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APPROVAZIONE REGOLAMENTO DI ISTITUZIONE E DISCIPLINA DELLA COMMISSIONE COMUNALE PER IL PAESAGGIO -

Presidente

Illustra la proposta l'Assessore all’urbanistica, arch. Simonetti.

Assessore Simonetti

Grazie, Presidente. Anche di questo tema abbiamo trattato in Commissione, vale la pena però di fare un breve riepilogo, perché il tema è abbastanza complesso. Penso tutti i Consiglieri siano abituati a considerare tra gli organismi di supporto dell’Amministrazione Comunale la Commissione Edilizia; con la L.R. 12/2005 la Commissione Edilizia diviene facoltativa, mentre invece è obbligatorio per le Amministrazioni dotarsi di una Commissione specifica per il paesaggio.

Questa Commissione per il paesaggio ha il compito di esprimere pareri obbligatori sui beni vincolati ai sensi del D.Lgs. 42 del 2004, cosiddetto Codice Urbani e può, sulla base delle delibere di Giunta Regionale susseguenti e sulla base del Piano territoriale paesaggistico regionale, può anche esprimere pareri su atti aventi rilevanza per il paesaggio.

Ora, il Piano paesaggistico regionale della Lombardia prevede che tutti i progetti di trasformazione edilizia del territorio siano corredati da atti di autovalutazione del paesaggio; questi atti di autovalutazione del paesaggio sono proposti da singoli progettisti delle opere e devono arrivare a determinare il grado di maggiore o minore rilevanza del progetto rispetto al paesaggio. Se il progetto risulta di rilevanza superiore alla soglia stabilita, deve essere oggetto di una specifica valutazione da parte della Commissione Paesaggistica o della Commissione Edilizia integrata da due membri idonei. Allora la scelta che come Amministrazione Comunale abbiamo pensato di compiere e visti anche gli obiettivi di rinnovo del paesaggio urbano e in generale territoriale che il territorio di Treviglio avrà nei prossimi anni e che questa Amministrazione vuole perseguire, vista quindi l’importanza che gli interventi di trasformazione siano di alta qualità, abbiamo scelto l’indirizzo di affidare la valutazione dei progetti alla sola Commissione del paesaggio, con competenze semplicemente limitate a ciò che prevede il testo della L.R. 12/2005, il testo del Piano paesaggistico regionale, cioè solo ai temi inerenti il paesaggio.

In sostanza la Commissione per il paesaggio si occuperà di tutto ciò che rileva il proprio tema, non avrà più il compito della Commissione Edilizia che a questo punto cessa il suo ruolo, che la Commissione Edilizia aveva un compito di ausilio responsabile del procedimento nell’istruttoria della materia tecnica. L’istruttoria rimarrà in capo ai soli Uffici e la Commissione per il paesaggio invece si esprimerà sulla natura e qualità di quei progetti, beninteso sopra la soglia di rilevanza.

Per comunque facilitare il lavoro degli Uffici, che si troveranno spesso progetti che singoli progettisti certificheranno essere inferiori alla soglia di rilevanza, ma è anche possibile immaginare che laddove la soglia di rilevanza non sia di così facile discrimine il proponente cerchi sempre le argomentazioni per tenerli entro la soglia di rilevanza, così da poter superare, per non essere soggetto all’esame della Commissione per il paesaggio, visto questo, si ritiene opportuno che alcune zone, alcuni atti, siano comunque di base riportati alla valutazione della Commissione per il paesaggio e in particolare nel testo proposto, così come integrato con le modifiche apportate in sede di Commissione Consiliare, si prevede che siano considerati sopra la soglia di rilevanza anche i manufatti e le aree riconosciute dal PRG come di interesse storico-architettonico, zona A oltre alla zona B1 di frangia alle zone A, che sono le zone vicine alle zone di interesse storico, interventi di trasformazione di manufatti o aree prospicienti le strade o comunque da esse visibili, che riguardano le seguenti strade radiali: via Tasso, via Bergamo, via Terni, via Brignano, via Crippa, via Pagazzano, via Baslini, via per Casirate, via Mazzini, via Milano, via Portaluppi, via Cavallotti, via Pontirolo; gli interventi di attuazione degli interventi di trasformazione conseguenti a strumenti attuativi, gli interventi per recupero ai fini abitativi dei sottotetti, gli interventi ricadenti in zone rurali, gli strumenti urbanistici attuativi del PRG.

