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Le aree della comunicazione aziendale

I.2.1 Corporate Identity e valori dell’impresa

I.3. Le aree della comunicazione aziendale

comunicazione è, infatti, di per sé formata in modo teorico; ma nel momento dell’implementazione del piano essa si scontra con la realtà e con una serie di fattori ambientali non previsti che devono essere fronteggiati con spirito adattivo e con grande capacità di problem solving perché il risultato stabilito non sia vanificato.

6) Controllo dei risultati. Quest’ultima fase è importantissima ai fini del processo di comunicazione. È vero che il marketing e la comunicazione sono definite “scienze inesatte” perchè il rapporto causa-effetto tra le azioni ed i loro risultati non sono immediatamente misurabili, ma è altrettanto vero che vi sono una serie di indicatori che possono essere utilizzati per la valutazione dell’efficienza delle scelte operate. Il controllo è strettamente funzionale anche alle successive pianificazioni della comunicazione. Conoscere gli errori e i successi riportati aiuta a stabilire quali siano le prassi giuste e quali siano da migliorare o abolire definitivamente.

Quanto detto ci porta a considerare l’importanza della pianificazione strategica della comunicazione ai fini della gestione della Corporate Image (vero fattore aziendale capace di influenzare le scelte e le azioni degli stakeholder), e ci suggerisce anche che la comunicazione è essa stessa un elemento determinante per la scelta delle strategie d’impresa. L’ultima fase descritta da Guidotti, infatti, non è solo determinante ai fini della realizzazione del piano di comunicazione ma lo è maggiormente ai fini strategici e della pianificazione.

I.3. Le aree della comunicazione aziendale

Nel secondo step del processo per la creazione del piano di comunicazione, Guidotti solleva la necessità che i professionisti della comunicazione s’interfaccino con i responsabili delle aree operative dell’azienda per comprendere le reali esigenze comunicative dell’organizzazione.

Questa operazione permette l’individuazione delle aree di comunicazione nelle quali investire. Nonostante gli attuali studi suggeriscano l’opportunità di creare una comunicazione integrata che contempli l’abbattimento della differenza tra comunicazione interna ed esterna ed il coordinamento tra messaggi, forme espressive e veicoli e mezzi di comunicazione, risulta ugualmente necessaria ed auspicabile l’individuazione di tali aree; esse, infatti, portano con sé una serie di

specificità, quali l’identificazione del target, la loro esigenza di informazione, la tipologia di linguaggio opportuno, etc. e richiedono una comunicazione se non specifica, quantomeno attenta alle loro caratteristiche.

La metafora della ruota di Bernstein rivista da Siano e Confetto38 descrive

con chiarezza la logica sequenzialità che lega gruppo degli stakeholder, tecniche di comunicazione, mezzi scelti e veicoli opzionati.

Fig. I. 4 – The wheel metaphor for Corporate Communication decisions

Fonte: Siano A., Confetto M., Vollero A., Integrated Corporate Communication: Physical Metaphor for

Decision Making, Proceeding Conference on Corporate Communication, Wroxton, England 2009. pp.

274-284

Nella ruota sono visibili, oltre che i fattori appartenenti al momento strategico ed al momento tattico, i processi decisionali che contribuiscono al

38 Cfr. Siano A., Confetto M., Vollero A., Integrated Corporate Communication: Physical

Metaphor for Decision Making, Proceeding Conference on Corporate Communication, Wroxton, England 2009. pp. 274-284.

processo di creazione del communication mix; esso definisce la congruente affinità tra pubblici, messaggi e tecniche di comunicazione.

Di norma, in letteratura si distinguono quattro aree di comunicazione; Corvi39 ad esempio parla di: comunicazione commerciale, comunicazione

istituzionale, comunicazione gestionale e comunicazione economico-finanziaria. Lo studioso opera una scelta attraverso la categorizzazione dei maggiori gruppi di stakeholder aziendali: consumatori, tecnici ed opinione pubblica, collaboratori ai processi aziendali, finanziatori.

In questo lavoro, proprio in virtù della eterogeneità degli stakeholder, si è scelto di allargare a sette il numero delle aree considerate, con il fine di analizzare nel dettaglio la maggior parte delle necessità di comunicazione delle aziende.

Le tabelle riportate per la descrizione delle aree di comunicazione in esame sono prese dall’articolo “Integrated Corporate Communication: Physical Metaphor for Decision Making” di A. Siano e M. Confetto.

I.3.1. La comunicazione istituzionale

La comunicazione istituzionale è l’espressione della mission aziendale; essa ha per oggetto l’insieme delle caratteristiche che descrivono l’impresa nella sua interezza, i suoi valori, la sua visione, i suoi progetti e gli aspetti dell’identità. Attraverso questo tipo di comunicazione l’organizzazione mantiene costanti i rapporti con l’ambiente nel quale è inserita, scambiando informazioni, conoscenza e valore. Gli investimenti in attività di comunicazione istituzionale ottengono come risultato il raggiungimento degli obiettivi dichiarati nella missione, è per tale motivo che lo step precedente al confezionamento dei messaggi è caratterizzato da una profonda conoscenza e precisa definizione delle caratteristiche intrinseche dell’impresa.

Dunque, più che soffermarsi sulle capacità produttive o di gestione dei business, questa tipologia di comunicazione si incentra sulle caratteristiche della Corporate Identity; il fine ultimo dell’organizzazione è, infatti, guadagnare attraverso di essa credibilità, fiducia e legittimazione presso gli stakeholder40.

39 Cfr. Corvi E., La comunicazione aziendale ed i suoi strumenti, Egea, Milano 2006, p. 33. 40 Tra gli elementi dei quali l’azienda si occupa di più nella comunicazione istituzionale c’è

sicuramente la Corporate Reputation. Attraverso la trasmissione di valori ed attraverso il dialogo con gli stakeholder, l’impresa cerca di dare spessore ai propri plus.

L’oggetto attorno al quale la comunicazione istituzionale deve ruotare è, dunque, la credibilità; essa rappresenta la misura della capacità dell’impresa di soddisfare le richieste dei suoi pubblici e si esprime attraverso la reputazione.

La credibilità dipende da tre fattori: esperienza, attrattività ed affidabilità. Se l’azienda è ritenuta portavoce di una best practice produttiva, sviluppata nel corso degli anni e mantenuta costante e viva, se risulta un collaboratore gradevole, capace di gestire il proprio business in maniera trasparente e corretta e se dimostra di agire nell’interesse del suo cliente e delle sue esigenze, allora è definita credibile.

La comunicazione istituzionale si configura, come sottolinea Coda41, come

elemento cardine dal quale dipendono tutte le altre forme di comunicazione, in special modo quella economica che è per definizione la più delicata.

La Corporate Communication può definirsi, dunque, come il contesto di riferimento nel quale fare nascere ed attraverso il quale guidare le altre comunicazioni, obbligate a confezionare i propri messaggi in modo coerente con quanto trasmesso dall’impresa in forma istituzionale.

Per avere una visione dettagliata delle caratteristiche di quest’area della comunicazione riportiamo di seguito la tabella riassuntiva, sviluppata da Siano42,

che mette in connessione gli stakeholder che ad essa fanno riferimento, le tecniche di comunicazione più opportune al dialogo ed i relativi mezzi.