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I Padri fondatori dell’Europa indiscuss

L’impegno di Robert Schuman fu fondamentale per l’orientamento della politica estera francese in senso europeista e atlantista, egli fu Ministro degli Esteri francesi dal luglio 1948 al dicembre 1952 periodo in cui si succedettero otto governi. Schuman partecipò inoltre al Congresso dell’Aja e pur non condividendo il confederalismo inglese considerava il Consiglio d’Europa come un primo passo verso una cooperazione spirituale e politica europea. L’europeismo del Ministro francese era concettualmente collegato alla nozione dell’anarchia internazionale. Robert Schuman era influenzato dal pensiero di Lionel Robbins; il quale nell’opera Le cause economiche della guerra evidenziò la crescente interdipendenza economica e sociale prodotta dalla rivoluzione industriale, da cui deriva la necessità di dimensioni statali più vaste di quelle degli Stati

250 M. Sassatelli, Identità, cultura, Europa, cit., pp.46-48 251 C. G. Anta, Padri dell’Europa, cit., p.7

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europei; egli sosteneva che per prevenire i conflitti in Europa era necessaria la creazione di un sistema federale sovranazionale253. Schuman credeva inoltre che per risolvere il problema dell’anarchia internazionale fosse indispensabile superare lo storico antagonismo franco-tedesco. Perciò nel momento in cui Monnet gli propose il suo progetto sostenne l’iniziativa. Collaborò alla stesura della Dichiarazione senza coinvolgere l’Assemblea nazionale francese, per evitare possibili opposizioni che impedissero sul nascere il progetto254.

Konrad Adenauer fu eletto cancelliere della Repubblica Federale nel settembre del 1949, la sua politica era orientata verso la ricostruzione e l’integrazione della Germania nell’Europa Occidentale, accantonando la prospettiva della riunificazione del paese a causa del clima dovuto alla guerra fredda. La questione irrisolta dei territori della Ruhr e della Saar rimaneva ancora una volta irrisolta ed era fonte di tensione, Adenauer sperava in una svolta differente dal passato proprio grazie alla nascita di una federazione economica e politica europea. Egli riteneva accettabili lo statuto della Ruhr e il distacco della Saarland per ristabilire la fede del mondo Occidentale nei confronti della Germania, primo passo verso la collaborazione europea. In un’intervista alla Die Zeit tenutasi il 3 novembre 1949, Adenauer si espresse a proposito della riconciliazione e intesa franco-tedesca definendole alla base della sua politica. In una successiva intervista con il giornalista americano Kingsbury Smith, avanzò l’idea di un’unione tra Francia e Germania sia in campo economico sia in campo istituzionale, con un unico Parlamento ed infine l’adozione di una cittadinanza comune255

. Grazie all’adesione di Adenauer alla Dichiarazione Schuman fu possibile realizzare la cooperazione tra Francia e Germania.

253 C. G. Anta, Padri dell’Europa, cit., p.38-39 254 F. Roth, L’invention de l’Europe, cit., p.26

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L’impegno di Alcide De Gasperi per il reinserimento dell’Italia nel sistema internazionale fu accompagnato anche da una forte attenzione per il futuro europeo, la sua fede europeista si basa sugli ideali del cristianesimo. De Gasperi sostenne il progetto della CED e fece sì che fosse inquadrata in un più ampio progetto di Comunità politica europea; questo fu possibile anche grazie alle indicazioni di Spinelli che era alla guida del Movimento federalista europeo; i due padri fondatori italiani condividevano l’idea del necessario il superamento del metodo funzionalista. L’articolo 38, inserito grazie a De Gasperi, prevedeva la creazione di un’Assemblea costituente europea che avrebbe scritto la Costituzione dell’Europa ottenendo quindi l’inserimento della CED in un progetto più ampio che avrebbe dato vita anche alla Comunità politica europea256. Il belga Paul-Henri Spaak, sostenitore della Società della Nazioni e di Aristide Briand, nel 1941 auspicava che a guerra finita l’Europa si fosse riunita sotto la guida della Gran Bretagna. Le sue idee europeiste maturarono in esilio a Londra dove si rifugiò con il Governo belga Spaak, di un’Europa unita o federata qui concepì anche l’idea per l’unione doganale dei paesi del Benelux.257

Con la fine della Seconda Guerra Mondiale ricopre vari ruoli sia nella politica nazione sia internazionale. Nel ruolo di presidente del Movimento europeo si impegnò molto per l’integrazione europea. Eletto presidente dell’Assemblea consultiva del Consiglio d’Europa Spaak si dimise presto da tale incarico nel dicembre del 1951; fu in questo periodo che strinse i rapporti con Altiero Spinelli e condivisero l’obiettivo della creazione della Comunità Europea di Difesa. Eletto presidente dell’assemblea parlamentare della CECA e allo stesso tempo dell’assemblea ad hoc per la creazione dell’articolo 38 per il trattato della CED.

256

S. Guerrieri, L'Italie et la construction européenne : de la naissance de la CECA au traité de Maastricht(1950-1992), «Parlement[s], Revue d'histoire politique», 2007/3 n° HS 3, (http://www.cairn.info/revue-parlements-2007-3-page-89.htm#citation, consultato il 18 marzo 2012), p.92

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Nell’aprile del 1954 assume nuovamente l’incarico di Ministro degli Esteri ed in occasione della conferenza di Bruxelles per il trattato della CED fece tutto il possibile per salvare il progetto a fronte delle richieste di Mendès France. Mise grande impegno per il rilancio dell’integrazione europea e fu al centro di tutte le operazioni che portarono alla firma del trattato di Roma258.

Dopo il fallimento della CED, i ministri degli esteri dei sei Paesi presenti alla conferenza di Messina studiarono come rilanciare il processo d’integrazione dell’Europa e ritennero che la via del funzionalismo era la più idonea259

. Con la firma dei Trattati di Roma che diedero vita alla CEE e Euratom, vi fu la convinzione - in particolar modo per Spaak e Monnet – che si potesse conseguire una maggiore solidarietà tra Stati membri, facilitando il progressivo passaggio dall’integrazione economica a quella politica260.