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Aspetti economici della Nuova Via della Seta

Capitolo 2 – Le politiche economiche estere dei Governi Abe

2.3 Aspetti economici della Nuova Via della Seta

Entrando nello specifico in cosa consisterà la NVDS, si può affermare che si baserà su due direttive principali ovvero una via terrestre e una marittima. La via terrestre collegherà la Cina, l’Asia centrale, la Russia e l’Europa aprendole sbocchi nel Golfo Persico e nel Mar Mediterraneo attraverso l’Asia centrale e occidentale. 98 Il corridoio terrestre principale partirà dalla provincia dello Xi’ An nella Cina centrale per poi proseguire verso il confine con il Kazakistan. Successivamente punterà a sud- ovest verso l’Iran, tappa antecedente al passaggio in Iraq, alla Siria e alla Turchia. La via poi attraverserà lo stretto del Bosforo per procedere in Europa attraverso la Bulgaria, la Romania, la Repubblica Ceca, la Germania e infine l’Olanda. 99 La via marittima prevede invece collegamenti tra le coste cinesi e quelle europee attraverso una singola via che attraversi il Mar Cinese meridionale e l’Oceano Indiano ed ulteriori connessioni al Pacifico meridionale attraverso il Mar Cinese Meridionale. 100 Più precisamente la via marittima comincerà nella regione del Fujian dalla città di Quanzhou, toccherà diversi porti delle regioni meridionali per poi procedere verso lo stretto di Malacca. Da Kuala Lumpur, proseguirà per Kolkata prima di arrivare a Nairobi dopo aver attraversato il resto dell’Oceano Indiano. Da Nairobi, passando il corno d’ Africa, giungerà nel mediterraneo alla sua penultima tappa in Grecia. Il punto d’ arrivo sarò Venezia che sarà collegata a Rotterdam così da creare una continuità con la via terrestre.101 La via terrestre è intesa come la somma di una serie di

“ponti terrestri” autostradali o ferroviari destinati a svolgere il ruolo di rotte commerciali e tratti d’incontro tra i Paesi interessati, dalla Russia al Myanmar, a loro volta membri dell’Asian Infrastructure Investment Bank che veicola finanziamenti e disponibilità economiche. Tra i “ponti” più importanti si possono nominare il China-Pakistan Economic Corridor (Cpec) e il New Eurasian Land Bridge che connetterà Cina e Germania attraverso Russia e Kazakistan. La via marittima invece possiamo dire che sia meno statica e più fluida in quanto si tratta di un progetto in continuo mutamento poiché segue l’evolversi dell’assetto cinese in campo navale, che dipende principalmente dalle rotte energetiche. Pechino vuole garantirsi la sicurezza dei suoi approvvigionamenti energetici, anche se alcuni strateghi statunitensi e indiani affermano che l’interesse cinese per i porti dei Paesi interessati dalla Nuova Via della Seta, sottintenda sviluppi in chiave militare. 102

Attraverso la NVDS la Cina ha intenzione di affrontare quelle che considera le tre principali sfide a livello economico: potenziare lo sviluppo attraverso l’integrazione delle economie locali con quelle

98 G. N. Tzogopoulos, op. cit., pp. 8

99 Camille Brugier, China’s way: the new Silk Road, European Union Institute for Security Studies, 2014, pp. 1 100 G. N. Tzogopoulos, op. cit., pp. 8

101 C. Brugier, op. cit., pp. 1-2 102 A. Muratore, op. cit.

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di altri paesi, migliorare l’industria cinese esportando allo stesso tempo il modello industriale cinese, e risolvere il problema dell’eccesso di offerta industriale cinese.

Lo sviluppo regionale è coordinato dalla Commissione Nazionale dello Sviluppo e delle Riforme, l’agenzia per la pianificazione economica del presidente Xi, inoltre nel 2014 la NVDS è stata incorporata ufficialmente nella Strategia di Sviluppo Nazionale, ente che gestisce le politiche per lo sviluppo, per far fronte al problema cronico di sviluppo non bilanciato delle differenti regioni. La disuguaglianza ci è data guardando le cifre tra l’economia delle regioni costiere orientali rispetto a quelle interne occidentali, la città di Shangai ad esempio è cinque volte più ricca della provincia interna del Gansu. Il problema della disuguaglianza economica è una sfida che attanaglia il Partito Comunista Cinese da svariati decenni e nonostante esso abbia provato ad approvare misure per contrastarla, i risultati son stati deludenti. Dal 1999 il governo cinese persegue la strategia dello “sviluppo dell’occidente” attraverso politiche preferenziali, iniezioni fiscali su larga scala e investimenti diretti dello stato che sfortunatamente hanno avuto come effetto la nascita di molte società statali ma poche imprese private. Di conseguenza il governo ha puntato più ad una incorporazione di queste economie provinciali nel tessuto regionale, usando come strumento appunto la NVDS, piuttosto che un mero finanziamento economico.103 Il miglioramento dell’economia dovrebbe portare non solo ad un benessere economico maggiore, ma aiuterebbe a combattere dei problemi interni al paese come il terrorismo e il separatismo. L’ esempio della provincia dello Xinjinag può essere rappresentativa. Questa provincia occidentale è abitata prevalentemente da un ceppo parlante turco e di religione musulmana. Negli anni questa zona è diventata insofferente alle politiche autoritarie di Pechino e il malcontento è sfociato in movimenti terroristi, che reclamano più autonomia o addirittura l’indipendenza dallo stato centrale. Il separatismo è fonte di grande preoccupazione per il governo centrale. Secondo il Partito Comunista questo sentimento è alimentato soprattutto dalle negative condizioni economiche in cui versa la provincia per cui ritengono che la soluzione possa essere l’integrazione dell’economia della regione con i paesi confinanti. La soluzione risiederebbe nella NVDS stessa, che ha uno dei più importanti passaggi nel Corridoio Economico sino-pachistano, che connetterebbe il porto di pachistano di Gwadar con la citta di Kashgar e coinvolgerebbe la povera provincia dello Xinjiang. Questo corridoio darebbe sbocco sul mare all’ economia della regione che dista dai 4000 ai 5000 km dal mare, di conseguenza si potenzierebbe l’economia che porterebbe un miglioramento nella sicurezza e alla lotta al terrorismo. Questo potenziamento economico non riguarda solo le regioni occidentali ma tutte le regioni più depresse della Cina. Tutte le province sono desiderose di partecipare al progetto che vedono come un’ottima