Rispetto al testo licenziato in Commissione su questo tema, stante anche il dibattito poi conseguente che si è aperto su questo tema e stante anche le opportunità, con i progetti di opere pubbliche che l’Amministrazione sta mettendo in campo, personalmente come Assessore propongo anche di aggiungere a questo elenco anche le opere pubbliche che siano soggette a una valutazione specifica della Commissione per il paesaggio, questo a titolo di impegno dell'Amministrazione a garantire essa stessa per prima ciò che chiede ai privati. E vi è anche un’altra proposta relativa alle modalità costitutive di convocazione della Commissione, anche questa seguente al dibattito che è emerso dopo l’esame in Commissione, laddove al punto 7.1.1 si prevede che nella convocazione della Commissione per il paesaggio si riunisca ogni volta che il Presidente lo ritenga necessario, propongo anche di aggiungere, il Presidente o la metà più uno dei membri, in

modo che ci sia anche un’autonomia di proposta da parte della Commissione del paesaggio.

Stante questo testo proposto con gli emendamenti e le integrazioni qui da me proposte, sono disponibile ad ogni domanda, chiarimento e discussione e dopo, quando lo riterrà il Presidente, a vagliare l'emendamento finora che mi è pervenuto e entrare nel merito di questo.

Grazie.

Presidente

È stata depositata agli atti una proposta di emendamento firmata dal Consigliere Riganti, l’abbiamo data da fotocopiare. Io aprirei il dibattito, eventualmente quando i Consiglieri ne hanno in mano copia le do la parola per l’illustrazione. Ci sono interventi di richiesta di chiarimento o interventi sull’argomento? Consigliere Minuti.

Consigliere Minuti

Le Commissioni di natura urbanistica e edilizia si prestano a chiavi di lettura talvolta sullo stesso motivo e sullo stesso argomento antitetiche, dipende dall’approccio, dalla sensibilità, dalla… non so, su questa materia per esempio, è una manifestazione di sensibilità questa di proporre una Commissione per il paesaggio, è una novità, non c’era, la prevede la normativa regionale, largamente si è accentrata l’attenzione sulle quantità edilizie, sui metri cubi e questo era il compito della Commissione Edilizia, che con grande fiscalità guardava soprattutto il rispetto normativo, ma soprattutto il rispetto delle quantità, poco si è guardato alla qualità e nonostante la qualità urbana di Treviglio sia discreta e Treviglio appaia come una cittadina gradevole e su misura, tuttavia ci sono interventi episodici che forse se ci fosse stata una Commissione del paesaggio non sarebbero maturati, quindi un giudizio positivo.

Mi piace poi la sottolineatura di autodisciplina, di rigore, dell'Assessore, che dice, innanzitutto sottoponiamo alla Commissione del paesaggio le opere pubbliche. Io che sono vecchio del mestiere, quando portando ancora i calzoncini corti venni nominato più di trent’anni fa membro della Commissione Edilizia, inusuale, veniva lottizzata tra architetti, io proposi la mia candidatura, allora ero metalmeccanico, lavoravo come meccanico alla Olivetti, dicevo, bisogna mettere i metalmeccanici nelle Commissioni, non gli architetti, che poi si scambiano i favori e i voti e andai lì e ricevetti subito dopo il primo parere una letteraccia del Sindaco Gusmini che diceva, cerca di stare al tuo posto, era firmata da lui e dal Segretario Siragusa, perché avevo preteso di esprimere un

parere su alcune opere pubbliche che il Comune iniziava a realizzare allora e loro sostenevano la tesi che le opere pubbliche non erano soggette al sindacato della Commissione Edilizia per il semplice fatto che non erano obbligatoriamente da concludersi con un rilascio di una concessione edilizia. E siccome io ero una testa dura, andai dall'Assessore regionale, appena insediato, perché la Regione era nata l’anno prima, era il ’70 e sostenni e perorai la mia causa e nella legge urbanistica regionale si indicò, di emanazione allora, si indicò che anche le opere pubbliche dovessero essere soggette al rilascio di una concessione edilizia e al parere.

