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L’appropriazione della memoria nazionale francese di Jean Monnet Per la Francia, l’inumazione delle ceneri di Monnet al Panthéon fu l’occasione per

prendere possesso di una sorta di immagine repubblicana dell’Europa. La celebrazione di Jean Monnet come Padre fondatore permise di modificare i contorni dello spazio politico e lo rese effettivo agli occhi dell’opinione pubblica. L’appropriazione da parte della memoria nazionale francese del Padre dell’Europa consegue lo scopo di riportare Jean Monnet nel cerchio patriottico dei grandi uomini281.

Il discorso della cerimonia del trasferimento delle ceneri del 9 novembre 1988 del Presidente Mitterrand, propose ai suoi compatrioti una riformulazione dell’identità nazionale che fece apparire il genio francese Monnet come elemento fondamentale del

Monnet: Fondation Jean Monnet pour l'Europe, Centre de recherches européennes, Lausanne, 9 novembre 1989, Lausanne, Fondation Jean Monnet pour l'Europe 1989

279 A. Cohen, De Vichy à la Communauté européenne, cit., p.26 280 F. Foret, Le leadership en représentations, cit., p.6

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processo di costruzione europea. Suddetta riformulazione rappresentò anche l’opportunità per far comprende la necessità del superamento del concetto di nazione per l’avanzamento del processo di costruzione europea e permettere di comprendere il futuro superamento del concetto di nazione francese. Inoltre, con il suo discorso voleva promuovere il progetto comunitario come legittimo e soprattutto conforme all’ideologia repubblicana francese, in maniera tale da naturalizzare questa nuova dimensione di riferimento nell’immaginario collettivo282

.

Per Mitterrand, il richiamo alla vita di Monnet fu l’opportunità per tratteggiare l’evoluzione dell’Europa che seguì e si doveva continuare a seguire. Sempre secondo il suo discorso, l’identità nazionale deve proseguire nella traiettoria che porta un paese ad aderire all’idea europea come prospettiva per l’avvenire283

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Il y a très exactement cent ans, le 9 novembre 1888, Jean Monnet naissait à Cognac, en Charente, et sa vie qui fut longue et féconde raconte comment un petit provincial de Saintonge devint le premier citoyen de l'Europe284.

Esattamente cent’anni, il 9 novembre 1988, Jean Monnet nasceva a Cognac, in Charente, la sua vita che fu lunga e feconda, racconta come un piccolo provinciale di Saintonge divenne il primo cittadino d’Europa.

Non è un caso se uno dei primi riferimenti fatti dal presidente francese fu la Charente (da dove entrambi provengono285) la relazione con questo territorio fu una costante nella politica di Mitterrand286.

282 F. Foret, Le leadership en représentations, cit., p.7 283 Ibidem.

284

G. Bossuat, Faire l'Europe sans défaire la France, Bruxelles, Peter Lang 2005, p. 537

285 R. Frank, Du bon usage d’un homme illustre, in G. Bossuat, A. Wilkems, (a cura di), Jean Monnet

l’Europe et les chemins de la Paix, cit., p.452

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Dalla provincia all’Europa, nello spazio della vita di un uomo ma l’uomo in questione non fu strappato al suo villaggio per un destino su altri fronti, al contrario fu la sua infanzia che lo preparò a relazionarsi con i più grandi responsabili nel mondo287:

On ne comprendrait pas Jean Monnet sans une référence permanente au paysage de son enfance, à la nature de son sol, à un certain type de société où coopèrent depuis des générations viticulteurs, artisans, distillateurs et négociants, liés par une passion exigeante, scrupuleuse : celle de la qualité288.

Non capiamo Jean Monnet senza un riferimento permanente al suo paesaggio d’infanzia, alla natura del territorio, a un certo tipo di società con cui cooperano da più generazioni viticoltori, artigiani, distillatori e negoziatori, legati da una passione esigente, scrupolosa: quella della qualità.

