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Archeologia – Chiese – Edifici monumentali e di pregio

Nel documento PIANO URBANISTICO COMUNALE (pagine 30-38)

Inquadramento e condizionamento del piano

INDICATORI SOCIALI

I.2 Archeologia – Chiese – Edifici monumentali e di pregio

Molti i luoghi e gli edifici di pregio.

CALATIA - La città di Calatia, ai margini orientali della piana campana sulla strada tra Maddaloni e San Nicola la Strada, ha origine, con ogni probabilità, nella seconda metà dell’ VIII secolo a.C., rappresenta forse una delle prime organizzazioni stanziali in un’area interna in epoca ove le popolazioni si insediavano quasi esclusivamente in aree costiere. L’insediamento è strettamente dipendente dalla fondazione euboica di Cuma. I rinvenimenti della necropoli, in gran parte ospitati nel Museo Civico di Maddaloni, hanno assonanze con la cultura dell’epoca riscontrabile a Capua. Di particolare interesse le ceramiche con forme geometriche, i bronzi, gli impasti. Poco si conosce delle istituzioni politiche e religiose, dei culti, dell’assetto e della struttura insediativa in epoca arcaica; qualcosa in più si conosce relativamente al periodo ellenistico e romano. Calatia si sviluppa lungo il tracciato che sarà il percorso dell'Appia, che, in questo tratto, per circa 2000 piedi osci, ha un andamento rettilineo e costituisce il decumano massimo della città. Si conservano tratti di mura, in parte poggianti su filari di tufo, presso il settore occidentale, databili II secolo d.C., ai margini di un avvallamento, che, probabilmente, era un antico fossato. Presso il limite nord era visibile un tratto di mura con materiali di spoglio, della cui datazione si sono occupati Maiuri e Beloch, che lo hanno ritenuto pertinente alla fase medioevale o tardo romana.

Fonti storiche testimoniano che Calatia, in posizione strategica per il controllo delle vie di accesso peri Sannio, venne coinvolta nelle guerre sannitiche e, successivamente, nelle vicende militari legate alla spedizione di Annibale. Alterne vicende hanno caratterizzato, tra storia e ipotesi, la sua esistenza: nel 338 a.C., per analogia con la sorte di Suessola, si ritiene che abbia ottenuto la “civica senza suffragio”. Dopo il

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Arch. Romano Bernasconi –Prof. Arch. Loreto Colombo – Archh. Fabrizia Bernasconi –Cristoforo Pacella – Ing. Salvatore Losco 30 periodo di dominazione sannita, dopo la sconfitta romana di Caudium, venne successivamente riconquistata dai romani. Nella seconda guerra punica, a quanto risulta, fu più volte presa e perduta dai romani; dopo la caduta di Capua vennero applicate severe sanzioni quali la confisca delle proprietà, lo scioglimento della comunità, giustizia sommaria dei capi anti romani. Vi furono trasferiti gli abitanti di Atella. Nel 59 a.C., con Cesare, il centro acquistò autonomia amministrativa, che, secondo alcune fonti, perse in epoca augustea. Nel periodo altomedioevale fu sede vescovile, ripetutamente saccheggiata e infine abbandonata dalla popolazione che si trasferì in insediamenti montani e pedemontani. Le tracce dei valloni difensivi, la deviazione dell’Appia ben leggibili dalle foto e dai rilievi aerofotogrammetrici consentono di delimitare il perimetro dell’insediamento, il reticolo dell’antica divisione dei lotti agricoli di epoca romana. Il centro di Calatia costituisce una testimonianza quasi unica dell’abbandono del sito in epoca altomedioevale e dell’assenza di una continuità insediativa, caratteristica di altri centri, che hanno subito numerose trasformazioni nel corso dei secoli. Quel che resta di Calatia non ha subito, a far data dall’alto medioevo, modificazioni di sorta.

SANTUARIO DI SAN MICHELE – Accessibile mediante una strada carrabile, tortuosa per tracciato, all'altezza di 427 m., si trova questo Santuario che, per posizione dominante, rappresenta un luogo suggestivo per l’eccezionale panorama della città e della valle, è di antiche origini, presente, secondo alcune fonti, già nel 1113 .

CONVITTO NAZIONALE G. BRUNO - E’ la più antica istituzione scolastica della provincia di Caserta. Per effetto di una legge emanata nel 1807 da Giuseppe Bonaparte, il Convitto è allocato nel soppresso monastero dei Conventuali . Molti gli allievi famosi, tra questi Luigi Settembrini che frequentò l'istituto dal 1821 al 1827 .

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Arch. Romano Bernasconi –Prof. Arch. Loreto Colombo – Archh. Fabrizia Bernasconi –Cristoforo Pacella – Ing. Salvatore Losco 31 Figura n.2 – Caserma Annunziata

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Arch. Romano Bernasconi –Prof. Arch. Loreto Colombo – Archh. Fabrizia Bernasconi –Cristoforo Pacella – Ing. Salvatore Losco 32 BASILICA DEL CORPUS DOMINI - Il campanile di scuola Vanvitelliana, l’altare disegnato da Luigi Vanvitelli danno prestigio a questo edificio, ulteriore testimonianza della classe della città di Maddaloni.

Figura n.3 – Basilica del Corpus Domini

MUSEO CIVICO DI MADDALONI – La maggior parte dei reperti dell’antica Calatia è ospitata ed esposta in questo Museo, la cui volumetria è articolata su tre livelli fuori terra. Il piano terra ha una funzione polivalente per conferenze, esposizioni estemporanee, eventi.