Ecco, mi fa ritornare giovane questa sua sensibilità e coincide con una sensibilità che anch’io ho avuto in passato. Certo che dicevo una chiave di lettura che può essere però diversa, non tutta in rosa, anche qualche cosa, dato certo è che viene eliminato un organismo che per quanto possa aver agito spesso in termini solo quantitativi, era comunque un organismo quello della Commissione Edilizia di controllo dell’attività edilizia. Eliminare il sindacato della Commissione Edilizia vuol dire certo eliminare la lottizzazione dei partiti e dei tecnici nel governo della Commissione Edilizia, ma vuol dire dare più potere all’Ufficio Tecnico e dare più libertà ai proponenti, ai committenti, ai professionisti, relativamente all’esercizio dell’attività edilizia, perché quello che lei propone con questo Regolamento è un contemperamento parziale, poiché riguarda soltanto alcune aree della città; poi il mio collega Riganti si è dato da fare per ridurre ulteriormente quelle vie lì, perché alcune le cassa con il suo emendamento. Io sarei per dire, almeno aggiungiamone, aggiungiamo in linea di principio un altro elemento. Ha fatto già un gesto apprezzabilissimo questo delle opere pubbliche, che spesso nascono come un cliché che si ripete a destra e a manca, un po' meno a Treviglio, di più in altri territori, basta vedere la piazza di Castel Rozzone con i suoi pali in ferro che simulano degli alberi, una roba che grida vendetta al cospetto di Dio, dico, aggiungiamo alle vie che sono prospicienti le due circonvallazioni, interna ed esterna e a quelle che avete opportunamente indicato, perché comunque sono delle radiali che arrivano e si concentrano nella circonvallazione, aggiungiamo anche gli ingressi della città, una città si giudica per gli edifici e le urbanizzazioni che ci sono all’ingresso.

La volta scorsa feci una interpellanza relativa allo scempio della cartellonistica che c’è agli ingressi della città, che è cresciuta, non è diminuita, mi è stato detto che sarebbe stato portato qui un Regolamento...

(intervento fuori microfono)

... sì, si starà anche facendo, ho detto, diamogli priorità, non l’ho visto, ma ribadisco, strumentalizzando questo precedente, che gli ingressi

della città sono quelli che forniscono la percezione prima sulla qualità di un determinato luogo. Quindi se fosse possibile introdurre che negli ingressi, non so, da Cassano, da Bergamo, da Caravaggio, da Calvenzano a Treviglio, ecco, si abbia anche qui questa attenzione, magari non in modo così vincolistico, ma lasciandolo alla sensibilità dell’Ufficio Tecnico, valutando se quel che viene proposto è un ricovero attrezzi o quel che viene proposto invece è un edificio di edilizia economica e popolare alla Cascina Rampina, ecco, io credo che l’ingresso di via Bergamo meriti questa tutela particolare.

Concludo comunque apprezzando l’argomento all'ordine del giorno, per il quale voterò a favore, come voterò a favore, voteremo a favore dell'emendamento di Riganti, ancorché mi scippa sei vie che potevano utilmente essere assoggettate al sindacato di qualità della Commissione Paesaggio. Però per armonia di gruppo assecondo il suo ordine del giorno, il suo emendamento.

Presidente

Visto che la proposta di emendamento è stata già distribuita a tutti i Consiglieri, invito il Consigliere Riganti a illustrarla.

Consigliere Riganti

Grazie. Allora, prima dell'emendamento, sulla lettera, dove c’è proposta, faccio una piccola mia osservazione. L’essenziale è il compito che viene dato alla Commissione del paesaggio di esaminare gli interventi superiori alla soglia di rilevanza, così dice la legge, mentre la proposta è: tutti, o comunque estenderla. A parte il fatto che questa estensione eccessiva io dico delle pratiche, almeno a mio parere, al di sotto di tale soglia sarebbe una riedizione forse della Commissione Edilizia e in questo modo il lavoro della Commissione per il paesaggio sarebbe snaturato, perché perderebbe in necessario approfondimento, così scrivo, sulle pratiche importanti. Anche perché l’esame di eccezionali casi inferiori a questa soglia sono sempre comunque soggetti alla richiesta del responsabile del procedimento o dell’ufficio, o dell'Assessore, o del Sindaco, che possono dire… ma questo, il Sindaco ha detto che seguirà d’ora in avanti tutte le pratiche e potrà benissimo dire, no, questa pratica anche se minima va, perché magari riguarda come diceva il Consigliere Minuti l’ingresso della città, perché riguarda una cartellonistica anche all’ingresso della città, mi rifaccio sempre a Minuti, anche questo può essere portato. Però non mettiamolo come regola che tutto deve passare dalla Commissione del paesaggio.

