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di Greta Nolli

In questo periodo, non dei migliori per quanto riguarda i progetti futuri della nostra generazione, abbiamo deciso di intervistare alcuni dei nostri coetanei per vedere come la pandemia ha cambiato i loro piani per il futuro e che cosa pensano di fare.

Le domande alle quali abbiamo sottoposto gli intervistati sono le seguenti:

• Dopo questa pandemia come pensi che sarà il tuo futuro universitario?

• Pensi che avverranno dei cambiamenti nel sistema scolastico?

• Sai già che cosa farai dopo il liceo?

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La prima intervistata è Valentina Cattaneo:

Dopo questo periodo complicato, vedo il mio futuro universitario abbastanza bene. Questa pande-mia mi ha permesso di focalizzarmi su ciò che è più importante e di riflettere di più sul mio futuro.

Inoltre mi ha spinto a impegnarmi ancora di più e a lavorare in maniere differenti. Quindi, sono abbastanza ottimista per il mio futuro all’università perché mi impegnerò a lungo e con dedizione.

Oramai è evidente e quasi imminente il bisogno di cambiare il sistema scolastico italiano. Attual-mente credo che il migliore sia il metodo americano, ovvero ogni studente ha la possibilità di sce-gliere le materie scolastiche per avere un’istruzione più specifica e più interessante.

Dopo il liceo spero di intraprendere il percorso universitario di mio padre. Mi piacerebbe entrare alla Bocconi per studiare economia e management. Al momento non so ancora che lavoro vorrei fare in futuro ma desidererei aiutare le persone grazie alle mie competenze.

Anche Isabella Costa ci narra la sua esperienza:

Grazie alla pandemia ho avuto più tempo per pensare a me stessa ed al mio futuro. Ho riflettuto con calma su ciò che mi piacerebbe fare un domani e sono sicura di voler investire su me stessa e frequentare l’università.

Spero profondamente che la pandemia abbia fatto capire come il sistema scolastico vada cambia-to, modernizzato e come questo sia sempre rimasto uguale da sempre. La cosa di qui più manca la scuola sono le esperienze di apprendimento nella vita reale. Troppa teoria e troppa poca pratica.

Altro fattore che spero che in un futuro cambi sono i programmi di apprendimento uguali per tutti, ognuno, a mio avviso, dovrebbe essere libero di scegliere, in base ai propri interessi, le proprie esperienze di apprendimento.

Di giorno in giorno la mia visione su quello che vorrei fare un domani si fa sempre più chiara, è ancora tutto da vedere e nulla è ancora deciso ma sono molto interessata nel settore dell’architet-tura e del design e credo che grazie al mio bagaglio culdell’architet-turale e alla mia conoscenza delle lingue, acquisita in questi anni , questa facoltà possa essere quella giusta.

Ora è il turno di Ilaria Rusconi:

Credo che i metodi di insegnamento subiranno una evoluzione, rendendo molto più ibrida la for-mazione in vista dell’esperienza in università. La presenza fisica non sarà più imperativa per poter seguire le lezioni e questo comporterà una maggiore libertà per gli studenti e potenzialmente più elasticità per attività extra scolastiche.

Sicuramente l’aria di riforme che si respira oggi non cesserà di esserci e questo nel giro di cinque anni riformerà completamente il sistema scolastico, rendendolo più attuale ed al passo con i tempi.

In questo momento non sono ancora sicura di quello che sceglierò di studiare all’università. Sogno solamente di fare un lavoro che mi appassioni e gratifichi. Mi sto interessando a diversi campi per capire quale sarà la mia strada.

Un punto di vista differente:

Abbiamo deciso di intervistare anche una ragazza che si trova al di fuori del nostro contesto scola-stico, in modo da poter avere una visione più ampia sull’argomento.

Lei è Satrupa e vive a Londra, vediamo come ha risposto alle nostre domande:

Credo che dopo questa pandemia l’università potrà essere più complicata, per vari motivi: molti esami sono stati cancellati oppure rimandati, ma anche perché la maggior parte delle lezioni sono state fatte online, ormai quasi da due anni. Nonostante questa brutta situazione sostengo che il sistema scolastico non sia stato molto influenzato dalla situazione anche perché la scuola ha conti-nuato ad andare avanti, evitando così di perdere la maggior parte del programma. Penso, pertan-to, che non sarà così tanto complicato inserirsi nel mondo universitario.

Sono dell’idea che nei prossimi anni il sistema scolastico subirà molti cambiamenti.

Una prima variazione potrebbe riguardare il metodo degli esami, magari con l’aggiunta di alcune sessioni durante l’anno, e non solo in fase conclusiva, come solitamente viene fatto in Inghilterra.

Inoltre, credo che sarà più facile seguire le lezioni anche per coloro che per varie motivazioni non potevano frequentarle in presenza, in quanto, in molte scuole è stata aggiunta la possibilità di didattica a distanza.

Questa domanda mi ha tormentato molto durante questo ultimo anno di liceo in cui mi trovo a dover decidere del mio futuro. Dopo varie indecisioni, sono giunta all’idea di prendere un gap year (anno sabbatico) con lo scopo di fare dei corsi utili per prepararmi ad entrare nel mondo universi-tario e esperienze utili a comprendere meglio la strada da intraprendere. Mi scoraggia infatti l’idea che a causa della pandemia, tuttora in corso, l’esperienza universitaria si possa tradurre solo in una esperienza online, e di conseguenza poco entusiasmante.

Per concludere, speriamo che appena questa pandemia sarà terminata, tutti i giovani con delle grandi idee per il loro futuro possano finalmente iniziare a impegnarsi per realizzarle, mettendo a frutto quanto di positivo capitalizzato durante questo non facile periodo.

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