L’esperienza che Monnet acquisì grazie all’attività familiare nella sua regione e i primi viaggi formarono il negoziatore internazionale che lo portarono a sviluppare quello che poi fu il suo metodo289:

Ces trois leçons de sa jeunesse : prendre le temps sans dévier du but, s'adapter à son partenaire tel qu'il est, coopérer pour réussir, il les appliquera le moment venu aux affaires publiques. Mais pourquoi m'arrêterai-je sur ces commencements qui sembleront loin du sujet qui nous occupe ? Parce que je veux montrer que Jean Monnet n'est pas séparable d'une forme de civilisation où travail et perfection sont anonymes, où toute œuvre exige autant de soin que de respect290

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Queste tre lezioni della sua giovinezza: prendono il tempo senza deviazione dalla meta, adattarsi al suo collaboratore così com’è, cooperare per riuscire, lui le applicherà una volta giunto il momento agli affari pubblici. Ma perché mi sto soffermando sugli inizi che sembrano lontani dal soggetto di cui ci occupiamo? Perché voglio dimostrare che Jean Monnet non è separabile da una forma di civilisation dove lavoro e perfezione sono anonimi, dove ogni lavoro richiede tanta cura quanto rispetto di suo rispetto.

287 F. Foret, Le leadership en représentation,. cit., p.7 288

G. Bossuat, Faire l'Europe sans défaire la France,cit., p.573

289 F. Foret, Le leadership en représentation. Jean Monnet entre mémoire nationale et mémoire

communautaire, cit., p.7

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Jean Monnet è descritto come l’elemento fondamentale di questa forma di civilisation, ed è da essa che trae la forza e i mezzi e delle sue gesta. Egli esprime al meglio la sua tensione verso l’universo, alla maniera di altri grandi francesi di cui entra a far parte291:

La cérémonie solennelle exceptionnelle qui nous réunit devant le Panthéon de nos gloires nationales en témoigne. Jean Monnet, comme d'autres l'avaient fait avant lui, selon les besoins du temps, les réalités de l'Histoire et l'ambition d'un peuple dont la vocation est d'aller à l'universel292.

La cerimonia solenne eccezionale che noi riuniti davanti al Panthéon delle nostre glorie nazionali ne è testimonianza, Jean Monnet, come altri avevano fatto prima di lui, secondo i bisogni dell’epoca, le realtà della storia e l’ambizione di un popolo la cui vocazione è andare all’universale.

Il discorso di Mitterrand voleva essere un invito a conoscere - soprattutto alla comunità nazionale - il genio francese che si stava celebrando. L’opera e il discorso su Monnet sono delle attestazioni del fatto che l’identità nazionale non può trovare la pienezza se non con l’apertura e il dialogo con le altre culture. Il saluto alla sua memoria, l’associarsi ai colleghi delle istituzioni comunitarie, diventa l’affermazione che l’avvenire potrà essere condiviso293

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Voilà pourquoi les Français, en ce jour, doivent se souvenir et savoir que d'autres aussi se souviennent auprès de nous, sont ici : les représentants, les plus hauts, et je les en remercie, les représentants des peuples maintenant rassemblés pour une œuvre commune qui à la fois les accomplit et les dépasse294.

Ecco perché i francesi in questo giorno devono ricordarsi e sapere che anche gli altri si ricordano dopo di noi, son qui; i rappresentanti delle più alte cariche e li ringrazio, i rappresentanti dei popoli adesso riuniti per un’opera comune che insieme li completi e li superi.

291

F. Foret, Le leadership en représentation, cit., p.8

292 G, Bossuat, Faire l'Europe sans défaire la France, cit., p.576 293 F. Foret, Le leadership en représentation, cit., p.8

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Con l’inumazione al Panthéon, Jean Monnet entra a far parte come Padre dell’Europa nell’identità nazionale, ma soprattutto la sua figura fu posta in termini di continuità storica. L’immagine che si vuole dare è quella di un’Europa come naturale prolungamento della Francia. I francesi, grazie al loro padre fondatore, rivendicano una parte preponderante della genesi europea. La dimensione politica comunitaria è naturalizzata e integrata senza urtare nei cerimoniali repubblicani295.

Questa incorporazione dell’Europa nell’universo simbolico nazionale francese fu fedelmente diffusa dalla stampa francese 296.

Tuttavia se lo Stato francese si assicurò la figura di Jean Monnet per far sua la costruzione europea, le istituzioni comunitarie sfruttarono allo stesso modo questo personaggio a loro profitto.

2.7 La celebrazione di Jean Monnet come padre fondatore per l’Europa