Poi faccio un’altra osservazione, che riguarda il rapporto tra progettista e Comune, che per me in questi tempi, in questi ultimi anni, da quando faccio questo lavoro, è stato soprattutto un rapporto burocratico. Non esiste una compartecipazione nelle scelte di impostazione progettuale e ambientale, sto parlando di impostazione progettuale e ambientale. Il nuovo Regolamento, cioè la nuova legge, nuovo Regolamento soprattutto che andiamo ad approvare, potrebbe dare questa nuova possibilità ai progettisti e al Comune di instaurare questo nuovo rapporto e metto questi fondamenti per me che sono, primo, il rapporto tra il progettista e la Commissione deve avere inizio nella fase di impostazione del progetto, proprio subito, all’inizio, poi sia di tipo collaborativo e non di subordinanza, né dell’uno né dell’altro e proceda articolandosi coi sopralluoghi; è importante il rilievo non tanto solo del cantiere, ma della zona, del paesaggio, di tutto quello che c’è intorno e si consolidi tutto questo, con prassi sperimentate. È chiaro che, come dice il Sindaco, poi che dagli errori si impara, soprattutto in questo caso dagli errori e dal far bene si impara e termini solo con la frase conclusa, cioè che alla fine si vada ancora a fare un sopralluogo, si veda e si accerti che quello che si era concordato, si era voluto fare, così si è realizzato.

Poi presento i miei emendamenti e sono, al 3.1.1, al punto c), al puntino successivo, sono due puntini, il secondo puntino, interventi, ecco vorrei chiarire, non è che voglio togliere le vie, è il fatto che viene detto che qualora l’area di intervento risulti prospiciente, mi va benissimo, ma visibile; allora se è visibile da quelle strade, tutte le strade che abbiamo messo si vede quasi tutta Treviglio, perché dipende da che altezza sto, se sto a livello dell’asfalto no, ma se sto su un pullman vedo tutta Treviglio. Perciò è da chiarire cosa è visibile, perché o mettiamo tutta Treviglio e tutto quanto, oppure ci delimitiamo, o togliamo questo visibile e mettiamo qualche altra parola invece di visibile. Perché quelle vie, se provate a guardare la mappa e vi mettete un metro avanti, cento metri indietro, dato che sono molto lunghe la via Bergamo, molto lunghe quelle vie che ho tolto, e anche già queste, via Cavallotti, via Baslini, eccetera, si vede tutta Treviglio, perciò correggiamo meglio. Mi va bene come ha detto l'Assessore e come ha detto il Consigliere Minuti, di aggiungere opere pubbliche e ingressi nella città, ottimamente e se posso farlo mio lo aggiungo in questo emendamento, sennò ben venga questo.

Per il secondo punto, che è il 4.2.1, la Commissione, dopo dal progettista aggiungerei: formula pareri preventivi, cioè modifico leggermente il testo, riceve preventivamente il progettista e concerta con lui le caratteristiche d’impostazione del progetto anche visitando i

luoghi, verifica alla fine dei lavori la bontà dell’intervento e la congruenza con le impostazioni progettuali.

Poi al 5.2, il Sindaco nomina i membri della Minoranza, presentati dalle Minoranze su una rosa di Consiglieri, io invece dico no, almeno tre tra l’insieme dei membri di cui ai commi, eccetera, sono nominati su proposta delle Minoranze consiliari e non su una rosa proposta al Sindaco e il Sindaco sceglie i tre. E poi tutto il resto rimane invariato, purché, eccetera.

Il 7.4, la pubblicità delle sedute, cambia lievemente ed è questo il testo che propongo, le riunioni della Commissione per il paesaggio non sono pubbliche, d’accordo, però se opportuno il Presidente può ammettere solo il progettista per l’illustrazione del progetto e fin qui ci siamo e io aggiungo, e la successiva attività di esame, ma non durante l’espressione del parere, questo rimane, non durante l’espressione del parere. Grazie.

