essere spiegati per garantire la loro comprensione da parte del destinatario del resoconto, ad allontanarsi da formulazioni orali utilizzate dai protagonisti di questi scambi per ricercare le forme appropriate al testo scritto da produrre, ecc. Per riassumere oralmente nella lingua di destinazione un testo scritto in questa stessa lingua occorre che gli apprendenti siano stati addestrati a identificare le informazioni fondamentali contenute nel testo, a formulare delle ipotesi sulle conoscenze che il destinatario può avere sull‟argomento trattato, ad essere attenti a cogliere il punto di vista dell‟autore del testo e come questo incida sul suo discorso, a collegare oralmente tra loro il messaggio essenziale, le informazioni o gli argomenti contenuti nel testo originale, gli esempi, le spiegazioni o le illustrazioni fornite, in un modo da rende più facile, per il destinatario, la comprensione di questa restituzione degli scambi originali, ecc. È immediatamente evidente, da questi due elenchi, per altro non esaustivi, che cosa ci si aspetta dagli studenti per svolgere queste due sole attività comunicative e che le competenze in questione non sono proprio ed esclusivamente quelle a cui sono stati preparati in attività di comprensione o di espressione condotte in modo giustapposto.

La mediazione è un‟attività che correla tra loro, dal punto di vista di un uso sociale della lingua, la ricezione e la comprensione. Ma questo legame non si esaurisce nell‟eseguire con successo entrambe queste attività. Padroneggiare l‟attività di mediazione comporta l‟acquisizione di specifiche strategie che condividono le caratteristiche di tutte le strategie comunicative (§ 2.2), ma che hanno anche una elevata specificità che rende la mediazione parte integrante, a pieno titolo, del progetto educativo dell‟educazione interculturale. Infatti, la mediazione comporta sia dei saper fare linguistici che degli atteggiamenti: tenere conto delle persone alle quali ci si rivolge per la scelta dei mezzi linguistici da utilizzare, formulare ipotesi sulle conoscenze delle persone interessate, anticipare i problemi di comprensione, ecc. (mediazione relazionale).

Come per lo sviluppo di una qualsiasi strategia comunicativa o di apprendimento, l‟acquisizione delle competenze necessarie per la mediazione richiede agli studenti di impegnarsi in fasi di riflessione e di verbalizzazione.

2.7.3. La dimensione culturale delle attività di mediazione

La classificazione, più sopra indicata, tra mediazione testuale intralinguistica e mediazione testuale interlinguistica non esaurire la ricchezza delle situazioni di mediazione che sono rilevanti per l‟insegnamento e l‟apprendimento delle lingue moderne. È necessario aggiungervi una dimensione complementare: la mediazione interculturale.

Per definizione, le lingue moderne sono una materia che ha la particolarità di mettere in contatto gli apprendenti con l‟alterità linguistica e culturale. Le pratiche di insegnamento nel campo delle lingue moderne hanno l‟obiettivo, al di là dello scopo di far acquisire conoscenze e competenze direttamente rilevanti per l‟area culturale (o le aree culturali) della lingua di destinazione, di sviluppare la capacità degli studenti di mediare tra parlanti provenienti da diverse aree culturali, e cioè di consentire ad una

Consiglio d’Europa 88 Italiano LinguaDue

persona o ad un gruppo di persone di comprendere il contenuto di un testo o di un messaggio che sono il prodotto di pratiche culturali e sociali differenti.

L‟attività di traduzione ne è un esempio. Ma questa attività non è che una delle possibili forme di mediazione la quale copre pratiche ben più ampie e i cui veri problemi da affrontare possono essere oscurati da una certa tradizione scolastica della traduzione. La mediazione interculturale, in particolare a scuola, consiste tanto nell‟identificare gli ostacoli di ordine culturale che possono impedire una corretta comprensione di un testo o di una forma di comportamento quanto nel rispettare gli aspetti linguistici di un messaggio. Nell‟insegnamento giorno per giorno delle lingue, questo esercizio può assumere, ad esempio, le forme seguenti: il dialogo in classe nella lingua di destinazione, al fine di individuare i marcatori culturali in un testo scritto o orale; scambi nella lingua di destinazione sui punti da chiarire, per renderli comprensibili ad un parlante di un‟altra cultura, ecc. Alcune di queste attività didattiche si possono in molti casi svolgere nella lingua di destinazione e costituire l‟oggetto stesso di una interazione in questa lingua, consentendo agli studenti di sviluppare le loro competenze comunicative.

