Sezione III – La Dichiarazione UNESCO sulla Distruzione
Sezione 2 La distruzione intenzionale del patrimonio culturale in
3- L'ascesa degli islamisti
A rendere però ancor più articolata l'intera situazione è stata l’apparizione di alcuni movimenti islamisti radicali nel nord del paese, presto divenuti i protagonisti primari nella guerra civile in corso. Le fazioni radicali islamiche come AQIM ( Al-Qa‘ida in
the Lands of the Islamic Maghreb) si sono sviluppate ai confini del Mali, e hanno
iniziato a svolgere la loro attività nel Sahara e nel Sahel dal 2007. Nel 2012 AQIM e gli altri gruppi islamisti radicali erano pronti a sfruttare il situazione di insicurezza causata dalla rivolta Touareg, per consolidare il loro controllo sul nord. Anche se inizialmente combattevano a fianco del MNLA, nel corso del 2012, dopo la conquista di gran parte dell’Azawad, hanno iniziato a sorgere alcuni dissidi. Gli islamisti – soprattutto i gruppi di Ansar Dine e MUJAO – si rivoltarono contro i loro ex alleati dopo che MNLA si rifiutò di imporre la legge della Sharia. Con l'assistenza di AQIM, il MNLA venne “eliminato”; e Ansar Dine ha da allora preso il controllo di tutti i principali centri urbani del Mali Settentrionale426.
Per di più, in tutte queste vicende, il ruolo di Al-Qaeda risulta sempre essere centrale. Le fazioni Sahariane AQIM del sud, come il loro predecessore GSPC, erano attive nella regione di Sahel dall'inizio del 2000, effettuando operazioni terroristiche e criminali, tra cui il rapimento di persone e il contrabbando. Non è chiaro il motivo per cui AQIM ha iniziato a rivolgere le sue attenzioni alle operazioni nel Sahel. I fattori chiave sembrano essere il debole controllo dello Stato, l'accesso alle reti di traffico trans-sahariani e del Sahel, e la capacità di raccogliere fondi attraverso il sequestro di persone. Sin dal 1990, AQIM, i suoi predecessori e alcuni Tuareg hanno organizzato reti di trafficanti a Timbuktu. L'emiro della fazione sud-ovest di AQIM, Belmokhtar, ha condotto operazioni di contrabbando per anni, soprattutto attraverso il Mali, la Maritania e il Niger, usando le sue connessioni con il clan Tuareg nella regione. Sin dal 2007, AQIM attuava, nell'area che include Algeria, Tunisia, Mauritania, Niger e Mali, sequestri di persone allo scopo di ottenere cospicui riscatti. Questa strategia forniva i mezzi finanziari per sviluppare le capacità che le avrebbero
traore/ .
426 Vedi Armed Islamist group claims control in northeast Mali, in “RNW”, 20 Marzo 2012, online all'indirizzo http://www.webcitation.org/66LClyBWr .
consentirebbero di occupare il territorio427.
Il 2 ottobre 2012, il sottosegretario dell' “US terrorism and finance intelligence”, disse che AQIM ha guadagnato approssimativamente 120 milioni di dollari, dalle operazioni di riscatto e dai rapimenti, negli ultimi dieci anni. La ricchezza accoppiata alla forza delle armi libiche hanno fatto si che AQIM e i suoi affiliati siano stati in grado di eliminare MNLA e di cambiare le dinamiche della crisi nel nord del Mali428.
È molto difficile stabilire quanto forte sia l'alleanza islamita e quanto queste diverse fazioni – AQIM, MUJAO e Ansar Dine – siano unite nel contrastare la pressione degli agenti esterni. Il gruppo principale è quello di Ansar Dine (il termine significa “Ausiliari della religione [islamica]): di matrice prevalentemente Tuareg, il cui capo, Iyad Ag Ghaly, è stato uno dei leader principali della rivolta del 1990. Egli ha fondato il gruppo dopo che il Movimento Nazionale per la Liberazione dell'Azauad (MNLA) ha respinto la sua offerta per la leadership. Precedentemente, Ag Ghali era stato coinvolto nei negoziati con il governo del Mali dopo le seconda e la terza ribellione Tuareg. In questa occasione venne però criticato da molti ribelli Tuareg insoddisfatti, per aver fatto, a loro giudizio, troppe concessioni al regime. Scopo principale di Ansar Dine è quello di mutare il carattere laico dello Stato maliano e imporre una stretta osservanza della sharīʿa429. Nel maggio 2012, AQIM ha emesso
un comunicato lodando "le vittorie e le conquiste dei nostri fratelli mujahidin nel movimento Ansar Dine" di Kidal e Timbuktu. Ha affermato inoltre che ad Ansar
Dine sarebbe stata affidata l'applicazione del diritto islamico nel nord del Mali,
mentre AQIM è rimasto focalizzato sulla jihad globale430. C'è poi il gruppo
Movimento per l'Unicità e il Jihad nell'Africa Occidentale (MUJAO) che il 27 427 BRANSON K., WILKINSON H., Analysis of the crisis in Northern Mali, in Conflict over Resources and Terrorism. Two facets of insecurity, Trémolières M. (a cura di), OECD West African Studies, 2013, p.92.
428 BRANSON K., WILKINSON H., Analysis of the crisis in northern Mali, in Conflict over Resources and Terrorism. Two facets of insecurity, Trémolières M. (a cura di), OECD West African Studies, 2013, p.93.
429 Si rimanda a Islamist fighters call for Sharia law in Mali, in “AFP”, 13 Marzo 2012, online alla pagina
http://www.google.com/hostednews/afp/article/ALeqM5it6uaNq2Rlg0TWFZ9eDufiqjpGgA? docId=CNG.1917c4fef3978cd3368f40fb9f61aca9.5a1&hl=en, dove si sospetta inoltre, che il gruppo abbia dei collegamenti con l'organizzazione terroristica fondamentalista Al-Qa'ida nel Maghreb islamico (AQMI). Costituito con il nome di Gruppo Salafita per la predicazione e il combattimento, questo secondo gruppo terrorista islamista nasce negli anni novanta, nell'ambito della guerra civile algerina con lo scopo di rovesciare il governo dell'Algeria e istituirvi uno stato islamico. Nel 2005 si è affiliato ad Al-Qa'ida, assumendo il nuovo nome.
430 BRANSON K., WILKINSON H., Analysis of the crisis in northern Mali, in Conflict over Resources and Terrorism. Two facets of insecurity, Trémolières M. (a cura di), OECD West African Studies, 2013, p.93.
giugno 2012 ha preso il controllo di Gao, anche se sembrerebbe sia stato l'Emiro Belmokhtar di AQIM, ad organizzare l'attacco. La relazione tra Ansar Dine, AQIM e AMUJAO può essere centrale per capire come la crisi si potrà sviluppare. MUJAO è un gruppo terrorista transnazionale, che ha minacciato la sicurezza non solo del Mali e dell'Algeria, ma anche dei paesi dell'Africa occidentale confinanti. Nel gennaio 2012 infatti, attraverso un video, il gruppo ha reso note le sue intenzioni di imporre la
legge islamica a tutta l'Africa occidentale431.