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La fase di raccolta delle informazion

Cap III La ricerca sulle PMI salernitane: aspetti metodologici.

III.3. Disegno della ricerca

III.3.4. La fase di raccolta delle informazion

Oggi la ricerca dispone di molte ed eterogenee tecniche per l’elaborazione e l’analisi dei dati; le tecniche statistiche sono andate raffinandosi nel tempo dando vita a modelli di analisi precisi e tarati sulle esigenze di ciascuna tipologia di indagine.

A questo tipo di evoluzione sembra, tuttavia, non essere corrisposto un uguale avanzamento dei metodi di raccolta dei dati. Capita, infatti, che il target di analisi venga abbandonato a se stesso durante le interviste o la compilazione dei questionari, e che siano sottovalutate le sue esigenze di comprensione delle motivazioni che sottostanno al lavoro ed alle domande stesse63.

Dare scarsa importanza al momento della raccolta delle informazioni equivale ad inficiare la ricerca stessa perché, dalla loro elaborazione, si otterranno dati falsati e poco attinenti con il reale stato del campione analizzato.

Al fine di non incorrere in questo tipo di risultato, dopo aver strutturato il questionario dedicando molta cura alla formalizzazione delle argomentazioni utilizzate, si è posta grande attenzione alla scelta delle tecniche migliori per la sua somministrazione.

La prassi utilizzata ha previsto: 1) intervista telefonica; 2) somministrazione personale, faccia a faccia; 3) compilazione autonoma da parte dell’intervistato.

A tutti gli imprenditori è stato chiesto di partecipare alla ricerca ed è stata motivata la finalità della raccolta delle informazioni. È stato in via preliminare spiegato loro che, in virtù degli attuali andamenti di mercato e vista la sostanziale solidità del sistema impresa della provincia di Salerno, risultava opportuna una valutazione anche dell’utilizzo delle attività di comunicazione.

63 È importante fare una distinzione tra informazioni e dati rilevati. Come suggerito da

Bruschi, non si dovrebbe più parlare di dati raccolti ma di informazioni dalle quali è possibile estrapolare i dati necessari alla ricerca. Soprattutto nella ricerca sociale, dove l’oggetto di analisi è spesso rappresentato da fenomeni complessi, è necessario adottare un atteggiamento flessibile che tenga in conto il fatto che non vi sono dati (già esistenti) da raccogliere ma solo metodologie utili a desumere gli elementi significativi di un fenomeno. Per estrapolare tali elementi occorre unire tecniche di intervista, strumenti di ricerca e l’imprescindibile soggettività del ricercatore, chiamato a prendere decisioni ed operare scelte che influenzano le fasi di lavoro. Cfr. Bruschi A., Metodologia delle scienze sociali, Bruno Mondadori, Milano 1999, cap. 5 Gli enunciati.

Ottenuta la disponibilità alla collaborazione si è proceduto lasciando libero l’intervistato di scegliere la tipologia di somministrazione più gradita.

A seconda della scelta si è operato nel seguente modo:

1) intervista telefonica. Ove si sia optato per questo tipo di soluzione è stato fissato un appuntamento telefonico preceduto dall’invio del questionario a mezzo e-mail. La compilazione (operata direttamente dall’intervistato) è stata dunque supportata da spiegazioni che hanno chiarito il senso di alcune domande;

2) somministrazione personale, faccia a faccia. Ci sono state circostanze che hanno favorito l’incontro personale con gli imprenditori, ad esempio la somministrazione di qualche questionario è avvenuta durante il tempo che ha preceduto direttivi, convegni e tavole rotonde. In altri casi l’incontro è avvenuto presso l’azienda dell’imprenditore. La somministrazione faccia a faccia facilita la raccolta delle informazioni perché rende compresenti ricercatore ed intervistato. Nel caso specifico, il tempo speso per la compilazione è sembrato ridursi ed il rapporto interpersonale ha facilitato la reciproca comprensione ed amplificato il sentimento di disponibilità;

3) compilazione autonoma. In alcuni casi gli imprenditori hanno preferito collaborare alla ricerca in modo autonomo, per cui, dopo aver ricevuto il questionario via e-mail sono stati contattati telefonicamente; durante la conversazione sono stati forniti loro dettagli necessari alla comprensione del percorso di compilazione. Il questionario è stato, poi, restituito nell’arco di 2-3 giorni.

In tutti e tre i casi sono state sempre registrate sotto forma di appunti eventuali aspetti critici quali ad esempio distorsioni di comprensione o non conoscenza di termini e pratiche delle attività di comunicazione; queste informazioni sono ritenute significative al pari di quelle desunte dalle risposte al questionario64.

Oltre all’utilizzo delle significatività emerse dall’indagine, il lavoro di ricerca è stato ampliato da personali considerazioni desunte dalla conoscenza della realtà delle PMI salernitane, dalla valutazione di atteggiamenti e domande

64 Come sottolinea Marradi l’unico modo per rilevare informazioni non desumibili dallo

strumento di ricerca ed evitare distorsioni è essere presenti durante la somministrazione del questionario. Ciò comporta l’utilizzo di un buon approccio qualitativo e una buona capacità di riconoscimento degli indicatori di distorsione ma, inevitabilmente, anche il levitare dei costi della ricerca. Cfr. Marradi A., Gasperoni G., Costruire il dato, le scale Likert, Collana di sociologia, Franco Angeli, Milano 2002, cap. 1 Le scale likert e la reazione all’oggetto, cap. 2 Ricerche sulla reazione all’oggetto ed altre forme di distorsione.

emerse durante l’intervista, oltre che dalla errata compilazione di alcuni campi del questionario dovuta, evidentemente, ad una non conoscenza della terminologia di comunicazione.

L’interpretazione dei comportamenti e degli accadimenti che si verificano durante l’intervista è necessaria anche per un altro motivo: la possibilità che l’intervistato attivi atteggiamenti acquiescenti e di desiderabilità sociale65, ovvero

comportamenti che tendono a compiacere l’intervistatore o a dissimulare la propria reale opinione per non offrire un’immagine di sé peggiore o differente (in peggio) rispetto a quella di altri colleghi.

A tal proposito è importante, come suggerisce Roccato66, ricevere dei

continui feedback che portino il ricercatore a comprendere di trovarsi di fronte ad un’ipotetica distorsione ed a verificare se ciò sia vero per poi indirizzare la prosecuzione del lavoro.