Un‟altra caratteristica di questo approccio basato sulla mediazione interculturale è che il fatto di interrogarsi e riflettere sui possibili ostacoli culturali alla comunicazione farà sì che gli studenti diventino consapevoli che anche il loro contesto culturale può rappresentare un problema di comprensione per interlocutori di lingue e culture diverse. Questo, quindi, amplia la dimensione culturale dell‟insegnamento delle lingue straniere: non si tratta solo di scoprire i principali aspetti culturali dell‟area interessata dalla lingua studiata, ma anche di vedere questi aspetti in relazione alle identità culturali degli apprendenti.

Gli esempi di attività di mediazione che seguono, progettate per gli studenti tedeschi apprendenti la lingua inglese e spagnola, illustrano questo punto:

You are one of the editors of your school journal and you also keep up the relationship to your partner school in England. The students and the teachers there are very interested in the phenomenon at German schools called “Mobbing”, especially in an article published online by the Stern magazine at Panorama/Stern.de. They have asked you to give them a summary of the article. Do not write more than 180 words.

Estás en un programa de intercambio en España y tu amigo tiene que hacer una presentación sobre el tratamiento del franquismo hoy en día. Le quieres ayudar y le resumes en un informe lo más importante de este artículo tomado de la prensa alemana.

Abbiamo qui due esempi di mediazione interlinguistica (fare un resoconto o riassumere da una rivista tedesca un articolo in inglese o spagnolo) con una forte

Consiglio d’Europa 89 Italiano LinguaDue

componente di mediazione interculturale: confrontare realtà culturali tedesche (mobbing) e inglese (bullying) nel primo esempio; rilevare eventuali differenze di percezione di uno stesso evento storico nel secondo.

Con l‟introduzione, nel processo di riflessione richiesto agli studenti, della necessità di prendere le distanze dai propri riferimenti culturali, l‟inclusione della mediazione nel curricolo per l‟insegnamento delle lingue moderne assume un significato particolare. La formazione degli studenti ad esercitare effettivamente la cittadinanza democratica, l‟educazione al dialogo interculturale e lo sviluppo del loro pensiero critico sono i principali obiettivi dei sistemi di istruzione europei, allo stesso titolo della occupabilità. In questa prospettiva l‟insegnamento della mediazione comunicativa e interculturale come attività sociale sarà chiamato a svolgere un ruolo sempre più centrale.

2.7.4. Il ruolo della mediazione nell’educazione plurilingue e interculturale

Anche se qui circoscritta, a titolo di esempio, alla particolare situazione dell‟insegnamento delle lingue moderne, il tema del ruolo della mediazione in un curricolo di educazione plurilingue e interculturale può essere affrontato da più punti di vista tra loro complementari: fino a che punto è in relazione con la dimensione trasversale degli apprendimenti linguistici? Come può contribuire a raggiungere gli obiettivi specifici di questa formazione in e attraverso le lingue? È una componente del contributo degli apprendimenti linguistici al progetto educativo globale?

La conclusione al precedente paragrafo fornisce giù una risposta chiara a queste domande per quanto riguarda i valori trasmessi dall‟educazione plurilingue e interculturale. Sensibilizzando gli apprendenti sulle potenziali fonti di ambiguità e incomprensione per prevenirle o rimuoverle, l‟attività di mediazione è in linea con le metodologie e gli obiettivi dell‟educazione interculturale. Ogni competenza può essere definita come la capacità di mobilitare in una situazione data le risorse disponibili: conoscenze, capacità e atteggiamenti. Appare evidente che, nelle diverse attività di mediazione, tutte e tre queste componenti vengono sviluppate, in particolare gli atteggiamenti legati alla competenza plurilingue e interculturale. Si può per altro trovare nel CARAP il riferimento ad alcune competenze che richiamano direttamente l‟apprendimento che è fondamentale per le attività di mediazione interculturale (vedi Tavola 4 alla pagina seguente).

Le strategie di apprendimento della mediazione comunicativa e culturale sono per loro natura trasferibili da una lingua all‟altra e trasversali a tutte le situazioni di comunicazione in qualsiasi lingua. Al di là di questo aspetto a cui si è già accennato, è utile qui sottolineare un altro contributo dell‟attività di mediazione agli obiettivi di insegnamento delle lingue. Il più delle volte, i curricoli delle lingue straniere stabiliscono dei chiari collegamenti tra le competenze linguistiche e le conoscenze di fatti culturali. Come si è visto più sopra, la mediazione è una leva estremamente efficace per assicurare un legame reale tra queste due essenziali componenti dei curricoli o dei piani di studio quando le attività di comprensione e di espressione nella lingua di arrivo sono centrate sull‟identificazione e la verbalizzazione dei fatti culturali che sono evidenti o impliciti nei