MUSEO DEGLI ANTICHI MESTIERI E DELLA CIVILTA’ CONTADINA – Dedicato alla civiltà contadina, vi sono in esposizione numerosi attrezzi di lavoro e riproposti laboratori artigiani d’epoca: il sellaro, il calzolaio, lo sportellaro,…..

MUSEO ARCHEOLOGICO DI CALATIA – Nelle sale del Museo, ospitato all’interno del Casino ducale dei “Carafa della Stadera”, sono esposti numerosi reperti in grado di

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Arch. Romano Bernasconi –Prof. Arch. Loreto Colombo – Archh. Fabrizia Bernasconi –Cristoforo Pacella – Ing. Salvatore Losco 33 darci un’idea di come si svolgeva la vita nell’antica città di Calatia nell’VIII secolo a. C.. Il cortile ospita una ricostruzione di una domus e una mostra delle fasi di scavo.

CHIESA DI S. MARGHERITA – E ‘ tra le chiese più antiche della città di Maddaloni; di particolare interesse il santuario gotico con affreschi di scuola locale degli inizi del XV sec.

BORGO DEI FORMALI – L’antico borgo, con un caratteristico tessuto morfologico medioevale, è testimonianza significativa della storia della città di Maddaloni. Stradine strette, inaccessibili per il traffico veicolare, scale, slarghi, la vita di chi vi abita dentro e fuori negli spazi circostanti l’abitazione, gli scorci panoramici fanno di questo antico borgo un contesto da recuperare e salvaguardare nei valori originari. L'Antro di Matalo, cavità artificiale utilizzata in tempi remoti per l'estrazione della pietra calcarea, il Mulino Ducale, realizzato dal duca Domenico Marzio Carafa alla fine del seicento, con il suo acquedotto e le vasche di raccolta dell'acqua ed una architettura secentesca costituiscono peculiarità di rilievo.

Figura n.4 – Il Borgo dei Formali dal castello

Figura n.5 – Visuale di via Domenico Raffone e Chiesa di San Giovanni

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Arch. Romano Bernasconi –Prof. Arch. Loreto Colombo – Archh. Fabrizia Bernasconi –Cristoforo Pacella – Ing. Salvatore Losco 34 IL CASTELLO E LE TORRI – A difesa dei primi nuclei abitati in epoca Longobarda venne eretta la Torre Castelluccio e successivamente in epoca normanna fu realizzata la fortificazione e la organizzazione del sistema difensivo dell’intero territorio di Maddaloni, costituita dalla Torre quadrata, inglobata nel castello e il muro sul lato est, con torrette quadrate in sommità.

Di epoca normanna, il castello è simbolo della città, in posizione strategica ad una quota di 170 m.s.l.m.. Nel corso degli anni ha subito interventi che, in parte, ne hanno mutato l’originario aspetto. A pianta rettangolare, si sviluppa su due livelli. L’origine è molto remota: Tito Livio lo cita negli “Annales” quando riferisce di Annibale attestato alle spalle del Castello di Magdalo.

In epoca Angioina, intorno al 1400, venne costruita la Torre cilindrica su impulso di Carlo Artus, che ricevette in feudo Maddaloni da Carlo Durazzo.

Figura n.6 – Il Castello

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Arch. Romano Bernasconi –Prof. Arch. Loreto Colombo – Archh. Fabrizia Bernasconi –Cristoforo Pacella – Ing. Salvatore Losco 35 Figura n.7 La torre inferiore

Da una ricerca effettuata da studenti universitari della Federico II negli anni ’90 traiamo le seguenti significative informazioni, utili e da approfondire nella fase attuativa del PUC.

Di eccezionale valore storico:

• la cinta muraria romana II secolo a. C.

• la cinta muraria sannitica IV – III secolo a.C.

• la chiesa della Madonna di Loreto XIVIII secolo

• la chiesa di San Luca XIV secolo

• la chiesa dell’Immacolata e convento dei Cappuccini XVI – XVIII secolo

• la chiesa di Montevergine IX – X secolo

• la chiesa di San Gaetano XVII secolo

• la chiesa del Carmine XVII secolo

• la chiesa di San Benedetto VII secolo

• l’eremo di San Michele XII secolo

• la caserma dell’Annunziata XIX secolo

• la chiesa dell’Annunziata XIV secolo

• la chiesa di Santa Maria del soccorso XVIII secolo

• la torre longobarda VII secolo

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• la torre degli Artus XIV secolo

• il castello medioevale

• la chiesa di Sant’Agnello VI - VII secolo

• la chiesa di San Francesco d’Assisi XV - XVII secolo

• la chiesa della concezione XVII secolo

• la chiesa di San Pietro VI secolo

• la chiesa di Santa Caterina dei Marrocchi XVII – XVIII secolo

• la chiesa di San Martino VII secolo

• la chiesa di Sant’Antonio Abate XVIII secolo

• la chiesa di San Giovanni XVIII secolo

• la chiesa di Santa Maria de’ Commendatis XI - XII secolo

• la chiesa della Madonna della consolazione XVII secolo

Di notevole importanza il tracciato dell’Acquedotto Carolino, i numerosi palazzi storici e interi contesti urbani che testimoniano, ancor oggi, la nobiltà della città di Maddaloni, pur nell’attuale condizione che potremmo definire “senescente”

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TITOLO II IL QUADRO DELLA PIANIFICAZIONE SOVRAORDINATA E

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