Presidente

Grazie, Consigliere. Lascio la parola all'Assessore Simonetti.

Assessore Simonetti

Grazie, Consigliere Riganti e anche a lei, Consigliere Minuti. Io devo dire che apprezzo la pertinenza delle osservazioni e il carattere costruttivo delle proposte; questo tema è veramente un tema che merita di essere trasversale rispetto a tutto questo Consiglio, perché noi stiamo facendo una rivoluzione e non stiamo inventando Treviglio, è prevista, è un obbligo della legge regionale, è prevista dal Piano paesaggistico della Regione Lombardia, anche se non tutti i Comuni l’hanno attuata e sta partendo a rilento, ma doveva essere attuata sei mesi dopo l’istituzione della legge regionale. E questa rivoluzione però è conseguente a un approccio sul paesaggio che è previsto dalla Conferenza europea del paesaggio, cioè si considera il paesaggio non solo limitato ai singoli beni culturali, alla riserva ambientale, ma si considera che il paesaggio è tutto il territorio dove noi ci muoviamo, certamente con sensibilità diverse, se ci sono zone che sono meno sensibili, ci sono zone che invece sono più sensibili alla modificazione.

Questo tipo di approccio del Piano paesaggistico regionale impone alle Amministrazioni, ma soprattutto ai progettisti, di maturare una modalità di progettazione, di approccio ai temi della trasformazione del territorio assai diversa e noi sappiamo che questo percorso non sarà affatto semplice, quindi occorrerà un po' diciamo di, non dico di indulgenza, ma

di comprensione del carattere sperimentale di questa iniziativa, occorrerà che i membri che questa Amministrazione, anche sentite le Minoranze, nominerà, siano il più possibile idonee, come prevede la legge regionale a esercitare questo tipo di competenza, ma soprattutto che la esercitino con grande buonsenso, perché sui temi della qualità estetica e culturale dei progetti il rischio è di poter dire di tutto e di più e occorre invece molta moderazione e la capacità di limitarsi a individuare quegli elementi macroscopici che sarebbero un danno palese a Treviglio, quindi non diventare assiduamente prescrittivi alle operazioni proposte.

Nel tempo, se si forma un bagaglio culturale, ma si parla di anni, di orizzonti che travalicano la nostra Giunta e anche la riedizione che mi auguro della Giunta Borghi nel periodo successivo, cioè è una formazione culturale che durerà tanto tempo, che potrà essere perseguita solo se c’è l’intendimento da parte, e si capisce la finalità dell’obiettivo, da parte dell’intera categoria dei progettisti e anche degli amministratori pubblici, che la direzione dev’essere questa, che maggiore attenzione deve essere data alla composizione architettonica, alla qualità della progettazione.

Ciò detto, questo percorso di natura sperimentale in qualche misura riprende il ruolo che la Commissione Edilizia, giustamente dice lei Minuti, io in Commissione Edilizia volevo entrare nel merito della qualità dei progetti, l’origine della Commissione Edilizia storica era una Commissione che valutava gli elementi di decoro urbano, poi è diventata in maniera impropria uno strumento di supporto del responsabile del procedimento, non c’era ancora il responsabile del procedimento, è diventato uno strumento di supporto tecnico che esaminava la conformità alle norme tecniche e urbanistiche, ma non è questo il compito della Commissione Edilizia e voler andare oggi verso la Commissione del paesaggio vuol dire riconoscere la separazione dei poteri tra la piena responsabilità tecnica dell’istruttoria da parte dell’Ufficio e invece una necessità di un ruolo di supporto per una valutazione di ordine culturale, che l’Ufficio ovviamente si trova in imbarazzo a dover compiere da solo.

Allora, stando a questo e scusatemi la lunghezza della premessa, il tema degli ingressi è un tema fondamentale, perché è veramente importante per l’immagine di Treviglio, ma di qualunque luogo che vuole conservare un senso d’identità e di centralità, che l’ingresso sia ben connotato. A me pareva che l’aver immaginato la percorrenza delle radiali e anche l’esterno del centro urbano, ponesse già di per sé questo tema e vedo che la proposta del Consigliere Riganti, che ritengo possibile di eliminare le parti esterne, in qualche misura tronca queste

vie di radiali; io non so se noi possiamo inserire in maniera inequivoca il

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