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occasione per ricevere finanziamenti a basso costo e un supporto politico per i loro progetti infrastrutturali.104

Oltre allo sviluppo regionale, la NVDS contribuirebbe anche allo sviluppo dell’economia cinese sul piano globale. Negli ultimi anni l’economia cinese sta mutando e quello che era stato il suo punto di forza, ovvero il lavoro a basso costo, sta lentamente svanendo. Allo stesso tempo la manifattura ha acquisito qualità e conoscenze ed il governo centrale sta puntando a cambiare strategia: cessare di essere meri produttori di prodotti a basso contenuto tecnologico e puntare a prodotti di più alto valore aggiunto. Lo scopo è rendere l’industria manifatturiera più orientata all’ innovazione, prediligere la qualità sulla quantità e ristrutturare le sue fondamenta storicamente basate sul lavoro a basso costo. Questo ampio piano è stato chiamato strategia “2025 Made in China”. La Cina considera la NVDS come testa di ponte nei vari mercati che renderà più accessibile la nuova tecnologia cinese rispetto ai concorrenti americani ed europei. Inoltre, servirebbe come trampolino di lancio non solo dei beni cinesi ma del suo modello di industria. Spinti dal desiderio di diventare leader mondiali di ricerca e sviluppo e di voler basarsi su un’economia guidata dall’ innovazione, il governo cinese sa bene che dotarsi di un proprio modello o standard di sviluppo è fondamentale per essere leader. Le aziende più forti al mondo son quelle che “dettano le regole”. Un esempio rappresentativo può essere quello del settore dei treni ad alta velocità. Pechino considera i suoi treni fiore all’ occhiello della tecnologia cinese e la loro commercializzazione punta non solo al mercato interno cinese ma anche a paesi quali India, Indonesia, Thailandia e Malesia, tutti paesi interessati alla NVDS. Se i paesi accetteranno i treni ad alta velocità cinesi significherebbe un’accettazione a livello internazionale degli standard tecnologici cinesi. Di conseguenza la Cina sarebbe avvantaggiata rispetto ai suoi competitors. Altri settori chiave per l’ampliamento degli standard cinesi nel mondo sono le telecomunicazioni, e la finanza. 105

A seguito della crisi economica del 2008 il governo centrale reagì con pacchetti di stimoli che come conseguenza fecero lievitare i prezzi delle materie prime. La ricetta per fronteggiare la crisi si rivelò efficace ma uno degli effetti collaterali fu un aumento smisurato dell’offerta in diversi settori industriali, basti pensare che se nel 2008 la produzione di cemento si attestava a 512 milioni di tonnellate, nel 2015 questa cifra era salita a 803 milioni di tonnellate. L’ eccessiva capacità industriale mina i profitti delle aziende, aumenta il debito e rende il sistema finanziario più vulnerabile, per questi motivi è forse la minaccia più sentita dal governo centrale e rappresenta una vera debolezza per il sistema economico. In questo contesto la NVDS sarebbe un utile strumento per arginare il problema,

104 P. Cai, op. cit., pp. 7 105 P. Cai, op. cit., pp. 8-11

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non tanto per creare nuove vie commerciali così da facilitare l’export di questo eccesso di produzione, ma per spostate la capacità di produzione stessa verso altri paesi. L’ export che si verrà a creare con l’apertura di nuove vie commerciali sarebbe comunque insufficiente ad assorbire l’eccesso di produzione, quindi la soluzione migliore è quella di esportare l’intero apparato produttivo in paesi emergenti contribuendo così anche alla realizzazione delle loro fondamenta industriali. Per la Cina sarebbe l’ennesima opportunità di poter esportare anche il loro know-how, la loro capacità produttiva di alta qualità. Tuttavia, alcuni ricercatori cinesi sono scettici riguardo all’ efficacia di questo aspetto della NVDS. È dubbio se i paesi partecipanti alla NVDS siano accondiscendi ad accettare questo surplus produttivo cinese. Alcune ricerche hanno dimostrato che alcune nazioni coinvolte non siano entusiaste ad accettare, in quanto competitori diretti in determinati settori industriali. 106

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